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Autore: sailor 83    09/09/2007    11 recensioni
questa storia si può inserire dopo la prima serie. Non ci saranno nemici, ma la vita di tutti i giorni, dove nessuna ricorda niente del passato ma... Tocca a voi scoprirlo continuando a leggere la fanfic se vi interessa! Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ricordi Passati

 

Premessa: questa storia si può inserire dopo la prima serie.

Non ci saranno nemici, ma la vita di tutti i giorni, dove nessuna ricorda niente del passato ma...

Tocca a voi scoprirlo continuando a leggere la fanfic se vi interessa!

Buona lettura!

 

Ricordi Passati

Capitolo primo

 

" Usagi, svegliati... devi andare a scuola?" sento le grida ovattate di mia madre che arrivano dal piano di sotto. Sbadigliando rumorosamente, guardo sbadatamente la sveglia sul comodino. I miei occhi sbattono un paio di volte le palpebre per mettere meglio a fuoco la vista. Leggo l'ora sul dispey luminoso della sveglia e scatto immediatamente in piedi appena leggo che sono le otto. Mi fiondo velocemente in bagno, sciacquandomi il viso con l'acqua fredda per rinfrescarmi. Mentre mi vesto, guardo Luna, che continua a dormire beatamente. Quando vorrei essere al suo posto. Lei si che fa una bella vita. Non ha bisogno ne di alzarsi presto per andare a scuola, e neanche di fare i compiti nel pomeriggio. Beata lei. Scendo di corsa le scale. Non è il momento di crogiolarsi addosso. Devo sbrigarmi o farò tardi anche oggi. Non mi va di essere messa in punizione.

" ciao mamma, ci vediamo più tardi" grido scendendo i gradini a due a due, come d'abitudine.

" a più tardi tesoro" dice mia madre già alla porta con il mio sacco per il pranzo.

Lo prendo al volo, come al solito, ed esco, mandandole un bacio con la mano. E' la madre migliore del mondo, non saprei proprio cosa fare senza di lei.

 Fiu'... Per oggi c'è lo fatta. Sono arrivata appena in tempo in classe. La campanella è suonata proprio adesso. Trafelata per la corsa, mi siedo al mio banco, affianco alla mia amica Naru salutandola con un bacio sulla guancia.

" Ancora un minuto ed anche oggi saresti rimasta fuori" dichiara Naru scherzando, mentre io gli rivolgo uno sguardo arrabbiato.  Non mi va di subirmi già di mattina le sue paranoie, mi bastano quelle della professoressa.

" che ci posso fare se la sveglia questa mattina non ha suonato" dico sbuffando irritata. Lo so, la solita scusa. Ma cosa dovrei dire: ammettere che sono una dormigliona svogliata che non vuole andare a scuola?

" si, come no!" esclama divertita la mia amica guardandomi negli occhi sorridendo. Alla fine scattiamo tutti e due a ridere.

" hai ragione... non l'ho sentita come al solito" mormoro fra le risate, subito spente dall'arrivo della professoressa Arianna.

  

 " mi dispiace Usagi" cerca di confortarmi Naru mentre camminiamo assieme per andare al Crown. Spero di potermi risollevare il morale con un bel frullato. " ma lo sai anche tu che dovresti studiare di più" dice mettendosi davanti ai miei occhi facendomi fermare di botto.

" lo so, hai ragione... ma io odio studiare" affermo alzando un pò di più la voce, cercando di esternare il mio ribrezzo per lo studio. Non ci so stare sui libri. Quindi come posso studiare?

" ed adesso che fai?... glielo farai vedere ai tuoi?" mi chiede Naru affiancandomi mentre riprendiamo a camminare verso il locale.

" non so... se glielo faccio vedere sarò messa in punizione almeno per un mese" dico afflitta confidando in un idea immediata guardando negli occhi Naru, aspettando magari qualche proposta. Mi viene solo un idea. Con rabbia accartoccio il foglio che tengo tra le mani e lo getto alle mie spalle, non ci voglio pensare.

" che fai?" dice scandalizzata la mia amica, osservando sbalordita il mio gesto.

" me ne libero, così non dovrò farlo vedere ai miei" affermo con un piccolo sorrisino. Non ho voglia di pensarci per il momento.

 

" uh... 35 su 100 che brutto voto" esclama una voce alle nostre spalle.

Mi volto all'stante. Un ragazzo più grande di qualche anno, tiene tra le mani il mio compito un pò sgualcito. Indignata, e rossa in viso, mi avvicino al giovane e gli strappo il foglio dalle mani.

