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Autore: blazethecat31    26/02/2013    3 recensioni
Mentre tornava da scuola teneva il suo disegno in mano e lo guardava intensamente, non curandosi di cosa aveva davanti, finendo così per sbattere contro qualcuno che stranamente stava facendo altrettanto mentre superava l’angolo di un marciapiede. Sia i due che i disegni finirono per terra, e vennero raccolti dai proprietari opposti.
-Questo non è il mio disegno.- dissero all’unisono.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Garry, Ib
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Final after final'
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Arrivò a casa sfinito, con i capelli arruffati e l’accendino scarico, come se avesse corso fino allo sfinimento con quell’aggeggio acceso.
Strano però, nei musei non si può correre, e non ricordo di aver usato l’accendino in qualche occasione, anche perché non si può fumare; si disse, sdraiandosi goffamente sul letto ancora con tutti i vestiti addosso.
Non ebbe il tempo per pensarci troppo, si addormentò senza nemmeno aver cenato.

Il giorno dopo a scuola furono in molti a dargli del vecchio, del critico d’arte, del ragazzo strano che preferisce marcire in un museo piuttosto che andarsi a trovare una fidanzata; ma dopotutto era abituato a commenti del genere, ormai non ci faceva quasi più caso.

-Garry, cosa stai facendo? Non vedi che sto spiegando una lezione importante?- gli urlò il professore di arte, avvicinandosi velocemente verso il suo banco.
Il ragazzo ripiegò il foglietto su cui stava disegnando in fretta e furia, ma gli fu impossibile nasconderlo in tempo e impedire di farselo strappare dalle mani. Il prof lo guardò, sbuffando.
-Non stiamo facendo pratica.- disse poi, freddo; strappò la sua rosa di carta.
Quel giorno non fece altro che disegnare l’Incarnazione dello Spirito; gli occhi sgranati, la matita continuamente calcata e temperata, in mente le strane circostanze della sera prima, come se fossero collegate a quella scultura che gli dava un senso di tristezza e di vuoto.

Mentre tornava da scuola teneva il suo disegno in mano e lo guardava intensamente, non curandosi di cosa aveva davanti, finendo così per sbattere contro qualcuno che stranamente stava facendo altrettanto mentre superava l’angolo di un marciapiede. Sia i due che i disegni finirono per terra, e vennero raccolti dai proprietari opposti.
-Questo non è il mio disegno.- dissero all’unisono.
Garry si riebbe, e vedendo la bambina a terra si affrettò a rialzarsi e ad aiutarla a sistemarsi la gonna.
-Ma io ti ho già visto! Eri alla mostra di Guertena ieri, giusto?-
Ib annuì, e gli diede il foglio.
-Sei davvero bravo a disegnare.-
Garry sorrise timidamente. Anche lei lo era, nonostante l’età.
-Come hai fatto a riprodurre così bene Mondo Fabbricato?-
-Non lo so, è come se l’avessi guardato per così tanto tempo da averlo ricordato nei minimi dettagli.-
-Ma come sono maleducato, non ti ho ancora detto il mio nome. Mi chiamo Garry.-
-Ib.-
I due si guardarono per un attimo, poi il ragazzo dalla chioma violacea le ridiede il foglio.
Dove ho già sentito questo nome? Pensarono entrambi.

Anche se la differenza di età era grande non si facevano problemi ad andare a giocare insieme fuori. Garry era talmente preso da quel ritorno all’infanzia da aver persino smesso di fumare.
Non avrebbero mai ricordato il loro passato dentro quella galleria, ma era meglio così, meglio ricominciare da perfetti estranei che da testimoni di una terribile esperienza comune.

  
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