Fanfic su artisti musicali > SHINee
Segui la storia  |       
Autore: Charlie_Rock    27/02/2013    9 recensioni
''È perfetto'', pensa Taemin ''È perfetto, è il momento.'' pensa, avvicinandosi impercettibilmente.
Minho se ne accorge, e non si allontana, spalanca gli occhi e la sua mente va in blackout. Taemin si avvicina ancora, e Minho non fugge ma fissa le sue labbra, allora l’idol chiude gli occhi -il cuore che batte nel petto così freneticamente da far tremare le ciglia- e socchiude appena le labbra per rilasciare il respiro che aveva intrappolato in gola fino a quel momento. Mai in tutta la sua vita ha sentito nello stomaco un groviglio così denso di emozioni, neppure la prima volta che ha fatto sesso. Il sospiro dolce di cioccolato di Taemin si infrange sul viso di Minho, facendolo quasi rabbrividire d’aspettativa. Un leggero rossore colora le guance di Taemin e Minho si perde ancora a guardare il suo viso, che non ha mai visto così da vicino e che gli fa salire il cuore in gola. Il tempo sembra fermarsi e Minho accarezza dolcemente la guancia di Taemin con il pollice. E si avvicina ancora.
''Potrebbe essere l’ultima occasione.''
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Taemin
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Parte: 4 di 5
Personaggi: Lee Taemin, Choi Minho, Kim 'Key' Kibum, Kim Jonghyun, (nominato Lee 'Onew' Jinki), con la partecipazione speciale di Kai degli EXO e di un adorabile personaggio originale che prende le sembranze di Jun Matsumoto (biondo).
Pairing: 2min, JongKey (accennato)
Warning: Slash, AU, Het (accennato), quasi Smut
BetaLa mia Bobby, che aveva il capitolo da più di una settimana ma se n'era scordata 
Note: Mi dispiace immensamente per lo stratosferico ritardo con cui arriva questo capitolo, sono tipo 5 mesi e non so quanti giorni che non posto... Il tempo sembra volato, non posso credere che ne sia passato così tanto. Certo che la vita è stressante. Il prossimo sappiate che è già in via di scrittura quindi magari tra due mesi lo posto, eh. In questo capitolo finalmente si smuove qualcosa e c'è anche una scena pseudo rossa. La realtà è che non son buona a scrivere il p0rn, abbiate pietà di me. E' il capitolo più lungo della fanfic, speriamo ne sia valsa la pena. Grazie per aver continuato a seguire OW nonostante sembrasse morta.


~Ocean Waves 

Il bacio d'arrivederci

 

 

 

VI Il bacio d'arriverderci

 

Taemin fissa con occhi spalancati il muro bianco a pochi centimetri dal suo viso. È nella stessa posizione da quando si è svegliato, immobile, se non fosse per il piede destro, che si agita in un tic quasi involontario, facendo tremare anche il suo corpo e dondolare dolcemente il materasso. Minho quella notte non è tornato, per lo meno non l’ha sentito rientrare prima di addormentarsi, verso le quattro, quindi ci sono buone probabilità che abbia passato la notte fuori. O che sia stato investito. O che si sia buttato da una scogliera. O…
Taemin non ha il coraggio di girarsi, sente uno strano nodo allo stomaco simile a quello che gli attanagliava le viscere quando, da bambino, a notte fonda, sentiva un rumore strano alle sue spalle e non aveva il coraggio di girarsi per assicurarsi che non fosse niente, per colpa di quella vocina fastidiosa che gli sussurrava che magari, invece, dietro di lui qualcosa c’era veramente. Taemin non capisce neppure se vuole che Minho sia sdraiato in quel letto o meno. Questa mattina, sul balcone, gli uccellini cinguettano festanti-anche troppo, secondo il parere di Taemin- e le nuvole, spazzate via dal vento che ha accompagnato l’acquazzone notturno, hanno lasciato libero il sole, in tutta la sua luminosità e, soprattutto, in tutto il suo calore. Gocce di sudore imperlano la schiena di Taemin e la pelle nuda del petto e delle cosce si è attaccata al lenzuolo. Alla fine il bisogno di una doccia prevarica sul doppio nodo che gli infiocchetta gli intestini e si alza, con un movimento secco, veloce e deciso. Il letto di Minho è vuoto. Taemin continua a non sapere se lo vuole vedere o meno, più che altro non sa come relazionarsi con lui una volta che lo avrà davanti.


Chiude la porta del bagno con il piede e lascia i boxer a metà strada tra la porta e il box doccia. L’acqua fredda sulla pelle troppo accaldata è rigenerante, e la sensazione di freschezza, quando il getto gli colpisce la testa, lo fa gemere di soddisfazione. Rimane fermo sotto l’acqua per un po’, con gli occhi chiusi. Ripensa, per la centesima volta, alle parole di Minho, quelle che per sbaglio ha sentito la sera prima e quelle che invece il moro gli ha direttamente rivolto, con astio, prima di andarsene. Vorrebbe che, come quando ripeti una parola troppe volte e questa perde di significato, anche le parole di Minho, che ha ripetuto nella propria mente così tante volte da perdere il conto, perdessero significato, invece di assumere mille sfaccettature diverse ogni volta. Minho gli ha praticamente dato dell’immaturo e del superficiale. A Taemin viene quasi da ridere: Minho ha dato dell’immaturo a lui! Minho che vive ancora con sua madre, che è troppo codardo per prendersi quello che vuole dalla vita, ha dato dell’immaturo a lui, Lee Taemin, che a tredici anni aveva già preso in mano la propria vita, che ora è una star di fama mondiale. Che, almeno lui, non si è tirato indietro con la coda fra le gambe quando ha capito di essere innamorato di quel grandissimo idiota di Choi Minho. Una piccola fiammella d’ira si accende dentro Taemin, oscurando quello che le sta intorno. Fanculo all’amore e fanculo a Choi Minho.

Quando scende giù a fare colazione dalla porta della cucina sente le voci di Choon Hee e della signora Choi. Choon Hee sta urlando.
-Mamma fagli un casino quando torna! Non è normale che abbia preso e se ne sia andato da Kibum, lasciando qui da solo Taemin.-
‘‘Quindi è da Key,  vivo e vegeto.’’
-Choon Hee, non sai cosa sia successo, magari è stato Taemin stesso a chiedergli di andarsene-- -

-E in questo caso, cosa pensi l’abbia spinto a farlo? Avrà provato a mettergli le mani addosso quell’idiota? Hanno sicuramente litigato ma-- -
-Buongiorno!- esclama Taemin, con voce pimpante, spalancando la porta di cucina che come se niente avesse sentito.
-Buongiorno Taemin-ah!- gli sorride la signora Choi, togliendo un pancake dalla padella sui fornelli.
-‘Giorno Minnie.- lo saluta, con un sorriso uguale a quello della madre, Choon Hee.
Dopo qualche momento in cui regna un pesante silenzio accompagnato dal rumore della masticazione, Taemin chiede: -Sapete se Minho oggi ci sarà in spiaggia?-
Choon Hee e sua madre si scambiano uno sguardo significativo che non passa inosservato a Taemin, che comunque fa finta di niente.
-Sì, ha chiamato prima, ha detto che scende dopo con Kibum.- risponde serena la signora Choi. -…Senti, come mai Minho è andato da Kibum ieri notte?-
-Avete litigato? Devo prenderlo a colpi? Ha provato a metterti le mani addosso?- domanda a raffica, con molto meno tatto, e molto meno pacata della madre, Choon Hee.
Taemin ridacchia. -No, ma figurati! Minho non mi sembra assolutamente tipo da mettere le mani addosso a qualcuno oltre tutto, - ‘’magari ci avesse provato’’ -è successo una cosa, se vuoi poi fattela raccontare da lui, non ho neanche io capito bene cosa sia, ma aveva bisogno di andare da Key…-
-Sei sicuro?- domanda, osservandolo inquisitoria.

-Certo.- risponde sorridendo.
Choon Hee e la donna si scambiano un altro sguardo, e sembrano considerare buona la balla che si è appena inventato Taemin.


