Mi dispiace…

 

Ho stretto la sua mano. Mi sembrava così calda e vera, in quegli istanti. Non trovavo un appiglio, una via d’uscita. Il mio pensiero era rivolto a te. E speravo con tutto il cuore, che quella mano fosse tua.

Lo volevo con tutte le mie forze.

L’ho voluto così tanto che ho immaginato il tuo volto davanti al mio. Mi dicevi parole dolci, mi rimboccavi le coperte, mi accarezzavi i capelli. Mi sorridevi.

Mi stringevi la mano.

Perché tu sei sempre stato l’unico che ha stretto la sua mano alla mia.

 

Sempre.

 

Mi hai sempre fatto sentire protetta. E infondo era quello che volevo. Essere amata, protetta, coccolata.

Ogni volta che mi stringevi, desideravo che quel tocco non scomparisse mai.

Che il calore che mi davi non mi avesse mai lasciata.

Che le tue braccia avessero continuato a stringermi. Perché quelle braccia, erano tutto ciò che avevo sempre desiderato.

 

Quando avevo sentito una mano sfiorare la mia, l’avevo stretta inconsciamente, perché adoravo quel gesto così dolce che solo tu sapevi fare. Qualcosa di semplice, che mi faceva sentire al sicuro.

 

Ma poi, quella mano mi aveva lasciata, e il tuo volto era scomparso dalla mia mente. Perché i miei occhi riuscivano finalmente a vederlo: non eri tu. Avevo sentito una stretta al cuore quando quel tocco era scomparso… perché in fondo sapevo… che quella era un’illusione.

Tu non avresti mai lasciato la mia mano.

Per questo la tua immagine era riaffiorata nella mia mente, ricordandomi che tu non l’avresti mai fatto. Ricordandomi che non ero io quella che soffriva di più.

 

Ti avevo fatto del male, ancora una volta.

 

Chiudendomi a riccio nel mio dolore, cominciai a piangere, da sola.

Si, perché ero sola. E meritavo di esserlo.

Sapevo soltanto far soffrire chi mi era accanto. Ero sempre stata egoista, ma tu non mi ha mai voluto credere. Avevi nel cuore qualcosa di più grande e profondo delle apparenze e di parole fredde. Probabilmente avevi un sogno. Perché tu eri come me.

 

Sognavi, sorridevi, cantavi. Avevi un mondo tutto tuo dentro di te, fatto di emozioni e dolcezza.

Come me.

E gli altri, che mi guardavano con curiosità, non avevano mai capito il mondo che avevo dentro di me. E non ci avevano mai fatto parte.

Fino a quando non sei arrivato tu, facendomi comprendere che non ero l’unica a sognare una favola.

 

Un marito, dei figli, una famiglia.

 

Io voglio questo figlio?

Sembra che lui non voglia me.

 

Perché mi ha rovinato la vita. Perché è arrivato troppo presto, quando non era ancora giunto il momento. Perché io sono ancora una bambina, che sogna il principe azzurro e sapeva di averlo trovato… in te.

 

Forse anche tu avevi questo sogno.

 

E io l’ho mandato in frantumi.

 

Non potrò mai più augurarti buon lavoro, mentre preparo la colazione per i bambini che porterai a scuola. Non potrò più ridere guardando te che cambi loro il pannolino. Non potrò più essere stretta dai tuoi abbracci, ricambiare i tuoi baci. Non potrò più sentire il calore della tua mano stringere la mia.

 

Non avrò più la famiglia che ho sempre sognato.

 

Perché questo sogno, il nostro sogno, l’ho frantumato io.

 

E il dolore che proverai, sarà soltanto per colpa mia.

 

Mi dispiace, Nobu.

 

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Questa one-shot è ispirata all’episodio di ieri sera. Ho pianto, lo ammetto ^^ ma chi non piangerebbe per quello che è successo ieri? ç__ç comunque, questo è il mio primo lavoro su Nana ^^ quindi sarei lieta di sapere la vostra opinione! Grazie mille!

Kisses

 

ValHerm