Bilbo, era li seduto sulla
sua poltrona preferita,
con in mano una tazza di thè fumante. Era tornato al suo adorato buco
Hobbit,
casa Baggins, dopo un anno molto faticoso.
Eppure, nonostante mentre
era in viaggio non avesse
desiderato altro, ora che era tornato si sentiva fuori luogo, stretto
nella sua
casa così accogliente.
Bilbo ripensò alle parole
che gli aveva detto
Gandalf : “ Non sarai più lo stesso.” Questa semplice frase si era
rivelata
essere maledettamente vera!
Bilbo alzò lo sguardo
sulla parete di fronte a lui e
sussultò leggermente: davanti a lui capeggiava Pungolo, in bella vista.
Forse non avrebbe dovuto
lasciarla li, così si
affrettò ad alzarsi e a prenderla, per poi chiuderla in una cassapanca
in
legno.
Prima di chiudere la
panca, gli passò per la mente
che a quella spada erano legati tanti ricordi, e che chiudendola lì
avrebbe
chiuso via anche loro.
Sospirò: forse avrebbe
dovuto farlo; chiudere il
ricordo di quell’avventura appena trascorsa in un cassetto e andare
avanti,
tornare alla sua solita vita. Ma un leggero sorriso gli increspò le
labbra: non
poteva farlo. Semplicemente la sua parte Tuc non si era più acquietata,
scalpitava e si faceva sentire molto forte.
Un’idea si fece strada in
Bilbo. Con un gesto deciso
chiuse la cassapanca e poi si diresse verso il suo studiolo.
Su un leggio capeggiava un
grande libro rilegato in
rosso; Bilbo si sedette e lo aprì. Prese un pennino e lo intense
nell’inchiostro.
Poi con un leggero sorriso e un rinnovato spirito iniziò a scrivere la
storia
della sua avventura.
Scrisse per molto tempo e
quando arrivò il momento
di descrivere Thorin una morsa dolorosa gli attanagliò il cuore: la
morte dei
tre discendenti di Durin gli pesava. Si era affezionato a Fili e Kili,
erano i
più giovani della Compagnia ed erano Nani pieni di vita e simpatia. Non
meritavano
quella morte, e Bilbo era deciso a far si che non fossero mai
dimenticati.
E poi c’era Thorin. Bilbo
non si era mai perdonato
di aver tradito la fiducia del Nano, consegnando l’Arkepietra a Bard.
Lui e
Thorin si erano lasciati in pace, ma Bilbo…Bilbo si sentiva vuoto.
“Bilbo!”
fu
un attimo, ma Bilbo lo aveva udito chiaramente. Tre voci lo avevano
chiamato,
tre voci che lui conosceva bene e qualcuno gli aveva sfiorato la spalla.
Una lacrima solitaria
scese lungo la guancia del
giovane Hobbit.
“Vi ricorderò. Vi
ricorderò per sempre.” Sussurrò Bilbo,
sentando dietro di se la presenza di Thorin, Fili e Kili.
****
Sessant’anni. Erano
passati sessant’anni. Un Bilbo
più vecchio era seduto su un tronco e raccontava le sue avventure ad un
gruppo
di giovani Hobbit spauriti.
L’anziano Hobbit, si stava
divertendo da matti a
raccontare del loro incontro con i tre Troll.
Aveva appena terminato il
suo racconto, raccontando
di come il sole era sorto, tramutando i mostri in pietre e salvandoli
che
accanto a se avvertì tre presenze.
Era una sensazione ormai
familiare, ed era più che
piacevole; aiutava Bilbo a sentirsi meno solo.
Un sorriso dolce
attraversò le labbra di Bilbo,
quando avvertì le tre voci a lui care sussurrargli in un’orecchio.
“Saremo sempre con te,
caro Bilbo!”
ANGOLO AUTRICE
Scusateeeeeeeee!!! Questa
volta mi è venuta una
schifezza lo so!! Chiedo perdono. Come al solito ho trovato due
immagini
fantastiche che mi hanno ispirato questa FF e come al solito il link di
entrambe è in basso.
Uff tornare non è mai
facile e dopo un’avventura del
genere non si è mai gli stessi d prima, concordo con Gandalf! Bè vi
prego
fatemi sapere che ne pensate!! Alla prossima, sesshy!
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http://hadog.deviantart.com/art/Story-Time-01-349529027