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Autore: Pallina Di Burro    24/02/2013    2 recensioni
{Fiction con coppia crack Scozia/Olanda o Olanda/Scozia. /Ci sono ancora divergenze sulla semità (?)/}
Il sigaro era consumato, arso e masticato al contempo, a causa del nervosismo. Quegli incontri servivano per rilassarsi, ma il vocabolario di entrambi non contemplava la parola “perdere”, nonostante fossero così tirchi da non scommettere nemmeno un soldo bucato in ogni singola giocata.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Paesi Bassi, Scozia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tabacco e menta; odori predominanti, forse gli unici che si riuscissero a captare in quella stanza. Ogni oggetto, ogni molecola, ogni atomo di quel luogo creava dipendenza. Non perché fosse minuziosamente curata, anzi, ma l’essenza che sprigionava in quel momento era vissuta.

Il quadro visivo che emergeva era accattivante, maturo e se vogliamo aggiungere, anche sensuale.
Nuvole di fumo grigio, intense, soffocavano l’aria pura. Tutto ciò che era salutare, lì, in quei momenti, era bandito. In tutta onestà, quel luogo aveva visto di tutto: fumo, alcool, droga, sesso. E la buona parte di questi, beh, continua ancora a vederli.
Non stupiva certamente che quella stanza fosse proprio il salotto dello scozzese: questi era perso nell’osservare le carte e gli occhi impenetrabili di un verde cupo e ghiacciato. Tentava di capire la strategia dell’olandese.
Il sigaro era consumato, arso e masticato al contempo, a causa del nervosismo. Quegli incontri servivano per rilassarsi, ma il vocabolario di entrambi non contemplava la parola “perdere”, nonostante fossero così tirchi da non scommettere nemmeno un soldo bucato in ogni singola giocata.
L’inglese aveva ormai esaurito tutta la stecca e con un gesto veloce, pieno di stizza, l’ormai inutile avana finì nel cestino poco lontano.
La mano doveva chiuderla l’altro, era costretto quindi a mostrare le proprie carte per primo. Le gettò velocemente sul tavolo: full d’assi. Di sicuro non può batterlo.

L’olandese boccheggiava anelli di fumo dalla pipa, meno denso e meno cupo rispetto a quello prodotto dall’altro. Accaniti fumatori entrambi, però, più di quanto apprezzassero i liquori; una bottiglia di scotch ed una di jenver erano finite da meno di due ore, probabilmente. Non che fossero così tanto sobri da riuscire a ricordare da quanto avessero iniziato a giocare, ma quella era l’idea.
Normalmente lo scozzese era il più frenetico tra i due, più impulsivo e meno paziente.
Ed Adriaen non avrebbe di certo negato che irritarlo facendo le cose con calma e lentezza lo divertiva tremendamente.

-Muoviti handicappato, non ho mica tutta la serata da sprecare con te.- fu quello che asserì Ian spazientito. Sapeva benissimo che era una bugia, che alle serate in compagnia dell’olandese, gratuite e tremendamente appaganti, non avrebbe rinunciato.
-Mi stanno cadendo i coglioni, butti le carte o te le devo strappare di mano?-

E con quanta più calma possibile, Adriaen scoprì il proprio poker di donne, adagiandole sul tavolo d’ebano lucido. Un sorrisetto decisamente soddisfatto, raro con la maggior parte delle persone, spuntò sul suo volto.
-Guarda e piangi, idiota.- si limitò a dire, mentre il fumo della pipa veniva indirizzato dalle proprie labbra al viso dell’altro.

Ian corrucciò lo sguardo, annebbiato da fumo ed alcool, sulle figure uguali. Imprecò mentalmente contro la regina, mentre con poca delicatezza, in un impeto di nervosismo, fece cadere sul pavimento tutte le carte con il braccio. Così mischiate, vincitore e perdente non potevano essere identificati, no?
-Sei un cazzo di baro Adriaen, mi sono rotto di giocare a poker con te.-
Disse con aria stizzita, mentre dava un morso ad un altro sigaro, per strapparne la punta e sputarla nel cestino con poca grazia. L’accese e spostò la propria gamba destra, che andò ad incontrarne una contraria, sfiorandone il ginocchio. Non si preoccupò di poter dare fastidio.

