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Autore: Iwantasmile    28/02/2013    21 recensioni
Fu in quel momento che l'anima mi vibrò.
Non ero altro che la sua serva, una semplice ed inutile serva.. e lui, era il mio padrone e il padrone di queste terre: il conte Justin Bieber, d'Inghilterra.
Era appena diciottenne, eppure il padre aveva messo nelle sue mani il potere di quel vastissimo territorio.
Ed io?.. Io ero solo uno dei suoi accessori. Eppure quando il suo sguardo si posò su di me, capii che non avrei fatto altro che stargli accanto per il resto della mia vita.
"Caroline.." Si affrettò a chiamarmi, risvegliandomi dai miei pensieri.
Mi voltai verso di lui e lo guardai aspettando che mi desse qualche compito da svolgere.
"Resta quì con me per oggi." Disse.
Farfugliai qualcosa, dopo di che aggiunse: "è un ordine.E tu, devi eseguire i miei ordini."
Cosa stava succedendo? .. Il mio cuore stava per esplodere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1789, Providence, Inghilterra


Smisi di pregare perché le mie preghiere si avverarono.
Il suo bianco sorriso mi inondò gli occhi e il cuore, mentre con indosso un abito da cerimonia iniziò ad avanzare fiero di se lungo la navata.
Non ci fu una sola persona che non si voltò a guardarlo, per poi spalancare la bocca. Sembrava talmente perfetto da esser stato disegnato.
Pensai di avere le allucinazioni a causa della mancanza di cibo e delle lacrime.. poi mi resi conto di quanto fosse vero.
Mi alzai ma prima che potessi andargli incontro, il generale mi afferrò da un braccio e mi costrinse ad arretrare oltre che a tornare alla realtà.
“Che ci fai tu qui?” Ringhiò il generale evidentemente infastidito.
Justin sorridente, sicuro di se si guardò intorno.
“Volevo assistere alla funzione.” Rispose poi, prima di guardarmi.
Sentii le gambe tremare, proprio come se fosse il nostro primo incontro.
“Poi però mi sono reso conto, che in quanto padrone di queste terre, voglio impedire che venga commessa quest’infamia.” Concluse beffardo.
In quell’istante sentii ogni singola parte del mio corpo agitarsi e fremere fino ad esplodere.
Feci un ennesimo tentativo di incamminarmi verso di lui, ma il generale mi trattenne ancora, sguainando la sua spada.
Sobbalzai per lo spavento, come tutti all’interno della cappella, escluso Justin che restò tranquillo e sorridente.
Solo allora i terribili pensieri mi tornarono alla mente.
Cosa gli saltava in mente? Perché lo stava facendo.. sicuramente il generale e le sue truppe lo avrebbero fatto uccidere.
“Un’infamia dice?.. si batta contro di me allora e in caso di vittoria, gli risparmierò la vita.” Disse il generale agitandosi, puntando la spada contro Justin.
“No. Io non devo più battermi contro nessuno, e lei è pregato di allontanarsi immediatamente da Providence e dall’Italia intera.” Disse sorridente.
Non riuscii a seguire il filo del discorso di Justin.. di cosa stava parlando?
Il generale, in difficoltà fece un passo in avanti e puntò la spanda proprio contro il petto di Justin, sfiorandolo.
Mi portai una mano alla bocca e cercai la forza di muovermi.
Furono istanti di terrore, fin quando Frate Martino non intervenne.
“Per l’amor del cielo. Siamo nella casa del Signore, abbiate rispetto.” Disse indignato.
Il generale Parker allontanò la spada dal petto di Justin e si voltò verso il Frate.
“Rispetto? Rispetto? Vi sembra forse rispettoso che questo insulso Don Giovanni interrompa le mie nozze?” Chiese urlando.
Nessuno dei partecipanti alla funzione uscì fuori, decidendo di non perdersi lo spettacolo.
Frate Martino, unendo le mani in segno di tranquillità e preghiera lo guardò affabilmente, come solo lui poteva fare.
“Risolvete le vostre questioni fuori di qui. E non mi ripeterò generale. Fuori immediatamente.” Disse con tono calmo, ma severo.
Il generale si voltò verso Justin, aspettando forse un invito allo scontro.
Cosa si aspettava? Justin era un ragazzo nel pieno delle forze, scaltro ed abile.. lo avrebbe infilzato come si deve.
Almeno sperai.
Sorrise, Justin, senza lasciar trapelare nulla.
“Io non voglio duellare con lei. La morte sarebbe troppo semplice per te. Devi pagare per tutti i padri di famiglia che hai fatto uccidere, e per tutti i bambini che hai lasciato in preda alle belve. Pagherai Parker.” Disse Justin, mostrando finalmente indignazione.
