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Autore: Pipia    23/02/2013    23 recensioni
Dal capitolo 19 : -Tu mi odi..- riuscì a dire solo quello prima di scoppiare a piangere. L’unica persona che potesse volerle bene l’aveva punita, si sentiva disintegrata. Joseph di scatto la raggiunse. Le alzò il viso con la mano. Non gli era mai stato insegnato l’affetto. Non riusciva a dimostrarlo, se non con amore carnale o violenza. E si odiava per questo, odiava dover essere così. Baciò impetuoso le labbra della demone, che si tirò indietro. Il principe non glielo permise e la catturò a sé mettendo una mano sulla schiena. Non centrava niente con il sesso, o il piacere. Erano entrambi distrutti dentro, entrambi richiedevano qualcosa dall’altro. Avevano bisogno di quell’amore negatogli, da fattori esterni. Joseph si staccò, guardandola scuro in volto, quasi severo.
-Io non ti odio.-
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Relazione tra padrone e schiava, ma non solo. Punizioni, scene carnali, personaggi secondari intriganti e particolari. Halchi, cittadina natale della nostra protagonista, viene rasa al suolo per conto di Joseph, demone e principe dei purosangue sbruffone, insensibile, erotico e sprezzante; e Priscilla, demone mezzosangue diventa schiava del primo. E' una ragazza spigliata, testarda, scontrosa, sensibile e sincera... non si fa sottomettere facilmente.
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Sovrannaturale
Capitoli:
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Capitolo 28


Priscilla guardava il soffitto con sonnolenza, mentre Scotch le girava attorno, in cerca di cibo. Il respiro era regolare, ma c’era qualcosa che la turbava. In realtà il fatto che tutto filasse liscio come l’olio, ora che Katerina era tornata e che cercava di ingranare meccanismi di tipo legale ed economico, la intimoriva. Assomigliava tanto alla calma prima della tempesta.
-Dovrei tagliare i capelli?- Priscilla sorrise, distraendo la propria mente. In effetti aveva fatto caso che la pettinatura alla moicana di Joseph era praticamente scomparsa, ma non gli dispiaceva quell’aria ribelle che gli conferivano i ciuffi un poco più lunghi .
-No, sono io ad avere i capelli corti ora!- mormorò ridendo, mentre Scotch emetteva un abbaio di consenso.
Il materasso si piegò sotto il peso esercitato dal demone, che si stendeva accanto a lei.
-Non sarai diventata un perfido purosangue che maltratta le persone?- imitò con voce acuta, cercando di imitare quella dell’amata.
-Non offendermi, io sono il tuo padrone!- le fece eco lei, con vociona grossa per poi scoppiare a ridere – ok, non sono brava in questo.- gli accarezzò la guancia, sentendo la pelle liscia al tocco.
-Sei brava in altro!- Joseph si avvicinò alla bocca della ragazza, e dopo averci fatto passare in modo lento il pollice sopra se ne impossessò.
Mentre la lingua le solleticava il palato e giocava frizzante con quella di lei, le mani si insinuavano tra i capelli, tirandoli un pochino.
A uno stratto più forte Priscilla gemette tra le sue labbra, cercando subito la patta dei pantaloni di lui. Sentiva le guance farsi bollenti, mentre il cuore batteva all’impazzata.
BUM BUM.
Sollevò la maglietta di lui, mentre con l’indice percorreva il petto del ragazzo. Si staccarono con il solo obiettivo di rendere il svestirsi più semplice e veloce.
BUM BUM. E il cuore non aveva intenzione di smettere di martellare nel petto.
Joseph la fece stendere sul materasso, mentre giocava volenteroso con il seno di lei. Lo stringeva, massaggiava con vigore, lo baciava piano, e poi ancora lo pizzicava. Era un gioco continuo che la faceva gemere di piacere.
BUM BUM.
Priscilla incominciò a baciare il collo di Joseph, il quale incominciò ad emettere versi sempre più primitivi. L’erezione stava diventando incontenibile dentro le mutande. Saggiamente se ne liberò, con poca difficoltà.
BUM BUM.
-Ci sta guardando- Priscilla guardò Scotch che scodinzolava fissandoli.
-Non ci pensare, non capisce- le baciò le labbra, mentre lei rideva sincera. La mano di lui si infilò dentro gli slip, e apenna raggiunse la sua intimità…
Entrambi aprirono gli occhi allarmati.
Il cuore di entrambi si era fermato. Un rumore secco aveva fatto tremare il letto. Sentivano entrambi un vociare aumentare. Probabilmente veniva dall’atrio. Joseph si sollevò, mentre con velocità fulminea si rivestiva.
-Cosa è stato?-  Priscilla si coprì con il lenzuolo, tornando a respirare affannatamente. Stavolta una brivido le percorse la schiena. L’eccitazione era scemata tanto velocemente quanto le era salita in corpo. Scotch fissava la porta con i denti scoperti, mentre ringhiava sommessamente.
-Resta qui, non ti muovere.- Joseph ordinò, infilandosi l’ultimo indumento.
-Non sono più la tua schiava- Priscilla si sentì mortificata, non gli sentiva da molto tempo quel tono perentorio, che la obbligava a fare ciò che lui volesse.
-Non farmi innervosire Priscilla, rimani qui. – aveva lo sguardo glaciale, improvvisamente i muscoli si erano irrigiditi, la mascella era testa e gli occhi leggermente rossi. –Scotch resta con lei- il cane sembrò capire, tanto che salì sul letto, per poi puntare con lo sguardo l’entrata.
 -Voglio venire con te!- Priscilla fece per alzarsi ma il cane le abbaiò in faccia.
-Non farmi arrabbiare.- furono le ultime parole che pronunciò il re, prima di sbattere la porta della camera.



