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Autore: Antys    14/09/2007    7 recensioni
E in un attimo, senza neanche accorgermene… me lo trovo sopra… senza vergognarsi della posizione in cui siamo… guardandomi dritto negli occhi…
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il fuoco brucia ciò che la natura crea

Prima di inizire a leggere vi dico solo alcune cose:

1)    Questa ff è ambientata nella mia terra: la Sicilia, vicino la mia città: Palermo, e anche se sarà orribile questa one-shot, ci tengo particolarmente, e pur sempre ambientata a casa mia e in un periodo non troppo bello di quest’estate.

2)    E’ una Au e una Ooc! Wow la mia prima ooc, sarà venuta? Bho!

Comunque bando alle ciance, buona lettura! 

 

 

 

Il fuoco brucia ciò che la natura crea

 

Dannate palpebre perché cavolo non vi chiudete, siete così fastidiosamente pesanti, ma non date segni di cedimento e continuo girarmi e rigirarmi su questo singolo letto, duro come il marmo, mettendomi in posizioni estreme, riducendo il cuscino il poltiglia… basta non  c’è la faccio, devo alzarmi da qua, ma perché non riesco mai a dormire, diavolo è domenica, sono gli ultimi giorni di agosto vorrei dormire, ma niente, mi devo accontentare di quelle 4 ore scarse.

Più assonnata che mai, mi alzo dal mio adorato letto e lascio il mio bel morbido cuscino, adorato… percorro il lungo corridoio, tutto biango che sembra non avere fine, già è lungo di suo… uff, ma perché sono nell’ultima stanza?!

Stancamente percorro quel corridoio e mi accorgo che stanno tutti dormendo beatamente, devo sempre essere io la prima ad alzarsi?! Uffa!

Finalmente arrivo alla mia meta: la cucina! Mi avvicino al frigo, lo apro, prendo la bottiglia d’acqua e non curante bevo da essa, grand brutta abitudine… dopo un po’ la rimetto al suo posto e il mio guardo cade sull’orologio: le 7:00! Ma che diamine non potevo continuare a dormire?!

Ritorno verso la mia stanza pigramente, ma ancora prima di varcare la soglia della mia porta devio per andare in bagno a lavarmi la faccia, anche oggi c’è un caldo bestiale tra i 39° e i 45°, c’è troppo caldo e io sono senza condizionatore, mai avuto, che pizza!

Un po’ più sveglia di poco prima mi dirigo nel salone, apro la finestra-porta, varco la soglia e… caldo, caldo insopportabile, no, non si può proprio stare fuori, anche oggi mi tocca stare dentro, ma vedi se in alta montagna devo stare dentro casa, uffa!

Seccata accendo la tv e come al solito devo sistemare quella maledetta antenna, ma quando metterà quella parabola del cavolo?!

Mi siedo sulla poltrona… no, è troppo calda, scivolo verso il pavimento tiepido si sta meglio che sulla poltrona… annoiata guardo la tv, non fanno mai niente…

 

Il tempo scorre e il caldo è insopportabile… all’improvviso dalla porta che collega il corridoio al salone, esce un fratellino totalmente assonnato, che si strofina l’occhio destro con il pigiama azzurro tutto spiegazzato… ha 12 anni, cappelli castani corti arruffati, occhi del medesimo colore, dalla pelle molto chiara, ma rispetto alla mia è decisamente scura… si avvicina e mi da un bacio sulla guancia…

 

-…iorno, sore- lo pronuncia appena, sta morendo dal sonno.

-giorno, fra!- non degnandolo di uno sguardo.

 

Si avvicina al divano, ma appena si siede esattamente come ho fatto io, scivola sul pavimento.

 

-da quant’è che sei sveglia?- sbadigliando, cercando di trovare una buona posizione.

-mah… saranno state le sette!- cercando un punto freddo sul quel pavimento ormai caldo.

-che? Sei seduta a terra da 4 ore?- alzando la voce incredulo e allo stesso tempo trovando la posizione giusta.

-e già!- senza rivolgergli mai un’occhiata.

-capito!- andando a fissare quell’inutile scatola –di un po’…-

-uhm?- non dandogli troppa importanza.

-quando dobbiamo uscire?- gattonando verso di me, prendendomi il telecomando dalle mani.