*

Quando arrivano in spiaggia, c’è solo la madre di Taemin, che, seduta su una spiaggina sotto l’ombrellone blu, legge un libro. Taemin si china a darle un bacio sulla guancia -a cui lei risponde con un sorriso e un ‘‘buongiorno’’- e si dimena per togliersi la maglietta, che appende ai supporti di ferro dell’ombrellone.
La sabbia del bagnasciuga è fredda sotto i suoi piedi e, quando un'onda li raggiunge, non può fare a meno di aspirare profondamente, ed indietreggiare a causa dell’acqua ghiacciata. Rimane qualche secondo a fissare con aria di sfida l’acqua, giocando con la sabbia con le dita dei piedi, e poi, finalmente, trova il coraggio di superare lo scalino di sabbia del bagnasciuga per entrare in mare: l’acqua gli arriva subito quasi alle ginocchia. Continua ad andare avanti, camminando in punta di piedi, le dita scavano e affondano nella sabbia bagnata in modo piacevole, tira la pancia in dentro come se così l’acqua arrivasse a meno pelle, tiene le mani fuori finché non se la trova sopra gli addominali, e le cala lentamente, rabbrividendo. Poi continua ad andare avanti con piccoli saltelli finché non ha l’acqua alla gola: a quel punto si butta, ed è bellissimo.

Quando Minho arriva in spiaggia il sole è già alto, e Taemin è stato in acqua per troppo tempo: le labbra cominciano a fargli male e l’acqua, alla quale temperatura pensava di essersi abituato, lo fa tremare di nuovo per il freddo. Suo malgrado, non può far a meno di uscire.
Minho ha gli occhi gonfi e cerchiati dalle pesanti occhiaie scure di chi non ha dormito, e sembrano ancora più grandi del solito. Mentre Taemin si china sotto l’ombrellone, per recuperare il proprio asciugamano dalla borsa, sente Choon Hee sgridare Minho per averlo lasciato solo durante la notte, ma non ascolta veramente quello che sta dicendo, fa solo caso all’espressione mortificata con cui Minho osserva alcuni dei granelli della manciata di sabbia che tiene in mano scivolargli dalle dita, e decide di intervenire.
-Noona, non ce n’è bisogno, non è la fine del mondo, te l’ho già detto. Non prendertela con lui.- s’intromette, semplicemente perché non vuole che Choon Hee si metta in mezzo a questa cosa.
Come sente la voce del biondo, Minho alza lo sguardo, e cerca il suo, ma Taemin lo evita. Minho gli afferra il braccio, e Taemin è costretto ad alzare lo sguardo.
-No, mi dispiace. È stato stupido da parte mia.- si scusa Minho, e Taemin legge la sincerità nei suoi occhi.
In un secondo tutte le certezze che si è costruito quella notte vacillano pericolosamente, solo per qualche frase, uno sguardo e le dita calde di Minho sulla sua pelle fredda. Taemin si sente debole, e la debolezza alimenta la fiammella di rabbia dentro di sé.

-Sì, okay.- risponde a denti stretti, strattonando via il braccio e voltandosi dalla parte opposta.
Minho rimane con la bocca socchiusa per lo shock, e guarda la nuca bionda di Taemin, come se potesse trovarci il perché di quella risposta così fredda e quello sguardo d’odio.
-Complimenti Minho, sei riuscito a ferire veramente il nostro Raggio di sole.- lo apostrofa Key, con una smorfia.

*

-Non mi guarda in faccia! Non ce la faccio a cominciare quel discorso se neanche si degna di incrociare il mio sguardo.-
-Fa’ in modo che sia costretto a farlo, non m' interessa come, ma tu ci devi parlare.-
-Non so neanche veramente cosa dirgli…-
-Prima di tutto chiedigli scusa, poi digli che sei un coglione, un idiota, uno stupido e un coglione.-
-Coglione l’hai già detto.-
-Non è mai abbastanza per te.-
-Seriamente Key, non so se io voglio-- -
-Tu lo vuoi Choi. E su questo non si discute. E spera solo che ti voglia ancora anche lui.-
Minho sta per dibattere, ma Taemin si avvicina a loro, completamente fradicio, alla ricerca del proprio asciugamano. Minho glielo porge, lui lo fulmina con uno sguardo.
-Grazie.- risponde, gelido, afferrandolo.

Minho si volta verso Key, lanciandogli uno sguardo del tipo “Vedi, mi odia!” e Key mima con le labbra un seccato: “Ora ti stava guardando negli occhi!’. Minho lo guarda incredulo e sbuffa.
-Vado a fare una passeggiata.- annuncia cupo.

-Dovresti dargli un’altra opportunità.- sostiene Key, quando si trova solo con Taemin.
-Gliene ho dato una settimana di opportunità.-
-So che anche tu lo vuoi.-
-Cerchi di convincermi solo perché è il tuo migliore amico.-
-Proprio perché è il mio migliore amico so che questa sarà la volta buona. Dammi retta Taemin.-

La fiammella di rabbia trema, ma non si spegne.

*

La giornata al mare si conclude al tramonto. Taemin osserva il mare scuro, il cielo arancione, rosa ed azzurro che sembra colorato con gli acquerelli, affonda i piedi nella sabbia bianca, alla quale la luce del tramonto regala una sfumatura celeste, e sa che è l’ultima volta che lo farà. Sente le lacrime pizzicare gli occhi, e un nodo alla gola così forte che sembra quasi che lo stiano strozzando. Delle mani invisibili si stringono attorno alla sua trachea e premono senza pietà. Stanno uccidendo Raggio di sole.
-Hey, Sunshine!- Jun gli circonda le spalle con un braccio: -Non è ancora il tempo delle lacrime.-
-Non sto piangendo…- si lamenta Taemin, in tono tremendamente patetico e strozzato.
Jun si limita a ridacchiare, fa finta di non notare la lacrima solitaria che ha solcato il sale sulle guance di Taemin quando questo ha sbattuto le palpebre, e lo stringe più vicino a sé.
 -Andiamo Raggio di sole, abbiamo una cena da preparare, e se non aiutiamo, mamma Choi s’incazza.-

Jun si mette la borsa frigo che tiene in mano in spalla, e costringe Taemin a girarsi verso il resto del gruppo che li aspetta qualche metro più in là, e a dare le spalle all’oceano.
-Dai, sbrigatevi!- urla Key, facendogli un cenno con la mano.
-‘Riviamo!- risponde Jun sorridendo.
Taemin chiude gli occhi ed inspira, e si riempie i polmoni dell’aria salmastra e le narici dell’odore dell’oceano, come per farne provvista per i mesi invernali.
-Non è ancora il momento dell’addio, Taemin.- lo avverte Jun, chiamandolo per la prima volta con il suo nome. -E, anche se fosse, ricordati che non è un addio. È un semplice arrivederci.- il tono serio decade in un sorriso: -Non ti libererai di noi così facilmente.-
Taemin sospira un sorriso. -Sembra quasi una minaccia.-
-Lo è.- ghigna l’italo-giapponese, e abbandona il fianco di Taemin, per cominciare a risalire la scogliera, ma si ferma a metà del sentiero e si volta nuovamente verso l’idol: -Ma soprattutto,- indica, con un cenno del capo, la schiena di Minho che sparisce oltre il bordo roccioso, -non te ne puoi andare lasciando faccende in sospeso.-


*

Mentre spostano i tavoli e le sedie in giardino ed apparecchiano, Taemin si rende conto che Jun ha ragione. Non è ancora il tempo degli addii o degli arrivederci, né all’oceano, né ai campi verdi, né a quella casa, né ai suoi amici, né a Raggio di sole.
Key e Jonghyun cominciano a schizzarsi senza pietà mentre lavano le verdure, Jun e la madre di Taemin stanno apparecchiando, e Choon Hee e sua madre tagliano gli antipasti e stanno attente ai fornelli. Minho sta seduto in un angolo del ripiano della cucina a pelare patate, e Taemin, che si sente inutile a stare con le mani in mano, prende una sedia e si mette al suo fianco, afferrando un altro pelapatate con aria di sfida. Minho alza lo sguardo stupito, ma Taemin tiene il proprio incollato alla patata che ha appena preso in mano e cominciato a sbucciare con enfasi, dunque Minho riporta l’attenzione al proprio lavoro, ma un sorriso gli incurva le labbra, Taemin lo vede con la coda dell’occhio e i movimenti del suo pelapatate si fanno meno spasmodici.

