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Autore: Princess Kurenai    25/02/2013    2 recensioni
Balin guardava con non poca apprensione l’entrata della grotta nella quale si era rifugiato. Fuori imperversava una bufera di neve e, nonostante il pericolo, suo fratello era ugualmente uscito per andare alla ricerca di qualche pezzo di legno per provare ad accendere il fuoco.
Il maggiore lo avrebbe volentieri seguito - non avrebbe mai e poi mai lasciato solo Dwalin - se non fosse stato per la sua gamba.
Abbassò lo sguardo sulla vistosa fasciatura che nascondeva un esagerato gonfiore causato da un’improvvisa caduta in quella neve durante il pomeriggio - che li aveva costretti a rallentare la marcia verso le Montagne Azzurre fino a spingerli a cercare un rifugio di fortuna in quella grotta.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Balin, Dwalin
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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Titolo: Blizzard
Fandom: The Hobbit
Personaggi: Balin, Dwalin
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Oneshot, Leggero Slash, Leggerissimo, quasi invisibile, Incest, What if? (E se…)
Conteggio Parole: 775
Note: 1. Un po’ di fluff anche per questi due! Ambientata più o meno dopo la battaglia per Moria .w.
2. Anche se siamo all’ottava edizione... questa per me sarà la prima Notte Bianca**
3. Ovviamente per il mio dolce uomo<3
4. Non betata<3

Balin guardava con non poca apprensione l’entrata della grotta nella quale si era rifugiato. Fuori imperversava una bufera di neve e, nonostante il pericolo, suo fratello era ugualmente uscito per andare alla ricerca di qualche pezzo di legno per provare ad accendere il fuoco.
Il maggiore lo avrebbe volentieri seguito - non avrebbe mai e poi mai lasciato solo Dwalin - se non fosse stato per la sua gamba.
Abbassò lo sguardo sulla vistosa fasciatura che nascondeva un esagerato gonfiore causato da un’improvvisa caduta in quella neve durante il pomeriggio - che li aveva costretti a rallentare la marcia verso le Montagne Azzurre fino a spingerli a cercare un rifugio di fortuna in quella grotta.
Se solo non avesse messo il piede in fallo, sarebbero giunti a ‘casa’ per tempo, e Dwalin non sarebbe stato costretto ad uscire nel bel mezzo della bufera.
Guardò ancora l’entrata, sperando di vedere la sagoma del fratello e, prendendo come punto di riferimento delle gocce d’acqua che cadevano sul freddo terreno della grotta, iniziò a contare.
Cento gocce, si disse. E se Dwalin non sarebbe stato lì al cadere della centesima goccia lui si sarebbe alzato per andare a cercarlo - se necessario anche con una gamba.
Dieci gocce andarono ad infrangersi contro il terreno, poi altre dieci ed altre ancora.
Lanciò l'ennesima occhiata verso l'entrata.
Niente. Nessuna traccia di suo fratello, e quell'assurda apprensione continuò a crescere.
Le gocce divennero presto sessanta e, l'idea che anche Dwalin fosse rimasto ferito da quella maledetta neve lo costrinse a tentare subito di alzarsi, lasciando perdere i conti.
Suo fratello aveva bisogno di lui.
Strinse i denti e, aiutandosi con la mazza da guerra che portava sempre con sé, riuscì con non poca fatica a sollevarsi - gemendo anche per il dolore quando posò il piede per terra.
" Ehi. Non ti avevo detto di stare seduto?"
Alzò lo sguardo, stupito e soprattutto sollevato quando vide Dwalin entrare nella grotta con un'espressione alquanto contrariata.
" Non tornavi, fratello. Mi stavo preoccupando.", ammise sincero - per quanto Balin fosse noto per essere uno dei Nani più saggi sopravvissuti ad Erebor e anche ad innumerevoli altre battaglie, non poteva fare a meno di perdere tutto il suo controllo quando si parlava della sua famiglia.
Dwalin, serio ed anche non poco preoccupato, lo affiancò subito aiutandolo a tornare seduto.
" Come vedi sono qui.", rispose qualche attimo dopo, cercando di sdrammatizzare.
" Va tutto bene?"
" Non ho trovato la legna per il fuoco, la neve era troppo alza e fitta. Infatti, non mi sono azzardato ad andare troppo lontano, rischiavo di smarrire la strada.", spiegò il minore.
" Troveremo una soluzione, fratello.", sorrise Balin, sollevato dal semplice fatto che Dwalin stesse bene per davvero. Non gli importava altro.
" Dobbiamo solo resistere fino a domattina...", mormorò l'altro, sedendosi accanto al fratello, attirandolo a sé con un braccio come per proteggerlo e scaldarlo, posando delicatamente la fronte contro quella del maggiore.
Rimasero il silenzio, ascoltando il rumore della bufera crescere fino a rendere ancor più pungente il freddo di quella grotta.
Non riuscirono a non tremare e Dwalin, spostandosi dietro il fratello, lo abbracciò con più decisione, costringendolo a posare la schiena contro il suo petto.
" Non è necessario.", mormorò Balin, sentendosi però protetto dal gelo di quella grotta.
" Hai una certa età ormai.", ribatté ironico il minore. " Potrebbero venirti i reumatismi..."
" Non sei simpatico, Dwalin.", rispose Balin, concedendosi però un sorriso.
" La simpatia non è un donò di famiglia."- ribatté prontamente. ironico il minore.
" Dovrei essere io a proteggerti..."
" Lo fai già, Balin... ora pensa solo a dormire. Domani riprendiamo il viaggio e devi essere in forze...", mormorò serio Dwalin, stringendo le gambe attorno ai fianchi dell'altro per tenerlo il più protetto e vicino possibile.
" Ricordami perché ti permetto sempre di fare tutto quello che ti passa per la testa?", ridacchiò, ascoltando il respiro ed il battito del cuore calmo dell'altro contro di sé.
" Perché non riesci a dirmi di no, fratello."
Già, era maledettamente vero. Balin non era mai riuscito a rifiutare qualcosa quando si trattava di Dwalin e, per quel motivo, spesso si trovavano in quelle situazioni - il più delle volte piacevoli, quella disavventura era solo un malaugurato caso.
" Hai freddo?", chiese qualche attimo dopo, arrendendosi al calore emanato dal corpo dell'altro.
" No. Mi basti tu...", sussurrò sincero Dwalin, affondando il volto nel collo del fratello.
Per quanto fossero diversi l'uno dall'altro, nessuno dei due poteva negare di provare quei sentimenti che li rendevano fragili e al tempo stesso più forti, e Balin, rendendosene conto per l'ennesima volta, si permise di sorride quasi intenerito, posando la testa contro quella dell'altro.
" Grazie, fratellino...", mormorò lasciandosi andare del tutto e godendosi quei pochi momenti di intimità che riuscivano a ritagliarsi in un modo o nell'altro.

 

   
 
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