-mah… eravamo rimasti per le 18;00-18:30- girandomi verso di lui, con sguardo omicida.

-immagino che l’hai deciso con Ryan!?- soffermandosi sull’ultima parola e andandomi a fissare.

-ovviamente!- tornando a guardare quella scatola quadrata.

-ahah! Sore mi fai morire- scoppiando in una fragorosa risata.

-eh? Che c’è di tanto divertente?- girandomi verso di lui totalmente seccata.

-per come fai appena si pronuncia il nome “Ryan”! io non so proprio come faresti senza di lui!- continuando a ridere! Ma che c’è di tanto divertente?

- perché cosa faccio?- guardandolo con sfida.

-è inutile che mi guardi così!- tornando serio.

 

Seccata di ciò, mi alzo e mi dirigo verso il corridoio…

 

-che fai scappi?- alzando il busto e guardando dalla direzione da me presa.

-non mi rompere- fredda, distaccata e completamente annoiata –comunque auguri- me ne vado percorrendo ancora una volta questo lungo corridoio senza aspettare una risposta da lui.

 

Mi avvio verso la mia camera, dalle mura totalmente bianche, completamente tappezzate di poster e posterini, dai mobili bianchi e blu mare, guardando con disprezzo il colore delle pareti: bianco! Odio questo colore totalmente, da senso di chiusura, senza vie di scampo, di soffocamento… ma almeno sono riuscita a dargli un po’ di colore!

Apro il secondo cassetto della cassettiera, prendo le prime cose che vedo, tanto sono vestiti per casa… sbuffando mi avvio al bagno, ho proprio bisogno di una doccia…

Mi tolgo quel pigiama di quel colore anch’esso odioso: rosa, ma quando cavolo mi lava il mio pigiama azzurro?

Lo appendo a un gancio li vicino, mi avvicino alla doccia, apro il rubinetto e aspetto che arrivi alla giusta temperatura… nel frattempo pettino quei lunghi e lisci cappelli rossi, andando a specchiarmi, guardando la mia figura esile, là, annoiata, con sguardo freddo, impassibile, seccata… distolgo lo sguardo e mi infilo nella doccia, perdendomi nei miei pensieri…

Dopo 25 minuti esco da quel paradiso, 25 minuti di acqua sprecata, forse devo cominciare ad accorciare le mie docce…

Mi vesto e pettino in un attimo… sono le 11:30 non ho voglia di far nulla… mi avvio in camera mia prendo un cd a caso, lo metto e alzo il volume al massimo, non mi interessa se i miei dormono, è anche ora di alzarsi… mi siedo nel mio letto, prendo un libro posato sul comodino che non aspetta altro che essere letto…

Sono le 13:00 è sto ancora leggendo quel libro… ed ecco dalla mia porta vedere sorgere una figura molto conosciuta…

Lo vedo avvicinarsi alla libreria, li dove c’è la radio e abbassarmi il volume… lo guardo con odio, disprezzo…nessuno deve abbassarmi il volume, lo posso fare solo io…

Si avvicina al mio letto e si siede alla punta si esso timoroso…

 

-su andiamo, è pronto!- con ancora il timore stampato nei suoi occhi.

-non mi interessa!- annoiata, andando a leggere il libro ancora tra le mie mani.

-dai Straw!- facendo apparire un semisorriso e mostrando di non aver timore –andiamo, poi torni qua! Dov’è il problema?-

-non c’è nessun problema- sbuffando, alzando la testa e andandolo a fissare –mi secca!-

-ti secca mangiare e da quando?- scoppiando in una risata di gusto, è così difficile fallo felice.

-da oggi!- tornando per l’ennesima volta a leggere quel libro.

-e dai Straw è la mia festa, fallo per me!- guardandomi con occhi supplichevoli –sono disposto pure a mettermi in ginocchio!-

-è va bene, fra! Ma solo perché sei tu!- posando quel libro, accorgendomi di essere finalmente arrivata a metà. Come si fa a dire di “no” al mio fratellino?!

 

Mi sorride e mi prende per mano, tirandomi e percorrendo insieme quel lungo corridoio…

Arriviamo all’ultima porta, dove c’è il salone attraversandolo e andando in cucina, ma sta casa per forza a forma di ferro di cavallo doveva essere?!

