Prima di inizire a leggere vi dico solo alcune cose:
1)
Questa ff è ambientata nella mia terra: la Sicilia, vicino la mia
città: Palermo, e anche se sarà orribile questa one-shot, ci tengo
particolarmente, e pur sempre ambientata a casa mia e in un periodo non troppo
bello di quest’estate.
2)
E’ una Au e una Ooc!
Wow la mia prima ooc, sarà venuta? Bho!
Comunque bando alle ciance, buona lettura!
Il fuoco brucia
ciò che la natura crea
Dannate
palpebre perché cavolo non vi chiudete, siete così fastidiosamente pesanti, ma
non date segni di cedimento e continuo girarmi e rigirarmi su questo singolo
letto, duro come il marmo, mettendomi in posizioni estreme, riducendo il
cuscino il poltiglia… basta non c’è la
faccio, devo alzarmi da qua, ma perché non riesco mai a dormire, diavolo è
domenica, sono gli ultimi giorni di agosto vorrei dormire, ma niente, mi devo
accontentare di quelle 4 ore scarse.
Più
assonnata che mai, mi alzo dal mio adorato letto e lascio il mio bel morbido
cuscino, adorato… percorro il lungo corridoio, tutto biango
che sembra non avere fine, già è lungo di suo… uff,
ma perché sono nell’ultima stanza?!
Stancamente
percorro quel corridoio e mi accorgo che stanno tutti dormendo beatamente, devo
sempre essere io la prima ad alzarsi?! Uffa!
Finalmente
arrivo alla mia meta: la cucina! Mi avvicino al frigo, lo apro, prendo la
bottiglia d’acqua e non curante bevo da essa, grand
brutta abitudine… dopo un po’ la rimetto al suo posto e il mio guardo cade
sull’orologio: le 7:00! Ma che diamine non potevo continuare a dormire?!
Ritorno
verso la mia stanza pigramente, ma ancora prima di varcare la soglia della mia
porta devio per andare in bagno a lavarmi la faccia, anche oggi c’è un caldo
bestiale tra i 39° e i 45°, c’è troppo caldo e io sono senza condizionatore,
mai avuto, che pizza!
Un po’
più sveglia di poco prima mi dirigo nel salone, apro la finestra-porta, varco
la soglia e… caldo, caldo insopportabile, no, non si può proprio stare fuori,
anche oggi mi tocca stare dentro, ma vedi se in alta montagna devo stare dentro
casa, uffa!
Seccata
accendo la tv e come al solito devo sistemare quella maledetta antenna, ma
quando metterà quella parabola del cavolo?!
Mi
siedo sulla poltrona… no, è troppo calda, scivolo verso il pavimento tiepido si
sta meglio che sulla poltrona… annoiata guardo la tv, non fanno mai niente…
Il
tempo scorre e il caldo è insopportabile… all’improvviso dalla porta che
collega il corridoio al salone, esce un fratellino totalmente assonnato, che si
strofina l’occhio destro con il pigiama azzurro tutto spiegazzato… ha 12 anni,
cappelli castani corti arruffati, occhi del medesimo colore, dalla pelle molto
chiara, ma rispetto alla mia è decisamente scura… si avvicina e mi da un bacio
sulla guancia…
-…iorno, sore- lo pronuncia appena,
sta morendo dal sonno.
-giorno,
fra!- non degnandolo di uno sguardo.
Si
avvicina al divano, ma appena si siede esattamente come ho fatto io, scivola
sul pavimento.
-da quant’è che sei sveglia?- sbadigliando, cercando di trovare
una buona posizione.
-mah…
saranno state le sette!- cercando un punto freddo sul quel pavimento ormai
caldo.
-che?
Sei seduta a terra da 4 ore?- alzando la voce incredulo e allo stesso tempo
trovando la posizione giusta.
-e
già!- senza rivolgergli mai un’occhiata.
-capito!-
andando a fissare quell’inutile scatola –di un po’…-
-uhm?-
non dandogli troppa importanza.
-quando
dobbiamo uscire?- gattonando verso di me, prendendomi il telecomando dalle
mani.
-mah…
eravamo rimasti per le 18;00-18:30- girandomi verso di lui, con sguardo
omicida.
-immagino
che l’hai deciso con Ryan!?- soffermandosi
sull’ultima parola e andandomi a fissare.