Joseph camminava con passo svelto, cercando di affinare l’udito. Non le era piaciuto parlare in modo tanto minaccioso a Priscilla, ma era necessario che lei fosse al sicuro. Se era ciò che temeva lei sarebbe stata in pericolo.
Scese le scale velocemente.
Una decina di uomini, guerrieri, si stavano consultando nell’atrio.
-Che cosa sta succedendo?- ruggì. Le vene premevano sulle guance per apparire, ma doveva cercare di trattenersi.
Un ragazzo con le lentiggini e i capelli neri come la pece si fece avanti. Era di corporatura media, con gambe toniche. Gli occhi erano grigi, la bocca incurvata in una smorfia, e il viso angelico stonava con gli occhi inespressivi.
-Ci sono cinquanta uomini dei nostri che vogliono ucciderla là fuori- indicò il cortile- abbiamo chiesto soccorso alle altre armate ma ora noi andiamo a guadagnare un po’ di tempo affrontandoli, mio signore- seppur fosse un purosangue, il rispetto che dichiarava di avere pareva molto più sarcastico di quello che voleva.
-Voi siete dalla mia parte?- Joseph guardò l’entrata a palazzo ancora ben chiusa. Sentiva delle urla provenire da fuori.
-Pensa che saremmo disposti a morire se non lo fossimo?-soffiò acido, con un sorrisetto impertinente che gli increspava le labbra sottili. Non l’aveva mai visto a palazzo. Forse in realtà non ci aveva mai fatto caso.
-Come ti chiami?-
-Jake- mormorò con finta tranquillità. Erano tutti su di giri. Dieci contro cinquanta. Sarebbero morti tutti.
-Bene, combatterò anche io.- Joseph non poteva lasciare allo sbaraglio degli uomini che cercavano di proteggere lui e Priscilla. Al contrario delle proprie aspettative, Jake alzò le spalle, soddisfatto e gli fece segno di dirigersi verso il cortile.
Joseph fece scattare la porta e ciò che vide lo lasciò orribilato. Erano riusciti a bloccare le entrate a palazzo, ma erano rimaste persone fuori. Del sangue scivolava sulla corteccia di un albero, mentre un corpo inerme penzolava impiccato.
Tre uomini e una donna erano stati infilzati con un bastone appuntito. Un paio avevano arti a distanza dal corpo.
Riconobbe il corpo di Blue disteso a terra, con il cuore accanto.
Era sicuramente abituato a vedere scene del genere, ma non aveva mai provato un dolore per qualcuno che amava.
La cinquantina di purosangue si girarono verso di lui. Avevano un sorriso sadico in volto, e Joseph riconebbe il generale pelato che aveva ucciso la bambina sotto suo ordine. Poi sentì un urlo agghiacciante. Spostò lo sguardo sulle mani del generale e notò la figura di Ilenia.
Le teneva i capelli neri con le mani, mentre il viso della mezzosangue era segnato dalle lacrime più profonde e gli occhi guardavano il re tremante.
Joseph fece un passò avanti, mentre le porte si chiudevano alle sue spalle. I suoi alleati lo seguirono furenti.
-Lasciala- le vene apparirono e gli occhi divennero vermigli. Ricordava quanto Priscilla era diventata amica di Ilenia, quanto aveva sempre lavorato eccellentemente per lui. La ricordava ancora bambina, mentre lui le passava accanto sprezzante e lei gli sorrideva sincera. Aveva provato sempre grande simpatia per quella ragazza.
Una grossa risata risuonò per il cortile. Il pelato guardò Joseph, e prima che qualcuno potesse fare qualcosa sentirono uno scricchiolio. Gli occhi della ragazza divennero vitrei, mentre il corpo si accasciava e la testa molle ricadeva al suolo. Le aveva spezzato il collo.
Joseph sentì la rabbia salirgli fino al cuore, con scatto veloce gli piombò di fronte. Non sentì nemmeno gli altri combattere tra di loro, le urla di incoraggiamento su ‘’uccidere questi sostenitori dei mezzosangue’’. Sentì solo la piacevole sensazione di affondare la mano nel petto dell’uomo ed estrarre il cuore che pulsava ancora nella sua mano. Lo buttò a terra. Sentì una presenza alle sua spalle si girò di scatto, ma la figura che lo stava per attaccare si accasciò all’istante.
-Ciao Jo- il ragazzo non riuscì a sorridere al tono sarcastico della rossa, ma fu rincuorato nel vederla.
 
