“Auguri Geo!” strillò John con un sorriso
“Buon compleanno” aggiunse Ringo
“Tanti auguri e buon compleanno. Così le ho dette tutte!” ridacchiò divertito McCartney
Il festeggiato sorrise e il suo viso si illuminò di gioia “Grazie ragazzi”

Ringo si avvicinò e soffocò George in un abbraccio “Piccoli Harrison crescono eh?”
“Ma smettila, non sei poi così più grande di me”
“Tutte scuse, sei sempre più giovane”
“Tu invecchi prima del sottoscritto”
Richard scoppiò a ridere e scompigliò i capelli del chitarrista con un gesto affettivo.

 Nel frattempo John lanciò un’occhiataccia al bassista “Paul sei qualcosa di indecente! ‘Così le ho dette tutte’ ma ritirati!”
“Come sei simpatico Lennon eh? Oggi mi sento particolarmente buono con il mondo e non ho voglia di litigare. Ma lo faccio solo perché sono di buon umore e perché George compie gli anni”
“Sono commosso McCartney” rispose sarcasticamente il cantante.
Per fortuna Paul decise di lasciar perdere il discorso, non aveva proprio voglia di mettersi a discutere con l’amico, anche se sotto sotto quei ‘litigi’ lo divertivano da morire.

“Ti abbiamo preso dei cioccolatini alla menta…” mormorò vago John con un sorrisetto.
Gli occhi scuri di George si allargarono come delle scodelle e McCartney scoppiò a ridere alla vista della sua espressione.
“Guardalo John! Come si fa a rimanere insensibili? Dagli quei cioccolatini e facciamola finita. Il ragazzo  potrebbe sbranarci da un momento all’altro.”
Effettivamente il festeggiato aveva assunto un’espressione famelica e John gli consegnò il pacchetto più in fretta che poté.

Dieci minuti dopo George si stava leccando via dagli angoli della bocca il cioccolato rimasto.
Dopo aver concluso l’operazione, alzò lo sguardo e sorrise “Grazie”
“Erano di tuo gusto?” domandò Paul
“che domanda idiota. Se li è sbaffati alla velocità della luce e tu gli domandi se gli sono piaciuti? Ma quanto sei stupido Macca?”
“Lennon non incominciare! Magari li ha mangiati per cortesia! Magari erano schifosi e lui ha fatto lo sforzo di mangiarli per non offenderci. Devi sapere che mica tutti sono maleducati come te” lo apostrofò il bassista.

“Erano buoni, sul serio.” Mormorò a bassa voce George
“AH-HA!” -urlò trionfante John- “Vedi Paul che avevo ragione io? Come sempre, tra l’altro”
L’interpellato alzò un sopracciglio e scosse la testa “Okay Johnny, ora basta.”
“Ti sei arreso all’evidenza!”
“No, mi sono stufato di sentirti blaterare cose assurde”
“ma se sei tu che hai incominciato!”
“E tu mi vieni dietro”
“Bella forza, altrimenti sembri un pazzo che parla da solo. E io per cortesia ti rispondo”
 
Paul aprì la finestra e l’aria fredda di febbraio lo avvolse. Rabbrividì.
Alzò il viso al cielo e sussurrò “Felice settantesimo compleanno George.” –aggiunse dopo un paio di secondi- “ E salutami anche quel cazzone di John, già che ci sei”
Le sue parole si dispersero nell’aria, travolte dal caos cittadino.
Ma Paul era sicuro che sarebbero arrivate al diretto interessato senza alcun problema.
 
Ringo si alzò dalla comoda poltrona con un mugugno poco convinto. Si mise addosso la giacca ed uscì in giardino.
Camminò lentamente e si sedette accanto alla pianta posta in mezzo al prato.
“Buon compleanno amico mio” sussurrò mentre una piccola, salata ed inconfondibile lacrima cadeva dai suoi profondi occhi blu e si perdeva tra le rughe sul suo viso



Angolo dell'autrice:
Piccola storia in onore ad un grande uomo.
Ci tenevo a scrivere qualcosa per George, ed eccomi qua.
Spero che vi sia piaciuta.
The Edge


Happy birthday Mr Harrison