Per la cena arrivano anche il fratello di Minho e la sua famiglia. Le bambine si mettono a correre in giro, gli adulti chiacchierano un po’ prima di sedersi a tavola, perché in realtà tutti vogliono allungare quest’ultima giornata assieme il più possibile. Ha chiesto Taemin che si facesse questa cena di gruppo per salutarsi, e che nessuno si facesse vedere il giorno dopo, perché per lui sarà già abbastanza salutare l’isola, l’indomani, figurarsi tutti loro. L’atmosfera, nella notte illuminata alle lanterne agganciate ai rami degli alberi, è rilassata. Si respirano armonia e risate di bambino e quando Minho toglie di mano a Taemin il tagliere dei salumi, per risparmiargli di portarlo in tavola, un sorriso di gratitudine sorge spontaneo sulle labbra dell’idol e lo illumina come il sole, folgorando Minho, che non vedeva il suo sorriso da troppo tempo.
-G-grazie.- borbotta Taemin, girandosi di scatto per evitare lo sguardo incantato di Minho, ricordandosi di essere arrabbiato con lui.
-Non c’è di che.- sorride di soddisfazione Minho.

Jonghyun, a metà degli antipasti, poggia una mano sulla coscia di Key, sporgendosi un poco oltre lui per poter parlare meglio con Jun che è seduto al fianco di questo. Key sorride e fa passare le bacchette, con un boccone di frittata di patate troppo salata, oltre la testa di Jonghyun. Quando poi il ragazzo, con una risata, torna il suo posto, incrocia lo sguardo di Key, che gli sorride, con ancora le bacchette tra le labbra, e Jonhyun risponde con il suo sorriso bianco a perfetto e si rimette seduto composto, la sua mano ancora sulla coscia di Kibum. Il cuore del biondo comincia a battere un po’ più forte per quel gesto probabilmente distratto. Sente il calore del palmo aperto di Jonghyun sulla pelle, attraverso la stoffa leggera dei jeans estivi, e nasconde un altro sorriso dietro un boccone di frittata.
-Non credi che starebbero bene assieme?- sente domandare dalla signora Lee alla madre di Minho.
-Be’, non saprei…- risponde questa.
-Oh, lo dici solo perché lui è il ragazzo di tua figlia.-
Key alza lo sguardo curioso e si accorge di avere gli occhi delle due donne puntati addosso, quindi cerca immediatamente di cancellare il proprio sorrisino da adolescente innamorata come se fosse la prova di un omicidio.
-Di che parlate?-
-Stavo facendo notare a Yoona, che tu e Jonghyun sareste una bella coppia, se ovviamente lui non stesse ancora meglio con Choon Hee.- afferma la signora Lee e il tempo, attorno al tavolo, sembra fermarsi. Key sta per strozzarsi con la sua stessa saliva e tutti -Jun, Taemin e Minho sono rimasti con le bacchette a mezz’aria e il fiato sospeso- lo osservano, aspettando una risposta simpatica all’affermazione della madre di Taemin, ma Key ha la gola secca e qualcuno ha staccato la spina al suo cervello.
-Lei dice?- domanda Jonghyun alla signora Lee, distogliendo l’attenzione di tutti da Key che ricomincia a respirare. Con un sorriso volta lo sguardo verso Kibum, e sembra valutarlo per un attimo. -Vuol dire che ci farò un pensierino.- scherza poi, e i suoi polpastrelli imprimono una pressione maggiore sulla coscia di Key.
Anche Key sorride, in modo forzato, ma nessuno fa caso a questo.
-Yah!- esclama Choon Hee, seduta al lato sinistro di Jonghyu, sferrandogli un colpo in mezzo al petto. -So che Key è più bello di me, ma non è il caso di evidenziarlo così spudoratamente, ho una sensibilità anch’io!- protesta scherzosamente, fingendosi arrabbiata.
Il discorso viene troncato di botto, con immenso sollievo di Key, da Jun, che sbatte il pugno sul tavolo e ride così forte che il suo viso si colora di tonalità di rosso raramente viste su volti umani. Taemin, troppo preso dalla conversazione cominciata da sua madre, non ha prestato attenzione ai propri movimenti e -come abbia fatto Jun e Minho non riescono proprio a capirlo- è riuscito a non centrare la bocca con il cucchiaio e, colpendosi il mento, si è buttato suoi pantaloni il cocktail di gamberi che voleva mangiare. Minho cerca di affogare le risate nel palmo della mano, sotto lo sguardo assassino di Taemin, perché ha appena ricominciato a rivolgergli la parola. La risata sguaiata di Jun, comunque, è contagiosa ed anche il resto dei commensali, che non ha idea di cosa sia successo, si ritrova a ridere con lui, e, quando le risate scemano, la conversazione intavolata dalla signora Lee sembra dimenticata -se non per il fatto che Jonghyun stringa ancora per qualche minuto la coscia di Key.

*

Quando, verso l’una del mattino, il fratello di Minho e sua moglie annunciano che forse per loro è giunta l’ora di andarsene e salutano Taemin e sua madre, augurando loro buon viaggio, buona fortuna con la carriera all’idol e facendo promettere loro che quando-se- sarebbero tornati a Jeju sarebbero stati ospiti a casa loro, tutti si ricordano il vero motivo di quella cena, che ora aleggia freddo e silenzioso sulla tavola. Taemin guarda un glicine disegnato sulla tovaglia, il cervello in una bolla, i pensieri che passano a rallentatore, slabbrati, alterati, quasi inafferrabili. “Non voglio.” è l’unica cosa di cui è certo: non vuole che finisca, non vuole andarsene, non vuole dimenticare. Ora ha paura di dimenticare, vorrebbe aver immortalato ogni secondo, fotografato ogni sorriso, registrato ogni risata. Vorrebbe che Jun gli leggesse nella mente e gli lanciasse qualche sparata filosofica del tipo: ‘’tutti i sorrisi e tutte le risate saranno per sempre parte di te, perché ti hanno cambiato’’, o stronzate del genere, ma c’è solo silenzio.
-Ho un’idea!- scatta in piedi Choon Hee, dopo qualche secondo di pesante silenzio intorno al tavolo, in cui si sono scambiati sguardi, accennando sorrisi tristi.
Sparisce oltre la porta della cucina e quanto torna in giardino ha quattro scatole in mano.
-E quelli?- domanda la signora Choi.
-Rimasugli di Capodanno.-
Choon Hee apre una delle scatole e da una scintillina ad ognuno, -Taemin tu accendi per primo.- sorride, avvicinando l’accendino alla punta del suo bastoncino, che si accende immediatamente una piccola esplosione di confuse scintille dorate. Taemin sorride e si sta già alzando per fare qualche disegno nell’aria notturna quando Minho gli afferra il braccio: -Aspetta, aspetta, fammi accendere!-
Taemin rotea gli occhi, ma lo lascia fare: dopo qualche secondo le scintille raddoppiano e sul viso di Minho sorge un sorriso.
-Grazie.- dice a Taemin.
Raggio di Sole guarda il viso sorridente di Minho, e gli si stringe la gola al pensiero di dimenticarsene.
-Aspettate, vado a prendere la macchina fotografica!- esclama, correndo dentro casa, come se ogni secondo fosse vitale.