E vedo mio padre condire la pasta con il pesto fatto da poco, raccolto dalla nostra terra, sorridermi e dirmi di andare nel salone perché si mangia…

Ci avviamo di nuovo nel soggiorno e notiamo la tavola completamente imbandita di tutto e di più… cavolo è un semplice onomastico, che sono esagerati… vediamo mia madre sistemare le ultima cose e andiamo per sederci…

 

-Straw ti siedi vicino a me?- mettendosi in una faccia impossibile da descrivere, che ti scioglie il cuore. Ma perché la deve farla sempre, lo sa che così vince.

-…si!- sbuffando ancora una volta, mettendomi vicino a lui.

 

Sul suo viso si stampa un sorriso che pare non avere mai fine… ma dai ho detto un semplice: si!

 

E anche l’ora di pranzo passa, magari fosse stata una sola ora, sono le 14:45, ma che perdi tempo che sono…

Ci avviamo verso la sua stanza e anche questa la guardo con disprezzo… bianco, di tanti colori che ci sono al mondo, uff!

 

-Straw giochi con me alla play?- guardandomi negli occhi, ma tanto sa già la risposta…

-e come?- andandomi a sedere nel suo letto.

-uhm… a DragonBall Budokai Tenkachi 2?!- con un altro sorriso, andandolo a prendere…

-ancora?- guardandolo con aria seccata.

-e come?- abbassando la testa, con sguardo triste.

-ma naturalmente a Tekken 4!- mentre i miei occhi si illuminano.

-ancora?! Ma se l’hai finito tutto- scocciato.

- , non è colpa mia se non hai gli altri!- guardandolo con rabbia.

-ma non mi piace! Facciamo una cosa… giochiamo con entrambi, ok?- guardandomi con speranza, con il luccichio negli occhi…

-uff, è va bene- sbuffando ancora una volta… sto picciotto comincia a rompere però.

 

Ah che soddisfazione, ho vinto per l’ennesima volta, però ora basta, sono già le 17:00, è meglio che mi prepari…

Sono di nuovo in camera mia e sta volta apro il primo cassetto, lo guardo è sorrido, ci sono tutte le tonalità di blu, tutte in quel cassetto, poi di tanto si cede un po’ di rosso, arancione, nero e bianco…

Prendendo la mia maglietta preferita di un blu chiaro e ogni tanto qualche strascia bianca e nera, dal colletto largo blu e bianco e senza troppa scolatura… la butto nel letto e mi avvio verso l’armadio, prendendo i jeans “Gas” di un blu scuro con qualche traccia di un blu più chiaro e di color cenere…

In un attimo sono pronta, mi avvio al comodino e prendo i calzini dello stesso colore della maglietta e poi prendo le scarpe da tennis “Nike” , bianche e azzurro acceso… che fantasia, ma non metterei mai nessun’altro colore.

Mi avvio verso la stanza di mio fratello e stranamente lo vedo già pronto…

Sono le 17:35, possiamo anche andare… tutti e quattro saliamo in macchina, si parte… però come si fa ad uscire con sto caldo, ma perché sta terra è così calda, non potevo stare in un paese freddo? Mi si addiceva di più.

 

Dopo una buona mezz’oretta se non di più, siamo finalmente nei pressi di San Martino e qui ci lasciano, vicino il bosco:la nostra meta… prendiamo ciò che ci serve e salutiamo i miei, mentre loro si dirigono verso casa Shirogane e magari gli diranno a quell’idiota di venire qua, che aspettiamo solo lui!

Sono le 18:55, mi secca aspettare senza far nulla…

 

-Ale, vado in perlustrazione, ciao!- addentrandomi nel bosco… non sono tipa da stare li impalata come una cretina ad aspettare... bhe almeno conosco questo bosco come le mie tasche… ora vediamo quando viene, dannato ragazzino ma quanto sei lento?!

 

-non mi dirai che hai lasciato Ale, là da solo? Ne saresti capace-

 

Una voce dell’alto che si beffa di me… dannato ragazzino…

-se la sa cavare anche da solo!- con tono fermo, fermandomi sotto un albero…

-ne sei sicura? E’ pur sempre un bimbo!-

 

irritato il ragazzo!

