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Autore: Adelhait    14/09/2007    8 recensioni
Un paesaggio meraviglioso si prospettava davanti un gruppo, un po’ strano, infatti, era composto di un demone con sembianze antropomorfiche, vestito elegantemente di seta color avorio corredata da un’armatura...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un bacio di neve

 

 

 

 

Un paesaggio meraviglioso si prospettava davanti un gruppo, un po’ strano, infatti, era composto di un demone con sembianze antropomorfiche, vestito elegantemente di seta color avorio corredata da un’armatura.

Aveva lunghi capelli color della candida neve, occhi color della sabbia rovente estiva ma freddi come i ghiacci eterni.

Poi vi era un piccolo demone, con fattezze da rettile, si capiva dal colorito verdastro della sua pelle, era umilmente vestito di marrone e teneva in mano un bastone con due teste umane.

Con l’altra mano teneva le briglie di uno strano e bizzarro destriero, difatti, era un drago bicefalo e portava sulla sua groppa una ragazza.

Una fanciulla umana, cosa rara, ma per quel gruppo era una cosa normale.

La ragazza era vestita con un semplice kimono color arancio, con quadri bianchi trattenuto in vita da una fascia verde.

Aveva lunghi e ribelli capelli color ebano, occhi color della notte senza astri e pelle di pesca.

Erano lì, camminavano in quella valle sconfinata e piena di neve, quando d’un tratto ricominciò a nevicare.

-Ecco ricomincia a nevicare-.

Gracchiò il demonietto, irritato dalla caduta dei fiocchi di neve.

-Sì, vero Jaken…oh che meraviglia-.

Ridacchiò felice la fanciulla, che scese dal drago e cominciò a correre sulla soffice neve.

-Rin! Stupida che fai? Risali su Ah-Un!-.

Era un ordine, ma la ragazza non eseguì, anzi prese della neve fresca e ne fece una palla che lanciò in faccia a Jaken, che di conseguenza si arrabbiò.

Urlava come un ossesso, cominciò a rincorrerla, ma con scarso risultato, infatti, cadde con la faccia sulla neve, provocando le risate della fanciulla che cadde a terra piegata.

Intanto il loro signore osservava il cielo, sapeva che non potevano restare a lungo in quel luogo, specialmente per l’umana che si portava dietro, oramai da molto tempo.

Posò lo sguardo su di lei, com’era cambiata in questi lunghi anni, era divenuta adulta, non era più la tenera bambina che aveva tolto dal freddo abbraccio della morte, ora divenuta una donna, una splendida donna che ora gli stava regalando uno splendido sorriso.

-Rin alzati dobbiamo andare-.

Disse freddamente distogliendo lo sguardo dalla ragazza, per voltarsi verso la nuova meta, sentendolo la ragazza si rialzò e con le mani scrollò la neve dalla sua veste.

-Sì, subito nobile Sesshomaru-.

Disse correndo accanto a lui, alzò il viso verso quel cielo bianco come il suo signore, d’un tratto un fiocco di neve cadde sulle sue rosee labbra.

Chiuse gli occhi e sorrise.

-Rin! Che fai? Non restare indietro!-.

Jaken l’aveva chiamata, lei lo guardò e semplicemente rispose.

-Che bello ho avuto il mio primo bacio-.

Il demonietto non capì cosa intendesse dire la guardava stranito, ma lei ricominciò a dire.

-Hai capito Jaken? Io ho avuto il mio primo bacio, però era freddo-.

Si leccò le labbra, rise di gusto, invece il demonietto scosse la testa.

-Chissà se le labbra del mio signore sono fredde come questa neve-.

Sussurrò Rin, per evitare che la sentissero, ma si era dimenticata che lui aveva un udito fine.

L’aveva udita quella frase, si voltò leggermente verso di lei e il suo sguardo si posò su quelle labbra.

Quelle labbra carnose.

Quelle labbra pure e candide come lei, avrebbe voluto posare le sue per sentire se erano calde e morbide.

Scosse leggermente la testa, ma che gli prendeva non era da lui pensare a queste cose, doveva solo concentrarsi a trovare un posto riparato dove passare la notte che stava per arrivare.

Camminarono per un po’, finalmente trovarono un posto ben riparato, una grotta dove passare la notte ormai giunta.

Accesero un bel fuoco per tenere calda la ragazza, perché i tre demoni potevano sopportare il freddo, ma lei no, sarebbe di sicuro morta.

-Ah, che meraviglia…che dolce calduccio-.

Rin aveva allungato mani e piedi a quella fiamma arancio, intanto il riverbero del fuoco illuminava il suo viso, dolce e felice.

Sesshomaru la guardava rapito, ma si ricompose immediatamente dandosi dello sciocco, velocemente si allontanò da lei.

-Padron Sesshomaru dove andate?-.

Domandò Jaken, ma lui non rispose si limitò a lanciargli un’occhiata tagliente come un rasoio, il demonietto si spaventò e subito si prostrò a terra a chiedere scusa.

Doveva allontanarsi da lei, non doveva pensare a quelle sciocche cose, lui il signore delle vaste terre dell’ovest attratto dalle labbra di una semplice umana.

Si inoltrò nel bosco che si trovava nelle vicinanze della grotta, doveva schiarire le idee.

Il restante gruppo consumò una frugale cena e si assopirono.

Jaken dormiva accanto a fuoco con la schiena poggiata a un costone della grotta, invece Rin era appoggiata al drago e si era coperta con una stoffa pesante.

Tutti dormivano, ma lei ripensava a quel fiocco di neve che le aveva sfiorato le labbra.

Alzò la mano e con un dito leggermente le toccò, erano calde e morbide, sospirò.

-Vorrei tanto che quel fiocco fossero state le tue labbra-.

Scostò la coperta e uscì fuori, ancora nevicava.

Camminò per un po’ e si fermò, alzò il viso al cielo e chiuse gli occhi, mise le mani dietro la schiena e rimase ad aspettare.

Aspettava un altro bacio dal suo amante, aspettava un bacio di neve, un bacio freddo.

Restò per un po’, quando a un tratto sentì sulle sue labbra qualcosa di caldo, di morbido…no, non poteva essere la neve, lei è fredda, ma questa è calda.

Aprì lentamente gli occhi e vide qualcosa che la lasciò di stucco.

Lui, il suo demone la stava baciando, no, era un sogno, un dolce sogno.

Sesshomaru lentamente si staccò da lei e si incamminò verso la grotta, lasciando Rin imbambolata.

-Rin! Se resti lì ti raffredderai-.

Si destò da quello stato di trance, si voltò e incrociò i suoi occhi che la guardavano, timidamente rispose.

-Sì, vengo-.

Mentre si stava incamminando lui disse.

-Allora le mie labbra sono fredde come la neve-.

Rin si bloccò, allora l’aveva sentita, arrossì e abbassò il viso.

-Rispondi-.

Non era un ordine questa volta, lei rialzò il viso e si avvicinò a lui e disse all’orecchio.

-No, sono calde come il sole di primavera-.

E gli diede un bacio sulla guancia e ridendo scappò dentro, lui scosse la testa, non avrebbe mai capito gli umani e specialmente lei.

Intanto la neve aveva smesso di cadere e aveva perso la sua amante….

 

 

Spero che questa shot vi sia piaciuta, un bacio e alla prossima storia…

   
 
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