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Autore: _Alice_SwN    26/02/2013    0 recensioni
Cosa era successo alla sua vita?. Perchè non era dove si era prefissata?
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il rumore del condizionatore iniziava veramente a irritare Mel.
Non ce la faceva più. Aveva venti anni, aveva ancora una vita da vivere, e dove la sprecava?
In un centro per l’impiego. Sembrava un paradosso: trovare impiego in un centro per l’impiego.
Un lavoro monotono. Molto monotono. E in giorni come quelli erano a dir poco straziante.

Pioveva, e Mel era depressa. Erano quei giorni in cui non sapeva che fare della sua vita, quei giorni in cui pensava che avrebbe passato in quella insignificante città il resto della sua vita, magari a fianco di un ragazzo senza cervello, come molti di quella città.

I ragazzi erano uno dei tanti problemi di Mel . non riusciva a trovare quello giusto. O s’innamorava perdutamente di persone che non potevano ricambiare, oppure niente. E la maggior parte delle volte succedeva così. Sì perché aveva bisogno di qualcosa che poteva tenerla lontano dai suoi pensieri. Lo faceva sin da piccola, e ormai era diventata un’abitudine, che l’aveva portata a una vita sentimentale pari  a quella di un bradipo. In letargo.

Odiava quei giorni. Odiava se stessa. Odiava quello che era diventata. O meglio, quello che non era diventata. E quel giorno in particolare non riusciva a vedere una via d’uscita da quel tunnel.

Quante cose erano cambiate? Quante cose, dopo il liceo, non erano più le stesse?  Lei non era più una stessa.
“c’è gente che quando compie 17 anni si dimentica com’era averne 16…”.
Era quello che aveva fatto. Era quello per cui si odiava. Si era dimenticata com’era essere ragazza. No. Com’era essere LEI.

Quella sera, non le restò che ritornare a casa e ordinare un menù cinese dal negozio sotto casa sua. Malsano, pesante, insipido. Come la sua vita del resto.
Accese il televisore, era troppo tardi per ascoltare passivamente le notizie del telegiornale, era troppo tardi per iniziare un film.
Non le restava che fare zapping. Cambiò un canale, due, tre. Fino a quando la sua attenzione no si fermò su una scena, che le era familiare.
Un corridoio, un uomo sulla quarantina con il viso stanco, segnato, rassegnato; Ricordava tanto quello di Mel.
Ma alla scena si aggiunse qualcosa di più. Qualcosa di forte. Potente.
Una musica sommessa, che si faceva sempre più forte. Ed ecco sei ragazzi in maglietta rossa cantare.

Avete presente quando, non pedalando per un po’ di tempo, si smette di pensare alla propria bici? Si smette di pensare al vento che corre tra i capelli quando si pedala? Al senso di leggerezza che si prova?
E avete presente come ci si sente appena di sale nuovamente su quella bici? Come le mani sfiorino dapprima timorose, i manubri, per poi afferrarli saldamente?

E avete presente il senso di libertà che si prova quando si riacquista di nuovo velocità?

Ecco, quella canzone, quelle immagini, tutte quei sentimenti fecero salire a Mel le lacrime agli occhi. E fu come liberarsi da un peso. Fu come … liberarsi di un fardello, un enorme fardello.

“Don’t stop believin’. Hold on to that feeling”

 Mel si accorse di non averla trattenuta quella sensazione. Si era dimenticata di com’era avere 17 anni, si era dimenticata come fosse essere lei.
Lei non era una qualunque. Lei era speciale. Lo sapeva, lo sentiva. Il ricordo era rimasto sopito per anni, nascosto dal grigiore di quella piccola città, di quella piccola gente. Perché quelli erano tutti degli sconosciuti che aspettavano lungo la strada. Aspettavano che arrivasse qualcosa, qualcosa che piovesse dal cielo, come se tutto quello che avessero dovuto fare fosse stato aspettare. Aspettare senza rimboccarsi le maniche.
Lei odiava questa città. Lei odiava quella gente. Lei odiava quella gente piccola piccola. Lei era grande, e solo adesso se ne accorgeva.



Lei ci credeva.
 
 
 
 
 
“salve! Posso esserle utile?”
“Sì, grazie, la macchina non riesce a stampare i biglietti, così mi rivolgo a lei “.
“Orario del treno?”
“Mezzanotte”
“Per dove?”
“…”







Salve a tutti (notare il colore del carattere con cui scrivo <3 ) volevo scrivere questa Os da un po', ma non ne avevo il tempo. Ho inserito questo racconto nelle song fic, perchè alla  fine tutto ruota attorno a questa canzone. la decisone di Mel deriva tutta da questa canzone.
Spero vi piaccia, vi prego commentate, e le critiche sono davvero ben accette.

  
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