Hook si svegliò di soprassalto dopo un incubo molto realistico. “Non incubo”-si corresse-“ricordo”. Un ricordo vecchio di 28 anni, ma ancora vivido nella sua mente…un viso dolce e a forma di cuore, appartenente ad una ragazzina che in apparenza sembra dimostrare solo 10 anni, ma che in verità ne ha molti, molti di più...circondato da soffici capelli corvini, con labbra carnose e due occhi che lui aveva sempre considerato i più belli che avesse mai visto, nonostante lei si lamentasse che fatto che non fossero azzurri come quelli del Capitano. Gli occhi di lei erano color miele, e ogni volta che sorrideva si illuminavano e trasmettevano calore. Peccato che l'ultima volta che li aveva visti erano pieni di lacrime e lo guardavano con dolore e tradimento.
"Basta"-si interruppe lui, stropicciandosi gli occhi (e constatando con disappunto che era ancora ammanettato al letto d'ospedale)-"ripensarci non mi farà tornare indietro fino a quel momento e riparare al mio errore."
                                                                                                                                                                                   
                                                                                                                                                                                              *** 
I cittadini di Storybrooke non erano abituati a ricevere turisti, nonostante ormai la maledizione fosse spezzata. Così, quando quella mattina un'Harley Davidson si diresse rombando verso la centrale dello Sceriffo, montata da un'esile figura vestita interamente di nero, tutti iniziarono a farsi delle domande. Ma la più sorpresa di tutte fu di sicuro lo Sceriffo Swan, soprattutto quando scoprì chi era la persona in questione e chi stava cercando. Emma  Swan era riluttante a darle quell'informazione-d'altronde, chi stava cercando era nascosto per un buon motivo-ma di fronte alla concitazione di questa forestiera quando seppe che aveva trovato chI cercava, cedette. E mentre s'infilava la giacca e usciva dal suo ufficio per accompagnarla all'ospedale, pensò:"ci manca solo più campanellino, in questo quadretto"
 
                                                                                                                                                                                              ***
Hook stava ancora rimuginando sul suo sogno quando la porta della sua stanza si aprì ed Emma entrò. "sei venuta a togliermi le menette,eh,Swan?", disse in tono canzonatorio. Ma le parole gli morirono in gola non appena vide chi la seguiva. Perch era lo stesso che aveva rivisto quella notte in sogno, solo che ora era più maturo, da adolescente, e gli occhi non erano più caldi, ma lo guardavano invece con freddezza e distacco. Nella stanza regnò il silenzio per qualche secondo. Poi fu rotto dalla voce roca e venata dall'emozione di Hook.
"WENDY."
                                                                                                                                                                                               ***
Wendy venne a sapere che la maledizione era spezzata circa tre settimane fa, grazie al suo "amico". Ora, a bordo della sua Harley Davidson, si stava dirigendo prorprio lì a Storybrooke. Se fosse stata fortunata avrebbe trovato Hook lì, ma non doveva comunque dimenticarsi del vero motivo per cui stava andando in quella piccola cittadina del Maine: doveva parlare con la Salvatrice.
Ma mai si sarebbe aspettata di trovarlo appena arrivata, e ammanettato ad un letto, per di più.
Tipico di lui: si cacciava sempre nei guai. E anche nell'aspetto era rimasto identico: gli stessi occhi azzurri come l'oceano, gli stessi corti capelli scuri, un lieve accenno di barba e la solita cicatrice sotto l'occhio destro.
Quando Wendy entrò nella stanza e lo guardò negli occhi, vi lesse dentro un caleidoscopio di emozioni: gioia, perdita, dolore sollievo e soprattutto colpa. La ragazza invece rimase impassibile ed esordì così:"Guarda,guarda. Quanto tempo,eh, Hookie?"
                                                                                                                                                                                               ***
"Wendy".
Lì, a Storybrooke. Ormai non più una bambina, ma una giovane donna...era incredibile quanto fosse cambiata. Ma furono i suoi occhi a colpirlo maggiormente: erano come invecchiati di 100 anni, e avevano perso quell'innocenza e spensieratezza che li aveva riempiti per i 2 secoli che era stato a Neverland. Non emanavano più quel calore in grado di scaldargli il cuore, e capì che era colpa sua. E la sua mente si ritrovò a tornare a quel momento di 28 anni prima, quando era venuto meno ad una promessa e aveva ferito una persona a lui cara..


