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Autore: aki_penn    24/02/2013    1 recensioni
Forse era un po’ egoista a sentirsi sola in mezzo a tanta gente, ma era un po’ così.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kuchiki Rukia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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It doesn’t mean I’m lonely

 
Era abbastanza sicura di dover essere eccitata o entusiasta, o qualche cosa del genere. Non è che le dispiacesse, ma non era sicura di star prendendo la cosa per il verso giusto. Insomma, le avevano detto che era da tempo che avrebbe potuto salire di grado, ma era successo solo in quel momento.
Renji non l’aveva presa allo stesso modo quando era toccato a lui, insomma, era un grande onore ma, pensandoci, non le interessavano molto i grandi onori. Byakuya l’aveva presa come c’era da aspettarsi, con la sua solita dignitosa calma, ma le era stato detto, dato che lui non aveva dato segni di provare grandi emozioni,  che si era trovato ad essere orgoglioso e un po’ preoccupato, non in modo plateale è chiaro, forse ogni tanto erano più fratelli del solito.
Renji, sembrava il più contento di tutti, come se fosse stato lui a essere promosso luogotenente, per la seconda volta. Aveva fatto un discreto casino e anche alla tredicesima brigata sembravano tutti piuttosto festaioli.
E Ichigo… aggrottò le sopracciglia, non riusciva a ricordarsi cosa aveva detto lui riguardo alla sua promozione, gliel’aveva detto? O si era scordata? Certo che glielo aveva detto, probabilmente era stato il primo ad essere stato informato, eppure non si ricordava nemmeno la faccia che aveva fatto quando si erano visti. Un rumore ritmico interruppe il filo dei suoi pensieri. Si voltò da una parte nel sentire la fodera della spada, che portava in vita, strisciare per terra. Aggrottò nuovamente le sopracciglia, nell’intento di ricordare qualche cosa che proprio non le sovveniva.
Sode no Shirayuki era sempre stata così lunga? Non le pareva che avesse mai strisciato per terra, se no, camminando per strada avrebbe lasciato il solco per terra. Allo stesso modo era abbastanza improbabile che si fosse allungata. Certo, le leggi della fisica permettevano questo tipo di reazioni al caldo, ma era improbabile una crescita di quel tipo, anche perché non faceva per nulla caldo. Forse era davvero sempre stata così.
Fece ancora qualche passo e rinculò indietro, trattenuta da una forza che la tirava a terra. Cercò di muoversi da un lato, ma la spada era saldamente conficcata tra due listelli di parquet. Era letteralmente bloccata. L’afferrò per il fodero tirando a due mani e ne sfilò una parte, ma la parte ancora incastrata nel pavimento sembrava lunghissima. Era chiaro che ci fosse qualche cosa di sbagliato in quella situazione. Tirò ancora, facendo forza sui piedi, cercando di dondolarsi indietro con tutto il proprio peso, finché la spada non scivolò fuori tutto d’un colpo facendole perdere l’equilibrio.
La vide volare in alto, mentre alla base rimaneva salda alla sua vita e lei stessa cadeva per terra. Sgranò gli occhi, la sua spada sembrava allungarsi mentre le ricadeva addosso, le sembrò che quella discesa durasse un secolo, allungò le mani per prenderla, ma fu come se non l’avesse fatto e, alla fine, le ricadde addosso sbattendola duramente sul pavimento.
Rukia strizzò gli occhi, col petto appoggiato a terra. Si era rotta i denti? Alzò di poco la testa, rendendosi conto che era sdraiata a pancia in giù nel suo futon e stava tenendo la federa del cuscino coi i denti. Era buio, era stato un sogno, Sode no Shirayuki giaceva bianca e della misura che si convenisse a una spada, accanto a lei. Si passò le mani sulla faccia e si massaggiò le tempie, gli occhi le bruciavano come quando si è svegliati nel bel mezzo della notte da un brutto sogno.
Cercò, nel buio, con quel poco di luce che filtrava dentro alla sua stanza dalla finestra socchiusa, la targhetta di luogotenente.
Non si ricordava di averlo detto a Ichigo perché, effettivamente, non glielo aveva detto, le sembrava che non si vedessero da un secolo, il ché era bizzarro, dato che avrebbe dovuto essere più abituata degli umani ai tempi che si allungavano a dismisura. Forse avrebbe potuto andare a trovarlo, anche se lui non la vedeva, ma non era tipo da lasciarsi andare a certe malinconie. Non sapeva nemmeno esattamente cosa avrebbe detto lui, sapendo che era salita di grado, o anche a sapere che lei lo spiava mentre lui non poteva vederlo, era quasi una violazione della privacy, anche per due che avessero dormito nella stessa stanza per mesi.
Dirglielo era stata la prima cosa a cui aveva pensato, quando le avevano dato la grande notizia, per poi rendersi dolorosamente conto che non c’era nulla da annunciare, dato che lui non faceva più parte della sua vita.
Si mise la coperta sulla testa e si rannicchiò sotto di essa. Forse era un po’ egoista a sentirsi sola in mezzo a tanta gente, ma era un po’ così.


Aki_Penn parla a vanvera: Questa è la prima OS che scrivo in questo fandom e la cosa mi mette un po’ in agitazione. Era da un secolo che volevo scrivere su Bleach, ma non avevo mai avuto uno straccio di idea, non penso che questa sia nulla di ché, ma è il meglio che sono riuscita a fare. Prima di tutto volevo sottolineare che non seguo le scansioni, quindi qualsiasi cosa sia successa dopo la pubblicazione italiana non la conosco e non la prendo in considerazione.
Ho notato un sacco di fics ambientate nello stesso periodo ma viste dal punto di vista di Ichigo, e quindi mi sono chiesta:e Rukia che cavolo ha fatto tutto quel tempo? E poi è venuto fuori questo. Solitamente non scrivo cose malinconiche, quindi spero che non sia troppo male, dato che non è proprio il mio genere.
In ogni modo grazie mille per aver letto fin qui!
 

   
 
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