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Autore: stratfordJ    25/02/2013    7 recensioni
«Non tutti possono essere salvati,perchè non tutti ti fanno capire se hanno bisogno di aiuto,non tutti sono un libro aperto come me,non tutti sanno morire dentro senza mostrarlo all'esterno»
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Los Angeles,13 maggio 2010.


"Mollami,mollami,mollami ti prego!" ormai stavo urlando con tutto il fiato che avevo in corpo e neanche bastava "Darleen vuoi stare ferma o no?Se ti muovi non ci riesco a fartelo" Avevo avuto la brillante idea di farmi fare un tatuaggio da lui,con ago e china ma ora sdraiata sul suo letto con addosso solo il reggiseno e i jeans mi stavo maledicendo in tutte le lingue "Justin dai ho cambiato idea,fa un male boia" "Piccola ancora cinque minuti e poi potrai goderti questa meraviglia che ti sto facendo,resisti e smettila di muoverti,ti farai più male" Ormai ci stavo troppo dentro,era troppo tardi per tornare indietro perciò decisi di obbedirgli per una volta,così strinsi i denti e sopportai il dolore.

Cinque minuti un corno,erano venti minuti che mi stava massacrando un fianco e stavo sul punto di piangere quando finalmente staccò l'ago dalla mia pelle e fissò il suo capolavoro soddisfatto "Alzati e vai a guardarti allo specchio,è una bomba" Feci di nuovo come mi disse e mi diressi allo specchio accanto al suo armadio e oh mio dio aveva davvero ragione,era una figata "Allora sono stato bravo o no?N'è valsa la pena eh?" non riusciva a smettere di sorridere lui,doveva essere davvero fiero di quello che aveva fatto e come biasimarlo?Ora sul mio fianco destro avevo una piccola ancora ed era bellissima,proprio come me l'ero sempre immaginata. "E' bellissimo Justin,grazie grazie grazie" "Non mi merito un premio ora?" e nel dire ciò si avvicinò pericolosamente a me,afferrandomi per i fianchi facendo però attenzione a non toccarmi il tatuaggio "Che genere di premio?" gli sorrisi maliziosa,sapevo benissimo cosa voleva "Non so,fammi pensare....tipo questo" neanche il tempo di realizzare che le sue morbide labbra combaciarono con le mie,dando il via ad un passionale bacio.

 
Los Angeles,24 giugno 2010.


"Hai mai fumato?" Eravamo seduti sotto la grande quercia che occupava metà del parco a qualche km da casa mia,quando se ne uscì così. "No perchè?" non avevo mai avuto questa grande curiosità nel provare a fumare,anche se la maggior parte della gente che mi circondava era praticamente dipendente dalle sigarette,tipo lui. "Apri la bocca e inala" "Cosa?" "Dai Darleen,non morirai,prima o poi devi provarlo anche tu,perciò apri la bocca dai" Feci come mi disse,lui nel frattempo aspirò dalla sua sigaretta e poi mi soffiò in bocca tutto il fumo.Non avevo mai provato una sensazione del genere perciò in un primo momento non seppi cosa fare e mi tenni tutto il fumo in bocca.Poi mi ricordai delle mosse che faceva lui quando fumava e così tirai la testa all'indietro e feci uscire tutto il fumo. "Sei veramente sexy Darleen" Non ci conoscevamo da tantissimo,perciò non mi ero ancora abituata a questi suoi improvvisi complimenti e quindi arrossii tremendamente.Lui,consapevole di quello che mi aveva fatto,sorrise per poi prendermi una ciocca di capelli che mi ricadeva davanti alla faccia e portarmela dietro l'orecchio "Vieni qui timidona" i suoi abbracci erano l'ottava meraviglia del mondo,erano caldi quando avevi bisogno di calore e freddi quando avevi bisogno di sbollire tutta la rabbia che avevi in corpo. Ci avrei vissuto tra le sue braccia se avessi potuto,piene di tatuaggi,piene di forza,piene di amore.

 
Los Angeles,17 luglio 2010.