-ovviamente!-
tornando a guardare quella scatola quadrata.
-ahah! Sore mi fai morire- scoppiando in una
fragorosa risata.
-eh?
Che c’è di tanto divertente?- girandomi verso di lui totalmente seccata.
-per
come fai appena si pronuncia il nome “Ryan”! io non
so proprio come faresti senza di lui!- continuando a ridere! Ma che c’è di
tanto divertente?
-
perché cosa faccio?- guardandolo con sfida.
-è
inutile che mi guardi così!- tornando serio.
Seccata
di ciò, mi alzo e mi dirigo verso il corridoio…
-che
fai scappi?- alzando il busto e guardando dalla direzione da me presa.
-non mi
rompere- fredda, distaccata e completamente annoiata –comunque auguri- me ne
vado percorrendo ancora una volta questo lungo corridoio senza aspettare una
risposta da lui.
Mi
avvio verso la mia camera, dalle mura totalmente bianche, completamente
tappezzate di poster e posterini, dai mobili bianchi
e blu mare, guardando con disprezzo il colore delle pareti: bianco! Odio questo
colore totalmente, da senso di chiusura, senza vie di scampo, di soffocamento…
ma almeno sono riuscita a dargli un po’ di colore!
Apro il
secondo cassetto della cassettiera, prendo le prime cose che vedo, tanto sono
vestiti per casa… sbuffando mi avvio al bagno, ho proprio bisogno di una
doccia…
Mi
tolgo quel pigiama di quel colore anch’esso odioso: rosa, ma quando cavolo mi
lava il mio pigiama azzurro?
Lo
appendo a un gancio li vicino, mi avvicino alla doccia, apro il rubinetto e
aspetto che arrivi alla giusta temperatura… nel frattempo pettino quei lunghi e
lisci cappelli rossi, andando a specchiarmi, guardando la mia figura esile, là,
annoiata, con sguardo freddo, impassibile, seccata… distolgo lo sguardo e mi
infilo nella doccia, perdendomi nei miei pensieri…
Dopo 25
minuti esco da quel paradiso, 25 minuti di acqua sprecata, forse devo cominciare
ad accorciare le mie docce…
Mi
vesto e pettino in un attimo… sono le 11:30 non ho voglia di far nulla… mi
avvio in camera mia prendo un cd a caso, lo metto e alzo il volume al massimo,
non mi interessa se i miei dormono, è anche ora di alzarsi… mi siedo nel mio
letto, prendo un libro posato sul comodino che non aspetta altro che essere
letto…
Sono le
13:00 è sto ancora leggendo quel libro… ed ecco dalla mia porta vedere sorgere
una figura molto conosciuta…
Lo vedo
avvicinarsi alla libreria, li dove c’è la radio e abbassarmi il volume… lo
guardo con odio, disprezzo…nessuno deve abbassarmi il volume, lo posso fare
solo io…
Si
avvicina al mio letto e si siede alla punta si esso timoroso…
-su
andiamo, è pronto!- con ancora il timore stampato nei suoi occhi.
-non mi
interessa!- annoiata, andando a leggere il libro ancora tra le mie mani.
-dai Straw!- facendo apparire un semisorriso e mostrando di non
aver timore –andiamo, poi torni qua! Dov’è il problema?-
-non
c’è nessun problema- sbuffando, alzando la testa e andandolo a fissare –mi
secca!-
-ti
secca mangiare e da quando?- scoppiando in una risata di gusto, è così
difficile fallo felice.
-da
oggi!- tornando per l’ennesima volta a leggere quel libro.
-e dai Straw è la mia festa, fallo per me!- guardandomi con occhi
supplichevoli –sono disposto pure a mettermi in ginocchio!-
-è va
bene, fra! Ma solo perché sei tu!- posando quel libro, accorgendomi di essere
finalmente arrivata a metà. Come si fa a dire di “no” al mio fratellino?!
Mi
sorride e mi prende per mano, tirandomi e percorrendo insieme quel lungo
corridoio…
Arriviamo
all’ultima porta, dove c’è il salone attraversandolo e andando in cucina, ma
sta casa per forza a forma di ferro di cavallo doveva essere?!