Alzo il capo e come al solito e sopra quel benedetto albero…

-piuttosto scendi da là, mi viene il torcicollo!- guardandolo con disprezzo… quanto lo detesto…

-si certo, il torcicollo, di la verità: ti preoccupi per me!- scoppiando a ridere.

-fa un po’ quel che credi!- tornando nella direzione in cui avevo lasciato Ale

-non ti si può dire nulla!- scendendo da quel dannato albero…

-già!- continuando a camminare, senza dargli troppa importanza…

- non capisco perché tu debba sempre essere così fredda è scontrosa?- con curiosità, allungando il passo per raggiungermi.

-non lo devi capire- oddio, ma perché non mi lascia in pace?!- piuttosto da quant’è che eri la sopra?-

-mah… una mezz’oretta credo!- finalmente raggiungendomi.

-ah, quindi ho aspettato inutilmente!- facendo notare la mia ira.

-non è colpa mia se tu non hai pazienza!- guardandomi con superiorità.

 

Mi giro di botto ritrovandomelo davanti, sorprendendolo… sono completamente irritata!

 

-io non ho pazienza?! L’ho avuta per troppo tempo e sono stanca, sono stanca, annoiata, seccata, non sopporto più nessuno di voi! Adesso basta, mi avete rotto!- sputando tutta la mia rabbia, la mia ira, la mia frustrazione, guardando dritto in quelle perle di quel celeste intenso, carismatico…   

Può mai essere che non batte ciglio, poi sono io la fredda…

 

Restiamo così a fissarci per diversi minuti interminabili…

 

-e immagino che hai sempre il blu a dosso, per sembrare più fredda!- guardandomi con sfida.

-ahah! Chissà può darsi!- scoppiando in una sonora risata, udita così rare volte.

 

Mi guarda è sorride a mia volta, come se fosse felice di sentirla, come se fosse musica per le sue orecchie…

 

-tanto lo so, il motivo!- guardandomi con fare altezzoso.

-a-ah, si certo, come no!- facendo apparire un semi sorriso.

-e la stanza quando la dipingi?- con notevole curiosità.

 

E ora che centra questo?

-uhm…mah il babbo dice in inverno- soffermandomi sulla parola “inverno” è troppo lontano, troppo!

-e devo pure indovinare il colore?- ridendo.

-mha… se ci riesci!- beffandomi di lui.

-direi blu- di chi sapeva già la risposta da secoli.

-no, no! Azzurro cielo, quello dalle 12:00 alle 16:00!- sognando a occhi aperti.

-lo sai che ti si illuminano gli occhi, qualcuno può pensare che c’è qualcosa sotto!- scoppiando un’altra volta a ridere.

-no, no! Ma che dici, non c’è niente sotto, ma che ti sei fumato?- agitando le mani in senso di negazione! Mi sa che mi sto agitando troppo!

-però curioso!- sostenendo il mento con la mano dando l’aria di chi pensa…

-“curioso” cosa?- facendo intravedere una certa curiosità! Che mi stia contagiando?!

-no, niente, pensavo!- abbandonando del tutto quella posa.

 

Riprendiamo a camminare, ognuno con i propri pensieri… percorriamo quel bosco tanto bello, ma infinito… Ale non può stare tanto tempo solo… affretto il passo e di sfuggita prima ancora di superarlo, intravedo un messo sorriso disegnarsi sul suo viso, ma non gli troppa importanza…

Siamo finalmente  usciti e vedo mio fratello scocciato e sbuffare, seduto sopra il mio zaino: togliersi gli auricolari dalle orecchie…

-era ora piccioncini, stavo facendo le radici!- guardando entrambi totalmente irritato.

-bè, ci siamo soffermati un po’!- avvicinandosi a lui…

-si immagino cosa avete fatto!- guardando prima Ryan e poi me con sguardo malizioso, con un mezzo sorriso dipinto sul suo viso…

-lo senti Strawberry, non gli dici niente?- girandosi verso di me, con un ennesimo sorriso in piano viso.

-lasciagli credere quello che vuole, non mi riguarda!- con sguardo glaciale –su andiamo, che è tardi!-

-oh, sore! Aspetta- affannandosi di prendere tutte cose, per correre dietro me…

-ma perché è sempre di fretta?!- rivolgendosi ad Ale.

