In questi anni ho imparato ad odiare mia madre. Quasi tutti gli anni, per motivi di lavoro, cambiamo sempre città e sono stufa di dover lasciare ogni volta i miei amici per lei, soprattutto ora che vado al liceo.

Ho quasi 16 anni e questa volta mia madre ha deciso di trasferirci a Milano, e ovviamente abbiamo litigato. Certo per lei è normale andarci visto che è nata in Italia, ma io, sono nata e cresciuta negli Stati Uniti come faccio a sopravvivere a un cambiamento simile?

Fin da quando ero piccola, mia mamma cercava di farmi imparare l'italiano, ma io rifiutavo sempre. È così diversa e complicata la grammatica, che ci ho rinunciato subito, non sapendo però che un giorno mi sarebbe servito.

Ed eccomi qui in questa enorme città, ovviamente non paragonabile a New York, ma sembra bella.

Sono appena scesa dall'aereo dopo circa 12 ore di viaggio. C'è un sacco di gente che arriva e parte, stranieri o semplicemente pendolari. Sto cercando mia madre che ho perso in mezzo alla folla, quando sento qualcosa spingermi e subito finisco a terra.Già ero arrabbiata per essere dovuta arrivare fin qui e adesso, chi è questo maleducato?

Quando mi volto però vengo fulminata da due occhi azzurri a dir poco stupendi.

“Scusa non volevo farti cadere, mi dispiace.” dice con un aria davvero dispiaciuta. Non rispondo subito: sono ancora incantata a guardare i suoi occhi. “Non preoccuparti,non importa.” rispondo ancora con lo sguardo dritto su di lui. In quel momento arriva mia madre,che come sempre rovina tutto.

“Dai muoviti, c'è il taxi che ci aspetta.” Ed io rispondo scocciata “Si mamma adesso arrivo!” In quel momento però,il ragazzo mi prende la mano e mi dice “Ti prego, dimmi almeno il tuo nome.” ed io, andando via, gli rispondo: “Elisa, mi chiamo Elisa.”