Key e Jun sono gli ultimi ad andarsene, Taemin pensa che Kibum abbia versato tutte le lacrime che aveva in corpo e anche Jonghyun prima di andarsene ha pianto un po’, lasciando stupito l’idol, ma non gli altri. Taemin non ha pianto, anche se c’è andato vicino più di una volta, non vuole farlo perché cominciare a piangere sarebbe come dare il via a un terremoto e i suoi sentimenti sono già abbastanza incasinati così.
È stata la degna fine di una settimana… Taemin non trova un aggettivo per descriverla, perché appaiono tutti troppo insulsi e inconsistenti messi a confronto con i fatti. Hanno riso fino a piangere, hanno fatto un sacco di foto per compensare tutte quelle che si è dimenticato di fare i giorni precedenti, si sono abbracciati, salutati, consolati, fatti promesse: ‘‘ci rivediamo’’‘’ci sentiremo’’‘’non ti libererai così di noi’’. E Taemin ha letto la sincerità nei loro occhi, nelle loro lacrime, e non ha potuto far a meno di sorridere. Ora, mentre chiude la porta d’ingresso sull’immagine di Kibum e Jun che si allontanano sul vialetto, quel sorriso vacilla un po’.
-Raggio di sole,- lo chiama Minho.
-Mh?- Taemin si gira e viene investito da un abbraccio.
Le braccia di Minho lo stringono, poi una lascia il suo fianco: ha la fotocamera in mano.
-Non abbiamo ancora una foto solo noi due.- dice prima di scattare, senza dare a Taemin il tempo di togliersi l’espressione stupita dalla faccia.
-No aspetta, fanne un’altra! Sono uscito con la faccia da idiota!- protesta Taemin, Minho ride.
Taemin si mette più comodo nel suo abbraccio, sorride, la foto viene scattata di nuovo e rimangono qualche secondo più del necessario stretti l’uno all’altro, perché il calore dell’abbraccio è rasserenante come quello della sabbia riscaldata dal sole.

*

Minho si attarda a lavare i piatti, Taemin vorrebbe aiutarlo, ma la signora Choi gli intima di non azzardarsi perché ha delle valigie da fare e domani dovrà alzarsi presto, quindi deve ‘’filare a letto’’. Taemin si ritrova da solo nella stanza di Minho, illuminata dalla luna piena che brilla pallida fuori dalla finestra. Con l’eco dei singhiozzio di Key nelle orecchie viene di nuovo da piangere anche a lui, l’idea di fare le valigie gli fa venire il vomito. A passi lenti misura la stanza di Minho, per calmarsi. Passa lentamente un dito sulla tavola da surf bianca ed azzurra, sui libri, molti di narrativa straniera, parecchi di autori italiani, alcuni in inglese ed altri dai titoli quali: Antimateria, antispazio, antinoiDal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempoLarge Hadron ColliderFotoni e segreti. Taemin sospira, pensando a quello che gli ha detto Minho guardando le stelle e s’immagina al suo fianco a Seoul, mentre lo guarda studiare per l’università. Sarebbe bello se riuscisse a convincere Minho a realizzare il suo sogno, ma è un’idea utopica visto che non riesce neanche a convincerlo a dargli un maledetto bacio. Di fianco al ripiano dei libri ci sono delle foto incorniciate: Minho con sua sorella e suo fratello da piccoli, Minho e Key alle medie, Minho e Jun e le loro tavole da surf, una molto recente di Key, Minho, Jonghyun e Jun abbracciati, con delle birre in mano, che sorridono spensierati alla fotocamera. Lo stomaco di Taemin si accartoccia e il biondo prova un’improvvisa gelosia per i soggetti di quelle foto, vicini a Minho. Jun, Key, Jonghyun, loro non saranno mai dei ricordi nella vita di Minho. E neanche lui vuole diventare un ricordo sbiadito nella sua mentre, non gli basta non essere dimenticato, vuole rimanere un’immagine vivida come quelle persone che sono dei punti fermi nella sua vita. Lo vuole veramente, è una sensazione quasi fisica.
Kai gli ha detto che non lo riconosce più in questi giorni, e forse ha ragione, perché Lee Taemin ottiene ciò che vuole-o almeno ci prova-, e forse non ha mai desiderato niente, al di fuori della sua carriera, così intensamente. Quindi non può accettare che finisca così. Farà un ultimo tentativo: Key gli ha detto che questa volta sarebbe stata quella buona, no? In caso contrario avrebbe fatto un’ultima tappa, l’indomani prima di andare in aeroporto, ad una certa casa per prendere a calci il culo di Kim Kibum.
Guarda il letto di Minho e per un secondo pensa che potrebbe aspettarlo sdraiato tra le sue lenzuola, la faccia affondata nel suo cuscino che sicuramente odorerà di salsedine e del suo shampoo, ma non è ha il coraggio, quindi si limita a buttarsi nel proprio, di letto, ed aspettarlo in silenzio.

Quando Minho apre la porta Taemin è mezzo assopito, ma il cigolio dei cardini non oliati lo desta immediatamente ed apre gli occhi nell’oscurità. Aspetta finché Minho non si corica, prima di interrompere il silenzio-forse per prenderlo con le difese abbassate, o  forse semplicemente per vendicarsi di tutte le volte che l’ha fatto spaventare-.
-Ti va di parlare?-
Il cuore di Minho fa un balzo in avanti e comincia a battere ad una velocità spropositata -perché aveva quasi veramente rinunciato a parlarci-, ma il moro cerca di rimanere impassibile.

-Parliamo…- risponde solamente.
-Stavo pensando a questi giorni… Sembrano passati in un lampo ed allo stesso tempo infiniti. È così strano.-
-Strano positivo, o strano negativo?-
-Strano positivo ovviamente: tutto di Jeju, per me, è uno strano positivo.-
-Anche Jun?- scherza Minho.

Taemin ride: -Anche Jun, lui è uno “strano-forte positivo”.-
Minho sorride.

-Sai qual è stato il momento più divertente in assoluto?- Taemin si volta a guardarlo con un ghigno ironico sulle labbra.
-Uhm?-
-Quando Jun ti ha lanciato quel polpo in testa e tu non riuscivi a staccartelo di dosso!- l’idol scoppia a ridere al ricordo: -Ricorderò per sempre la tua faccia mentre prendervi a testate uno scoglio nel tentativo di convincerlo a lasciarti.-
-Ah-ah, molto divertente.- risponde Minho, ma ride anche lui. -Sì, questa settimana ci sono stati molti momenti divertenti…-

Minho ascolta la risata di Taemin spegnersi -e basta questa a fargli dimenticare il mutismo e la tensione di quella mattina- e pensa a quando, tra qualche ora, quella non sarà più a loro stanza. ‘’Cazzo.’’ Deve palarci.
Ma è Taemin a riprendere per primo la parola: -Ci sono stati anche molti momenti indimenticabili.- dichiara Taemin, improvvisamente quasi serio.
-Tipo?-
-Tipo oggi: in giardino con le scintilline, le lacrime di Kibum, l’abbraccio di Jun, il sorriso stupido di Jonghyun. Non li dimenticherò mai. O il momento in cui ti ho rivisto e…- 
”ormai glielo dico” –…ho pensato che sei ancora più figo di quanto ti ricordassi.-
Fa una pausa per cogliere una qualche reazione da parte di Minho, ma ottiene solo una lieve risata. -La prima volta che mi sono tuffato nelle acque cristalline di Jeju. La volta che mi hai detto ‘‘sbragati’’ al posto di ‘’sbrigati’’-- -

-Hai intenzione di rinfacciarmelo ancora per molto?- ridacchia Minho.
-Finché tu mi rinfaccerai che non so mangiare.- gli fa la linguaccia Taemin.
-Dicevo: Il primo tuffo dallo scoglio, in cui tu hai praticamente cercato di affogarmi. La notte che abbiamo guardato le stelle… I fuochi d’artificio…- butta lì Taemin, in una frase piena di sott’intesi.
Minho li percepisce tutti, quei sott’intesi, e, 
troppo agitato per rimanere sdraiato si mette in piedi, fa qualche passo, perché è arrivato il momento di parlargli, seriamente, e non sa neanche cosa dire.
-Minho…- lo chiama Taemin, alzandosi a sua volta e si pianta di fronte al moro.
Sta a gambe leggermente divaricate ed ha un’espressione tremendamente decisa in volto, gli occhi brillano appena nell’oscurità.
-Cos-- -
Taemin lo interrompe, schiaffandoli all’improvviso una mano sul collo e costringendolo a reclinare la testa quel poco che gli basta per premere le loro labbra assieme. Taemin tiene stretto Minho, per i pochi secondi che dura il bacio, affondandogli i polpastrelli nella carne, perché ha paura scappi di nuovo, tanto che, quando la mano dell’idol ricade lungo il suo fianco, il collo di Minho è arrossato e sono impresse nella pelle le impronte a mezza luna delle sue unghie. 

