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Autore: outoftowngirl    23/02/2013    11 recensioni
“Eden, io credo di essere gay.”
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Prologo

 








“Il nome Eden non ti si addice per niente.”  le disse il biondo, sedendosi composto sulla poltroncina nel guardaroba della mora.
Lei, senza dar troppo peso alle sue parole, continuò a passarsi diversi strati di blush sugli zigomi ben definiti, per poi pitturarsi le labbra di un rosso sangue che faceva oramai coppia fissa con le sue labbra.
Lo guardò attraverso lo specchio alzando un sopracciglio, incitandolo a darle una spiegazione.
Non era mai stata una ragazza da troppo silenzio, ma in quel momento non avrebbe permesso che il rossetto sbavasse anche solo di un millimetro. Lui cominciò a torturarsi le dita, che giacevano attorcigliate sulle sue ginocchia.
“Che vorresti dire?” parlò lei, notando l’esitazione del biondo. “Hai sempre detto che il mio nome ti piaceva.”
Si girò completamente verso l’amico, lasciando che le braccia le pendessero lungo i fianchi stretti in una gonna nera forse troppo attillata, che l’avvolgeva fino a sotto al seno.
“Dico solo che non ti si addice. L’Eden era il Paradiso Terrestre, e tu più che un paradiso, mi ricordi tanto un fuoco sta sera..” si guardò le scarpe, sorpreso delle sue stesse parole.
La mora spalancò gli occhi, andando letteralmente nel panico, come ogni volta.
Quella serata sarebbe dovuta essere speciale, era la sua unica occasione di farsi notare dal ragazzo che più di tutti aveva desiderato al mondo nell’ultimo periodo del penultimo anno. Oramai diventata una senior, la sua lista di ragazzi durante l’estate era aumentata parecchio e si sentiva abbastanza pronta da fare la prima mossa col ragazzo dallo sguardo ammaliante, l’abbronzato moro dagli occhi verdi, niente e poco di meno che il capitano della squadra di hockey del liceo Stratford High : Evan Tomas.
“Dici che è troppo, cioè.. ho esagerato con l’abito? Il rossetto? Cos- Dio sono ridicola!” si tolse le scarpe col tacco che aveva indossato attimi prima, lanciandole poco delicatamente sulla moquette della cabina armadio, accovacciandosi a terra, sfinita.
Voleva farsi notare da Evan, voleva che gli chiedesse di uscire, non che pensasse fosse una poco di buono facile e veloce.
“Dico solo che secondo me dovresti abbassare un po’ la gonna e magari togliere il trucco. Non c’è bisogno che ti conci così per un ragazzo. Sei più bella quando sei te stessa e non cerchi di impressionare nessuno.” Mormorò, mettendosi le mani davanti al viso.
Justin non era mai stato il ragazzo schietto, non era mai stato il ragazzo che tutte le altre volevano e soprattutto non aveva mai voluto essere il centro dell’attenzione. Sceglieva sempre il posto più nascosto a mensa, camminava a testa bassa per i corridoi e non saltava un giorno di scuola, a meno che non fosse in fin di vita colpito da qualche malattia infettiva proveniente dal centro africa.
“Stiamo parlando di Evan, Justin! Quando mi ricapita l’occasione di andare ad una festa esclusiva come questa di sta sera? Non tutti sono stati invitati, e non mi sono fatta il culo quest’estate per passare inosservata. Sai benissimo quanto ci sto sotto Justin, perché non puoi supportarmi per sta volta?” lo supplicò, avvicinandosi strisciando sul pavimento ricoperto di peluria color crema, arrivando ai piedi del biondo, che cercò in qualunque modo di evitare il suo sguardo.
Non avrebbe retto molto. Aveva un peso sul petto che valeva tanto quanto metà dell’Everest e lo teneva nascosto da anche troppo tempo. Nonostante fosse ancora confuso a riguardo, sapeva che non era normale osservare la massa muscolare dei suoi compagni a ginnastica e per quanto odiasse andare a fare compere con Eden e guardarla provare centinaia di capi, si era sorpreso ad ammirare l’abbigliamento di alcuni individui a scuola. E non persone qualunque, affatto. Persone del suo stesso sesso.
“Eden, devi sapere una cosa..” disse, aggiustandosi gli occhiali che gli pendevano un po’ allentati ai lati, dal naso.
Li spinse più in su con l’indice, pressando al centro di congiunzione tra le lenti e poi, mordendosi il labbro con tutta l’arcata superiore della sua dentatura, alzò lo sguardo.
“Come faccio adesso? Justin sono nel panico totale! Cosa metto? E se poi Evan pensa ch-” la mora continuava a parlare di quanto fosse importante per lei quella serata, dicendo che doveva rendersi almeno presentabile.
Non poteva andare con un pantaloncino e una t-shirt qualunque. Andiamo! Era Evan Tomas quello di cui stavamo parlando, non di … un ragazzo qualunque. O almeno, era quello che Eden pensava.
Sembrava non prestare minimamente attenzione all’ansia che Justin stava coltivando in quell’istante, sembrava non notare che un nodo gli stringeva la gola proprio all’altezza delle corde vocali, tanto da fargli tremare la voce.
Aveva due varianti. Buttare fuori tutto senza pensarci troppo oppure poteva starsene seduto su quella poltroncina di velluto beige, a fissare un punto non preciso della moquette mentre la sua migliore amica rimuginava sul da farsi col ragazzo dei suoi sogni, dimenticandosi completamente della sua presenza e senza lasciargli un minuto di pausa dal tutto.
Per quanto la seconda opzione lo tentasse - opzione che aveva sempre preferito a qualunque altra, quando si trattava delle sue … preferenze -
non riuscii a trattenersi. Ora o mai più si disse una decina di volte, autoconvincendosi mentalmente.
“Eden, io credo di essere gay.” 






 



outty's space

okay okay, probabilmente la maggior parte di voi appena ha letto l'ultima frase ha chiuso
la finestra in alto e chi s'è visto s'è visto.
alle poche rimaste ( se ne sono rimaste LOL ) vorrei premettere una cosa, che già avevo detto nell'altra mia ff
che è la seguente: NON ci saranno scene troppo esplicite, riguardo la sessualità di Justin e le cose ovviamente NON rimarranno così.
altrimenti che gusto c'è?
vi troverete davanti a situazioni con tensione sessuale tra Eden e Justin alle stelle... vedrete vedrete (sempre che qualuno sia rimasto LOL al cubo).
altro punto importante: il nome.
perché l'ho scelto? per il semplice fatto che ormai qui si vedono sempre gli stessi nomi con sempre le stesse trame e caratteristiche
tanto che volevo distinguermi dalla massa e dare un nome originale/insolito/strano alla protagonista.
Non immagino la ragazza in nessun modo, perciò date sfogo alla fantasia e datele le sembianze che più vi piacciono ;)
bene, siamo apposto così? direi di sì.
fatemi sapere cosa ne pensate in una rencensione -possibilmente- più lunga di 10 paroline.
denghiu.
love y'all- valentina. :)


 

   
 
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