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Autore: Mrs C    23/02/2013    6 recensioni
C'è un'unica strada. E quell'unica strada è quella giusta. Se decidiamo di cambiarla, che cosa potrebbe succedere?
Cosa succede se qualcun altro decide per noi? Allora, sai una cosa? Questa volta decido io per te.
Decido che ti ha fatto male abbastanza.
Death!fic
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shattered


 


 


 

Per A, che non ho dimenticato.


 


 

La pistola è pesante? Suppongo lo sia. Non lo so. Credo di sì.

Non più del tuo cuore, comunque.

La canna è fredda a contatto con la tua pelle accaldata. Lucida. Brilla, perché la luna filtra dalla tua finestra e va a sbattere proprio sulla tua arma.

Inserisci e togli la sicura a scatti.

Respiri. Non lo stai facendo davvero.

John... pensi di riuscire ad andare avanti ancora per molto?

Guardami negli occhi, e sii sincero. Stai andando avanti senza chiedere aiuto. Sei stato bravo, davvero. Ma non dovresti smettere di fingere?

- Solo che... non doveva andar così. [1]

Lo so, John. Chiudi gli occhi. Chiudi gli occhi e ricordati com'era. Il suo viso affilato e bellissimo, e i suoi occhi d'azzurro mare della Costa.

Il suo sorriso, quando gli facevi un complimento e gli dicevi che era fantastico; quel suo mezzo ghigno quando ridevi di qualche sua battuta involontaria e quel suo modo di toccarti...

Solo lui poteva toccarti in quel modo. Ti sfiorava il braccio con l'indice e il medio per attirare la tua attenzione, te lo ricordi?

Era leggiadro. Una farfalla.

Sapevi che le farfalle vivono al massimo due settimane?

- Sta passando Novembre... [2]

Oh, John. Non piangere. Non da solo. Non qui, nel suo letto... non così.

Perché non vuoi chiedere aiuto? Sei sempre stato un maledetto testardo. Tutti si farebbero in quattro per te. Lo so che nessuno sarebbe mai come lui.

Ma ci sono delle volte in cui non hai scelta, John. Ci sono delle volte in cui andare avanti è l'unica via che ci resta. Si commettono degli errori, a volte, e la punizione risulta sempre troppo grande.

Quanto può far male? Tanto, lo so. Non te lo meriti, John.

Sei una brava persona.

Ma pensi che tutto questo servirà a qualcosa?

Ci sono tante persone che ti stanno aspettando un po' più avanti di così. Non puoi permetterti di rimanere indietro.

- Mi sembra di soffocare.

Lo so. È come se ti avessero tolto i polmoni dal petto, vero? Cerchi di respirare, con una lunga boccata ma... è inutile.

Senti solo una gran voglia di morire un po' più su dello stomaco.

Bravo, lascia cadere la pistola per terra. Corri in bagno, non importa se non riesci neanche ad arrivarci, e rigetta. Rigetta il dolore e l'acido, le lacrime e la rabbia. Rigetta l'ansia e la paura.

Aggrappati al lavabo come se fossero le sue spalle e tirati di nuovo in piedi. Vai su lentamente. Anche se non riesci a distinguere le figure, non importa.

John.

Ti fa tanto male?

- Ti odio così tanto. Perché ti amavo così tanto... mi fa così male. Così male.

Quanto può resistere una persona senza impazzire dal dolore? Quanto pezzi può raccogliere di se stesso senza che gli venga voglia di chiuderla qui?

Lo so, John. È una sofferenza così lacerante da spaccarti il cranio.

E avresti solo voluto più parole. Più risate.

Più tempo.

- Troppo poco. Troppo poco.

Ci sono tante cose che avresti voluto dirgli, vero? Tipo che gli volevi bene. Che ti ha salvato la vita. E che avresti voluto abbracciarlo.

John, perché non l'hai mai abbracciato? Perché non gli hai mai detto che lo amavi, come persona e come uomo?

- Avevo così paura di perderti... che alla fine ti ho perso.

Prendi la giacca, John. Stasera voglio farti un regalo.

Fuori c'è freddo, ma credo che non te ne importi poi molto. Forse non sei nemmeno capace di sentire più qualcosa nelle ossa, vero?

Londra è bella, ma fredda. Londra è luminosa, ma solitaria. Londra è affollata, ma vuota.

John. Non chiederti che senso ha vivere, così. Non c'è un senso.

Te l'ho detto prima: ci sono scelte che non prendiamo noi. A volte, non esistono nemmeno.

C'è un'unica strada. E quell'unica strada è quella giusta. Se decidiamo di cambiarla, che cosa potrebbe succedere?

Cosa succede se qualcun altro decide per noi?

Allora, sai una cosa? Questa volta decido io per te.

Decido che ti ha fatto male abbastanza.


 

- Cristo santissimo!

Lo so che l'asfalto è freddo e scomodo, John. Resisti ancora un po', vuoi?

Ti parlavo di un regalo prima.

Prova ad aprire gli occhi. Lo so che è difficile. Provaci e basta, okay?

Le luci sono tropppo forti, le voci troppo vicine. La testa troppo pesante e il cuore troppo gonfio.

Cosa vedi, John?

- Sherlock...

Sì, John. È il mio regalo per te. Ha gli occhi belli più di quanto ricordassi, vero?

Sembrano più blu che azzurri, stasera. Spaventati, forse. Sono spaventati?

- Perché me ne sto andando...

Sì. Te l'avevo detto. Se decidiamo di cambiare strada non possiamo sapere che cosa succederà dopo.

Ma credo che per te vada bene così, dopotutto. No?

Guardalo, John. Ti sta chiamando. Non sai bene cosa stia dicendo. Forse, che ti ama. O è la tua immaginazione, non lo sai davvero; forse, non ha più importanza.

- Respiro, Sherl...

Sorridi, John.

È così bello rivederlo ancora una volta. Puoi dire ciò che volevi dirgli anche prima.

Hai più tempo per salutarlo...

Ma solo un po'.


 


 


 


 

Vuoi conoscere un segreto? Aveva così paura di perderti, che alla fine ti ha perso anche lui.


 


 


 


 

Ps. I'm a Serial Addicted


 

... chiunque sia arrivato fin quaggiù è decisamente coraggioso. Credo sia la cosa più introspettiva - per me - più drastica e dolorosa che abbia scritto (e strana, è molto strana).
Suppongo sia, a tratti, anche molto fastidiosa, per cui chiedo scusa se ha urtato la sensibilità di qualcuno (beh, quanto meno io gli avvisi li ho messi *wink*).

[1], [2] Citazioni della canzone di Ramazzotti, Sta passando Novembre, una delle mie canzoni preferite.

 

Non so che altro dire (a parte ringraziarvi sempre per le magnifiche recensioni, risponderò a tutti). Mi scuso per questa oneshot, ecco, questo sì. A mia discolpa dico di essere sveglia dalle quattro di mattina, e questo incide fortemente sui miei neuroni.

Avevo detto che stavo lontana dall'angst per un po', vè? Ggggià.
 

 

ps. Il titolo è tratto dall'omonima canzone Shattered , che comunque vi consiglio di ascoltare perché è meravigliosa.
Grazie per la pazienza,

 

 

Jess

   
 
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