-Prologo-

Kurt Hummel, 20 anni, lavora come intervistatore a Vogue.com a NY, divide l'appartamento con la sua migliore amica, Rachel;

Blaine Anderson, 19 anni, modello di punta di una delle più famose agenzie di moda newyorchesi, vive da solo in un appartamento nell' Upper East Side;

< Kurt! Muoviti che sennò farai tardi a lavoro! > urlò Rachel per svegliare il suo amico, che se ne stava ancora sotto le coperte.

Kurt balzò giù dal letto e corse in bagno cercando di prepararsi il prima possibile, dovendo intervistare un modello in mattinata, e se fosse arrivato in ritardo anche stavolta, lo avrebbero di sicuro licenziato.

< Oddio, grazie Rach, mi hai salvato il posto di lavoro! Ora vado ciao!! > disse lui correndo verso la porta senza neanche degnare di uno sguardo l'amica.

Kurt corse fino alla metropolitana, dove ovviamente trovò una calca di gente terribile, questo,  insomma, bhè nella grande mela era la normalità. Appena si trovò davanti al posto di lavoro corse verso l'ascensore, che ovviamente trovò pieno di gente, diciamo che la fortuna oggi non era dalla sua parte.

Finalmente arrivato davanti alle porte di Vogue.com qualcuno lo urtò rovesciandogli il caffè addosso, ma Kurt era così preoccupato per il ritardo che se ne fregò altamente e corse verso il suo ufficio, dove trovò un ragazzo non troppo alto e non troppo muscoloso con dei capelli super ricciolosi, Kurt a quel punto guardò colui che doveva essere indubbiamente un modello da capo a piedi soffermandosi sugl'occhi, erano del colore più bello del mondo, un color miele caramellato con qualche riflesso verde e marrone, Kurt non aveva mai visto occhi tanto belli, il ragazzo si aprì in un sorriso che poteva benissimo essere definito il sole del mondo e disse porgendo la mano a Kurt

< Piacere io sono Blaine Anderson > e Kurt solo con quel tocco sentì lo stomaco attorcigliarsi e quasi svenne sentendo la bellissima voce del modello

< Piacere mio, io sono Kurt ….Hum-m-el > rispose Kurt balbettando e facendo segno al ragazzo di accomodarsi.

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< Blaaaaaine!!! Sbrigati o farai tardi all'intervista! Ti devo sempre ricordare tutto io porca miseria! Perchè non punti la sveglia una volta ogni tanto?! > esclamò Harry andando a vedere se il suo ''amico'' era ancora sotto le coperte, ma stranamente era davanti all'armadio, evidentemente aveva puntato la sveglia.
< Harry?! Che ci fai qui?? conosci i patti! Non devi rimanere a dormire! > esclamò Blaine seccato dal comportamento di quel ragazzo. Poiché Harry e Blaine non erano davvero fidanzati, non si conoscevano da molto, ma tutti e due erano soli e beh a nessuno piace stare solo nella grande mela, quindi dopo essersi frequentati per un po' avevano deciso di essere più che amici, ma non fidanzati, beh si potevano definire amici con benefici.
< Blaine! Lo so...ma stanotte sono crollato, proprio non riuscivo a tornare a casa scusami! > disse Harry abbassando il capo.
< Va beh tranquillo, ora vado che sennò mi salta l'intervista e Naya mi uccide ciao! > disse Blaine scappando fuori dall'appartamento, sbattendosi la porta dietro. Dato che il suo appartamento non era molto distante dalla sede di Vogue.com decise di andarci a piedi, Blaine amava l'aria mattutina di New York, era come se lo svegliasse del tutto.

Appena arrivato corse in fretta fino all'ufficio dell'intervistatore sperando di non essere in ritardo, una volta arrivato, iniziò a pensare come potrebbe essere colui che doveva intervistarlo. 
Blaine se lo immaginava non troppo giovane e con il solito completo in giacca e cravatta, ma quello che non si aspettava era che la sua immaginazione non rispecchiasse minimamente la realtà, infatti dopo poco arrivò un ragazzo con una camicia bianca, sporca di quello che doveva essere caffè, con dei pantaloni rosso sgargiante e un foulard al collo con un motivo rosso e arancio, ma non era tanto l'abbigliamento a sorprendere Blaine, quanto il ragazzo in sé, era un ragazzo di altezza media ben proporzionato, con un fisico niente male e beh il fondoschiena era la parte migliore, ma Blaine si ricredette quando arrivò ad osservare il viso, aveva lineamenti delicati, dei capelli pettinati in un ciuffo alla perfezione e due occhi color acquamarina o celesti, Blaine fece fatica ad identificare di che colore fossero esattamente quei due zaffiri, quegl'occhi...beh erano occhi che non aveva mai visto su nessuno, e lì Blaine si rese conto di aver davanti un angelo, perchè ovviamente quel ragazzo non poteva non esserlo.

Blaine notando il silenzio si decise a presentarsi

< Piacere io sono Blaine Anderson > disse porgendo la mano verso il ragazzo ''angelo''

< Piacere mio, io sono Kurt ….Hum-m-el > rispose Kurt e Blaine beh, dovette riconfermare la sua ipotesi, quella voce era la voce di un angelo...