E vedo
mio padre condire la pasta con il pesto fatto da poco, raccolto dalla nostra
terra, sorridermi e dirmi di andare nel salone perché si mangia…
Ci
avviamo di nuovo nel soggiorno e notiamo la tavola completamente imbandita di
tutto e di più… cavolo è un semplice onomastico, che sono esagerati… vediamo
mia madre sistemare le ultima cose e andiamo per sederci…
-Straw ti siedi vicino a me?- mettendosi in una faccia impossibile da descrivere,
che ti scioglie il cuore. Ma perché la deve farla sempre, lo sa che così vince.
-…si!-
sbuffando ancora una volta, mettendomi vicino a lui.
Sul suo
viso si stampa un sorriso che pare non avere mai fine… ma dai ho detto un
semplice: si!
E anche
l’ora di pranzo passa, magari fosse stata una sola ora, sono le 14:45, ma che
perdi tempo che sono…
Ci
avviamo verso la sua stanza e anche questa la guardo con disprezzo… bianco, di
tanti colori che ci sono al mondo, uff!
-Straw giochi con me alla play?- guardandomi negli occhi, ma tanto sa già
la risposta…
-e
come?- andandomi a sedere nel suo letto.
-uhm… a
DragonBall Budokai Tenkachi 2?!- con un altro sorriso, andandolo a prendere…
-ancora?-
guardandolo con aria seccata.
-e
come?- abbassando la testa, con sguardo triste.
-ma
naturalmente a Tekken 4!- mentre i miei occhi si
illuminano.
-ancora?!
Ma se l’hai finito tutto- scocciato.
- bè, non è colpa mia se non hai gli altri!- guardandolo con
rabbia.
-ma non
mi piace! Facciamo una cosa… giochiamo con entrambi, ok?-
guardandomi con speranza, con il luccichio negli occhi…
-uff, è va bene- sbuffando ancora una volta… sto picciotto comincia a
rompere però.
Ah che
soddisfazione, ho vinto per l’ennesima volta, però ora basta, sono già le 17:00,
è meglio che mi prepari…
Sono di
nuovo in camera mia e sta volta apro il primo cassetto, lo guardo è sorrido, ci
sono tutte le tonalità di blu, tutte in quel cassetto, poi di tanto si cede un
po’ di rosso, arancione, nero e bianco…
Prendendo
la mia maglietta preferita di un blu chiaro e ogni tanto qualche strascia bianca
e nera, dal colletto largo blu e bianco e senza troppa scolatura… la butto nel
letto e mi avvio verso l’armadio, prendendo i jeans “Gas” di un blu scuro con
qualche traccia di un blu più chiaro e di color cenere…
In un
attimo sono pronta, mi avvio al comodino e prendo i calzini dello stesso colore
della maglietta e poi prendo le scarpe da tennis “Nike”
, bianche e azzurro acceso… che fantasia, ma non metterei mai nessun’altro colore.
Mi
avvio verso la stanza di mio fratello e stranamente lo vedo già pronto…
Sono le
17:35, possiamo anche andare… tutti e quattro saliamo in macchina, si parte…
però come si fa ad uscire con sto caldo, ma perché sta terra è così calda, non
potevo stare in un paese freddo? Mi si addiceva di più.
Dopo
una buona mezz’oretta se non di più, siamo finalmente nei pressi di San Martino
e qui ci lasciano, vicino il bosco:la nostra meta… prendiamo ciò che ci serve e
salutiamo i miei, mentre loro si dirigono verso casa Shirogane
e magari gli diranno a quell’idiota di venire qua,
che aspettiamo solo lui!
Sono le
18:55, mi secca aspettare senza far nulla…
-Ale, vado in perlustrazione, ciao!- addentrandomi nel bosco… non sono
tipa da stare li impalata come una cretina ad aspettare... bhe
almeno conosco questo bosco come le mie tasche… ora vediamo quando viene,
dannato ragazzino ma quanto sei lento?!
-non mi
dirai che hai lasciato Ale, là da solo? Ne saresti
capace-
Una
voce dell’alto che si beffa di me… dannato ragazzino…
-se la
sa cavare anche da solo!- con tono fermo, fermandomi sotto un albero…
-ne sei
sicura? E’ pur sempre un bimbo!-
irritato
il ragazzo!