Le labbra di Taemin sono effettivamente così morbide come Minho le immaginava.
-Ascoltami,- lo prega Taemin, -tutti abbiamo paura delle novità e delle vecchie delusioni, ma se non si prende in mano la propria vita non si sta veramente vivendo. Si conduce un’esistenza che non può veramente essere chiamata tale. Si diventa l’ombra di quello che potremmo e vorremmo essere.-
La mascella di Minho si contrae mente lui deglutisce, stringe le mani a pugno e Taemin fa un passo indietro quasi inconsciamente, sbattendo sulla cassettiera, convinto che Minho gli stia per mollare un pugno in faccia, per qualche ragione. Minho si avvicina, alza una mano, Taemin stringe gli occhi, ma li riapre immediatamente, stupito. Minho lo sta baciando. La mano che ha alzato è semplicemente poggiata sulla sua guancia, ruvida e calda, come la sabbia, e le sue labbra leggermente dischiuse sono premute sul quelle di Raggio di sole, tra la prepotenza e il bisogno. Taemin chiude gli occhi, affonda le proprie mani nei capelli castani di Minho dischiude le labbra, per far entrare nella propria bocca la lingua di Minho, che lo invade e lo manda alla deriva, come le onde dell’oceano. Quando Minho lascia le labbra di Taemin, per prendere fiato, il biondo stringe il pugno tra i suoi capelli, gesto spontaneo perché ha ancora paura che se ne penta, ma Minho non va lontano, poggia la fronte su quella di Taemin e respira affannosamente sulle sue labbra rosse e bagnate di saliva, le fissa, le mangia anche con gli occhi. I loro petti si sfiorano ogni volta che inspirano, Taemin apre la bocca per dire qualcosa, ma Minho è più veloce e lo ammutolisce con un altro bacio. 

Dire che Minho ha superato le sue paure sarebbe sciocco, ha ancora paura di parlare del domani e dei giorni avvenire, non vuole pensarci, ora gli basta la pelle calda Taemin sotto le dita, i suoi capelli che odorano di shampoo sulla faccia e le sue labbra morbide contro la carne: il mondo di Minho, questa notte, finisce lì. 
Taemin si siede sul cassettone, Minho s’infila tra le sue gambe e il biondo le incrocia dietro la sua schiena, tirandolo più vicino. Minho accarezza un’ultima volta le guance di Raggio di sole, prima di abbassare le braccia e poggiare le mani sulle sue ginocchia, afferrandolo saldamente nell’incavo sotto queste e tirandoselo più vicino. Risale le sue cosce a palmo aperto, ed infila le dita sotto l’orlo dei pantaloncini di Taemin che cadono larghi e sono decisamente troppo corti. Accarezza con il pollice l’elastico degli slip e Taemin trema impercettibilmente sotto il suo tocco, mordendogli il labbro inferiore, ancora nel mezzo di quel secondo bacio.
-Era questo quello che volevi?- sussurra roco Minho nella sua bocca, e non si riferisce solamente alla parte sessuale, ma a loro due, insieme.
- È questo quello che vogliamo.- risponde ansimante Taemin, sorridendo, quasi vittorioso, e Minho si stupisce di come il suo sorriso riesca ad essere così innocente anche in un contesto del genere, si china nuovamente su di lui e gli morde una guancia piena, Taemin ride e poi la risata si trasforma in un ansito quando le labbra di Minho scendono sul suo collo e le sue mani accarezzano la curva nelle sue natiche sa sotto i pantaloncini, stringendole.
-Minho.- ansima Taemin, quando una mano del moro s’intrufola sotto la sua maglietta e un dito comincia a stuzzicargli un capezzolo. -Minho,- ansima di nuovo, lasciando andare indietro la testa contro lo specchio del cassettone, quando il palmo caldo di Minho si poggia sopra il rigonfiamento nelle sue mutande, mentre la bocca del moro succhia sul suo collo un lembo di pelle tra i denti-entrambi sanno che ci sarà un segno lì domani, ma a nessuno importa veramente-. Taemin s’inarca, perché non può fare meno di spingersi contro il tocco di Minho. Il moro stringe con entrambe le mani l’elastico dei pantaloncini di Taemin e li tira giù insieme alle sue mutande, l’idol alza il bacino per facilitarlo, gli indumenti cadono da soli a terra quando scivolano oltre le ginocchia. Minho abbandona il collo di Taemin, lucido di saliva ed arrossato, per guardare il corpo dell’idol sotto di lui. Gli occhi di Taemin sono scuri quando incrocia il suo sguardo, e selvaggi. Un brivido attraversa la spina dorsale di Minho, che abbassa lo sguardo sul petto dell’idol, che si alza e si abbassa in modo irregolare e poi, in mezzo alle sue gambe, l’erezione di Taemin svetta arrossata contro la maglietta bianca che copre il suo stomaco. Minho deglutisce e accarezza con la punta delle dita il fianco destro di Taemin, lungo la linea bianca lasciata dal costume. 
Hyung.- Taemin, alza il bacino, facendogli chiaramente capire dove vorrebbe che si dirigessero le sue attenzioni: lo sta pregando di prenderglielo in mano.
Le lunghe dita magre e callose di Minho si stringono intorno alla base del pene di Taemin e questi spalanca le labbra in un ansito senza pudore -si è toccato nella doccia pensando a quelle dita su di sé, dentro di sé.
L’erezione di Minho sforma la stoffa morbida dei suoi pantaloni da tuta e Taemin si sporge verso di lui, per baciarlo nuovamente, lingue e denti che si scontrano, e infila una mano direttamente dentro le mutande di Minho, prendendo in mano la sua erezione, mentre con l’altra si aggrappa al suo bicipite, conficcando le unghie nella carne. 
Taemin.- ansima Minho, nella sua bocca, sulla sua lingua, ed è vitale chiamarlo per nome in quel momento, perché vuole assicurarsi che quello non sia solo il suo Raggio di sole, ma che siano entrambe le sue facce, soprattutto quella che tornerà a Seoul. Durano entrambi troppo poco, con le mani che pompano le erezioni velocemente, senza tanta voglia di giocare, perché hanno perso già troppo tempo. Taemin sporca di sperma la sua maglietta, Minho viene guardando il suo orgasmo e sporcandogli la mano, Taemin tira lentamente fuori dai pantaloni e se la porta alle labbra, leccando un polpastrello sporco di sperma. 
-Cazzo.- ansima Minho ed affonda il viso contro il collo di Taemin, aspirando il suo odore di sudore e shampoo. Le gambe gli tremano dopo l’orgasmo, Taemin gli circonda le spalle con le braccia e rimangono abbracciati, in un silenzio sonnolento, riprendendosi. Minho lascia qualche bacio sul collo di Taemin e poi alza la testa per baciargli nuovamente le labbra, in un’esplorazione lenta, calda e bagnata, e si separano solo per permettere a Taemin di togliersi la maglietta.
-Tieniti.- avverte Minho, afferrando Taemin per le cosce e tirandolo su, con un mezzo urlo di sorpresa il biondo che si aggrappa al suo collo. Cadono entrambi sul materasso, facendo sbattere il letto contro il muro e cigolare le molle, e il cellulare di Minho, sul comodino, vibra, ma non lo sentono. Si baciano di nuovo, lentamente, in modo pigro, e stanno pensando di ricominciare quando tre colpi secchi sul muro, dalla parte della stanza di Choon Hee, li blocca. 
Tornano sulla Terra nel tempo di un battito di ciglia, tornano nella stanza di Minho circondata dalle loro madri, a pochi passi e qualche muro sottile di distanza. Si guardano congelati. ‘’Porca troia, prima ho urlato’’ pensa Taemin, e poi li raggiunge la voce di Choon Hee: -Smettetela di far casino!- urla loro.
Per la prima volta in vita sua, Taemin desidera veramente essere inghiottito da una voragine. -Forse sarebbe meglio se ci fermassimo…- sussurra, perché non vuole che li senta tutta la casa e sa di avere un serio problema con il trattenersi e fare poco rumore, e forse lasciare qualcosa in sospeso, questa cosa in sospeso, è come una promessa, gli sembra di avere la certezza che succederà, che faranno l’amore, un domani. Gli dà sicurezza, gli dà qualcosa di concreto a cui appigliarsi quando pensa al loro futuro.
-Uhm, okay.- Minho non sembra molto convinto, ma continua a ripetersi che avranno altre occasioni.
Taemin si alza e recupera qualcosa da mettersi addosso, Minho vede la luce sul display del cellulare ed apre il messaggio, che pensava fosse di Choon Hee ed invece è di sua madre: ‘‘Non so cosa stiate facendo, e non m’interessa, ma state facendo un casino. ABBASSATE LA VOCE.’’
Minho lancia il cellulare sul materasso con un sospiro afflitto e nasconde il viso nelle ginocchia, Taemin poggia un gomito sulla sua schiena e gli accarezza lentamente i capelli sulla nuca, lo sguardo perso nel vuoto, senza pensare a nulla.
-Scusami.- interrompe il silenzio dopo qualche secondo, Minho.
-Per cosa?-
-Perché sarebbe potuto succedere tutto qualche giorno fa, con calma e-- -
Taemin lo interrompe, perché c’è un lieve nota di dolore nel suo sussurro.
-Vuoi fare qualcosa per farti perdonare?-
Minho si volta a guardarlo e con la guancia poggiata sulle ginocchia, gli occhi troppo grandi e un leggero broncio sulle labbra sembra un bambino, mentre annuisce con il capo.
-Voglio vedere di nuovo l’oceano.-
-Adesso?-
Taemin annuisce sorridendo, Minho sospira e si mette in piedi.
-Prendi i vestiti più pesanti che hai, si gela in spiaggia a quest’ora.-
-Yay!- esclama Taemin, a voce troppo alta, saltando in piedi.
Minho rotea gli occhi mentre prende una felpa dal cassetto, ma la verità è che gli fanno male le guance da quanto sta sorridendo.

