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Autore: Nella mia stanza    23/02/2013    1 recensioni
La mia non è tanto una storia quando un insieme di pensieri scaturiti dal mio amore per i libri.
Questo getto di parole mi è venuto guardando il libro che mio nonno mi ha lasciato prima di andarsene, uno dei suoi pochi ricordi. Mi ha fatto pensare l'importanza che essi hanno nelle nostre vite, in quanto non pretendono niente, sono accessibili a tutti e non fanno altro che donare. E nell'osservare quell'oggetto invecchiato dal tempo, usurato dalle dita curiose che l'hanno sfogliato, in me è nata una grandissima voglia di conseguire un titolo così grande come quello, ossia essere un vecchio libro.
Spero che non risulterà sciocco ciò che scrivo, è qualcosa che mi rappresenta, che lascia trasparire parte del mio essere.
Accetto ben volentieri le critiche, le trovo istruttive.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Adoro l’odore dei vecchi libri, quelli che stanno in cima alla libreria, da chissà quanto tempo, rilegati in cuoi, con il bordo dalle scritte argentee e le pagine che emanano il profumo di antico, mentre le sfogli. Leggendolo, credo non ci sia cosa più intima che l’idea che quelle pagine siano già state sfiorate da qualcuno prima di me, l’immaginare cosa quella stessa storia avesse suscitato in quello. I vecchi libri sono un tesoro inestimabile, dai toni affascinanti.
Se potessi cambiare la mia natura penso che sceglierei di essere un vecchio libro. Mi rapisce l’idea di essere accarezzata dalle dita frementi di un acuto lettore, che con gli occhi e con il pensiero mi spoglia di ogni segreto che l’inchiostro rappresenta. Vorrei riuscire a condurlo in posti in cui brama andare, a incontrare gente e storie interessanti, a fargli conoscere nuove emozioni che la successione delle parole, scelte in maniera corretta, riescono addirittura a fargliele provare, e tutto questo grazie alle parole scritte su di me, che se sapute leggere riescono a sprigionare una magia chiamata immaginazione, grazie a cui tutti i sogni sembrano possibili.
Se potessi essere un libro, vorrei essere un libro dei più belli, non uno di quei libri tediosi, che portano il lettore a pensare addirittura che la lettura sia noiosa; no! Vorrei essere un libro universale, quasi magico, in cui le persone riescono a trovare ciò di cui hanno bisogno in quel momento; vorrei che ciò avvenga solo per provare la bellissima emozione di essere accarezzato dal cordoncino rosso che pende dal capitello e che sussurra la soddisfazione che provavano le dita che l’hanno appena stretto.
Vorrei essere un vecchio libro per portare con me, oltre che la storia scritta sulle mie pagine, anche il ricordo degli occhi che chi mi leggeva aveva, vorrei ricordare quella patina luccicante che avevano e che lasciava trasparire la mia capacità nell’averlo fatto emozionare; un ricordo ma una sorta di trofeo.
Vorrei essere un vecchio libro per godere della cura che le persone portano a un oggetto antico e di valore, per essere lusingato dalla cura con cui verrei spolverato, per esser un cimelio di famiglia. Esser soprattutto oltre che un vecchio libro un libro letto, raccomandato, un libro passato nella storia sfidando il tempo, che è immortale, che la mano dell’uno ha affidato nella mano dell’altro con ogni raccomandazione.
Vorrei essere un vecchio libro perché tutti in fondo al nostro cuore vogliamo essere amati e rispettati, e credo non ci sia amore o rispetto più sincero di quello che proviamo nei confronti di chi siamo grati, e un buon vecchio libro per ciò che contiene è sempre meritevole di gratitudine.
  
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