Alzo il
capo e come al solito e sopra quel benedetto albero…
-piuttosto
scendi da là, mi viene il torcicollo!- guardandolo con disprezzo… quanto lo
detesto…
-si
certo, il torcicollo, di la verità: ti preoccupi per me!- scoppiando a ridere.
-fa un
po’ quel che credi!- tornando nella direzione in cui avevo lasciato Ale…
-non ti
si può dire nulla!- scendendo da quel dannato albero…
-già!-
continuando a camminare, senza dargli troppa importanza…
- non
capisco perché tu debba sempre essere così fredda è scontrosa?- con curiosità,
allungando il passo per raggiungermi.
-non lo
devi capire- oddio, ma perché non mi lascia in pace?!- piuttosto da quant’è che eri la sopra?-
-mah…
una mezz’oretta credo!- finalmente raggiungendomi.
-ah,
quindi ho aspettato inutilmente!- facendo notare la mia ira.
-non è
colpa mia se tu non hai pazienza!- guardandomi con superiorità.
Mi giro
di botto ritrovandomelo davanti, sorprendendolo… sono completamente irritata!
-io non
ho pazienza?! L’ho avuta per troppo tempo e sono stanca, sono stanca, annoiata,
seccata, non sopporto più nessuno di voi! Adesso basta, mi avete rotto!-
sputando tutta la mia rabbia, la mia ira, la mia frustrazione, guardando dritto
in quelle perle di quel celeste intenso, carismatico…
Può mai
essere che non batte ciglio, poi sono io la fredda…
Restiamo
così a fissarci per diversi minuti interminabili…
-e
immagino che hai sempre il blu a dosso, per sembrare più fredda!- guardandomi
con sfida.
-ahah! Chissà può darsi!- scoppiando in una sonora risata, udita così
rare volte.
Mi
guarda è sorride a mia volta, come se fosse felice di sentirla, come se fosse
musica per le sue orecchie…
-tanto
lo so, il motivo!- guardandomi con fare altezzoso.
-a-ah,
si certo, come no!- facendo apparire un semi sorriso.
-e la
stanza quando la dipingi?- con notevole curiosità.
E ora
che centra questo?
-uhm…mah
il babbo dice in inverno- soffermandomi sulla parola “inverno” è troppo
lontano, troppo!
-e devo
pure indovinare il colore?- ridendo.
-mha… se ci riesci!- beffandomi di lui.
-direi
blu- di chi sapeva già la risposta da secoli.
-no,
no! Azzurro cielo, quello dalle 12:00 alle 16:00!- sognando a occhi aperti.
-lo sai
che ti si illuminano gli occhi, qualcuno può pensare che c’è qualcosa sotto!-
scoppiando un’altra volta a ridere.
-no,
no! Ma che dici, non c’è niente sotto, ma che ti sei fumato?- agitando le mani
in senso di negazione! Mi sa che mi sto agitando troppo!
-però
curioso!- sostenendo il mento con la mano dando l’aria di chi pensa…
-“curioso”
cosa?- facendo intravedere una certa curiosità! Che mi stia contagiando?!
-no,
niente, pensavo!- abbandonando del tutto quella posa.
Riprendiamo
a camminare, ognuno con i propri pensieri… percorriamo quel bosco tanto bello,
ma infinito… Ale non può stare tanto tempo solo…
affretto il passo e di sfuggita prima ancora di superarlo, intravedo un messo
sorriso disegnarsi sul suo viso, ma non gli dò troppa
importanza…
Siamo
finalmente usciti e vedo mio fratello
scocciato e sbuffare, seduto sopra il mio zaino: togliersi gli auricolari dalle
orecchie…
-era
ora piccioncini, stavo facendo le radici!- guardando
entrambi totalmente irritato.
-bè, ci siamo soffermati un po’!- avvicinandosi a lui…
-si
immagino cosa avete fatto!- guardando prima Ryan e
poi me con sguardo malizioso, con un mezzo sorriso dipinto sul suo viso…
-lo
senti Strawberry, non gli dici niente?- girandosi
verso di me, con un ennesimo sorriso in piano viso.
-lasciagli
credere quello che vuole, non mi riguarda!- con sguardo glaciale –su andiamo,
che è tardi!-
-oh, sore! Aspetta- affannandosi di prendere tutte cose, per
correre dietro me…
-ma
perché è sempre di fretta?!- rivolgendosi ad Ale.