*

La luna piena illumina pallida ed azzurrina l’oscurità, le piante che incorniciano la sabbia più scura del sentiero che scende nella baia appaiono quasi nere e le piccole cavallette che, la mattina, saltano su da rovi e sabbia quasi ad ogni passo, sono sparite. Il mare brilla come il cielo, mentre scendono per il sentiero, e Taemin è troppo preso da questa visione per accorgersi che Minho si è chinato a raccogliere una coda di topo, di quelle che crescono al limitare della spiaggia, dove il pendio si fa più dolce e la sabbia più bianca, e quindi, quando sente qualcosa solleticargli l’orecchio fa un salto, preso alla sprovvista. Minho ride e Taemin gli si butta addosso, battagliero. Cadono entrambi a terra e le loro risa si alzano nella notte e rimbombano sino al cielo. Quando gli addominali cominciano a far male per il troppo ridere ed hanno sabbia anche nelle mutande, Minho si dichiara sconfitto. Riprendono fiato sdraiati l’uno affianco all’altro. Taemin allunga le braccia all’indietro e rotola sulla sabbia finché non finisce sul petto del moro, il viso nascosto contro il suo collo e i capelli sparsi sul viso di Minho, che sorride, sentendo il respiro caldo di Taemin sul collo e soffia via una ciocca di capelli che gli è finita in bocca. Circonda la vita di Taemin con le braccia e le sue dita scivolano sotto la sua felpa, facendolo rabbrividire.
-Sei freddo.-protesta l’idol, più per riflesso che per reale desiderio di sgusciare via dalla presa di Minho.
-Rimaniamo un po’ così…- sospira Minho con voce roca, così flebile da confondersi con i sussurri del mare.
Taemin allora si rilassa nuovamente contro il suo petto, e il cuore di Minho crea un ritmo rassicurante insieme alle onde che si rincorrono sulla sabbia; il pollice freddo del moro traccia ghirigori senza senso sulla pelle nuda del suo fianco e Taemin pensa che potrebbe anche starci per sempre, così. E anche Minho pensa qualcosa di molto simile.
Tornano in casa quando le prime luci dell’alba illuminano il cielo.

*

La signora Lee apre la porta della camera di Minho, per svegliare il figlio ed avvertirlo che il caso di fare i bagagli, ma le parole le muoiono in gola quando vede le figure dei due ragazzi, abbracciati-nonostante il caldo-, nel letto di Taemin, che dormono pacificamente. Con gli occhi spalancati esce dalla stanza e si chiude la porta alle spalle, poggiandosi puoi sul legno bianco di questa e lasciandosi sfuggire un urletto eccitato.
-Choon Hee! Choon Hee!- la chiama a bassa voce, entrando nella stanza della ragazza, che è ancora in penombra, e Choon Hee dorme.
-Cosa?- sbadiglia la ragazza.
-Taemin e Minho, stanno dormendo assieme!-


*

Minho si sveglia verso le nove e mezzo con un gran mal di testa per le poche ore di sonno. Taemin è ancora sdraiato su di lui, nella stessa posizione in cui si sono addormentati ed a Minho non importa del caldo opprimente della mattina e del sudore tra i loro corpi, sorride e basta. Vuole che quello sia il risveglio di tutte le seguenti mattine della sua vita, crede che avendo questo potrebbe essere felice fino alla morte.
-Raggio di sole.- soffia dolcemente dentro l’orecchio di Taemin, che biascica qualcosa in risposta.
Minho ha guardato l’orologio, ha fatto un rapido calcolo e si è reso conto che mancano più o meno solo cinque ore prima che Raggio di sole se ne vada. Ritiene che sia inaccettabile sprecare altro tempo a dormire.
-Taemin-ah~.- Taemin si agita e tira su una mano per stropicciarsi gli occhi.
-Che ore sono?- biascica in maniera quasi incomprensibile.
-Le nove e mezzo.-
Dopo un attimo di silenzio Taemin geme uno sconfortato ‘’no’’, e si stringe di più a Minho.
-Tu vai a farti la doccia e io preparo la colazione, okay?- propone Minho, accarezzando distrattamente la schiena nuda di Taemin
-No, rimaniamo a letto e facciamo finta che il mondo oltre questa stanza non esista.-
Minho sorride: -Come vuoi, ma non aspettarti che io ti baci, perché il tuo alito sa di morte e distruzione.-
Taemin fa una smorfia contrariata: -Cosa ti aspetti, che il tuo sappia di rose?-
L’idol si mette in piedi, infilando in gomito tra le costole di Minho nel processo.
-Dove vai?-
-A lavarmi,- Taemin gli sorride: -e vieni anche tu, voglio il mio bacio del buongiorno.-

In bagno Minho bacia Taemin, premendolo contro il lavandino, in un bacio che sa di menta ed acqua.
-Buongiorno.- sorride Taemin, con le sue solite guancie piene e occhi luminosi, quando si separano.
-Buongiorno.- Minho gli dà un altro bacio a stampo sulle labbra morbide. -Vado a fronteggiare le tre dell’apocalisse, augurami buona fortuna.-
-In culo alla balena!- esclama allegro Taemin.
-Speriamo che non caghi.- ride Minho chiudendosi la porta del bagno alle spalle.

In cucina c’è già sua mamma che prepara la colazione, Choon Hee e la signora Lee sono sedute a tavola e quando Minho entra, interrompono una frase a metà e si lanciano un’occhiata sorniona. 
-Lasciate in pace mio figlio.- la signora Choi stronca qualunque commento indiscreto sul nascere.
-Grazie mamma.- sospira Minho, lasciandosi cadere su una sedia. -Ti serve aiuto con la colazione?-
-No, stai tranquillo.- poi si gira e gli lancia uno sguardo poco rassicurante. -Devi aver passato una nottata movimentata, riposati.-
Le altre due scoppiano a ridere, Minho geme di sconforto. –Mamma!-
-Scusa non ho resistito!- gli fa la linguaccia lei, tornando ai fornelli.
-Minho.- lo chiama la signora Lee.
Minho si gira verso di lei già con le sopracciglia aggrottate in uno sguardo che significa ‘’provaci se hai il coraggio’’, che i suoi muscoli facciali hanno messo su prima che lui potesse anche solo pensarci.
La signora Lee ride a quell’espressione e, sempre più spesso, nel suo sorriso Minho vede balenare quello di Taemin. -Stai tranquillo,- cerca di rassicurarlo lei su i suoi intenti pacifici -ora, a parte le sciocchezze, volevo dirti che sono veramente felice che il mio Taemin abbia trovato te. Conosco bene tua madre e so che ti ha educato in modo integerrimo, so che sei un bravo ragazzo e questo mi rassicura, perché purtroppo non conosco nessuno, o quasi, delle persone che frequenta Taemin, e questo mi mette sempre molto in ansia.-
Minho accenna un inchino, perché non sa come rispondere a una confessione del genere e vorrebbe dire che è onorato, perché lo è davvero, ma gli sembra troppo formale. 
-Grazie, cercherò di non deludere le sue aspettative.- si ritrova a rispondere ed quello che diceva a calcio quando il coach gli faceva dei complimenti.
La signora Lee ride: -Ti conviene, ragazzo.-

