The last
goodbye
Era entrato
nella stanza lentamente. Nessun rumore, tranne i passi dell’unica dama che si
allontanava. Nessuna parola, solo l’espressione di sorpresa sul volto dell’ex
Regina. Ma sorpresa in fondo, lei non era. Alzò in uno scatto gli occhi per
incontrare quelli del suo visitatore e subito li nascose nuovamente, ma a
Tommaso Moro era bastato un istante per scorgere lo spiacevole particolare:
Caterina aveva pianto e nel vedere quelle lacrime gli era sembrato di avvertire
una pugnalata al petto. Una pugnalata che lo aveva spinto ad avanzare qualche
altro passo e a prenderle titubante una mano. Avrebbe voluto ardire di più, ma
non osava.
“Posso…”
La domanda
che stava per pronunciare restò incompiuta tra le labbra, mentre la mano che
aveva alzato rimase semiaperta a metà strada tra il nulla e la guancia di lei.
Non lo aveva fatto finire, si era tuffata tra le sue braccia, aveva infranto il
confine. Lui l’aveva stretta a sé, mentre lei poggiava la testa sulla sua spalla
e poi le aveva accarezzato i capelli mentre la sentiva lasciarsi andare ad un
pianto liberatorio.
“Tommaso…”
sussurrò d’un tratto, staccandosi leggermente da lui.
Nessun Sir
prima, nessun cognome dopo, solo Tommaso, come lo chiamava quando erano soli,
come in quel momento. Si fissarono per qualche istante, scoprendosi tentati
dalla nuova vicinanza che si era creata tra loro, che li portava
inevitabilmente a posare lo sguardo sulle labbra dell’altro.
“Fermatemi”
la implorò Tommaso, mentre avvertiva la sua coscienza dissolversi di fronte
all’emozione che lo stava spingendo ad annullare quasi quella distanza.
Caterina non
rispose e preda di quella stessa emozione, ruppe il confine, di nuovo, un po’
di più. Posò le sue labbra su quelle di lui, scoprendo il sapore dell’altro in
quel primo bacio, aggrappandosi a quel contatto come fosse pure ossigeno,
perché sapevano che sarebbe stato anche l’ultimo. Era un bacio che sapeva di
rimorso, che tradiva disperazione, ma che lasciava trapelare tutto l’amore e il
desiderio che neppure loro due sapevano di provare per l’altro con tale
intensità. Poi d’improvviso, lei sollevò una mano e delicatamente lo scansò,
per poterlo guardare di nuovo. La passione non le aveva fatto dimenticare il
contesto, quell’assaggio di vita che avevano avuto non le aveva fatto
dimenticare la morte che incombeva su di loro, con più immediatezza su di lui.
“Firmate
quel giuramento, vi prego” si trovò ad implorarlo con voce disperata.
Tommaso fece
istintivamente un passo indietro e la guardò con occhi sgranati, non riuscendo
a credere alle proprie orecchie.
“Non potete
dirmelo, non voi...” mormorò stupito scuotendo la testa.
“Ma non
capite?” lo interruppe lei “Non posso… Non posso perdere anche voi!” ammise,
abbassando timidamente lo sguardo in quella riflessione che le costava
sicuramente fatica.
“Caterina…”
fu solo un sussurro, mentre un sorriso tremendamente dolce si formava sulle
labbra dell’ex Lord Cancelliere e una mano andava ad accarezzare senza più
alcun remore adesso, la guancia della donna che innegabilmente amava.
“Fatelo vi
prego” disse di nuovo lei, alzando lo sguardo nuovamente.
“Non posso,
sapete che non posso” rispose semplicemente lui, continuando ad accarezzarle
con dolcezza la guancia.
Un
singhiozzo incontrollato sfuggì dalle labbra di Caterina nel vedere andare in
frantumi quell’ultimo barlume di speranza, nel rendersi conto che sarebbe stata
per davvero l’ultima volta che lo avrebbe visto. Lui si avvicinò nuovamente e
le prese il viso tra le mani e un attimo dopo erano lì a baciarsi di nuovo,
improvvisamente incapaci di tenersi lontani, anche se solo per quel breve
momento tutto loro.
“Ci
rivedremo presto” sussurrò Tommaso con aria stranamente serena “E staremo
insieme per sempre”
Caterina lo
guardò un attimo confusa, poi capì e annuì con convinzione, lasciandosi cullare
in quell’ultimo abbraccio.
Era
l’assaggio del Paradiso che li stava aspettando.