 
I capelli rossi le contornavano il viso in modo assolutamente dolce. Eppure il viso malizioso che possedeva aveva turbato l’animo del principe. Si era presentata con un dolce vestititno succinto che le scopriva le gambe, e per un adolescente con gli ormoni a mille tutto ciò lo mandava su di giri.
Giusy aveva affascinato fin dall’inizio sia Joseph che Xanver, e ciò le aveva fatto avere fin da subito un potere decisionale parecchio esteso.
-Piacere di conoscerla- Joseph le prese la mano, banciandole il dorso con fare sensuale, seppur non fosse mai arrivato al fuori campo con una donna.
-Il piacere è mio, principe- lei sorrise, sincera, ammirando gli occhi scuri di Joseph.
 
 

 
Joseph guardò gli occhi di Giusy, così neri e profondi, sentì una scintilla scontrarsi tra di loro. Erano mesi che non sentiva il bisogno di abbarcciarla, farla sua. Ma interpretò quel segnale in modo diverso. Ebbe la paura di perderla in quello scontro.
-Ti voglio bene- lei alzò le sopracciglia sorpresa.
-Non iniziare a essere sdolcinato, o Priscilla ti lascerà- fece una smorfia, girandosi pronta a difendersi da un altro attacco.
Joseph vide con la coda dell’occhio Xanver, che tagliava di netto la testa a un purosangue che aveva cercato di conficcargli nella gamba un coltello. Facevano anche uso di armi quei bastardi.
 
 
Giusy alzò lo sguardo verso gli occhi di Joseph. Aveva le labbra rosse intenso, dovute dai baci insistenti del principe. Lei gli attorniò il collo con le braccia, e la musica inondò la sala. Mentre Joseph si muoveva suadente nella sala, accarezzava la schiena scoperta dell’amante.
-I tuoi genitori ci stanno fissando- la purosangue gli sussurrò all’orecchio, soffiandogli sul collo.
-Chissà se sapessero che sei la mia schiavetta- lui rise, mentre la staccò improvvisamente per farle fare una piroetta. La riportò in balia delle proprie braccia.
Lei appoggiò il viso nell’incavo della sua spalla. Aveva spostato lo sguardo su un altro soggetto, che la fissava insistentemente.
Aveva gli occhi di un celeste acceso, la bocca incurvata all’insù in un segno di complicità. Avrebbe voluto che il primo ballo della serata fosse stato concesso a lui, ma per ovvi motivi si era tirato in disparte.
Non era nata nessuna rivalità, quando sia Joseph sia Xanver sapevano che Giusy faceva da amante ad entrambi, seppur fosse considerata la schiava del principe. Per i ragazzi era un motivo in più che li univa, si sentivano legati da un unico filo, rosso per l’esattezza.
Giusy si fece passare la lingua sui denti, prima di baciare il collo a Joseph.

