Film > Alice nel paese delle meraviglie
Segui la storia  |       
Autore: Anima Evans    23/02/2013    0 recensioni
Può un uomo pazzo diventare pazzo d'amore?
può una ragazza coscienziosa perdere ogni cognizione?
Si, a wonderland
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Considerando il tempo e il cappellaio ferito quando arrivarono al castello era tardo pomeriggio, si fermarono davanti al fossato dove la regina di cuori aveva fatto tagliare le ultime teste dei mal capitati. Quando guardarono in alto il castello era annerito dai numerosi incendi e ancora l’odore di bruciato pizzicava le narici, era fondamentalmente grigio e cupo che avrebbe fatto invidia al castello del conte Dracula, le bandiere che veleggiavano erano ormai rotte e rovinate e qualche pezzettino volava nel vento. Entrambi sospirarono alla vista di quello spettacolo spettrale e sinistro ma Taran prese parola e disse

«Alicia, tieni l’ampolla e trova tutti gli altri poi scappa via e corri più velocemente possibile»

Lei era interdetta e subito disse

«Non senza di te. »

Lui rassegnato disse

«Vedremo…ci rivediamo in questo punto. »

E detto ciò ci fu un attimo in cui si guardarono negli occhi, entrambi aspettando qualcosa dall’altro ma senza coraggio di fare il primo passo. La prima ad andarsene correndo fu Alicia, prima avrebbe fatto il suo dovere e prima avrebbe rivisto il cappellaio. Cosi senza minimamente sapere dove andare iniziò a correre lungo tutta la riva del fossato, le teste e i teschi galleggiavano morti con sguardi vuoti e pezzi mancanti, uno spettacolo orribile e si chiedeva come mai i cadaveri non puzzassero ma la risposta fu subito chiara dato che lungo la riva c’erano tutti gelsomini, o almeno ci somigliavano, che coprivano il tanfo. Arrivata quasi dietro il castello Alicia notò un enorme farfalla stesa a terra, era azzurra con ali violette.

«Cosa essere tu? »

Disse quella e lei la riconobbe

«Brucaliffo…»

E lui subito disse

«No sciocchina, tu non sei il Brucaliffo…cosa sei? »

E lei prima di rispondere vide un ala offesa e infatti si avvicinò e disse

«Brucaliffo…fatti curare»

Ma quella farfalla continuava e come se fosse isterica iniziò ad urlare

« NON MI TOCCARE! COSA ESSERE TU?! »

Poi una voce corale, pinco panco e panco pinco urlarono

« BRUCALIFFO è ALICIA! »

E lui come se si fosse svegliato scrollò le ali nonostante la piccola ferita e si avvicinò alla ragazzina squadrandola e poi con un sussurro disse

«Salvali…»

E poi sparì nella foresta con il cordone di apparenti gelsomini.

*accidenti e come ci arrivo li sopra!*

Pensò Alicia quando vicino a lei apparve lo stregatto e la ragazza fu quasi rincuorata nel vederlo, infondo lo stregatto se non aveva la soluzione dava sempre suggerimenti preziosi. Il felino striato le si poggiò placidamente sulle spalle come una calda sciarpa e le disse

«Bel problema vero? »

E Alicia annuì e lui disse

«Rifletti Alicia, anche se riuscissi a salire il muro di cinta come faresti a passare tra le sbarre? »

La ragazza non ci aveva pensato ma lo stregatto aveva ragione, a questo piccolo ma significante dettaglio non aveva pensato cosi disse

«Beh ma non posso abbandonarli li no? Devo pur far qualcosa…»

Lo stregatto scodinzolò placidamente e disse

«Beh….un modo ci sarebbe…»

E indicò la tasca del piccolo grembiule che aveva Alicia e lei mise la mano in tasca scoprendo con estrema sorpresa un pezzetto quasi di gomma e lesse a mente

