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Autore: _Deina13    26/02/2013    3 recensioni
Il marchio fatto con le fiamme dell’Inferno mi brucia dietro il collo. Mi ricorda della scelta che ho fatto, di cui non riesco a pentirmi nemmeno un po’.
I miei fratelli [...] non vogliono più avere niente a che fare con me. E ho perso Daniel. Il mio compagno di viaggio.
Così io ora sono solo, completamente solo. Ma non credo che a nessuno gliene importi.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cameron Briel, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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MAKE A CHOICE. IT'S EASY.
HEADS or TAILS?

     *        Il solo pensiero del colore ipnotizzante dei suoi occhi innocenti mi crea una voragine nel cuore, che rischia di inghiottire tutto ciò che è rimasto delle mie sensazioni che un tempo dicevo umane.
   È difficile, in verità, anche solo credere che ci sia rimasto qualcosa.
   Forse, semplicemente, è come dice Roland: sono diventato troppo simile a Lucifero. Ma anche se fosse, dove sarebbe il male?
   Entrambi siamo stati traditi da una donna che diceva di amarci, in modo diverso, ma provando lo stesso dolore.

   La pelle morbida, pallida.
   Quando la toccavo, mi sentivo inondare di calore, sentivo il suo corpo rabbrividire di piacere.
   Il suo corpo.
   Esile, ma perfetto. Avrei così tanto voluto farlo mio, ma lei non me ne ha mai dato la possibilità. Mi accontentavo di guardarla negli occhi.
   Oh, gli occhi.
   Voragini verdi edera. Mi inghiottivano. Erano così dolci, quando la guardavo memorizzare ogni centimetro del mio viso, così grondanti d’odio quando ha rifiutato di sposarmi.
   Credo che se voleva smettere di stare con me bastava dirmelo, me ne sarei fatto una ragione.
   Il marchio fatto con le fiamme dell’Inferno mi brucia dietro il collo. Mi ricorda della scelta che ho fatto, di cui non riesco a pentirmi nemmeno un po’.
   I miei fratelli – nemmeno quelli demoni – non vogliono più avere niente a che fare con me. E ho perso Daniel. Il mio compagno di viaggio.
   Così io ora sono solo, completamente solo. Ma non credo che a nessuno gliene importi.
   Anche le ali, mi fanno male. E sento sui miei occhi delle punture, come se qualcosa volesse renderli più vuoti di quanto già non fossero da quando Lilith mi ha lasciato.
   Un altro dolore, viene dalle mie ali dalle piume dorate – colore alla quale devo ancora abituarmi – e da ogni cellula della mia pelle che sta diventando sempre più chiara, più lattacea. Come la sua.
   Roland se n’è andato da ore ormai. Il dolore che sento sulle mie ali è quasi più insopportabile del dolore della consapevolezza di aver perso Lilith. Ho detto quasi.
   Sento l’acqua della cascata raggelarmi il corpo nudo e le gocce evaporare quando arrivano sole sul resto della mia pelle.
   Il mantello che mio fratello mi aveva regalato prima dell’ultima vita di Lucinda. Sono passati diciotto anni. Fra poco, Daniel ne ucciderà un’altra.
   Mi domando quale sia il mio ruolo, adesso, in tutto questo. Prima volevo solo aiutarlo per farlo sentire meglio, ma ora.. ora a lui non interessa più di me; e non vedo perché a me debba interessare di lui e della sua amata.
 «Le ali non ti si staccheranno dal corpo, Camriel»
   Non So da dove viene la voce, non so chi sia. Mi sembra famigliare, e allo stesso tempo no. Ma non ho la forza di voltarmi. No, non lo farò, ho deciso.
 «Il mio nome è Cameron» ribatto. Almeno è il nome che il Trono mi ha dato quando mi ha creato. Angelo.
 «Io ti ribattezzo Camriel. Mio fidato»
 Alzo lo sguardo, senza pensare. «Lucifero»
   Non avrei mai dovuto girarmi a guardarlo. L’invidia che sviscera dentro ogni angelo caduto è immensa quasi quanto la forza dell’amore. Ho detto quasi. Di nuovo.
   Non lo vedo da tanto, eppure sono mesi che ho fatto il mio giuramento.
   Non è come l’ultima volta che l’ho visto, nella sua versione angelica. Ora ha un aspetto diverso, ma non credo che la sua bellezza e la sua intelligenza siano diminuiti nemmeno di un grammo. Quindi, nemmeno l’invidia che proviamo nei suoi confronti lo è.
 «Cosa cerchi qui, Lucifero?» mi tiro su a sedere.
 «Tienila d’occhio, Camriel. È l’unica cosa che ti chiedo»
 «Chiedi troppo» esclamo. Non me ne pento.
 «Fai bene a non avere paura. Ti reputo un mio pari, Camriel. Non ti sto dando un ordine, ma so che eseguirai il mio volere comunque»
   È vero. Farei di tutto per stare ancora una volta insieme a tutti i miei fratelli. Mi mancano così tanto. Persino Lucinda, la mia migliore amica, mi manca.
 «A che scopo?»
 «Ti parlerò col cuore in mano, Riel»
 Rido. «Perché? Hai un cuore?»
   Ride anche lui. L’invidia cresce. È seduto su una delle rocce sotto la cascata, l’immagine che mi arriva è distorta, ma so per certo che è lui.
 «Per quello che ci è rimasto. Come te»
   Siamo molto simili, anche se non lo dice, so che vorrebbe. La frase rimane a mezz’aria.
 «Allora?»
 Passa tanto prima che parli di nuovo, questa volta con voce mesta. «Voglio che lei abbia un’altra scelta, oltre a Grigori. E tu sei perfetto»
   Questo è un Lucifero che non ho mai conosciuto. Molto più simile a me di quanto credessi.
 «So, Camriel, che il tuo cuore è ancora infranto, e mi dispiace molto per quanto riguarda Lilith, è una mia creatura e me ne prendo la responsabilità»
 «Vorrei ben dire»
   Si alza in piedi, vedo le sue ali attraverso le onde della cascata che si infrangono contro un cielo di gocce a terra.
 «Ti lascio il libero arbitrio, Camriel. Non deludermi»
   Non lo farò, vorrei rispondergli, ma se n’è già andato.            *



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