 

Joseph non fu sorpreso nel vedere anche Steven a combattere, seppur fosse un mezzosangue. Notava che Giusy le stava praticamente attaccato, per paura che potesse accadergli qualcosa. Lui però si muoveva in modo agile e riusciva comunque a mettere alle strette il nemico.
Joseph strappò un braccio a un uomo che lo guardava con ripugnanza, per poi lanciarlo verso Jake, il quale con un sorriso in volto gli staccò la testa .
Era bravo a combattere, ma non l’avrebbe mai ammesso a un così sbruffone guerriero.
 
 
Priscilla scese dal letto, mentre il cane le abbaiava contro.
-Smettila Scotch, so quel che faccio!- il cane si zittì indispettito.
Lei si vestì, e decise di dirigersi rapidamente verso la cucina. Aveva ancora la chiave che aveva sottratto alla serva nei primi giorni a palazzo, per recarsi clandestinamente da Giusy. Fece scattare la serratura, e uscì nel retro. Sentiva delle grida, e l’odore di sangue le inondò in un attimo le narici.
Cercando di non far rumore arrivò verso il luogo della battaglia e rimase inaspettatamente sorpresa nel vedere i suoi amici strappare cuori, mozzare teste.
Video i corpi di Ilenia e Blue martoriati. Sentì un brivido mozzarle il respiro. Notò la ferocia che usavano i guerrieri nell’avventarsi contro le persone che amava. Voleva aiutare.
Uscì veloce dalla mura e si avvento su un purosangue che stava per colpire Steven. Lo fece cadere a terra.
Giusy provvedè a staccargli la testa.
-Benvenuta principessa- la apostrofò divertita. Priscilla notò le mani di lei sporche di sangue. Ma subito continuò a difendersi.
-Non dovresti essere qui.- Steven bloccò un purosangue, strappandogli un arto.  Gli conficco il suo stesso coltello nello stomaco. – Ci metti in pericolo, torna dentro!- l’ammonì.
In un secondo un guerriero gli si parò di schiena mordendo il collo di Steven. Il ragazzo emise un sospiro di dolore, mentre sentiva la giugulare perdere sangue.
Priscilla sfilò il coltello dallo stomaco dell’uomo ferito, e si avventò sul nemico, staccandogli la testa. Lasciò l’arma quasi subito a terra, disgustata per ciò che aveva fatto. Aveva ucciso un uomo. Che aveva cercato a sua volta di ammazzare un suo amico.
-Brava la mia allieva- si complimentò Steven, dirigendosi verso gli altri purosangue.
Priscilla notò Joseph, leggermente in difficoltà. Aveva tre uomini che lo stavano cercando di colpire contemporaneamente, ma sembrava ignaro della sua presenza lì. Si decise che doveva soccorrerlo.
Velocemente gli si diresse contro ma con la coda dell’occhio vide venire verso di lei un barbuto, con gli occhi rossi fuoco e le vene ben visibile. Sentì un ovattato ‘’sporca mezzosangue’’, per poi incominciare a tremare.
 
Joseph si fermò immobile guardando la scena. Quella era Priscilla? Sentì un giramento, forse perché qualcuno gli aveva colpito lo stomaco con un pugno. Rabbioso strappò due cuori, e staccò la testa a un mezzosangue. Si girò immediatamente preoccupato ma trattenne il respiro, non riuscì a trattenere le lacrime… lui, il re, il più forte dei purosangue, stava piangendo.
Giusy sentì l’urlo. Fermò il nemico con il piede sulla gola, guardando la scena. Sentì il cuore fermarsi in un secondo, la vista si annebbiò improvvisamente. Il cuore sembrò stringersi in petto, per poi scoppiare. Non poteva essere vero, non poteva veramente esserlo.
 