*mangiami*

Sorrise, riconobbe all’istante il piccolo dolciume e guardò lo stregatto con aria interrogativa

«Piccolo regalo del Brucaliffo»

Rispose lui e lei sorrise con profonda gratitudine, lo mangiò tutto e immediatamente il corpo della ragazza si rimpicciolì diventando alta come un pollice. Da quell’altezza il fiume sembrava un mare e lo stregatto una gigantesca e bislacca pantera che con voce baritonale disse

«Piccina…molto piccina…beh credo che non graverai su di me no? »

E gli offrì la sua coda dove Alicia si arrampicò per poi risalire il corpo e la testa per tenersi saldamente alle orecchie dello stregatto che si alzò in volo come al solito. Alla ragazza mancava il fiato, per le vertigini e per l’inquietudine di quel da farsi cosi pericoloso. Il gatto si avvicinò alla finestrella sbarrata e i gemelli pinco panco e panco pinco la presero e lei gli strinse i due pollici come a salutarli, voleva ringraziare lo stregatto ma lui era già scomparso. Poi guardò la prigione e c’erano il Bianconiglio, il leprotto marzolino e il ghiro che dormiva e i due ragazzini uguali di pinco panco e panco pinco.

«Bene e ora come faccio a tornare normale? »

E il leprotto marzolino disse

«E a che servirebbe…non possiamo uscire comunque…»

E Alicia lo corresse

«No…io un modo ce l’ho ma devo tornare normale…e non c’è nemmeno una goccia di quella strana pozione che fa ingrandire le persone. »

Ammise sconfitta sedendosi sul palmo della mano di uno dei gemelli. Ma poi il ghiro che era stato dormiente o quasi disse

«Alicia…sei sempre stata una sciocchina…ma dato che mi devi far uscire di qui io ho ciò che ti serve…»

E cosi solo ora si accorsero tutti che al collo il ghiro portava una boccetta che se pur piccolina poteva far bere Alicia e farla tornare normale. Lei riconobbe subito il liquido dal colore e anche dalla targhetta con la scritta “bevimi” e lei a quel muto ordine sorrise e ovviamente panco pinco la avvicinò al ghiro che nel frattempo si era tolto la boccina dal collo aiutato dal leprotto marzolino.

«Grazie…»

Disse lei e lui disse

«Bevi e tiraci fuori di qui…mi manca il cappellaio. »

La ragazza non se lo fece dire 2 volte e bevve tutta la boccetta ritornando quasi subito nella sua naturale stazza. Appena toccò terra con i suoi piedi si tolse una forcina dai capelli e cercò di aprire la cella e fortunatamente ci riuscì. A stento trattenne la gioia ma doveva farlo, le guardie erano sempre alle sue calcagna e man mano che i prigionieri uscivano li spargeva di polvere e disse

«Tranquilli è solo gesso da sarto, Toran ne è allergico e per le carte sarete inafferrabili dato che scivolerete via ma preferirei evitare che voi ci finiste. »

E cosi dopo cunicoli stretti, tutti i sensi all’erta e con il cuore a mille Alicia riuscì ad andare alle stalle e prese due cavalli dove mise su entrambi i gemelli pinco panco e panco pinco e poi su uno il Bianconiglio e sull’altro il leprotto e il ghiro e disse ai due gemelli.

«Scappate nell’angolo più remoto di Wonderland e tornate solo domani al tramonto… mi raccomando…»

E dopo di che diede due sculaccioni ai cavalli che imbizzarriti uscirono fuori al castello in tutta velocità; quando si assicurò che i suoi amici risultassero due punti indefiniti lei si cosparse di gesso e poi scappò dentro il castello cercando il cappellaio ma non prima di prendere la lancia del soldato ormai steso senza sensi a terra. Mentre Alicia si era occupata della liberazione dei suoi amici il cappellaio raggiunse suo fratello nella sala del trono. Rimase sconcertato di come risultasse grigia e senza personalità, analitica e triste. Taran avanzò quando Toran prese parola

