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Autore: Elsa Maria    28/02/2013    6 recensioni
Inizia il semestre per tutti, sia per la Shibusen alta: bellissima scuola, rinnomata e frequentata dai più egregi studenti; sia per la Shibusen bassa: sede staccata e in decadenza, ritrovo di bulletti e teppistelli che non hanno niente di meglio da fare che stare in strada. Cosa accadrebbe se questi due luoghi, marchiati da un odio reciproco, si incontrassero? La legge della matematica dice che due rette parallele non si incontreranno mai... Ma se dovesse accadere? Cosa succederebbe?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Black Star, Death the Kid, Maka Albarn, Nuovo Personaggio, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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I .

Versus. Il vero lato della Shibusen.

 


Ecco un altro semestre che iniziava nella Shibusen. Tutti i ragazzi si affannavano per arrivare in orario a scuola e iniziare bene l'anno scolastico. Come al solito Black Star e Soul stavano aspettando il terzo membro del loro gruppo seduti sul muretto. Videro passare tutti i figli di papà che andavano alla bella parte della Shibusen; l'unica scuola superiore del paese e comprendeva due complessi: il primo, situato in un edificio mai rimesso apposto, diroccato e decadente, dove erano stati indirizzati gli alunni che preferivano rubare che studiare. Invece il secondo complesso era l’edificio bello e rinomato, che portava lustro alla città, era l'istituto dove solo i migliori, meritevoli di borse di studio, potevano andare. Queste due fazioni erano in continuo conflitto tra loro: i mediocri chiamavano figli di papà, sfigati in smoking o, semplicemente, secchioni; quelli “dei piani alti” (altro nomignolo, giustificato dalla posizione della scuola in cima ad una collinetta, alla quale si poteva arrivare attraverso una scalinata) criticavano quelli dei “piani bassi” dicendo di loro che erano dei falliti, violenti, vandali e bulli, se non spacciatori e puttanieri. Ogni ragazzo o ragazza che passava davanti lo sguardo dei due soggetti si beccava una parolaccia dietro, ma i figli di papà li snobbavano, come se il solo volgergli uno sguardo potesse trasmettergli un virus letale.
-Hey, sono una bastarda anche io?- Disse una ragazza avvicinandosi ai due con un ghigno.
-No, più precisamente una stronza.- Rise Black Star
-Diciamo pure una che batte la strada.- Soul le cinse la vita con un braccio per abbracciarla.
-Spiritosi. Già mi devo preparare psicologicamente per il preside...- Disse lei
Violet, Black Star e Soul, uno dei tanti gruppetti di teppisti dei “piani bassi”. Lei, alta, snella e prosperosa, capelli nero corvino, occhi viola; Black Star, muscoloso, con i capelli azzurri come gli occhi; Soul, alto e bello, con i capelli argentei e gli occhi rossi.
-Su, su, mostra il tuo bel culetto così il nostro è parato.- Disse sempre l'azzurro dandole una pacca sul fondoschiena.
-Ti affetto la mano.- Disse lei tirando fuori un coltellino.
-Però il preside può toccare anche altre parti, ve'?-
-Vuoi la sufficienza anche quest'anno o no?- Rispose lei.
-Si, si.- Sbuffò. -Io vado a fottere dei soldi ad uno dei coglioni dei piani alti, salto la prima ora.-
-Va bene. Io vado a compiere il mio dovere di salvatrice.- Disse la ragazza stringendo la cintura del suo trench.
-Buona fortuna.- Disse Soul. -Ti accompagno Star, tanto non ho un cazzo da fare.-

Intanto dall'altra parte della Shibusen Maka stava aspettando il suo migliore amico, Death the Kid, del quale aveva una cotta; forse era anche normale, dato il fatto che si conoscevano da molto tempo, essendo il padre di lei il preside dell’altro complesso (di questo fatto, però, lei non ne andava fiera, anzi, tutt’altro).
-Kid!- Disse salutandolo dalla grande scalinata
-Maka.- La salutò lui a sua volta raggiungendola
-Come stai?-
-Benissimo e tu? Pronto per cominciare?-
-Anch’io e sono più che pronto.- Sorrise. -Mio padre continua a dirmi che non sarà semplice, ma io non ho mai trovato difficili gli argomenti che abbiamo affrontato, quindi sono anche tranquillo.-
-Bene. Studieremo sempre insieme anche quest'anno vero?-
-Ci conto.-
L’unico argomento tra i due era lo studio, che di fatto, era l’unica cosa di cui era composta la loro vita. Nel frattempo arrivò Tsubaki e i tre andarono in Aula Magna per il discorso del preside.