Il generale scoppiò in una fragorosa risata che risuonò in tutta la cappella.
Tutti gli ospiti si guardarono negli occhi e alcuni, terrorizzati, iniziarono ad uscire.
Justin non fece caso al generale e mi porse la sua mano. Feci un piccolo passo e la afferrai, dopo di che mi attirò fra le sue braccia.
Sentii il meraviglioso della sua pelle che mi fece dimenticare tutti i dolori e le peripezie affrontate fin’ora.
Non mi mossi, restai ferma immobile fra le sue braccia, ascoltando il suo respiro ed intuendo i suoi battiti, fin quando non si staccò da me e iniziò a guidarmi fin fuori la cappella.
Lo seguii frettolosamente, desiderando intimamente di più.
Al di fuori della cappella tantissime persone ci accerchiarono mentre raggiungemmo il cavallo di Justin.
Lui salii per primo, dopo di che aiutò me, che fui ostacolata più volta dall’abito.
Lasciai il bouquet di fiori bianchi a due bambine e mi abbracciai al mio uomo, incurante delle possibili conseguenze.
Lui guardò in direzione della cappella, dove il generale, circondato dai suoi uomini dava ordine di inseguirci.
“Justin.. siamo nei guai.” Farfugliai  stringendomi ancora di più a lui.
“Sta tranquilla amore mio. Il generale Parker, è stato direttamente mandato in licenza dal generale Napoleone. Egli stesso mi ha comunicato la notizia poco fa, e si è scusato per l’accaduto.. in più ha detto che mantenere buoni rapporti con L’Inghilterra e con Providence per lui è fondamentale.” Disse.
“Quel Napoleone?” Chiesi ricordandomi di migliaia di avvincenti storie raccontate da mio padre ai miei fratelli.
Justin annuì.
“Ma.. come mai il generale Parker è stato cacciato ?” Chiesi, curiosamente.
“Ha commesso tantissimi delitti. Napoleone lo sospettava e ha fatto si che i suoi uomini cercassero le prove.. una volta trovate, ha agito.” Concluse nuovamente.
Ebbi improvvisamente voglia di urlare, saltare, gioire.. ma mi trattenni.
Justin non fece muovere il cavallo, poiché avere l’esercito alle calcagna non era piacevole. Intuii che stesse aspettando che arrivasse la notizia tramite qualche servo.
E così fu.
Quando un uomo con il marchio francese, portò una busta al generale, egli si stupì e nervosamente la aprii di fronte a tutti noi.
Justin, che aveva agognato tanto questo momento, avanzò con il cavallo proprio di fronte a lui, e lo guardò in viso.
“E allora.. mio carissimo signor Parker.. ormai mi sembra inutile chiamarla generale..” Disse ridacchiando.
Doveva aver preparato tutto nei minimi dettagli, persino l’arrivo della lettera da parte del grande generale.
Mi strinsi ancora di più a lui e con disprezzo guardai Parker, che osservò le facce dei suoi uomini, dopo di che si tolse il cappello e lo gettò per terra.
“Maledizione. Non finisce qua conte. Scenda da cavallo e combatta com’era stato detto.” Strillò disperato.
Pensò sicuramente, che almeno avrebbe potuto vincere me.
Mi strinsi a Justin per impedirgli di scendere, e quando lo sentii muoversi mi lamentai.
“No Justin. Non farlo, andiamo via ti prego..” Mi lamentai della sua decisione, per paura che potesse ferirlo.
Ancora a cavallo, con un movimento di bacino si voltò verso di me e mi prese il viso fra le mani.
“Ascoltami amore, voglio chiudere questa storia per sempre, ti prego di non ostacolarmi.” Disse prima di stamparmi un lieve bacio sulle labbra.
Mi godetti il contatto con le sue labbra e quando si staccò mi protesi in avanti alla ricerca di esse. Quando riaprii gli occhi lo vidi sorridere.
“Starei qui a baciarti per sempre, ma ora devo vendicare tutti i torti che hai subito.” Disse scendendo da cavallo e sguainando anche lui la spada.
“Ti prego..” Dissi prendendo le redini.
Mi sorrise e mi accarezzò dolcemente una gamba ricoperta del delicato velo dell’abito.
Mi preparai mentalmente allo scontro.


Ehi ciau belle!!
Tutto bene?! (: Spero di si.
Mi dispiace di aver aggiornato tardi.. ma credetemi per poter aggiornare ora ho dovuto fare i salti mortali.. çç
Devo ancora finire latino per domani.. uff..
Comunque.. Domani è il compleanno di Justin *-* Quante Beliebers seguono questa ff?! (:
Ora scappo, corro a fare i compiti.
Anche se è corto spero vi piaccia..
Ah quasi dimenticavo… il prossimo capitolo sarà l’ultimo.. <3
Un bacioneee
Erika
  
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