" come ti permetti" grido arrabbiata al tipo che ho di fronte, lasciando trasparire la mia indignazione. Lui per niente intimorito, anzi, divertito, si avvicina a me e risponde " per la verità questo foglio mi è caduto sulla testa"  

" dovresti stare più attenta alle tue cose, Testolina buffa" continua a dire con quella sua aria antipatica. Al nomignolo mi infurio ancora di più. Che cos’ha la mia capigliatura?  La prima cosa che mi viene in mente come risposta è una linguaccia. Stizzita prendo la mia amica per il braccio e vado il più lontano possibile, senza lasciarlo più parlare.

 " hai visto che bel tipo: alto, moro, occhi scuri, fisico mozzafiato..." esclama Naru guardando dietro a se mentre io la trascino di forza.

" ma che dici... non mi piacerebbe neanche se fosse l'ultimo uomo del pianeta" esclamo come una furia arrivando al Crown ed entrando con la mia amica. Possibile che oggi capitino tutti a me.  Prima la professoressa, ed adesso quel tipo. Ripensando bene a quel ragazzo, ho avuto come l'impressione di averlo visto in giro ma non so dove. Dentro il locale, ci avviciniamo subito al bancone.

" oh... ciao Usagi" esclama sorridente Motoki, il ragazzo di cui sono infatuata da tempo, padrone di questo bellissimo locale. Motoki per me è bellissimo: alto, capelli biondi, occhi verdi, fisico perfetto.... Lui si che lo sposerei volentieri!

" ciao Motoki" rispondo con il mio solito entusiasmo sedendomi al bancone di fronte a lui, ed osservando i suoi occhi verdi. Quest’uomo mi fa impazzire! Rimarrei ore a fissarlo così imbambolata.

" allora, cosa vi porto ragazze" ci chiede gentilmente con un radioso sorriso, che mi fa sciogliere come neve al sole.

" un frullato alla fragola, grazie" rispondiamo noi in coro. Scoppiamo in un altra risata, per la nostra risposta simultanea. Certo che io e Naru abbiamo gli stessi gusti. Anche in fatto di uomini, a parte quello incontrato oggi, non credo di riuscirlo ha definirlo un uomo.

Mentre sto prendendo il frullato, la porta automatica del locale si apre. Sento alcuni passi dietro di me, ma non ci do peso, sarà uno dei soliti clienti del locale.

 " ciao Motoki" sento salutare il mio amico. Riconosco quella voce, l'ho sentita oggi. Mi volto lentamente, sperando vivamente che non sia lui. Invece si, è proprio quel ragazzo odioso di oggi. " ciao Mamoru" esclama Motoki allegro, mentre il mio viso sbianca alla sua vista.

Non è possibile, in tutti i posti che ci sono in città, lui frequenta questo locale? Con naturalezza si siede al bancone vicino a noi. Io cerco di spostarmi il più possibile, non voglio farmi riconoscere. Anche perchè prima certamente non ho fatto una bella figura. E poi non vorrei che lo facesse sapere anche a Motoki.

" anche tu qui, testolina buffa" chiede divertito il ragazzo che adesso mi sta di fianco, e si è accorto di me. Come non detto!

Mi ride con un sorriso beffardo, spero che non voglia vendicarsi. E poi mi ha chiamata di nuovo con quel odioso nomignolo, e poi chissà da dove gli è uscito fuori.

" come ti permetti..." sto per ribattere con la mia solita grinta, quando Motoki parla con naturalezza con il moro.

" tu conosci Usagi? " chiede perplesso Motoki guardando prima me e poi il ragazzo moro.

" si, oggi ho avuto il piacere di fare la sua conoscenza" afferma sempre più divertito con un sorrisino sulle labbra. Oh no! Non deve dire niente del compito, mi devo inventare qualcosa!

" dove?" chiede curioso Motoki avvicinandosi di più a Mamoru " al centro, mentre mi tirava..."

 Oh mio dio, gli sta dicendo del mio compito.  Devo fermarlo assolutamente non posso mica fare una brutta figura davanti a Motoki. Un idea: lascio inavvertitamente cadere il frullato addosso al mio nemico, scampando momentaneamente alla brutta figura di oggi, anche se forse adesso ne ho fatto un'altra, e senza pensarci prima. Ma dovevo far pur qualcosa, meglio questo che far sapere a Motoki che oggi ho preso 35 nel compito di matematica.

" ma che fai? " urla arrabbiato Mamoru cercando di pulirsi con un tovagliolo poggiato sul bancone.

" scusami tanto, è stato un incidente..." dico recitando la parte della ragazza dispiaciuta, aiutandolo a pulire i pantaloni con il mio fazzoletto. Credo che il piano sia riuscito, l'argomento compito è caduto miseramente.