-ah, misteri!- facendo risuonare una sua piccola risata divertita…

 

In poco tempo siamo nello stesso punto in cui ho incrociato Ryan e ci fermiamo qua, è il nostro posto preferito…

Mi metto nell’unico posto dov’ è possibile vedere il cielo e prendendo il mio plaid, portato apposta per stendermi sopra e ammirare il cielo… allontanandomi del tutto da loro due, finalmente mi avrebbero lasciato un po’ in pace…

 

 

 

-non so più che fare con lei! Alcune volte riesco a prenderla, a levarle quella freddezza che ha, quel menefreghismo, ma capita così poche volte- cominciò Ale, mettendosi sotto un albero, seguito da Ryan, appoggiando la testa al tronco…

-su dai è lei e noi le vogliamo bene lo stesso- continuò il biondino piuttosto convinto, sedendosi di fronte il castano…

-tu le vuoi bene?- azzardò il piccolo della situazione.

-uhm?- fece come se non avesse sentito o come se l’avesse sentito benissimo.

-le vuoi bene?- ripetè andandolo a fissare in quelle perle azzurre… e ora c’è le guarda bene… “no, non può essere, non la facevo così!” pensò il castano,scoprendo finalmente il segreto della sorella… “ma vedi a cosa si appella!” continuò andando a guardare quella figura solitaria distesa su quel plaid… chissà come mai era di un azzurro cielo… “so finalmente il perché! La mia sorellina è veramente insuperabile!” ma fu svegliato dai suoi pensieri dalla voce convinta di ciò che diceva del biondino di fronte a lui…

 

-certo è la mia migliore amica!- mostrandosi soddisfatto della risposta, era un concetto ovvio…

-scemo, hai capito in che senso!- guardando la sorella ammirare il tramonto in compagnia del suo mp3 da cui non si separa mai…

-bè… ma perché dovrei dirlo a te?- alzando il tono della voce, irritato…

-ora assomiglia a lei!- scoppiando in una sonora risata…

-bè ovvio, stando con lei tanto tempo, mi ha contagiato!- avendo costatato di non aver detto una cavolata del secolo…

-perché non glielo dici?- facendo segno con gli occhi di andare dalla rossa, incoraggiandolo…

-cosa? Che stando con lei mi ha contagiato?!- andando a guardare la sua migliore amica ignara di tutto…

-ahah! Scemo, quello che non vuoi dire a me!- dandogli una pacca nella spalla –su dai vi lascio soli!-

-eh? E tu dove credi di andare?- chiese preoccupato, ma anche speranzoso, facendo intravedere lo stato d’animo attraverso la voce…

-bè a casa tua ovviamente, non è poco distante da qua, se no che ci sta a fare?!- prendendo le proprie cose e avviandosi verso la villa Shirogane…- e trattala bene!-

-cosa mai potrei farle?- chiese curioso di sentire cosa potesse uscire da quel ragazzino di 12 anni… più lo conosceva e più si rendeva conto che era identico alla sorella, anche essa era con mentalità perversa, senza mai averlo nascosto…

-tu?! Le potresti fare di tutto!- dandogli un’ultima occhiata di pura malizia, cominciando a correre, mentre il biondo lo guardava rassegnato…

 

 

Ora neanche un raggio di sole, solo la luna piena che brilla in mezzo al cielo e a loro volta tutte sparse, piccoli luccichii della stessa luce: le stelle… e mentre guardo questo cielo sono sempre in compagnia del mio adorato mp3, senza preoccuparmi di nulla…

Ed eccolo qua, come se io non potessi avvertire la sua presenza… si sta avvicinando con passo un po’ indeciso, soffermandosi sui suoi passi diverse volte…

 

-che c’è?- con tono freddo, togliendomi gli auricolari della orecchie…

 

lo vedo, sussulta, non sapeva che sarebbe stato scoperto…

 

-ogni volta mi chiedo come fai?- cercando di ricomporsi, riprendendo a camminare verso di me…

-dono di natura!- spegnendo il mio compagno fidato… mentre lui si siede accanto a me, per poi fermarsi a fissarmi per poi passare al punto in cui era concentrata: il cielo…

 

-lo ammiri perché è blu?- chiese, continuando a guardare il cielo.