*

Taemin prende cose a caso e le butta alla rinfusa nelle valigie, sbuffando ogni tre capi d’abbigliamento che prende in mano. Minho è sdraiato sul letto che fruga il cellulare dell’idol, commentando le foto e ridendo per i video stupidi ed imbarazzanti che si sono fatti Taemin e Kai l’ultima volta che si sono ubriacati. Taemin sbuffa più sonoramente, cercando di attirare l’attenzione di Minho, il quale alza la testa, gli sorride e poi riporta l’attenzione al cellulare, perché stanno cercando di fare quelle dannate valige da tre ore e non fanno che distrarsi a vicenda. Ma Taemin ha voglia di distrarsi, quindi si lascia cadere a peso morto sulla schiena di Minho, che geme di dolore.
-Stai attento, sono bruciato!-
-Oh, è vero, scusa!- Taemin si mette seduto sul suo bacino. -Posso metterti la crema?-
Minho alza le spalle e Taemin sorridendo soddisfatto si china a recuperarla da sotto il letto. Le valigie di nuovo dimenticate, così come il cellulare di Taemin. Raggio di sole alza la maglietta di Minho e gliela fa togliere con qualche contorsione. Si sofferma ad osservare la schiena ampia di Minho: le sue spalle rosse che, in penombra, sembrano ancora più bruciate, la curva sensuale della spina dorsale e…
-AHIA!- protesta Minho, quando Taemin cerca di tirare via un brandello di pelle già mezzo staccato da una spalla bruciata.
Taemin ride: -Non fare il bambino.-
Minho gli risponde alzando una mano per mostrargli il dito medio. Continuando a ridacchiare Taemin si china e poggia un bacio morbido dove prima c’era la pelle che ha staccato.

-Scusa…- soffia poi nell’orecchio del moro, che in risposta si limita a sorridere soddisfatto.
Taemin si rimette diritto e, aperta la lozione doposole, se ne fa colare un bel po’ sul palmo che poi passa dolcemente sulla spalla destra di Minho.
-Mmmh…- sospira il moro.
-Ti piace?- domanda Taemin, con un ghigno, passando all’altra spalla.
- È meravigliosamente fredda.-
Taemin continua a massaggiare con tocchi leggeri la pelle di Minho, che chiude gli occhi.
-Chi ti ha insegnato a fare i massaggi?- chiede con voce sonnolenta.
-Le coordi noonas.- risponde, -Girati.- ordina poi, e Minho obbedisce.
Il moro adagia delicatamente la schiena ipersensibile al lenzuolo ruvido e chiude nuovamente gli occhi quando Taemin si risiede sul di lui, pesando sul suo bacino. Quando percepisce la pressione delle sue labbra morbide sulle proprie, però riapre gli occhi stupito, ed incontra quelli di Taemin che incurva le labbra in un sorriso, nel bacio. Anche Minho sorride, allunga le braccia ed affonda una mano nei capelli biondi di Taemin e l’altra la poggia sul suo collo, per fargli inclinare la testa in modo da approfondire il bacio: apre le labbra e fa guizzare la lingua fuori ad accarezzare quelle di Taemin, che vengono subito dischiuse per dargli libero accesso alla bocca dell’idol. Mugolando soddisfatto Taemin fa scivolare le mani bagnate di crema anche sul petto del moro, soffermandosi a massaggiare i pettorali pronunciati, stimolando i capezzoli con il palmo della mano e poi scende più giù, sugli addominali contratti e in fine fa scivolare le dita di una mano sotto l’elastico dei pantaloni e dei boxer di Minho, che apre immediatamente le gambe per facilitargli l’accesso, ma Taemin ferma la mano, i suoi polpastrelli appena inoltrati tra i peli pubici di Minho, che involontariamente alza il bacino per chiedere di più.
-Hai un aereo tra due ore e due valige da fare, ne sei consapevole vero?- sussurra il moro sulle labbra di Taemin, e si pente immediatamente delle proprie parole quando il biondo, sbuffando, ritrae la mano dal suo inguine, e si lascia cadere al suo fianco, metà sul materasso, troppo piccolo per entrambi, e metà sul suo corpo.
-Mi vuoi mandare via.- piagnucola.
-Veramente,- comincia il moro, girandosi su un fianco per guardare l’idol negli occhi, che però tiene lo sguardo puntato sul soffitto, - se fosse per me ti terrei incatenato a questo letto e non ti farei prendere né quest’aereo né i prossimi. Ma non penso che sia questo quello che tu vuoi.-
Taemin volta appena il viso per incrociare il suo sguardo. –Hai ragione, il bondage non mi è mai piaciuto.- ghigna, facendo sbuffare una risata a Minho e poi rotola sul corpo del moro, facendolo nuovamente gemere di dolore, per ritrovarsi sopra di lui.
-Ti giuro che, la prossima volta che ci vediamo, la prima cosa che faremo sarà scopare.- gli dice serio, guardando negli occhi.
Le parole di Taemin si tramutano in un brivido di eccitazione che scorre per la colonna vertebrale di Minho. –La prossima volta, chissà quando sarà…- sospira.
-Presto.- afferma Taemin con sicurezza, e poi avvicina il proprio viso a quello di Minho e soffia sulle sue labbra. -Anche perché ho passato questa settimana senza riuscire a fare a meno di pensare come deve essere sentire il tuo ca-- -
Il resto della frase muore nella gola di Taemin perché la porta si apre all’improvviso, facendoli sobbalzare ed allontanare alla ben’è meglio.
-Taemin ci sono dei panini-- - comincia a dire Choon Hee, entrando nella stanza.
Poi vede Taemin seduto sul bacino di Minho e quest’ultimo che la guarda con gli stessi occhi di quando lo coglieva con le mani nel barattolo dei biscotti e non riesce a reprimere un sorriso sornione.
-Ho interrotto qualcosa?- domanda.
-No!- si affretta a dire Taemin, mentre lo sguardo di Minho, che si è tramutato in assassino lascia tutt’altro ad intendere.
-Scusate. Ci sono dei panini sul tavolo, Taemin, se hai fame, prima di partire.-
-Grazie.- risponde l’idol, aspettando che la ragazza esca e si chiuda la porta alle spalle, ma questa continua a spostare lo sguardo da lui al moro mordendosi il labbro inferiore nel vano tentativo di reprimere un sorriso.
-Esci!- esplode alla fine Minho, lanciandole contro il cuscino.
Lei scoppia a ridere e scappa via prima che il fratello decida di alzarsi e sbatterla fuori a calci nel sedere.
-Perché non abbiamo dei familiari normali.- sospira Taemin, in una mezza risata, lasciandosi cadere ancora una volta su Minho e ricevendo, ancora una volta, un sospiro di dolore come risposta. 
Taemin affonda il viso nel collo di Minho e rimangono qualche altro minuto così, petto contro petto. Da quando si sono svegliati sembra quasi che non riescano a stare troppo tempo lontani, senza toccarsi. Vogliono recuperare il tempo perso forse, o è un modo di mitigare la lontananza che incombe su di loro, proprio ora che si sono appena trovati.
-Quindi cosa siamo adesso?- domanda Minho.
-C’è veramente bisogno di definirci qualcosa?- domanda a sua volta Taemin. –Siamo semplicemente tu ed io,- prende la mano di Minho ed intreccia le loro dita, -insieme.-

*

Quando la madre di Taemin bussa alla porta per avvertire il figlio che il taxi è arrivato, la bolla di sapone, in cui stavano vivendo la loro ultima mattinata assieme, scoppia, e si ritrovano forzatamente entrambi con il culo a terra. Taemin guarda quasi spaventato Minho, ma il moro si sforza di sorridergli, e si alza dal letto, scompigliandogli i capelli e prendendo due valigie per portarle giù. Taemin lo vede sparire oltre la soglia, si guarda intorno, in quella stanza che chissà quando rivedrà e sente nuovamente il pianto risalire dolorosamente la gola.
-Raggio di sole!- lo chiama Minho, quando risale su, ridestandolo dai suoi pensieri.  –Devi andare.- dice, e sta sorridendo, nascondendo la guerra che lo distrugge dentro, perché quelle parole non vorrebbe mai dirle in realtà.
Taemin sospira, si alza dal letto e prende l’ultima valigia, Minho si china per baciarlo sulle labbra e gliela ruba di mano.