-ah,
misteri!- facendo risuonare una sua piccola risata divertita…
In poco
tempo siamo nello stesso punto in cui ho incrociato Ryan
e ci fermiamo qua, è il nostro posto preferito…
Mi
metto nell’unico posto dov’ è possibile vedere il cielo e prendendo il mio plaid,
portato apposta per stendermi sopra e ammirare il cielo… allontanandomi del
tutto da loro due, finalmente mi avrebbero lasciato un po’ in pace…
-non so più che fare con lei!
Alcune volte riesco a prenderla, a levarle quella freddezza che ha, quel
menefreghismo, ma capita così poche volte- cominciò Ale,
mettendosi sotto un albero, seguito da Ryan,
appoggiando la testa al tronco…
-su dai è lei e noi le vogliamo
bene lo stesso- continuò il biondino piuttosto convinto, sedendosi di fronte il
castano…
-tu le vuoi bene?- azzardò il
piccolo della situazione.
-uhm?- fece come se non avesse
sentito o come se l’avesse sentito benissimo.
-le vuoi bene?- ripetè andandolo a fissare in quelle perle azzurre… e ora
c’è le guarda bene… “no, non può essere, non la facevo così!” pensò il castano,scoprendo
finalmente il segreto della sorella… “ma vedi a cosa si appella!” continuò
andando a guardare quella figura solitaria distesa su quel plaid… chissà come
mai era di un azzurro cielo… “so finalmente il perché! La mia sorellina è
veramente insuperabile!” ma fu svegliato dai suoi pensieri dalla voce convinta
di ciò che diceva del biondino di fronte a lui…
-certo è la mia migliore
amica!- mostrandosi soddisfatto della risposta, era un concetto ovvio…
-scemo, hai capito in che
senso!- guardando la sorella ammirare il tramonto in compagnia del suo mp3 da
cui non si separa mai…
-bè… ma perché dovrei dirlo a te?- alzando il tono della voce,
irritato…
-ora assomiglia a lei!-
scoppiando in una sonora risata…
-bè ovvio, stando con lei tanto tempo, mi ha contagiato!- avendo
costatato di non aver detto una cavolata del secolo…
-perché non glielo dici?-
facendo segno con gli occhi di andare dalla rossa, incoraggiandolo…
-cosa? Che stando con lei mi ha
contagiato?!- andando a guardare la sua migliore amica ignara di tutto…
-ahah! Scemo, quello che non vuoi dire a me!- dandogli una pacca nella
spalla –su dai vi lascio soli!-
-eh? E tu dove credi di
andare?- chiese preoccupato, ma anche speranzoso, facendo intravedere lo stato
d’animo attraverso la voce…
-bè a casa tua ovviamente, non è poco distante da qua, se no che ci
sta a fare?!- prendendo le proprie cose e avviandosi verso la villa Shirogane…- e trattala bene!-
-cosa mai potrei farle?- chiese
curioso di sentire cosa potesse uscire da quel ragazzino di 12 anni… più lo
conosceva e più si rendeva conto che era identico alla sorella, anche essa era
con mentalità perversa, senza mai averlo nascosto…
-tu?! Le potresti fare di
tutto!- dandogli un’ultima occhiata di pura malizia, cominciando a correre,
mentre il biondo lo guardava rassegnato…
Ora
neanche un raggio di sole, solo la luna piena che brilla in mezzo al cielo e a
loro volta tutte sparse, piccoli luccichii della stessa luce: le stelle… e
mentre guardo questo cielo sono sempre in compagnia del mio adorato mp3, senza
preoccuparmi di nulla…
Ed
eccolo qua, come se io non potessi avvertire la sua presenza… si sta
avvicinando con passo un po’ indeciso, soffermandosi sui suoi passi diverse
volte…
-che
c’è?- con tono freddo, togliendomi gli auricolari della orecchie…
lo
vedo, sussulta, non sapeva che sarebbe stato scoperto…
-ogni
volta mi chiedo come fai?- cercando di ricomporsi, riprendendo a camminare
verso di me…
-dono
di natura!- spegnendo il mio compagno fidato… mentre lui si siede accanto a me,
per poi fermarsi a fissarmi per poi passare al punto in cui era concentrata: il
cielo…
-lo
ammiri perché è blu?- chiese, continuando a guardare il cielo.
