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Autore: foschi    25/02/2013    2 recensioni
Cardia non sapeva se stava sognando o era tutto vero, ma quell'istante fu troppo breve perché potesse deciderlo.
Degel si allontanò istintivamente dal compagno, emettendo qualche verso incomprensibile:
- S-scusami Cardia io non volevo... - saltò in piedi come una molla ed iniziò a correre verso la sua Casa, piangendo mentre Cardia rimaneva lì, perplesso.
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aquarius Degel, Scorpion Kardia
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Se così deve essere...

 

 

Saaaalve!! :D

Sì, sono sempre io! XD Sono qui per voi! ;D

Dunque, dopo la precedente "ManigoldoxAlbafica" (Arriesgate, Manigoldo!!), eccomi  con una Degel/Cardia! ;D

Al contrario della prima, questa FF non è proprio romantica, anzi! D:

Comunque, non vi anticipo nient'altro e vi aguro una

buona lettura! :D


 

 

Il Cavaliere della 11^ casa procedeva disinvolto mentre attraversava le varie Casa. A quell'ora della notte, sicuramente, tutti stavano

dormendo. Forse qualcuno si sarebbe spinto più in là con l'orario, ma a lui non importava. Quello che gli premeva era passare

attraverso le case senza dover compiere il noioso rituale del "posso passare attraverso la sua casa?".


Non aveva incontrato nessuno, nelle Case aveva attraversato. "Meglio così" aveva pensato con una punta di soddisfazione ed il

pensiero che anche nelle altre Case non avrebbe incontrato nessuno, lo rassicurava molto. 

Ma aveva fatto presto a pensarlo. Il Cavaliere dell'Ottava Casa sedeva sui gradini della sua Casa, a mirare quel telo tappezzato di

stelle. 

Il Cavaliere dei Ghiacci si fermò sorpreso: non sapeva perché, ma il cuore aveva accellerato il suo battito.

Avanzò facendo finta di di niente:

- Cardia! - 

l'interpellato si voltò: - Degel! - Il Cavaliere potè notare lo stupore dipinto sul suo viso.

- Che fai sveglio a quest'ora? - Si sedette accanto al compagno

- Dovrei farti la stessa domanda... niente, miravo il cielo -

Degel alzò lo sguardo:

- Non trovi che le stelle siano più luminose del solito? - 

- Già... - 

Calò il silenzio tra i due. Degel si sentì a disagio: non sapeva perché ma aveva la necessità di diminuire la distanza che lo separava

dal compagno.

- Quelle stelle mi ricordano i tuoi occhi - sussurrò Cardia

Degel si voltò, lanciandogli una occhiata interrogativa:

- Sì insomma, sono dei punti luminosi così irraggiungibili! Proprio come i tuoi occhi: sempre irragiungibili, volti verso chissà quale

immensità... -

Degel non sapeva se era davvero Cardia quello che stava parlando. Se era lui, dove trovava quelle parole così poetiche e dolci? Era

sempre abituato a vedere Cardia 

come uno strafottente, un arrogante ed un impiccione che non aveva fatto caso ad una sua "nascosta" personalità...

- Oh scusami - disse Cardia notando il silenzio del compagno ed il suo disagio - Non volevo... - 

Ma non ebbe il tempo di completare la frase. Con un bacio casto ed innocente, Degel lo aveva zittito. 


Cardia non sapeva se stava sognando o era tutto vero, ma quell'istante fu troppo breve perché potesse deciderlo.

Degel si allontanò istintivamente dal compagno, emettendo qualche verso incomprensibile: 

- S-scusami Cardia io non volevo... - scattò in piedi come una molla ed iniziò a correre verso la sua Casa, piangendo mentre Cardia

rimaneva lì, perplesso.




Aveva evitato accuratamente di incontrarlo. Sia per la vergogna, sia per quello che sarebbe potuto succedere qualora l'avesse visto. 

Si guardò allo specchio: cosa stava facendo? Chi era lui? Certamente non Degel! Degel non si sarebbe comportato così! Degel non si

sarebbe fatto trasportare dai sentimenti! No, Degel non poteva! Degel doveva mantenere la sua fredda maschera! 

Ma era stanco, Degel. Era una persona anche lui! Anche lui aveva dei sentimenti! Allora perché aveva paura di incontarlo? Aveva

paura di una delusione? Quella l'aveva già avuta! Cardia non l'aveva cercato neanche per chiedergli spiegazioni! Era evidente che non

gli interessava nulla di lui...

Sbattè un pugno contro la parete: "Maledizione!" .

Si era lasciato scivolare contro il muro, singhiozzando sommessamente, nascondendo il volto fra le mani.


Ma il Destino era beffardo! Il Destino si prendeva gioco di lui! Il Destino aveva voluto che il Cavaliere dello Scorpione attraversasse la

sua Casa, trovandolo in quelle condizioni.

- Degel! Che ti succede? - 

Il silenzio del Cavaliere lo agitò: - Degel? Perché stai piangendo? Cos'è successo? - lo scosse prendendolo dalle spalle

Il Cavaliere dei Ghiacci alzò gli occhi inumiditi: - Cardia... -

- Che ti succede, Degel? - 

Scoppiò nuovamente in lacrime: - Mi fa tanto male il cuore... - 

Cardia sgranò gli occhi, sembrava che il tempo si fosse fermato: - Cos'ha il tuo cuore Degel? - 

- Sta morendo... per te. Per il tuo amore che non posso avere! - 

- Oh Degel - E questa volta fu il turno del Cavaliere dello Scorpione di rubare un bacio al compagno

Degel lo guardò sbattendo le palpebre: - Cardia... - e protese il suo viso verso quello del Cavaliere che accolse le sue labbra.





