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Autore: DrowningFears    25/02/2013    1 recensioni
Mi misi su un lettino a leggere, avevo messo il costume, ma mi ero coperta con una camicia.
Mentre ero impegnata nel mio passatempo da spiaggia (ovvero leggere “il meraviglioso mago di Oz”), una palla colpì in pieno il libro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Summer Paradise

 

 

 

Incontro: Stanza numero 48.

 

Vi è mai capitato di starnutire con la musica ad alto volume? Terribile, eh?

 

Stavamo scaricando i bagagli, la macchina, una Megane Scenic, era parcheggiata fuori da un hotel a tre stelle, tirai verso di me una valigia verde, con dentro tutti i miei vestiti.

-Mara, vai pure avanti, al resto dei bagagli ci pensiamo noi-.

Posai la mia valigia a terra, e mi incamminai all'interno dell' hotel, salutai la donna dietro il bancone e mi avviai verso l'ascensore.

Ero soprapensiero quando, mentre aspettavo l'ascensore, il cellulare squilla.

-Pronto?-

-Ciao! Sei già arrivata?-

-Ah, Nora! Sì, non vedo l'ora di stendermi sul letto!-

Eleonora era la mia migliore amica, mi dava sempre ottimi consigli e sapeva un sacco di cose utili.

-Immagino! Almeno tu sei al mare....io devo aspettare ancora una settimana, è assurdo!-

-beh, puoi resistere sette giorni, no? Ora devo andare è arrivato l'ascensore!-

-Ciao!-

Stavo per infilarmi in tasca il cellulare ma un ragazzo che usciva dall'ascensore mi investì e fece cadere me e il cellulare a terra.

-Ehy!-

Il ragazzo si girò e potei vederlo in faccia.

Jacopo!?

-Stai bene? Mi spiace, ero di fretta e non ti ho vista...-

-Sì..sì..sto bene-

Abbassai lo sguardo, arrossendo e raccolsi la borsa e il cellulare da terra.

-Ma tu....non sei della mia scuola?-

-Uh, sì-

-Ah, ecco! Tu non sei mica di prima?-

-e tu non sei mica di quarta?-

-Sì!-

-Bene, ora devo andare!-

Mi alzai da terra ed entrai nella scatola metallica tirandomi dietro la valigia, schiacciai il pulsante con il tre e le porte si chiusero, continuai a guardarlo finchè l'ultima fessura non svanì e lui fece altrettanto.

Scesi al terzo piano e camminai fino alla stanza 48.

-Cavolo, tra tutti gli studenti nella mia scuola proprio il tipo che mi piace...-

Infilai la chiave nella serratura e girai, con uno scatto la porta si aprì.

 

 

Primo dialogo: Gregorutti who...?

 

Ho fatto una litigata assurda con mio padre, per farmi dare una camera singola, e alla fine ne sono uscita vittoriosa! cosa c' entra questo con la storia....? Niente.

 

Dopo che avevo incontrato Jacopo avevo scaricato la valigia e una volta disfatti tutti i bagagli eravamo andati al mare, il tempo era bellissimo, il sole cocente e il cielo azzurrissimo e senza nuvole.

Mi misi su un lettino a leggere, avevo messo il costume, ma mi ero coperta con una camicia.

Mentre ero impegnata nel mio passatempo da spiaggia (ovvero leggere “il meraviglioso mago di Oz”), una palla colpì in pieno il libro, la raccolsi e alzai lo sguardo, una ragazza bionda stava venendo verso di me con il braccio alzato.

-E' mia!-

Giulia....Gregorutti...? l' amica di Jacopo...?

proprio mentre mi stavo alzando per andare a consegnarle la palla si avvicinò pure lui.

-Ciao! Ci rivediamo, eh?-

-A quanto pare...-

Prese la palla dalle mie mani e poi mi sorrise (detto in tutta sincerità: stavo per collassare)

-Vuoi unirti a noi? Stavamo giocando a Beach Volley-

-Oh, se non disturbo mi piacerebbe molto....-

-No, figurati!-

Mi prese per il polso e raggiungemmo gli altri, vidi che oltre alla Gregorutti c'era il fratello gemello di Jacopo: Gabriele.

Mi misi accanto alla ragazza, che mi sorrise, arrossii di botto quando Jacopo mi mise le mani sulle spalle.

-Bene, gente! Questa è....-

-Mara...-

-Mara. Si aggiunge alla tua squadra Gabri, così siamo in numero pari-

Passai la mattinata a giocare con loro, Gabriele era un asso in pallavolo, e per fortuna riusciva a coprire tutti i miei errori con la sua bravura.

Approfondii la conoscenza di Giulia, e capii che mi ero fatta un'idea del tutto sbagliata su di lei.

All'improvviso, mentre scherzavamo, mi si avvicinò all' orecchio e sussurrò:

-Penso che Jacopo ti abbia preso più che in confidenza-

Divenni tutta rossa, e la guardai allibita, mentre rideva.

Com'è che si dice? Quando parli del diavolo spuntano le corna.

Jacopo mise una mano sulla mia spalla e una su quella di Giulia.

-Andiamo a mangiare ragazze?-

 

 

End: a kiss under the moon.

 

E' una cosa odiosa, quando sei seduta in macchina, bella tranquilla, e all'improvviso, bam! Una buca, e salti in aria facendoti pure male.

 

La giornata passò velocemente, e in modo magnifico, dopo mangiato, mi spostai nella sala relax dell'hotel a godermi un manga.

Una mano però me lo portò via, alzai gli occhi, leggermente infastidita e vidi lo sguardo sorridente di Jacopo.

-Ti va di fare una passeggiata?-

I miei erano andati a dormire da un pezzo, quindi non dovevo chiedere il permesso a nessuno, annuii.

-Perfetto! Volevo chiedere pure a Giulia e Gabriele ma sono evaporati....-

-Oh, mi spiace....-

-Questo non significa che non mi fa piacere stare con te, eh-

Arrossii e abbassai lo sguardo, intanto eravamo già sulla strada per la spiaggia.

-Oggi è l'ultimo giorno che sto qua...ci rivedremo penso a settembre-

Rise, e io non ebbi il coraggio di dirgli che a settembre non ci saremmo visti.

Parlammo del più e del meno finchè i miei piedi non affondarono nella sabbia soffice e fredda, c'era il silenzio più totale, l'unico rumore erano le onde che si infrangevano sulla spiaggia.

Mi tolsi le scarpe, mentre Jacopo disse:

-Sai, quando eravamo a scuola, e passavo per il tuo corridoio, ho notato che mi guardavi...-

-Ah, già....Ti infastidiva?-

-No, per niente, mi piace avere il tuo sguardo addosso...-

Arrossii, mi prese la mano.

-Penso di dover dei ringraziamenti a quell'ascensore-

-Eh? L'ascensore? Perchè mai?-

-Perchè mi ha fatto incontrare te...-

La luna era fantastica quella sera, risplendeva nel cielo completamente nero, sembrava molto più grande, grazie al fatto che era anche piena.

La cosa ancora più fantastica, fu però il fatto che potei finalmente assaggiare le labbra di Jacopo.

   
 
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