-già!-
non distogliendo mai lo sguardo da quel tappeto, blu notte.
-però
guardi un punto preciso…- costatò – esattamente
il punto in cui c’è la luna, li dove il cielo è più chiaro…azzurro cielo
dalle 12:00 alle 16:00- concluse, con un sorriso a 32 denti, soddisfatto di ciò
che diceva, come se avesse scoperto qualcosa…
solo un
brivido e distinto, senza accorgermene, mi giro verso di lui, guardandolo… e un
altro sorriso compare sul suo viso… e in un attimo con lo stesso sorriso, si
gira verso di me…
-allora
avevo ragione, guardavi proprio quel punto!- non togliendo gli occhi da me con
uno strano ghigno disegnato sul suo viso.
-uhm…
si!- un semplice si, detto senza importanza.
-sai
non riuscivo proprio a capire perché ti piacesse così tanto questo colore, ma
soprattutto eri… come dire “ossessionata” da una sola tonalità… finché un
giorno ho guardato il cielo proprio in quelle ore… e poi ho capito!-
penetrandomi con i suoi occhi, guardandomi come uno a cui non sfugge nulla e
potersene vantare... dove vuole andare a parare?
Lo
guardo incredula, che diavolo ha capito questo? Non può averlo capito… o si?
-chissà
quanto guardi il cielo?- spostandomi una ciocca che copriva il mio viso…
E ora
che centra?
-un
po’!- cercando di capire dove vuole andare a parare…
Sorride…
Sorride?
-devi
amarmi proprio tanto!- non distogliendo mai lo sguardo da me, con un po’di
malizia negli suoi occhi…
-eh?
Cosa?- sono sbalordita, ma che diavolo dice?
-guarda
che so perché ami tanto quella tonalità…- con sicurezza nella sua voce.
E in un
attimo, senza neanche accorgermene… me lo trovo sopra… senza vergognarsi della
posizione in cui siamo… guardandomi dritto negli occhi…
-…ti ricordano
i miei occhi!- sottolineando le ultime due parole, senza mai distogliere lo
sguardo dal mio, continuando a penetrarmi con le sue perle azzurro mare, color
del cielo nelle ore più calde, color del ghiaccio da me tanto invidiate… e come
se lo facesse a posta a non distogliere lo sguardo da me…
Cerco
di contenermi, di non far trasparire nulla, di non fargli capire che è come
afferma lui… ma come si dice: “chi tace acconsente”…
-devo
dedurre che ho ancora ragione!- avvicinandosi al mio viso lentamente –devi
amarmi davvero tanto per cercarmi in cielo, nelle pareti o dove sai che puoi
trovare quella tonalità!-
Dannazione!
E io che credevo essere stata brava a non far trasparire nulla…
-uhm…
può darsi!-
-ahah! “Può darsi”, sei sempre la solita!- scoppiando in un’ennesima
sonora risata…
Si
avvicina sempre di più al mio viso... troppo… ormai non ci divide più nulla…
-sai
una cosa?! Sei felicemente ricambiata!-
… il
calore delle sue labbra premere sulle mie, senza dare alcun segno di volersi
staccare… con dolcezza cerca il consenso e io con una voglia matta di dargli
quel che vuole… schiudo le mie labbra… e in meno di un secondo, ecco la sua
calda lingua esplorare tutta la mia bocca in cerca della mia… ma non ha faticato
poi molto… giocano…si cercano… si rincorrono… mai stanche… senza
tregua…insaziabili…
E come
se adesso fossi finalmente felice, tutta quella tristezza, quel rancore, quel
odio che avevo verso tutti, fosse finalmente sparito… come se fossi
finalmente libera, pronta a godermi la
vita… con lui…
Una
strana sensazione di pericolo mi avvolge… ma non è Ryan…
è qualcos’altro… è qualcosa di caldo mi avvolge, come se bruciasse…
Mi
stacco da lui… lui ne rimane meravigliato… credimi non mi sarei mai staccata da
te… facendo alzare Ryan un po’, mi guardo in torno e…
esattamente dietro di noi si vede un strano colorito, a me noto… rosso accesso,
e intorno ad esso un arancione molto scuro, e in mezzo qualche traccia di
giallo sull’arancione chiaro… avvicinarsi sempre di più… e il terrore compare
nel mio volto…
Allo
stesso tempo Ryan si alza guardando la direzione
presa dai miei occhi… e si sblocca… l’ha visto pure lui… impossibile da non
vederlo… prende la mia mano e in una morsa mi tira su, vicino a lui… prende
tutto ciò che ha sotto mano e…
-cazzo Strawberry, corri!- guardandomi con
glacialità
Per
alcuni istanti resto ferma, imbambolata, mentre il terrore cresceva sempre di
più… ed ecco che mi sento presa per una mano… è Ryan…
mi tira con forza, cominciando a correre… e io come è solito fare a un
cagnolino che segue il suo padrone con ubbidienza, corro dietro Ryan…
Corriamo
sempre più veloce, mentre quel dannato calore ci insegue, quel dannato colore,
bruciando tutto quello che incontra…
Ed ecco
siamo quasi alla fine… ma è sempre troppo lontano…
E in un
attimo tutto si ferma, mentre il fuoco avanza sempre di più… Ryan è caduto inciampando in una maledetta radice e tutte
le cose che era riuscito a prendere cadono con lui…
-Strawberry, cavolo muoviti!- guadandomi con rabbia.