Come era potuto succedere? Perché aveva deciso di abbandonare il Santuario? Cosa era successo? 

Un messo del Sacerdote l'aveva raggiunto nella sua casa e gli aveva dato la scioccante notizia che Cardia, il suo Cardia, aveva

abbandonato il Santuario.

Non aveva ancora fatto finire di parlare il messo che si era slanciato in una folle corsa con il cuore che piangeva. Dove mai poteva

andare nelle sue condizioni?...


- Sei un'idiota, Cardia! - il rumore di uno schiaffo riecheggiò nell'aria. L'aveva trovato in una viottola di campagna, vicino alla

spiaggia, non molto distante dal

Santuario - Come hai potuto abbandonare il Santuario nelle tue condizioni? E' un atto di insubordinazione quello che hai compiuto! -

abbassò lo sguardo. Già lo vedeva espulso dalla cerchia dei più alti cavalieri di Athena, solo, vagabondo, con il suo cuore malato... e

lui dall'alto della sua Casa non poteva fare niente!..

- Ma io sto pagando le conseguenze, Degel! Perché credi che sia andato via? Di chi è la colpa, Degel? - seguì un brevissimo istante di

silenzio

- Quando ti sei dichiarato, mi avevi detto che il tuo cuore stava morendo... mi hai preso in giro, Degel?! Mi hai dimenticato, mi hai

trascurato! Non pretendo mica di

essere il centro dei tuoi pensieri ma - maledizione! - almeno una volta potevi stare con me, abbandonando quella tua fredda

maschera? 

No, non dirmi che è il tuo carattere, non ci credo! Non ti basta vedermi lottare contro la mia malattia, rischiando continuamente la

vita?

E sai cosa non mi permette di lasciarmi andare tra le braccia di Thanatos? Tu! L'amore che provo per te! Il pensiero che anche tu mi

amavi! Anche se poi non era vero...

Ti ho sempre lasciato tranquillo nei tuoi studi, sebbene smaniassi dalla voglia di stare con te... Ma a te non importa! Dai! Ammettilo

che non ti importa che muoia di dolore! Che ogni volta che ti guardo sento che sei l'uomo che ha infiammato il mio cuore... Non ti

importa e non lo negare! Tu non

puoi prenderti cura di me e nessun'altro può farlo! Chi toglierà quest'ennesima ferita dal mio cuore? - respirò a fondo, tentando di

calmarsi

- Ogni giorno mi passavi davanti, ma io non riuscivo mai a raggiungerti.

Ti sei chiuso nella solitudine dimenticandoti di me, come se mi stessi dicendo addio...

Era chiaro che tutto quello che provavo per te ti disturbava! Non pensavo ti curassi così tanto delle apparenze, Degel! 

Ho abbandonato il Santuario sperando che tu mi ragiungessi, che mi trovassi, ma il mio cuore malato mi diceva che non saresti

venuto ad uccidermi con il tuo sguardo, che non saresti venuto con il tuo amore che amo così tanto... è meglio un pugno in faccia,

meglio rassegnarsi invece di sperare e soffrire...

Mi hai ferito più di chiunque altro, Degel e non so se le nostre vite si rincroceranno di nuovo... - 

Cardia fu zittito dal suo compagno che, con le lacrime agli occhi, lo aveva baciato

- Mi dispiace, Cardia - si era asciugato le lacrime - Non avevo idea di cosa stessi passando e mi dispiace!

Hai ragione, ti ho trascurato, ma ti prego, ti supplico, torna al Santuario! Non voglio perderti! Io ti amo, Cardia! - 

Le labbra del Cavaliere dello Scorpione si curvarono in un sorriso. Dolcemente asciugò le lacrime del compagno:

- Degel, anche io ti amo, ma non so cosa succederà qualora tornassi! Non so più cosa sono per te! Sento solo una confusione che hai

attuato senza pensare che

avresti potuto rovinare la mia vita... - 

- Allora è un addio, Cardia? - 

- Non lo so, Degel. Non lo so. -












Angolo Autrice


Eccomi qui! :D xD 

Dunque, che ne pensate? x3 Ho cercato di dare un carattere diverso ai due Cavalieri e non so se ci sono riuscita ^_^"

Allora, in breve:

Cardia e Degel stanno insieme, ma Cardia decide di lasciare il Santuario perché si è accorto che nonostante il loro rapporto, Degel è

ritornato il Cavaliere freddo che era prima della dichiarazione. 

Quindi, una volta raggiunto il compagno, Degel lo supplica di tornare ma Cardia rifiuta e "scaglia" un invettiva nei confronti di Degel.

Nell'invettiva, ho ripreso la canzone "No te importa" di Florencia Bertotti e "No vendrà" di Iran Castillo.

Il finale lo lascio alla vostra fantasia! ;D

Credo che non ci sia altro da dire! :P 

Spero vi sia piaciuta!^^

Un bacione!! :D

   
 
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