-già!- non distogliendo mai lo sguardo da quel tappeto, blu notte.

-però guardi un punto preciso…- costatò – esattamente  il punto in cui c’è la luna, li dove il cielo è più chiaro…azzurro cielo dalle 12:00 alle 16:00- concluse, con un sorriso a 32 denti, soddisfatto di ciò che diceva, come se avesse scoperto qualcosa…

 

solo un brivido e distinto, senza accorgermene, mi giro verso di lui, guardandolo… e un altro sorriso compare sul suo viso… e in un attimo con lo stesso sorriso, si gira verso di me…

 

-allora avevo ragione, guardavi proprio quel punto!- non togliendo gli occhi da me con uno strano ghigno disegnato sul suo viso.

-uhm… si!- un semplice si, detto senza importanza.

-sai non riuscivo proprio a capire perché ti piacesse così tanto questo colore, ma soprattutto eri… come dire “ossessionata” da una sola tonalità… finché un giorno ho guardato il cielo proprio in quelle ore… e poi ho capito!- penetrandomi con i suoi occhi, guardandomi come uno a cui non sfugge nulla e potersene vantare... dove vuole andare a parare?

 

Lo guardo incredula, che diavolo ha capito questo? Non può averlo capito… o si?

 

-chissà quanto guardi il cielo?- spostandomi una ciocca che copriva il mio viso…

 

E ora che centra?

-un po’!- cercando di capire dove vuole andare a parare…

 

Sorride…

Sorride?

 

-devi amarmi proprio tanto!- non distogliendo mai lo sguardo da me, con un po’di malizia negli suoi occhi…

-eh? Cosa?- sono sbalordita, ma che diavolo dice?

-guarda che so perché ami tanto quella tonalità…- con sicurezza nella sua voce.

 

E in un attimo, senza neanche accorgermene… me lo trovo sopra… senza vergognarsi della posizione in cui siamo… guardandomi dritto negli occhi…

 

-…ti ricordano i miei occhi!- sottolineando le ultime due parole, senza mai distogliere lo sguardo dal mio, continuando a penetrarmi con le sue perle azzurro mare, color del cielo nelle ore più calde, color del ghiaccio da me tanto invidiate… e come se lo facesse a posta a non distogliere lo sguardo da me…

 

Cerco di contenermi, di non far trasparire nulla, di non fargli capire che è come afferma lui… ma come si dice: “chi tace acconsente”…

 

-devo dedurre che ho ancora ragione!- avvicinandosi al mio viso lentamente –devi amarmi davvero tanto per cercarmi in cielo, nelle pareti o dove sai che puoi trovare quella tonalità!-

 

Dannazione! E io che credevo essere stata brava a non far trasparire nulla…

-uhm… può darsi!-

-ahah! “Può darsi”, sei sempre la solita!- scoppiando in un’ennesima sonora risata…

 

Si avvicina sempre di più al mio viso... troppo… ormai non ci divide più nulla…

 

-sai una cosa?! Sei felicemente ricambiata!-

 

… il calore delle sue labbra premere sulle mie, senza dare alcun segno di volersi staccare… con dolcezza cerca il consenso e io con una voglia matta di dargli quel che vuole… schiudo le mie labbra… e in meno di un secondo, ecco la sua calda lingua esplorare tutta la mia bocca in cerca della mia… ma non ha faticato poi molto… giocano…si cercano… si rincorrono… mai stanche… senza tregua…insaziabili…

E come se adesso fossi finalmente felice, tutta quella tristezza, quel rancore, quel odio che avevo verso tutti, fosse finalmente sparito… come se fossi finalmente  libera, pronta a godermi la vita… con lui…

 

Una strana sensazione di pericolo mi avvolge… ma non è Ryan… è qualcos’altro… è qualcosa di caldo mi avvolge, come se bruciasse…

Mi stacco da lui… lui ne rimane meravigliato… credimi non mi sarei mai staccata da te… facendo alzare Ryan un po’, mi guardo in torno e… esattamente dietro di noi si vede un strano colorito, a me noto… rosso accesso, e intorno ad esso un arancione molto scuro, e in mezzo qualche traccia di giallo sull’arancione chiaro… avvicinarsi sempre di più… e il terrore compare nel mio volto…