-ma non
posso lasciarti qui!- avvicinandomi a lui per tirarlo su…
-non
pensare a me! Tu vai, io ti raggiungo!- con tono freddo che raramente gli aveva
appartenuto…
-no,
non mi muovo!- alzando il tono della voce.
-Strawberry smuoviti, qua moriamo tutti e due, vai!- alzando anche lui il tono
della voce.
-ma…-
-niente
“ma”, vai ti ho detto, tanto ti raggiungo!- cominciando ad abbassare il tono
della voce.
Convinta
delle sue parole, comincio ad correre più veloce che potevo, mentre il fuoco
avanzava sempre di più…
Dopo
pochi secondi sono muori, sono salva, ma…
Solo ora mi rendo conto che Ryan aveva un piede incastrato in quella maledetta radice…
alzo il viso verso il bosco ormai in fiamme… e quelle stesse fiamme alzarsi
sempre di più mangiando tutto quello che gli capitava a tiro, distruggendo
tutto in un attimo… e mentre ciò accade… le ultime forze che avevo in corpo mi
abbandonano… cado a terra davanti quello spettacolo disgustoso…
-RYANNNNNNNNNNNNNN!!-
e cominciò a gridare il suo nome… lo urlo… un urlo pieno di dolore… ed sembra
di essere caduta in trans… dai miei occhi escono
calde lacrime salate… mentre invoco ancora il suo nome e le mie urla di dolore
echeggiano tra le montagne… e le fiamme si innalzano sempre di più consumando
tutto quello che era rimasto…
Ed ecco
arrivare dietro le mie spalle mio fratello con tutti gli altri: i miei genitori
e la famiglia Shirogane… si avvicinano a me, ma…
notano che manca qualcuno… il dolore compare nei loro volti e le lacrime escono
dai loro occhi, incessanti… mio fratello si avvicina a me… sempre di più, ma…
indietreggia… nel suo viso ora c’è solo terrore… terrore dei miei occhi… non
c’è più niente… vuoti… privi di vita… non c’è proprio più niente in essi…e mai
più ci sarebbe stato qualcosa…
Dove
tutto iniziò, tutto finì… non sarebbe mai uscito vivo da la… addio Ryan, ti amerò per sempre…
The
and!
Oh…
fazzoletti per favore… oddio Ryan92 ha fatto morire Ryan,
ma siamo sicuri che sia proprio io?! Oddio, mi uccideranno! Devo correre hai
ripari!
Comunque
ecco a voi una grand bella schifezzuola,
chissà se sono stata capace di farvi capire ciò che è successo, ma ho i miei
forti dubbi! Ci ho messo anima è corpo in questa ff,
ma forse non è venuta proprio un gran che! Aspetto con ansia un vostro
commento, se commenterà qualcuno!
Gattina Ichigo: sore mia tu mi hai aiutato con il titolo, visto che stavo
andando nel pallone, e ti ringrazio tanto, se passi da queste parti mi
piacerebbe molto che tu la leggessi!
Ora vi
lascio andare è ringrazio anticipamene tutti coloro che commenteranno o
semplicemente chi leggerà!
Bacioni Ryan92!!