Minho carica tutti i bagagli nel retro del taxi con un nodo alla gola, la signora Lee sta già cominciando a salutare, ma Taemin non riesce ancora ad accettare di andarsene, ci sono ancora cose in sospeso e parole non dette che non può lasciare a marcire nel suo cervello perché lo farebbero impazzire.  Afferra Minho per un polso e si mette a correre verso il retro della casa, fuggendo dai saluti e dalle valigie, prima che sua madre le possa bloccare. Si fermano sotto l’ombra di un ciliegio e Minho urta i rami più bassi con la testa, Taemin apre la bocca per cominciare a parlare, ma poi ci ripensa e la preme contro quella di Minho, in un bacio vorace, che non è più un lento andare alla deriva ma è un soccombere alle onde della tempesta, la bocca di Minho prende il sopravvento e gli morde le labbra, le succhia, gli invade la bocca con la lingua e lo stringe così forte a se da fargli male. Taemin si sente marchiato, e gli piace.
Quando si allontanano ansimanti, è Minho ad aprire la bocca per parlare: -Ho paura di perderti, come ho perso alcune delle persone più importanti della mia vita.- ammette, guardando Taemin dritto negli occhi.- Quello che ho detto a Key, al telefono, non voleva essere un’offesa nei tuoi confronti, una qualche insinuazione… Ma ho paura perché sei bellissimo, sicuro di te, giovane. E io sono cronicamente insicuro, idiota e lontano-- -
Minho vorrebbe continuare ma Taemin lo blocca. -E sono tuo.- afferma, sicuro, con la stessa determinazione nello sguardo che aveva quando l’ha baciato. –Sono il tuo Raggio di sole. Sono il tuo Taemin. Sono tuo. Lo sono qui, come lo sarò quando sarò a Seoul.-
La voce della signora Lee li raggiunge: -Taemin, capisco che tu voglia salutare, ma perdiamo l’aereo se non ti sbrighi.-
Minho si china a baciarlo di nuovo con urgenza, cercando di dilatare il più possibile gli ultimi momenti a loro disposizione.
-Devo andare,- bisbiglia Taemin, contro le sue labbra, ma continua a stringere tra le mani la stoffa della maglietta di Minho ed a non muoversi. -Promettimi che verrai a Seoul il prima possibile.- le loro labbra continuano a sfiorarsi tra una parola e l’altra.
-Te lo prometto.- assicura Minho, sigillando la promessa con un altro lungo bacio, interrotto da un altro richiamo della signora Lee.
-Devi andare.- questa volta è Minho a dirlo, allontanandosi dalle labbra di Taemin.
Il biondo sospira pesantemente e sente gli occhi pizzicare, la vista gli si annebbia mentre guarda per l’ultima volta il viso sorridente di Minho, incorniciato dai rami degli alberi che si stagliano contro il cielo limpido di Jeju.
-Ci vediamo Minho.- si sforza di sorridere Taemin, facendo un passo indietro, allontanandosi dal moro, senza avere ancora il coraggio di lasciargli la mano, che stringe con più forza, facendogli male.
-A presto Raggio di sole.- ed è una promessa.-
Taemin vorrebbe baciarlo di nuovo, ma se non se ne va ora, non se ne andrà mai. Lascia la sua mano e si volta di scatto per correre via, ma si ferma a metà strada.
-Sai, magari così non avrai più paura.- dice, voltandosi nuovamente verso Minho. -Credo di essermi innamorato di te.-
Minho spalanca la bocca, e prima che possa reagire Taemin è sparito, con un sorriso, oltre l’angolo nella casa, quando Minho raggiunge l’ingresso il taxi è già partito.

*

In aeroporto Taemin tiene la testa nascosta tra le braccia e gli auricolari nelle orecchie. Alla fine ha pianto mentre stava sul taxi, guardando le colline verdi, gialle e bianche e il mare azzurro scorrere davanti ai suoi occhi e sfuggirgli via, ed ora ha un mal di testa che gli martella le tempie, ma è contento e allo stesso tempo vorrebbe piangere di nuovo. La musica s’interrompe di colpo e il cellulare vibra, Taemin alza un poco la testa per vedere il display, pensando che sia Jong-In, ed ha un tuffo al cuore, invece. È Minho.
-Pronto?- risponde.
-Sei un idiota.- dice Minho.
Taemin ridacchia. –Grazie.-
-Potevi aspettare la mia risposta.-
-Ho delle buone ragioni per non averlo fatto.- ‘’tipo che salire su quel taxi sarebbe stato ancora più difficile, se ti avessi lasciato il tempo di dire che mi ami anche tu’’.
-Ora posso farlo, posso dirtelo?- ora che ha trovato il coraggio di farlo.
Taemin deglutisce e il suo cuore comincia a correre. –Sì.-
L’idol trattiene il fiato.
-Ti amo anch’io Raggio di sole.-
Taemin vorrebbe saltare, urlare, tornare correndo da Minho ed invece rimane seduto al suo posto, con il cuore che sembra voler uscire dalla cassa toracica, si porta una mano al petto e lo sente battere contro il palmo.
-Siamo innamorati,- sussurra, per non farsi sentire da sua madre, seduta al suo fianco, rispondendo alla domanda che gli ha posto Minho quella mattina: ‘’che cosa siano adesso?’’.
Dagli altoparlanti chiamano il suo volo e sua madre si alza. –Andiamo Taemin,- lo esorta.
-Ricordati cosa mi hai promesso.- dice Taemin a Minho, mettendosi la borsa in spalla.
-Certo.- risponde il moro ed a Taemin sembra di sentirlo sorridere attraverso il telefono.
-Ora devo andare, stiamo imbarcando.-
-Okay.-
-Ti mando un messaggio quando arrivo.-
-A presto Raggio di sole.-
-È una promessa.-
Minho ride, e Taemin chiude la chiamata, sorridendo.

 

 

 

 

 

 

Note: 

So che non vi interessa, perché la fisica non interessa mai a nessuno, ma questa nota ve la metto ugualmente <3
Dal Big Bang ai buchi neri. Breve storia del tempo è un saggio scientifico di Stephen Hawking (quello che nei Simpson è in una specie di sedia a rotelle e parla attraverso un computer, per capirci).
Il Large Handron Collider, per gli amici LHC è il più grande acceleratore di particelle al mondo e si trova al CERN [luogo nominato anche nel secondo capitolo, uno dei più grandi centri di ricerca per la fisica nucleare, e il sogno di Minho sarebbe andare a lavorare lì (giusto per spolverarvi un po' i ricordi).]
Fotoni e segreti in realtà non è un libro, ma un articolo di Ghirardi e Scianitti su un numero della rivista Asimmetrie.
Antimateria, antispazio, antinoi non è un libro, ma il titolo di un pamphlet.
Vorrei dilungarmi in spiegazioni varie sugli argomenti trattati, ma non mi sembra il caso di fare una brutta lezione di fisica, quindi mi fermo qui.

Ora mi sembra di dovere ringraziare tutti voi per aver letto questo capitolo, per avermi aspettato. Grazie a tutti quelli che hanno messo Ocean Waves tra le seguite, i preferiti e i ricordati e non l'hanno tolta neanche durante questa lunga attesa.
Un grazie speciale va a L. che ha passato ore di lezione a tirarmi bigliettini per convincermi a ricominciare a scrivere, a S. che mi suggerisce le parole e ad A. che è semplicemente A., e senza di lei forse non scriverei neanche.

Al possimo ed ultimo capitolo,

grazie a tutti ♥

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > SHINee / Vai alla pagina dell'autore: Charlie_Rock