-Sei tu che giochi di merda, avresti più fortuna andando a puttane.- l’olandese immaginava bene la reazione che avrebbe avuto; si compiacque silenziosamente di aver avuto ragione.
-Facciamo altro.-

A quelle parole, il viso dello scozzese si illuminò di nuovo e il sorriso beffardo che aveva perso per poco ricomparve immediatamente. Quella si che era una buona idea, gli aveva tolto le parole di bocca. Poco importava che con “altro” non intendesse ciò che aveva pensato lui, in ogni caso gliel’avrebbe imposto senza troppi complimenti. Portò lo sguardo su di lui, intenso, malizioso. Quattro smeraldi, due più chiari e impetuosi, due più gelidi e scuri.
In ogni caso, le intenzioni che esprimevano erano palesi: entrambi avevano un bisogno fisiologico che andava saziato. Succedeva spesso, durante le loro serate.
Non che fossero amici eh, figuriamoci; amanti, nemmeno per sogno. Sostanzialmente non erano niente di più che due uomini che si soddisfacevano a vicenda, in vari modi, ma senza dover arrivare a qualcosa che contemplasse i sentimenti. Così era molto più semplice, senza impegni gravosi e noiosi. Eppure quelle serate si riproponevano sempre più di frequente.

-Oggi te lo prendi.-
Adriaen non aveva esplicitato cosa, ma entrambi sapevano di cosa potesse trattarsi. Nessuno dei due adorava stare sotto, ma adottare una specie di rotazione rendeva tutti più contenti.
Almeno in parte.

Ian accennò una risata, alzandosi rumorosamente dalla sedia per andare a distendersi sul divano decisamente più comodo.
Assottigliò lo sguardo sull’altro, allentandosi la cravatta e gettandola di lato al mobile.
-Se riesci a stare sopra…-
Una sfida, chiaramente una sfida.

L’olandese non la rifiutò, accennando un sorrisetto e  appoggiò la pipa sul tavolo, allontanandosi dal tavolo a sua volta. Non si preoccupò di calpestare le carte, mentre si avvicinava alla porta finestra che si affacciava sulla strada principale di Edimburgo. Anche a quell’ora, c’era molto traffico, di macchine e pedoni.
-Vedremo.- disse mentre stava per tirare le tende, prima che l’altro interrompesse la sua azione con una semplice frase.

-Nha, lasciale aperte.-
Un ghigno bastardo, malizioso, dopo aver liberato un’altra nuvola di fumo grigio dalle labbra, si stanziò in modo beffardo sul volto dello scozzese. Che la gente guardasse pure, anzi, era anche più eccitante.
Ian buttò l’ennesimo sigaro esaurito della serata, diventando leggermente impaziente.
-E muovi il culo…-

Adriaen soffiò un po’ d’aria dal naso, sorridendo appena e lasciando stare il morbido tessuto delle tende lì dov’era.
-Esibizionista…- disse mentre si liberava della sua calda sciarpa, lasciandola appesa al pomello della sedia. L’aveva tenuta perché, come al solito, Ian era troppo tirchio per tenere il riscaldamento accesso per tutta la serata, ed evidentemente aveva immaginato che si sarebbero scaldati in un altro modo.
Silenziosamente si avvicinò al divano, mentre l’altro lo aspettava appena spazientito, ma decisamente soddisfatto dall’idea di quello che stava per accadere.
La notte era ancora lunga.

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Non so se continuarla o meno (?)
Diciamo che è una fiction ispirata dallo Scozia di Sisa.
Se la leggi, ti saluto. (?)
TantiH paciH, PDB.


   
 
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