Priscilla tremò per un secondo guardando degli occhi azzurri fissarli.
-Mi dispiace..- riuscì a dire, mentre un corpo si accasciava vicino a lei. Non riuscì a vedere Joseph rompere il collo al nemico, strappargli il cuore e prendere a calci il nemico.
I loro alleati riuscirono velocemente ad eliminare gli ultimi nemici, mentre alcuni osservavano il re piangere, mentre martoriava il corpo di quel nemico. Giusy lo fece alzare con la proprio forza, mentre a sua volta tremava guardando Priscilla.
-E’ morto, Jo, è morto!- mormorò, mentre lui dava l’ultimo calcio alla carcassa, mentre era ricoperto di sangue. Guardò l’amata, mentre il cuore gli si stringeva nel petto.
-Ti avevo detto di rimanere nella tua stanza!- gli urlò contro, in maniera totalmente errata, ma sentiva un male al cuore troppo forte.
Giusy abbassò gli occhi sul corpo inerme di Xanver. Aveva una spada conficcata nel cuore, gli occhi azzurri guardare il cielo, un sorriso stampato in volto.
Il suo ultimo sorriso era dedicato a Priscilla. L’aveva salvata.

Un urlò si levò nel cortile, mentre Joseph colpiva il petto dell’amico cercando invano di rianimarlo.

Le porte vennero aperte, mentre Luna e Katerina uscivano con sicurezza che non ci fosse più minacce.
La ragazza tremò per un secondo, e piano si avvicinò a Joseph. Guardò per un secondo il corpo di Xanver, perfetto, etereo, morto.
Rimase immobile a fissarlo, non sentiva più niente, se non un fischiò insopportabile che le martoriava le orecchie. Il dolore le stava facendo soffocare.
Portò una mano sulla pancia, mentre incominciava a piangere.

Priscilla abbassò lo sguardo, sentendosi in colpa.

Katerina si avvicinò veloce a Steven, e spiazzando tutti lo abbracciò, cercando di non spingere sulla ferita aperta. Lo strinse a sé, annusando l’odore acre del sangue che lo ricopriva.
-Sono felice che tu stia bene- gli sussurrò nelle orecchie, mentre di sua spontanea volonta gli baciava l’angolo della bocca. Steven rimase zitto, stringendo in modo possessivo la ragazza sul proprio corpo.
 
Priscilla chiuse gli occhi cercando di nascondere le lacrime. Non voleva più vedere il viso di Xanver sorriderle pallido. Joseph la voltò verso di sé e l’abbracciò. Rimase stupita dal fatto che piangeva sulla sua spalla, mentre la stringeva. Avrebbe pensato che sarebbe stato arrabbiato con lei per l’eternità.
-Sei viva, sei viva,cazzo!- non riuscì a non baciarla, mentre il sapore salato delle lacrime gli entrava in bocca e lo trasmetteva a lei.

Luna si inginocchiò, chiudendo gli occhi splancati di Xanver.
Presa la mano di lui e la appoggiò sulla propria pancia. Sorrise, decidendo di chiamarlo proprio come il padre.

Giusy si allontanò dalla scena. Era come se una parte di lei fosse morta. Si sarebbe volentieri sacrificata per Xanver, lui era l’unico che non meritava di morire. Per una volta si sentì inferiore a tutti i presenti.
-Tieni - Giusy alzò lo sguardo su un moro che le porgeva un fazzoletto azzurro.
-Grazie..- si pulì le lacrime, cercando di non frenare i tremorii.
-Di nulla. Comunque sono Jack.-

Joseph alzò lo sguardo al cielo, guardando l’azzurro simile agli occhi di Xanver. Accarezzò i capelli di Priscilla.
‘’Grazie, amico.’’







Ecco il penultimo capitolo di Half-blood. 
So che vorreste uccidermi, ci ho pensato davvero MOLTO su cosa fare, se cambiare il capitolo, non fare morire nessuno. Ma mi sono sentita pronta. Non posso negarvi che ho versato qualche lacrima, che mi sono sentita male per tutto il tempo di scrittura. Avevo un vuoto allo stomaco, e un senso d'angoscia e tristezza. Non avevo mai ucciso un personaggio di così tanto rilievo. 
Ma non sono dispiaciuta solo per Xanver. Mi è dispiaciuto molto anche far morire Blue ed Ilenia.
Spero che non vogliate venirmi a cercare e uccidermi, e spero che dopotutto vi sia piaciuto.
Grazie a tutti, che continuano a leggere <3
Un bacione grande
tua Sofii
<3


Sarei anche molto felice se daste un'occhiata ad Weasley,please :)
   
 
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