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Autore: Marie16    12/09/2007    1 recensioni
Una lettera, una dichiarazione e una triste scoperta.
Spero vi piaccia, Marie16.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quatre R. Winner
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutti i personaggi appartengono all'autore (o autrice), tranne Rei che appartiene a me. Questa Fanfiction non è a scopo di lucro.

“Rareba, ricordi quando ci siamo incontrati? Quello fu il giorno più bello della mia vita. Parlammo tanto, ci conoscemmo. Eravamo divenuti amici, eravamo inseparabili. Purtroppo, fu la guerra a dividerci, e nessuno mi disse né mi rassicurò che tu saresti tornato. Sapevi che ci tenevo a te. Lo sapevi. Non ti ho mai dichiarato i miei sentimenti. Non l’ho mai fatto. Vorrei che tu fossi qui, ma forse è meglio così. Non vedresti cosa la tua lontananza mi combina, come mi distrugge. Ti amo, forse è troppo tardi per dirtelo, forse è troppo tardi per dichiarartelo, ma voglio che tu lo sappia. Spero mi perdonerai per questo gesto folle.
Non vorrei lasciarti, non vorrei farlo, ma devo. Non so se leggerai mai questa lettera. Spero immensamente di si. Lo so che è dura, lo so che lo fai per la pace del mondo, ma non riesco a starti lontana. Vorrei essere lì. Vorrei tanto, ma non posso. Rareba, sei il mio unico grande amore. Ti amerò per sempre, ricordatelo. Ora, però, devo proprio andare, ho una missione da compiere e mi batterò per te. Ti amo, Rareba. Con tutto il mio cuore.

Con amore,

la tua Rei”.


Quando finii di leggere la lettera, dai miei occhi caddero delle calde lacrime. La tua lettera era arrivata insieme al tuo corpo, ridotto in fin di vita. Eri andata a combattere con Treize da sola. Non avevi nemmeno un Gundam, era il gesto più folle che avevi mai fatto in tutta la tua vita.
Entrai nell’ospedale in cui eri stata trasportata e chiesi all’infermiera il numero della tua stanza – E’ la numero 23, al primo piano. La terza stanza a destra- mi sorrise l’infermiera – Ok, grazie- sorrisi e corsi a cercare la camera. Salii al piano superiore e mi diressi velocemente verso la porta – Stanza 23- lessi – E’ questa- mi dissi e, abbassando il manico, aprii la porta.
Appena entrai due medici mi si pararono davanti – Chi sei? E cosa ci fai qui?- mi domandarono i due – Mi chiamo Rareba Winner, sono qui per far visita a Rei- dissi calmo – Il pilota di Gundam?- mi chiesero – Si, proprio io- risposi – E’ sicuro di voler vedere la ragazza?- mi domandarono di nuovo – Si. Sono sicurissimo- risposi – Ok. È lì che riposa- mi dissero indicandoti – Ok, grazie- sorrisi e mi diressi accanto al tuo letto.
Quello che vidi mi fece salire un connotato di vomito, ma lo trattenni. Purtroppo, Reika eri messa male, molto male. Le tue condizioni erano tragiche, non si sapeva se ti saresti salvata o meno. Avevi ferite dappertutto e più ti guardavo e più piangevo. Era colpa mia se ti trovavi in quella situazione, era colpa mia e di nessun altro.
- Rei…se mi senti…ascolta le mie parole…- cominciai sedendomi accanto al letto – Ho letto solo oggi la tua lettera…e mi sono accorto di quanto sono stato stupido…- ti dissi dolcemente – So che è colpa mia se sei in queste condizioni…ma non voglio perderti…non voglio…- mi misi a piangere, non potevo vederti in quelle condizioni.
- Io…ti amo, Rei…forse è troppo tardi, ma voglio fartelo sapere…- ti dichiarai senza rimpianti, ti avrei amata per sempre. Qualsiasi cosa sarebbe successa lo avrei fatto, non m’importava nulla. Sei sempre stata la persona che ho amato, ma non ti ho mai detto nulla, capisco solo ora il mio errore. Sono stato uno stupido, ma non me ne sono mai reso conto. Mi dispiace Rei, mi dispiace tanto. Se solo potessi tornare indietro…tornerei al giorno in cui ci siamo separati, al giorno in cui avrei voluto dirti tutto questo ma non ho avuto il coraggio, avrei dovuto farlo, ora non sono nemmeno sicuro che ti riprenderai…spero immensamente di si.
- Io vado…Ci sentiamo domani- ti dissi e, con le lacrime che sgorgavano dai miei occhi, ti diedi un bacio sulla tua candida fronte, salutandoti.
Tornai anche i giorni successivi, ma non davi segni di miglioramento. Niente riusciva a farti svegliare, niente. Ti portavo ogni giorno dei fiori, delle rose, proprio quelle che piacciono a te. I miei compagni ti mandavano auguri di pronta guarigione, ma tu non volevi tornare. Ogni giorno ti raccontavo una storia, una delle mie avventure ma sembrava che nulla ti avrebbe svegliata.
- Apri gli occhi…ti prego Rei…voglio vedere quegli stupendi smeraldi guardarmi come hanno sempre fatto…vorrei che tu mi sorridessi ancora. Sono egoista, lo so. Non posso farci nulla, voglio averti fra le mie braccia. Poterti amare come non ho mai potuto fare- ti supplicai, sperando in un tuo risveglio. Non riuscivo a svegliarti, non potevo più fare nulla. Me ne resi conto quando vidi che il tuo battito era cessato.

Rei, vorrei tornare indietro. Tornare ai giorni in cui ti ho conosciuta, in cui ti ho amata. È colpa mia, non dovevo lasciarti sola. Non dovevo farlo, non contro Treize…Adesso non sei più con me, non lo sarai mai più. Mi dispiace Rei, non volevo che finisse così. Sono stato uno stupido e lo sarò sempre. Ti amo, Rei e questo non cambierà le cose. No, non lo farà. Ti amerò per sempre, con tutto me stesso. Io, Rareba Winner, avrei potuto farti divenire la mia principessa, ma non l’ho fatto. Io, Rareba Winner, farò cessare questa guerra anche per te, soprattutto per te. E quando vivrò in pace, ti verrò a trovare. Adesso, però, ti preparo una tomba. Perché te la meriti, hai avuto coraggio ad affrontare Treize da sola, ne hai avuto molto.

Passarono gli anni, la pace era tornata. Visto Rei? Che ti avevo detto? È tornata la pace, amore mio. Era quello che volevamo entrambi, no? La vita è serena, tutti si divertono, e, per fino Heero, hanno la ragazza. Tutti tranne me. Molte ragazze mi hanno dichiarato i loro sentimenti, ma non ho li ho mai corrisposti. Non ce l’ho fatta ad innamorarmi di nuovo, ci sei solo tu nel mio cuore. Nessuna ragazza sarà mai come te, nessuna. Ti amo, amore mio. E ti amerò sempre. Io, Rareba Winner, non dimenticherò mai te, Rei Light, perché sei e sarai sempre la sola donna della mia vita.

- FINE-
  
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