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Autore: Sikki    28/02/2013    3 recensioni
Istintivamente sorrise mentre il suo corpo veniva invaso da un piacevole tepore scatenato da tutti i ricordi che quella canzone gli portava alla mente, belli o brutti che fossero. Tutti riassumibili in un solo nome: Zacky.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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This love that I tell, now feels lonely as hell

La una e tre minuti di notte. Brian non riusciva a prendere sonno, uno strano senso di inquietudine gli attanagliava lo stomaco stringendolo in una morsa letale facendolo contorcere tra le coperte. Teneva gli occhi serrati sperando, in questo modo, che il sonno lo sorprendesse strappandolo dal mondo reale dato che il giorno seguente avrebbe avuto un esame importante, decisivo per la sua media scolastica. Diede la colpa dei crampi allo stomaco all’ansia, sì sicuramente la colpa era sua. Allungò un braccio sul comodino al suo fianco afferrando l’iPod e infilandosi gli auricolari sbuffando pesantemente. Maledetta università.
Riproduzione casuale, Mot
ley Crue, “You’re all I need”. Istintivamente sorrise mentre il suo corpo veniva invaso da un piacevole tepore scatenato da tutti i ricordi che quella canzone gli portava alla mente, belli o brutti che fossero. Tutti riassumibili in un solo nome: Zacky.
Si ricordava ancora il loro primo incontro…

- Sempre in ritardo, possibile che non riesca mai ad essere puntuale?! – si lamentò Brian appoggiandosi malamente al manubrio della sua bicicletta nera opaca. Quel giorno faceva maledettamente caldo, non si riusciva a stare neanche all’ombra, ma avevano promesso a Matt che l’avrebbero accompagnato all’esame di Letteratura.
- Ehi ragazzi – urlò Matt materializzandosi improvvisamente in fondo alla via. – Scusate per il ritardo – disse una volta avvicinatosi al resto del gruppo mentre cercava di regolarizzare in respiro fattosi affannato per la pedalata.
- Non preoccuparti, la prossima volta però ce ne andiamo senza di te – rise Brian dandogli una pacca amichevole sulla spalla. Lo sguardo color cioccolato del ragazzo si posò improvvisamente alle spalle di Shadz; dietro di lui stava nascosto un ragazzo magrolino, dai capelli neri e un paio di occhiali da vista dalla montatura scura posati sul naso, che gli davano un’aria un po’ nerd.
- Oh giusto, lui è Zack, abita nel mio stesso condominio e da quest’anno sarà in classe con noi – lo presentò Matta accorgendosi dello sguardo indagatore di Brian. Zack fece un passo avanti mentre le sue guance si coloravano di una leggera tinta color rosso, era imbarazzato, si vedeva lontano un miglio, mentre si torturava gli snake bites sul labbro inferiore.
- Vee, loro sono Jim, Jhonny e Brian – li presentò Shadz indicandoli uno ad uno. I ragazzi lo salutarono a loro volta sorridendogli cordialmente, mentre Zack lottava con tutta la sua forza di volontà per staccare gli occhi dall’asfalto. Quando finalmente alzò lo sguardo dalle scarpe incontrò gli occhi scuri di Brian nascosti dietro le spesse lenti degli occhiali da sole. Gli si mozzò il respiro, mai aveva visto degli occhi così verdi e luminosi, così dolci e imbarazzati…


Da quel giorno lui e Zack divennero inseparabili.
Dove c’era uno, senza alcuna possibilità di errore, c’era anche l’altro.
Il suo sorriso si allargò ripensando a quel giorno. Vince continuava a cantare mentre lui continuava lentamente ad annegare nei ricordi, nella sua storia con Zack, il loro primo bacio…