Come ogni venerdì sera,eravamo sdraiati sul cofano della sua Chevrolet Bel Air 1957 di cui andava particolarmente fiero,poichè l'aveva comprata con i suoi risparmi. Le stelle quella sera erano davvero luminose viste dalla più alta collina di LA,le potevo addirittura sfiorare molto probabilmente. "A cosa pensi?" la sua candida voce si insinuò tra i miei pensieri riportandomi alla realtà "Alle stelle,sono davvero bellissime sta sera" girai la testa di poco per sorridergli e lo vidi fissarmi intensamente,mi stava scrutando,mi stava osservando come suo solito "Ora che c'è?" ridacchiai divertita,ogni volta che mi fissava in quel modo era perchè stava formulando qualche stupida frase da dire sul mio conto "Sei bellissima Darleen,anche più delle stelle" Se mi avesse detto una cosa del genere in un'altra circostanza avrei riso per poi dirgli che doveva smetterla di prendermi in giro,ma quel giorno il suo tono era così serio che non potei fare altro che fissarlo negli occhi senza mai distogliere lo sguardo "Sei bellissima proprio perchè non lo sai,sei bellissima quando sei nervosa e ti mordi il labbro,sei bellissima quando fissi le tue gambe affermando che sono storte e storcendo il naso di continuo,sei bellissima quando sbatti i piedi a terra come una bambina perchè abbiamo appena sorpassato la gelateria e non mi sono fermato a prenderti un gelato con amarena e doppia panna,sei bellissima quando sorridi alla gente solo per educazione ma dentro di te le stai insultando,sei bellissima quando al supermercato mandi a fanculo ogni tuo proposito di una dieta e compri ogni tipo di cioccolato e dolciume,sei bellissima quando mi tocchi,quando mi abbracci,quando mi fai l'occhiolino dalla finestra della tua classe,quando ti ubriachi e dici di volere solo me,sei bellissima e mi sto trattenendo da morire nel farti mia sopra questo cofano" Non so se era l'aria d'estate che ci circondava,se erano le stelle troppo luminose,se era stata la sua voce roca e sensuale,se erano state le sue parole,o se era il mio cuore che ormai batteva all'impazzata ma parlai senza pensare "Fammi tua allora" . Lui alzò entrambe le sopracciglia sbalordito dalla mia risposta ma vedendo che ero davvero seria non ci pensò due volte di più e si fiondò sulle mie labbra,baciandomi con furia e passione. Le sue calde mani cominciarono a sbottonare i cinque bottoni della mia leggera camicetta per poi togliermela del tutto. Mi aggrappai con forza al suo collo,volendo più di tutto avvicinarlo a me,se fosse stato ancora possibile.Volevo solo averlo per quella notte,o forse anche la successiva,e quella ancora dopo,volevo sentire le sue calde mani sul mio corpo in eterno,volevo continuare a sentire il suo respiro affannato sul mio collo mentre mi lasciava una scia di baci fino ad arrivare al mio seno,volevo lui e nessun altro. Velocemente mi sganciò il reggiseno buttandolo a terra.Sgranò gli occhi alla vista del mio seno nudo e io automaticamente mi coprii con le braccia "No Darleen,non vergognarti,sei bellissima e sei mia" Era stata la prima volta in cui usò un aggettivo possessivo nei miei confronti e non potevo che esserne dannatamente felice,ero sua,solo sua. Gli tolsi la maglietta che portava,scoprendo i suoi perfetti addominali ai miei avidi occhi,era così magnifico. Comincia ad accarezzargli il petto nudo e lo sentii rabbrividere sotto il mio tocco e chiudere gli occhi estasiato. La sua erezione ormai pulsava sulla mia coscia e tutto ciò non faceva che mandarmi in tilt gli ultimi neuroni funzionanti che avevo "Justin,ti voglio,per favore" Non ce la facevo davvero più,avevo bisogno di lui subito,avevo bisogno di sentirlo dentro di me,avevo bisogno di sentirlo mio. Lui di rimando mi baciò e mi slacciò gli shorts e in una mossa sola tirò via pantaloncini e mutandine. Mi osservò esterefatto e  poi saltò giù dal cofano. Mi alzai sui gomiti per osservarlo e lo vidi slacciarsi i pantaloni e tirarli giù assieme ai boxer per poi vederlo trafficare con un preservativo.In un batter d'occhio era di nuovo sopra di me,bellissimo più che mai.A quel punto realizzai tutto,stavo per dare una svolta a tutto,stavo per perdere una cosa e forse acquistarne un'altra,stavo per darmi al 100% a lui e questo mi fece rabbrividere "Piccola,stai tranquilla,mi prenderò cura di te,te lo prometto" e con questo mi baciò,facendo unire una volta per tutte i nostri corpi.

 
Los Angeles,1 marzo 2011.


