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Autore: Euphely    23/02/2013    9 recensioni
Duncan, Trent, Alejandro, Geoff, Mike, Brick e Scott sono amici d`infanzia, sono cresciuti insieme, ed è scientificamente provato che siano pazzi.
Per questo, quando Duncan propone un`idea che a qualsiasi essere con un minimo di QI sarebbe sambrata una cavolata immane, i suddetti pazzi accettano.
E le conseguenze saranno inimmaginabili...
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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The Runaways (ovvero, come una notte brava in Messico possa portare a risvolti inaspettati...)

- Perdona se te lo chiedo Duncan, ma...perchè diavolo hai preso quel pulmino blu-bianco-rosso?- esclama esterrefatto Trent osservando quel mezzo indecente con un certo disgusto.
Il sorriso di Duncan è semplicemente smagliante. – Ci serve per il dopo partita, ovvio-.
– In che senso?- domanda Geoff girando attorno al piccolo pulmino.
-Beh- spiega sorridente l`americano – se gli States dovessero perdere, non succederà naturalmente, ma se dovessero perdere partiremo con quel pulmino, viaggeremo tutta la notte, attraverseremo il confine con il Messico e faremo una spedizione punitiva-. Scott annuisce convinto, già eccitato all’idea di menare un po’ le mani. Trent invece appare piuttosto scettico – Una missione punitiva. Chiaro. E se invece gli States dovessero vincere?-. Il sorriso bianchissimo di Duncan si allarga – Semplice. Andiamo lo stesso in Messico a festeggiare e a prenderli per il culo!-.
– Una missione suicida, dunque- constata tranquillamente Alejandro ammirando il pulmino.
– Esattamente!- ride Duncan – Ci state, vero?-.




- Spiegatevi- prorompe bruscamente il commissario intrecciando le dita e osservando i ragazzi davanti a se.
- Ecco, il fatto è che...- tenta di spiegare Geoff ma Trent lo interrompe agitato – Io non c’entro niente! Lo giuro! Sono loro che mi hanno trascinato! Io non ci volevo andare, lo giuro! Mi hanno costretto!-. – Si sieda e stia zitto, signor McCord- lo rimprovera serio il commissario puntandogli un indice contro – Lei è l’ultima persona a dover parlare. Ho visto la sua fedina penale...niente male. Era un teppistello davvero promettente in gioventù, eh?-. Trent arrossisce fino alla punta dei capelli e torna a sedersi, mesto.
- Allora, fatemi capire...- ragiona ad alta voce il commissario rileggendo il rapporto –avete preso in prestito un pulmino con la bandiera degli Stati Uniti - poco appariscente eh? - avete viaggiato per tutta la notte verso il Messico, vi siete ubriacati al secondo autogrill...-. Mike si passa una mano tra i capelli, imbarazzato, mentre Scott sembra essere perfettamente a suo agio, nonostante la camicia macchiata di vino.
- Poi avete dato fuoco ad una bandiera del Messico e ad una Argentina...-. – Colpa mia...- biascica a capo chino Trent mentre Alejandro gli lancia un’occhiata di fuoco. – Non avevo dubbi- sibila il commissario rivolgendo all’inglese lo stesso sguardo.
Si schiarisce la gola e torna a leggere il rapporto – Poi siete ripartiti e vi siete fermati in riva al mare, dove avete fatto il bagno completamente nudi-. – Io no! Io non mi sono spogliato!- esclama impettito Brick.
– Non avevo dubbi nemmeno su questo- commenta sarcastico il commissario, che prosegue con un sospiro. –Da quanto leggo avete dato spettacolo...dovreste ringraziare di non avere una denuncia per atti osceni in luogo pubblico, ragazzi-. Mike vorrebbe seppellirsi, e non capisce proprio come Scott, il vero colpevole, possa starsene così tranquillo. Si sente ancora tutta la sabbia nelle mutande...
-Oh, non si agiti- sogghigna il commissario nella sua direzione – il bello deve ancora venire. Siete ripartiti poco prima dell’alba diretti al confine-. Tutti i ragazzi annuiscono drammaticamente. - Siete riusciti ad entrare in Messico, non so chi sia stato il pazzo a lascarvi passare alla dogana, ma ci siete entrati. Dopo di che siete passati da un McDonald’s, lo avete praticamente svuotato e ve ne siete andati senza pagare-. Tutti si voltano a fissare Geoff, che scrollando le spalle esclama – Beh? Avevo fame...e pochi soldi in tasca-. - Fingiamo che non abbia sentito- borbotta ormai senza speranze il commissario, voltando pagina e proseguendo con la rapida lettura.
- All’alba siete giunti a Playas de Rosarito, dove voi e il vostro dannato carretto- continua, ma Brick si alza indignato – Carretto? Il nostro non era un carretto!-. Data l’occhiata gelida del commissario, il ragazzo torna a sedersi in silenzio.
– Dicevamo...voi e il vostro mezzo avete creato un ingorgo stradale, distrutto una cabina del telefono, una fontana pubblica e .... e due cassonetti dei rifiuti. Mi spiegate come avete fatto ad accartocciare due cassonetti dell’immondizia?-.
I ragazzi si guardano tra il titubante e il divertito.
- Sì, beh, quella è una storia interessante...- prova a spiegare Geoff – Io e Brick siamo saliti dentro ai cassonetti, vuoti, e gli altri ci hanno lanciato giù da una discesa. Ho vinto io!-. Le sopracciglia folte dell’uomo scattano in alto.
– Eravamo ubriachi...- aggiunge Mike chinando il capo. – Lo spero bene- sospira il commissario.
- In seguito siete entrati in un bar, avete svuotato la cantina, mangiato a scrocco, cantato l’inno americano e attaccato una rissa. Complimenti, non avrei saputo fare di meglio-.
– Dovevamo festeggiare la vittoria degli USA!- esclama Geoff impettito. Un eroe come lui non può certo farsi spaventare da un commissario di polizia, no?
Il suddetto poliziotto si asciuga il sudore dalla fronte e guarda l’ora. Sbuffando incrocia le braccia al petto e fissa astioso i ragazzi – Siete fortunati ad essere riusciti a scappare praticamente illesi da quei Messicani inferociti e tornare negli Stati Uniti. Lo sapete che ci sono modi più decorosi e meno dolorosi per uccidersi?-.
– Già, ma pochi sono così divertenti- mormora sottovoce Scott.
- Però c’è una cosa che ancora non capisco- aggiunge il commissario alzando una mano – Avete fatto più danni voi sette in una sola notte che un invasione di locuste. Avete attaccato rissa in un bar messicano e siete riusciti a sopravvivere e scappare senza nemmeno una denuncia. Ma allora...perchè diavolo siete qui a parlare con me?-.
- Ecco, era proprio di questo che volevamo parlare...- spiega Alejandro rammaricato -...abbiamo un problema-.
– Più di uno a quanto vedo- scherza il poliziotto.
– Abbiamo perso una cosa, in Messico-.
– E cosa, di grazia?-.
– Duncan-.

  
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