28 anni prima-Neverland                                                                                                                                                   ***
"Te ne vai?"
Udendo il tono accusatorio i Wendy, Hook capì che avrebbe dovuto aspettarsi che la sua partenza non sarebbe passata inosservata agli occhi di lei. Senza girarsi per non farle vedere l'espressione sul suo viso (era sempre stato un libro aperto per quella bambina adulta), finse di controllare il timone della Jolly Roger e rispose:"Sì. è arrivato il momento per me di scuoiare un coccodrillo...ho aspettato troppo a lungo. Ma è una cosa che devo fare da solo, Wendy. Mi dispiace." E finalmente si voltò verso di lei. Era appoggiata all'albero maestro, una minuscola figura in bianco nella notte; si avvicinò velocemente a lui, e appoggiatagli una mano una mano sul braccio, stringendoglielo forte, disse in tono concitato:"Fammi venire con te, Killian, ti prego. Voglio conoscere il mondo; sono stufa di avere 10 da più di 2 secoli. Potrei anche aiutarti ad ottenere la tua vendetta, sebbene tu sappia che sono contaria..ci aiuteremo a vicenda come abbiamo fatto in tutti questi anni." Terminò il suo discorso con gli occhi traboccanti di fiducia e implorazione. 
Hook la guardò, contenendo il suo dolore. Voleva, voleva con tutto il cuore portarla con sè, perchè le voleva bene come la sorellina che non aveva mai avuto, da orfano qual'era. Ma aveva validi motivi per non fare ciò: il Coccodrillo era subdolo, e l'avrebbe usata contro di lui. E poi non voleva che il mondo esterno la cambiasse; lei era troppo pura, come un angelo, e lui aveva il dovere di proteggerla.
Ma non poteva dirle quelle cose, perchè non avrebbe capito e si sarebbe intestardita ancora di più. Perciò fece l'unica cosa in grado di allontanarla: ferirla.
"Non ti voglio con me, Wendy. Saresti solo un peso morto che mi rallenterebbe. Ora è meglio che scendi, devo partire.", disse in tono duro e freddo.
Le sue parole ebbero l'effetto desiderato. Wendy si staccò da lui barcollando, gli occhi traboccanti di lacrime e guardandolo come se fosse uno sconosciuto. Prima di scappare via, sussurò , in un bisbiglio appena udibile:"Non avrei mai dovuto fidarmi di te. Sei uguale a lui." E saprì nella notte.
Hook si appoggiò al timone, prendendosi la testa fra le mani. Sapeva chi era il 'lui' a cui Wendy si riferiva. Era il padre che l'aveva abbandonata tempo fa...il codardo che aveva sempre voluto un figlio maschio e che non sapeva cosa farsene di lei. L'aveva lasciata in un bosco,promettendole che sarebbe tornato a prenderla. Hook l'aveva trovata che ancora vagava smarrita, e mosso da pietà ( sarà anche stato un pirata, ma non era privo di cuore), l'aveva portata con sè a Neverland...mai si sarebbe immaginato che quella ragazzina sarebbe stata la sua ancora di salvezza nei prima anni dopo la morte di Milah. 
Ora doveva restituirle il favore, anche se per farlo doveva comportarsi da stronzo.
Il Capitano afferrò il timone e si preparò a partire: il Portale che aveva aperto con l'ultimo fagiolo rimasto a Neverland non avrebbe retto ancora a lungo.
Mentre salpava, una singola lacrima rigò il suo volto prima di sparire nel colletto della sua casacca.