«Fratello, ma che piacere averti qui…ti piace il mio castello? »

Disse come se fosse veramente un piacere per lui vederlo ma ovviamente non riusciva a credere che il cappellaio gli era di fronte e non magari nel fossato con gli altri cadaveri. Comunque il cappellaio disse

«È nel tuo stile…ma non è il tuo castello…questo era il castello di Elizabeth e prima ancora di…»

Un groppo in gola lo fermò ma ci pensò suo fratello a dire il suo nome.

«Mirana…ah che incantevole creatura…peccato che sia stata come una splendida rosa…»

Mano a mano che parlava Toran si avvicinava a suo fratello quasi ipnotizzandolo con la sua voce e i suoi movimenti, sembrava di vedere un serpente che si pregusta la paura e le insicurezze del suo topolino.

«Proprio come una rosa era splendida, candida e profumata ma poi…appassì morendo…ah che peccato. Ma sai nonostante sia stata uccisa…»

Taran lo interruppe

«È stata uccisa? Chi ha fatto questo?! »

Ma lui continuò imperterrito ancora ormai sussurrando alle orecchie del cappellaio che inerme ascoltava.

«Dicevo, lei era ancora bella proprio come una rosa secca che seppur tale ha il suo fascino e tu l’hai conservata…dovevi vedere come era quando bruciava, i suoi capelli divennero neri come la notte e la pelle rossa….»

Per Taran questo fu troppo e mise una mano al collo del fratello

«Non osare parlare di Mirana in questa maniera in mia presenza»

Lo disse quasi ringhiando ma Toran era oltremodo astuto

«Perché fratello? Hai dei rimorsi? Sai benissimo che lei è morta per colpa tua…tu non eri qui quando l’hanno attaccata…no…tu cercavi alice…ma alice era morta ormai e quando sei tornato l’hai trovata sul letto di morte, giusto in tempo per lasciarti il regno vero? »

Il cappellaio tremava e si inginocchiò piangendo lacrime rabbiose e poi  Toran continuò dicendo

«C’è solo una cosa che non torna in questo splendido dramma…chi ha attaccato il castello? Elizabeth non di certo dato che era prigioniera nella prigione del mondo di faraway, mah….»

Poi come se avesse trovato la soluzione ad un elementare problema disse

«Ah si, ci sono….»

Prese il viso del cappellaio fra le mani e disse guardandolo negli occhi

«Sono stato io… ora ricordo, il suo urlo straziante come musica quando le trafissi il cuore…»

Taran emise un urlo disperato e fu sopra il fratello e strinse la gola

«Bastardo! »

E lui lo rimproverò

«Oh ma che brutta parola…»

E con il suo bastone stregato lo sbalzò via contro la parete ma il cappellaio si rialzò e continuò la battaglia con una spadina che aveva nello stivale. Diede a malapena due colpetti e una guardia interruppe la battaglia inchinandosi disse

«Mio signore, c’è un intruso che ha fatto scappare i prigionieri…»

E il cappellaio sorrise, Alicia ce l’aveva fatta. Toran con la sua calma gelida disse

«Portatela da me…viva se possibile. »

E la guardia sparì mentre i due continuavano ma Toran ebbe la meglio e legò suo fratello con dei rovi e lo portò sul piano più alto del castello. Alicia riuscì a scappare alle guardie e per esclusione alla fine arrivò al tetto trovando il cappellaio prigioniero e Toran la accolse con un inquietante e accomodante sorriso

«Benvenuta mia cara….sei pronta per morire? »

E lei disse spavalda anche se molto spaventata

«Non ne ho la minima intenzione.»

E intanto un fulmine squarciava il cielo, la battaglia stava per iniziare.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Alice nel paese delle meraviglie / Vai alla pagina dell'autore: Anima Evans