Pioveva. Già, anche ad Huntington Beach, una volta all’anno, pioveva. Brian era a casa di Zacky, il ragazzo si era preso la febbre per il cambio improvviso di temperatura.
- Brian, guarda che puoi tornare a casa, non sei costretto a rimanere qui – tossicchiò Zack concludendo il tutto con uno starnuto e una soffiata di naso.
- no no, non se ne parla, rimarrò qui fino a quando non ti sentirai meglio – rispose il moro passando un fazzoletto all’amico. – Metti che poi ti si alza la febbre, svieni, batti la testa rimanendoci secco? – continuò con tono serio Brian controllando di tanto in tanto il pentolino di cioccolata calda sul fornello. Zacky era sdraiato sul divano infagottato nella coperta di pile che gli aveva regalato sua madre il natale precedente, una bellissima coperta di Jack Skellington. Nonostante indossasse una felpa e la coperta, tremava dal freddo.
- Come sei tragico, Jesus Christ – rise il malaticcio soffiandosi nuovamente il naso che si stava arrossando sempre di più.
- Non sono tragico, solo un po’ melodrammatico – sorrise Brian comparendo dalla cucina con due tazze fumanti di cioccolata calda, con tanto di panna, marshmellow e caramello.
- Tieni, così ti scaldi – gli porse una delle tazze sedendosi accanto al moribondo che si era spostato lasciando spazio all’amico. Il suo rapporto con Zack era cambiato molto in quegli anni, più passava il tempo, più più si avvicinavano e legavano maggiormente. Brian era confuso, non riusciva più a capire cosa effettivamente provasse per Zee, non sapeva se fosse amicizia o qualcosa di più profondo del semplice vedersi per fare cazzate e una partita alla playstation. Quando stava con Zacky… si sentiva bene… e vederlo in quel momento non aiutava…
Era tremendamente tenero, sembrava un cucciolo rannicchiato com’era nella coperta, con la cioccolata tra le mani congelate. I capelli tutti arruffati e scompigliati gli ricadevano scompostamente sul volto e sugli occhiali che nascondevano i suoi bellissimi occhi verdi.
- Come va la febbre? – gli chiese Brian cercando di sfuggire al turbinio di pensieri che si era impropriamente impossessato della sua mente.
- Come ieri, mi sento come se mi fossi buttato giù dalla finestra – sospirò il ragazzo affondando la faccia nella cioccolata, godendosi il sapore amaro e pungente del caramello mischiato a quello dolce della panna e dei marshmellow. Non c’è niente di meglio di una bella cioccolata calda per calmare i tremori dovuti alla febbre. Brian osservava di sottecchi Zack che, pensando di non essere visto, faceva lo stesso con lui. Era ipnotico il modo in cui Vee avvicinava la tazza alle labbra prendendo contemporaneamente cioccolata e panna, passandosi poi la lingua sul labbro inferiore per non farsi scappare neanche una goccia di quella dolce medicina.
- Bri, tutto a posto? – chiese Zacky un po’ titubante notando che il moro si era incantato a fissarlo; temeva di avere il viso sporco di cioccolata e panna, e aver fatto una figuraccia. Brian alzò lo sguardo verso gli occhi di Vee facendo, probabilmente, l’errore più grosso della sua vita, del quale però non si sarebbe mai pentito. Annegò tra il verde degli occhi di Zacky, intrappolato e fatto prigioniero dalla dolcezza che vi regnava. Quello sguardo aveva il potere di farlo impazzire e, il fatto che stesse sorridendo, non aiutava affatto.
- Zack, in questo momento ti bacerei –pensò, probabilmente ad alta voce vista la faccia del piccolo, Brian mandando a puttane il filtro bocca-cervello. Zacky lo fissò negli occhi che,in quel momento, sembravano ancora più verdi e profondi del solito.
- Non te lo sto impedendo – sussurrò il moro arrossendo e avvicinandosi leggermente a Brian che si aprì in un meraviglioso che lasciò Vee senza fiato. Appoggiò la tazza sul tavolino davanti a loro per poi avvicinarsi lentamente a Zacky prendendogli il viso bollente tra le mani. Intrecciò nuovamente il suo sguardo con quello dell’amico per poi avvicinarsi alle sue labbra e poggiare delicatamente la bocca sulla sua. Istintivamente Zack dischiuse le labbra facendo scivolare lentamente la lingua di Brian al suo interno così che potesse intrecciarsi con la sua e sentire il freddo del piercing sulla pelle. Si staccarono dopo qualche secondo, così perfetto da sembrare infinito, passato in quel magnifico limbo di piacere. Brian appoggiò la sua fronte su quella bollente di Zacky per poi avvicinarsi nuovamente a lui leccandogli le labbra sorridendo trionfante.
- Sai di cioccolato – rise per poi tirarselo addosso e abbracciarlo cercando di scaldarlo accarezzandogli la schiena. Zacky si accoccolò meglio sul petto del moro chiudendo felice gli occhi, abbandonandosi alle coccole di Brian. Spostò leggermente la testa per poi dare un bacio sul naso al ragazzo.
- Grazie Bri – sussurrò per poi stringerlo di più a se e addormentarsi, lasciando che il respiro regolare e il battito cardiaco di Brian lo cullassero insieme al dolce profumo di cioccolata.


Il telefono di Brian vibrò improvvisamente sul comodino squarciando il buio della notte con la sua fastidiosa luce. Un nuovo messaggio.

From: Zee V.
You are all I need…
‘Night Bri














Note: i fatti narrati non sono reali, i personaggi non mi appartengono

Bene, era da tanto che volevo scrivere una Synacky e, finalmente, l'ho fatto. Non ho la più pallida idea di come sia venuta perchè sono troppo pigra per rileggerla quindi perdonate gli errori e/o orrori.
Chiarisco un paio di cosette: 1- la canzone dei Motley, You're all I need, non centra molto con la storia, ma io l'adoro quindi non importa...
                                                           2- non so se il signor Brian Haner abbia o meno un piercing alla lingua ma, siccome a me piacciono da impazzire, in
                                                                questa storia ce l'ha.
bene, ritorno alla mia bara 
  
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