Questa storia nasce come esercizio di stile, sui dialoghi, in cui ahimè pecco abbastanza (in questo primo capitolo che ha più l'aria di un incipit non ce ne sono, ma nei prossimi sì. Altrimenti il titolo della fic non avrebbe senso! XD). Ma visto che l'immancabile Ale, che tutto può e nulla le sfugge, me l'ha betata, mi sarebbe dispiaciuto tenere il lavoro nel pc così lo condivido sperando che possa risultare gradevole a tante persone. ^^
Personalmente ne sono molto soddisfatta.
(Devo dirmelo da sola, altrimenti Roy mi reputerà troppo modesta per stare in sua santa compagnia e non mi permetterà più di scrivere di lui. E' un despota.
Con nel cuore la speranza che piaccia anche ai lettori, e ringraziando con un grosso bacio chi mi segue e mi commenta (sono un po' indietro con le recensioni, ma ci stiamo organizzando!) vi lascio alla storia...
Vostra Aficionada
RizafromKeron
PS - Avviso importante (post commento di Maochan a cui invio un bacio e lancio tanti fiori per la gioia che si sia dato dell'IC a Al "ragazzina"! XD): leggete il riassunto della storia perchè fa parte della storia stessa ed è a mio avviso piuttosto importante per la comprensione di tutto. Thanks! ^.^
SQUILLI
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* * * .I. * * *
Contravvenendo alle più basilari convinzioni dei vostri viaggi insieme, tuoi e di tuo fratello, che vi impedivano per una specie di rito scaramantico di dare un colpo di telefono prima di piombare inattesi in casa d’altri, avevi deciso di essere educato. Alla stazione avevi trovato Winry ad agitare le mani e a gridare il tuo nome fino a farti vergognare: indossava ancora gli abiti da lavoro, e quando ti aveva abbracciato ti aveva riempito la giacca di grasso e olio.
Poi aveva preso il tuo bagaglio e te l’aveva portato fino a casa, perché “non è mica una regola che siano solo gli uomini a poterlo fare”. E poi era più forte di te. Mentre prendevi un tè con zia Pinako, parlando del più e del meno, te l’aveva disfatto nella camera degli ospiti al piano terra a tua insaputa, di modo tale che non te ne andassi a stare in qualche locanda.
E sei rimasto.
Non che non potessi permetterti di stare da solo, anzi. Edward ti aveva lasciato denaro a sufficienza per vivere agiatamente tutta la vita, più di quanto ne avresti potuto immaginare, su un conto personale di cui avevi ignorato l’esistenza fino a quando non te l’aveva rivelato la zia. Ma eri restio ad adoperarli per qualcosa che non fosse assolutamente necessario, visto che non ti appartenevano.
E poi in fondo era a casa che avevi deciso di tornare.