Intanto l'amica di Soul e Star era andata all'ufficio del preside. Bussò.
-Entra pure.- La ragazza entrò.
-Buongiorno preside Albarn.-
-Violet!- Disse lui che scattò subito in piedi, tutto contento.
-Come va? Passato bene l'estate?- Disse sedendosi sulla sedia e accavallando le gambe.
-Si... Mentre tu? Ti è stata utile la promozione?-
-Molto utile direi. Se riesco a restare promossa anche quest'anno sarei molto felice- Sorrise.
-Certo, però ... Non so se sia la cosa giusta da fare...-
-Andiamo preside...- Violet si tolse il giacchetto della divisa.
-Non sono certo ... Poi anche per quei due maniaci...-
-Chi? Star e Soul? Hanno detto che si comporteranno bene.- Disse lei.
-Tu dici?-
-Ma certo.- Si alzò e chiuse l'ufficio come faceva sempre. Ormai era abituata. Si sedette davanti al preside sulla sua scrivania.
-Cosa vuoi mostrarmi questa volta?- Disse ansioso di sapere quale trattamento “speciale” avesse preparato per lui.
-La mia laurea, signor preside.- Disse passando una mano sulla “patta” dei pantaloni dell'uomo.
Di quello che accadeva in quell’ufficio non era un segreto per nessuno, ma nessuno aveva mai commentato o criticato quel comportamento. Quella scuola era corrotta, per principio. Ma non crediate che la scuola dei geni fosse migliore.
-Quello è il figlio del generale vero?- Chiese un professore ad un altro.
-Si.- Gli rispose una.
-Ha fatto un errore sulla verifica dell’altro giorno… Che faccio? Glielo segno…?-
-No, meglio di no! Se poi lo racconta al padre e dice che è una nostra mancanza? Non rischiare se un errore sciocco.-
-Hai ragione, meglio di no.-
La corruzione, era una delle basi in quella scuola, apparentemente perfetta.
Tornando con i riflettori sui nostri protagonisti, Violet uscì dopo circa un'oretta, in tempo per la seconda ora. In corridoio incontrò Star e Soul.
-Hey bastardi!- Salutò lei.
-Ciao stronzetta? Saremo promossi?- Chiese l'azzurro.
-Domanda da coglione quale sei, lei ormai è specializzata.- Disse Soul dando uno schiaffo in testa all'amico.
-Ci siamo guadagnati il primo semestre.- Disse lei tirandosi su una spallina del reggiseno. -Per il trimestre ne parliamo ad Aprile.-
-Ottimo.- Disse Star stiracchiandosi le spalle. -La prof più tosta è quella di lettere, che crede che il preside si lasci condizionare, ma quella è una povera zitella, se volete ci penserò io.-
-Ma va’... Tieniti buono.- Disse Violet scompigliandogli i capelli. -Non si sa mai...-
-Vuoi abusare di me?- Le chiese con tono malizioso.
-Che imbecille.- Sbuffò Soul.
-Abusare? Oh, no. Sono 50 dollari l'ora.- Scherzò lei. -Forza, andiamo in classe dalla zitella.-
-Yeah...- L'azzurro si mise le mani in tasca e andò verso la classe.
-Andiamo Soul-kun.- La mora diede un bacio sulla guancia all'albino ed entrò in classe.