Allo stesso tempo Ryan si alza guardando la direzione presa dai miei occhi… e si sblocca… l’ha visto pure lui… impossibile da non vederlo… prende la mia mano e in una morsa mi tira su, vicino a lui… prende tutto ciò che ha sotto mano e…

 

-cazzo Strawberry, corri!- guardandomi con glacialità

 

Per alcuni istanti resto ferma, imbambolata, mentre il terrore cresceva sempre di più… ed ecco che mi sento presa per una mano… è Ryan… mi tira con forza, cominciando a correre… e io come è solito fare a un cagnolino che segue il suo padrone con ubbidienza, corro dietro Ryan

Corriamo sempre più veloce, mentre quel dannato calore ci insegue, quel dannato colore, bruciando tutto quello che incontra…

Ed ecco siamo quasi alla fine… ma è sempre troppo lontano…

E in un attimo tutto si ferma, mentre il fuoco avanza sempre di più… Ryan è caduto inciampando in una maledetta radice e tutte le cose che era riuscito a prendere cadono con lui…

 

-Strawberry, cavolo muoviti!- guadandomi con rabbia.

-ma non posso lasciarti qui!- avvicinandomi a lui per tirarlo su…

-non pensare a me! Tu vai, io ti raggiungo!- con tono freddo che raramente gli aveva appartenuto…

-no, non mi muovo!- alzando il tono della voce.

-Strawberry smuoviti, qua moriamo tutti e due, vai!- alzando anche lui il tono della voce.

-ma…-

-niente “ma”, vai ti ho detto, tanto ti raggiungo!- cominciando ad abbassare il tono della voce.

 

Convinta delle sue parole, comincio ad correre più veloce che potevo, mentre il fuoco avanzava sempre di più…

Dopo pochi secondi sono muori, sono salva, ma…

 Solo ora mi rendo conto che Ryan aveva un piede incastrato in quella maledetta radice… alzo il viso verso il bosco ormai in fiamme… e quelle stesse fiamme alzarsi sempre di più mangiando tutto quello che gli capitava a tiro, distruggendo tutto in un attimo… e mentre ciò accade… le ultime forze che avevo in corpo mi abbandonano… cado a terra davanti quello spettacolo disgustoso…

 

-RYANNNNNNNNNNNNNN!!- e cominciò a gridare il suo nome… lo urlo… un urlo pieno di dolore… ed sembra di essere caduta in trans… dai miei occhi escono calde lacrime salate… mentre invoco ancora il suo nome e le mie urla di dolore echeggiano tra le montagne… e le fiamme si innalzano sempre di più consumando tutto quello che era rimasto…

Ed ecco arrivare dietro le mie spalle mio fratello con tutti gli altri: i miei genitori e la famiglia Shirogane… si avvicinano a me, ma… notano che manca qualcuno… il dolore compare nei loro volti e le lacrime escono dai loro occhi, incessanti… mio fratello si avvicina a me… sempre di più, ma… indietreggia… nel suo viso ora c’è solo terrore… terrore dei miei occhi… non c’è più niente… vuoti… privi di vita… non c’è proprio più niente in essi…e mai più ci sarebbe stato qualcosa…

 

Dove tutto iniziò, tutto finì… non sarebbe mai uscito vivo da la… addio Ryan, ti amerò per sempre…

 

The and!

 

 

 

 

Oh… fazzoletti per favore… oddio Ryan92 ha fatto morire Ryan, ma siamo sicuri che sia proprio io?! Oddio, mi uccideranno! Devo correre hai ripari!

Comunque ecco a voi una grand bella schifezzuola, chissà se sono stata capace di farvi capire ciò che è successo, ma ho i miei forti dubbi! Ci ho messo anima è corpo in questa ff, ma forse non è venuta proprio un gran che! Aspetto con ansia un vostro commento, se commenterà qualcuno!

Gattina Ichigo:  sore mia tu mi hai aiutato con il titolo, visto che stavo andando nel pallone, e ti ringrazio tanto, se passi da queste parti mi piacerebbe molto che tu la leggessi!

Ora vi lascio andare è ringrazio anticipamene tutti coloro che commenteranno o semplicemente chi leggerà!

Bacioni Ryan92!!

    

 

   
 
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