" si, un incidente" afferma Mamoru stizzito, guardandomi di sottecchi, forse ha capito che l’ho fatto apposta. Ma così facendo i nostri visi sono vicini più di quanto pensassi. Sono rapita dai suoi occhi blu scuro, mentre li osservo rapita. Non mi ero accorta che erano così...

" lascia stare... si vede subito che sei un impiastro, testolina buffa!" afferma un pò meno arrabbiato, anzi con un mezzo sorriso, spostandomi delicatamente la mano ed andando in bagno a pulirsi. Il suo tocco lieve, mi ha procurato una scossa. Ma il mio intorpidendo passa subito. Io volevo essere gentile, e lui mi ha definita una pasticciona.

" io non sono un impiastro" gli grido più infuriata  alle spalle mentre lui cammina verso la toilette, non ascoltando minimamente le mie parole.

Uh, che rabbia! Lo odio!

" Usagi, lascia stare... lui è fatto così" mi consola Motoki andando ai tavoli a prendere le ordinazioni. Alle sue parole, ritornò subito l'adorabile Usagi, guardandolo estasiata poi servire i tavoli.

" non dirmi che l'hai fatto apposta?" mi sussurra Naru che fino ad allora non aveva aperto bocca, ed aveva soltanto assisto a tutta la scena.

" be diciamo... " lascio intendere con un sorrisetto furbo e con movimento ondulatorio della testa, seguendo nel frattempo con lo sguardo Motoki che serve ai tavoli.

" sei perfida" afferma ridendo la mia amica alzandosi e prendendomi per il braccio, adesso dobbiamo andare. I compiti per casa ci aspettano! Che barba…

 Finalmente sono arrivata a casa. Richiudo la porta dietro di me e tolgo le scarpe, indossando le mie pantofole rosa. Mi dirigo direttamente alle scale, per salire nella mia cameretta. Non vedo l'ora di buttarmi nel letto. Ma il mio proposito viene ritardato dalle grida di mia madre che è seduta nel soggiorno.

Mentre sto entrando noto il suo sguardo accigliato. Mi sa che mi tocca subire qualche bella ramanzina.

" allora Usagi... mi fai vedere il compito di matematica?" mi chiede mia madre alzandosi dal divano e mettendosi di fronte a me con la mano aperta, aspettando il foglio.

"ops per me è finita" penso mentre prendo dalla cartelletta il foglio sgualcito e glielo porgo. L' osserva delusa, con rabbia crescente, pronta ad esplodere. Mi sa che per me è davvero finita.

" ma è possibile che tu vada male in tutte le materie?" mi chiede abbassando il foglio e guardandomi negli occhi. Non riesco a sostenere quello sguardo arrabbiato e deluso, quindi abbasso il capo.

" mi dispiace" è l'unico suono che esce dalla mia bocca come scusa. So che è inutile difendersi, la realtà è questa. L’unica cosa, non mi spiego come lo sa già?

" oggi pomeriggio mi ha telefonato la tua insegnante, informandomi del tuo andamento scolastico... mi sono sentita mortificata, sapere che vai male in tutte le materie..." mi informa con voce alterata cercando i miei occhi, tenuti ancora bassi. " Usagi guardami" mi ordina " che cosa c'è che non va?" mi domanda adesso con un tono di voce più dolce.

Non riesco comunque a rispondere. Sono mortificata.  So di essere ad un livello basso, ma non riesco a studiare da sola.

" non ti preoccupare piccola" mi sussurra dolcemente avvicinandosi ed abbracciandomi teneramente " ho chiesto alla tua insegnate di trovarti qualcuno che ti aiuti a passare quest'ultimo anno... ricordi sei all'ultimo anno" mi rassicura dandomi un bacio sulla fronte. "adesso vai in camera tua e cambiati... fra poco si cena" dice lasciando l'abbraccio e dirigendosi in cucina a preparare la cena.

"ah... non ti preoccupare per tuo padre, non dirò niente" grida poi dalla cucina rassicurandomi di nuovo. Meno male. Se no chi l'avrebbe sentito papà.

 Questa mattina sono riuscita ad alzarmi in orario. Forse la ramanzina di ieri è servita a qualcosa. Senza corse sono arrivata puntale in classe. Oggi le lezioni sono volate più del solito. Comunque sono dovuta rimare in classe ad aspettare la mia professoressa. Da oggi avrei avuto un tutor. La porta dell'aula si apre, ed io sono agitata. Prendo un sospiro ed attendo con trepidazione. In cuor mio spero che non sia un vecchi bacucco che da ripetizioni.

" bene Usagi, ti presento.... 

 

  
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