"Chiudi gli occhi dai e fidati di me" Era il suo diciannovesimo compleanno e lui non voleva festeggiarlo,ma io si,almeno un minimo "Darleen che vuoi fare?" "Chiudi gli occhi e basta,eddai" sporsi il labbro inferiore come una bambina e lui sbuffando mi obbedì "Grazie tante,ora afferra la mia mano e seguimi" Attenta a non farlo inciampare o altro,lo incamminai verso una stanza di quel palazzo quasi abbandonato in cui lo avevo portato. Dopo tre rampe di scale,tra insulti di Justin e i miei continui avvisi di scalini,finalmente arrivammo davanti ad una porta "Al mio tre apri gli occhi,d'accordo?" Lui annuì,così aprendo la porta cominciai a contare "1..2..3..buon compleanno!" La stanza era quasi vuota,se non per una coperta per terra e qualche cuscino.La cosa più bella era la neve che si era accumulata lì e che stava ancora scendendo grazie al generatore di neve che mi ero fatta prestare da Zio Dan. "T-ti piace?Ho pensato che ti mancasse il Canada e quel suo clima nevoso e freddo,so che ti sei abituato alla soleggiata Los Angeles ma.." non avevo ancora finito la frase che mi prese dalla vita e mi baciò,affondando le sue mani nei miei capelli "E' il più bel regalo di compleanno che potessi mai farmi Darleen,è stupendo,tu sei stupenda" Come al solito avvampai per il suo complimento e nascosi la faccia nell'incavo del suo collo. "Te l'ho mai detto che ti amo?"soffiò sui miei capelli,con una voce così dolce da diventarne dipendente "Si,ma è bello sentirselo dire,comunque ti amo anche io".

 
Los Angeles,9 dicembre 2012.


La vita è strana,un momento sei così felice da poter toccare il cielo con un dito,un altro vorresti solo sprofondare nel più profondo abisso che esista. Non ho mai creduto all'amore,non ho mai creduto al principe azzurro in groppa al suo cavallo bianco e non ho mai creduto alle persone.Perchè fidarsi non è mai facile,non sempre si riesce a trovare quella persona a cui raccontare tutto,ogni segreto,ogni problema,quella persona con cui ci si riesce a sentirsi svuotati,nudi anche con addosso mille felpe,perciò mi ero sempre tirata su le maniche pronta ad andare avanti da sola,ma camminando si va sempre a sbattere.Puoi sbattere contro un muro,una macchina,un albero,un segnale stradale,o come è successo a me contro una persona. Una persona che con un semplice sorriso riusciva a farti entrare in un altro mondo,dove tu e lei eravate le padrone indiscusse. Io e Justin non eravamo fidanzati come tutti pensavano,ma non eravamo nemmeno solo amici.Eravamo semplicemente noi,Darleen e Justin,il giorno e la notte,il bianco e il nero,la luce e il buio. Non eravamo niente,ma eravamo anche tutto. Ho sempre pensato che lui mi avesse salvata,salvata dal mio mondo,salvata dagli altri,salvata da me stessa. Se lui l'aveva fatto con me,potevo salvarlo anche io quando ne avesse avuto bisogno no?
No,perchè senza un messaggio,senza una chiamata,senza un biglietto,senza una lettera,senza lasciare nulla si era suicidato,togliendosi la vita e portando con sè anche la mia.
Non tutti possono essere salvati,perchè non tutti ti fanno capire se hanno bisogno di aiuto,non tutti sono un libro aperto come me,non tutti sanno morire dentro senza mostrarlo all'esterno. 
 
 
"Staremo sempre insieme" forse dovrei mantenere la promessa.









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Avevo quest'idea da un po' e non riuscivo più ad ignorarla.
La storia nei primi passi è composta dai vari momenti che i due hanno trascorso insieme,per poi arrivare all'ultima data,la più importante.
Non ho detto perchè Justin si è suicidato perchè vorrei che rimanesse un mistero,un mistero per tutti,anche per Darleen.
Ad essere sincera ero partita che l'avrei fatta finire al punto in cui lei dice che lui si è tolto la vita,ma scrivendo mi sono venute altre idee e BAM.
Spero davvero vi piaccia,rimarrà solo una os perchè ha molto più senso così,mi ci rivedo un po' in quello che ho scritto,non so come né in quale punto,ma mi ci rivedo.

Se mi lasciate qualche recensione per sapere cosa ne pensate ne sarò più che contenta:)

Un bacione,omaima


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