La mattina di sole, si trasformò in un pomeriggio di tramonto. Nella biblioteca della scuola, dove la maggior parte dei ragazzi andavano a studiare, Kid e Maka avevano appena finito i compiti, per la settimana dopo.
-E con questo abbiamo concluso Storia.- Disse Kid chiudendo il libro. –Oggi devo tornare a casa, ci vediamo domani, d’accordo.-
-Si, a domani.-
Lui si voltò per andarsene, poi però si girò nuovamente verso la ragazza.
-Maka…-
-Si, Kid?-
-Senti…- Si schiarì la voce. –Tu mi piaci molto, vorresti essere la mia fidanzata?-
Lei rimase scioccata e sorrise felice.
-Si.- Disse.
Kid le sorrise.
-Bene, allora a domani…-
-A domani.-
Il ragazzo se ne andò e Maka rimase da sola con la felicità che le aveva pervaso tutto il corpo. Un momento veloce, quasi infantile, per renderla così entusiasta. Si sedette al suo posto e iniziò a pensare su cosa potesse leggere per passare il tempo, poi, dopo l’illuminazione, si alzò e andò a cercare ciò che desiderava.
-Vediamo, vediamo...- Gli occhi scorrevano da titolo in titolo, senza trovare però, quello interessato.
-Che libro di merda.- Commentò una ragazza, seduta ad uno dei tavoli più nascosti del luogo.
-Perchè quella stronza della Mjolnir ci fa fare 'sta cazzo di ricerca?-
-Ma che cazzo ne so...- Sbuffò il ragazzo.
-Che opera di merda...-
-Perfetta per noi, ha detto… Roba peggiore no? E Star è pure a fottere i soldi ai bimbetti.-
-La prof vuole pure che gliela raccontiamo, che coglioni...- Disse l’albino sbracandosi sulla sedia dove era seduto.
-Andiamo fuori a farci una sigaretta?- Disse tirando fuori uno spinello.
-Ottima idea.-
-Dove diamine è Romeo e Giulietta...- Sbuffò Maka che era ancora intenta nella sua ricerca. -Se lo saranno già preso...- Disse sospirando e tornando a sedersi.
-Eater! Ti aspetto fuori...- Disse Violet uscendo.
-Okay.- Il ragazzo prese il libro che stava leggendo con l’amica ed andò dalla secchiona. Le si avvicinò e glielo diede in testa.
-Cercavi questo?-
Lei si voltò a guardare il ragazzo. Fu subito colpita dagli occhi cremisi, che la lasciarono incantata, ma notò anche l’abbigliamento trasandato e sciatto e l’atteggiamento da “dio che tutto sa”. Prese il libro per poi arricciare il naso.
-Grazie...- Poi lo guardò. -Ma non lo stavi leggendo tu prima?-
-Si, ma non me ne frega niente.-
-Davvero? E ti dai tante arie da farti battere da un libro?- Ridacchiò. –Voi della pubblica siete pessimi.-
-Voi dei piani alti, anche peggio.- Sbuffò lui.
-Che ne dici se ogni pomeriggio vieni qui a studiarlo con me? Almeno così mi dimostri quanto sei … Come dite voi? Figo…?-
-Non mi interessa.-
-Come vuoi, ma se vuoi passare l’anno … Ti conviene metterti sotto con lo studio…-
-Che intendi dire?-
-Niente.-
-Se accetto il tuo aiuto me lo dici?-
-Mi spieghi perché stiamo parlando? Io neanche dovrei rivolgerti lo sguardo.-
-Già me lo chiedo anch’io.- Disse lui mettendosi una mano tra i capelli.
-Soul Evans.- Si presentò.
-Maka Albarn, ma non dirlo in giro.-
-… Il tuo cognome… Sei la figlia del preside!-
-Non dirlo a nessuno ti prego…- Sospirò.
-D’accordo.- Ridacchiò.
-A che ora domani?- Chiese lei.
-Alle sei di pomeriggio; mi divertirò a leggere quel libro con te.- Ghignò. –Sappi, però, che se poi non prenderò un bel voto dirò a tutti che sei la figlia di quel pervertito.-
-Prenderai il massimo dei voti, te l’assicuro.-
-A domani, secchiona.-
-A domani, ignorante.-
Fuori ad aspettarlo c’era Violet.
-Era ora! Allora ce ne andiamo a casa o no?-
-Si, si.- Salì sulla moto, parcheggiata fuori la biblioteca e stracciò la multa affissa sul cruscotto.
I due partirono e Maka li guardò allontanarsi. Provare soltanto a parlare con uno dei piani bassi per i suoi compagni era una vergogna, un insulto alla loro “natura” di geni … Ma lei sapeva che non era così, per questo voleva provarlo, per questo voleva dimostrare a tutti quanto in realtà si sbagliavano… Lei in un qualche universo era un portale tra i due mondi… Due mondi paralleli che avrebbe voluto si incontrassero.



N.d.A.:

Benvenuti cari lettori. Questa storia è nata dalla voglia perversa di AU della mia meister (Elsa Maria). Come si può ben notare (o no) lei è l'addetta alla scrittura dei capitoli seguendo una "storia scheletro" mentre io sono l'addetta alla correzione dei capitoli ( e che orrori che trovo <-------- Non è vero! by Elsa Maria) e alla stesura dell'angolo delle autrici folli (non pazze). Ci scusiamo per eventuali termini volgari, ma sono necessari ai fini della storia. Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto lo stesso. Alla prossima.

V*S e Elsa Maria. 

 
   
 
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