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Autore: Bellafifi1986    01/03/2013    3 recensioni
Violetta e Leon si sono conosciuti alla festa del suo diciassettesimo compleanno.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Violetta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un compleanno indimenticabile e d'amore

 
-L'indirizzo è questo-disse Leon davanti alla villa con un pacco regalo tra le mani.
Com'era finito in quella situazione?
Non conosceva neanche la festeggiata ma solo il padre e Roberto.
Non era dell'umore adatto per una festa, non dopo il video del tradimento di Ludmilla con quel fattorino e aveva una voglia di fargliela pagare a quella... non aveva parole.
Ma i suoi lo avevano incastrato per bene, quando la fidanzata di German aveva chiamato per invitarli alla festa, loro avevano già preso un impegno e cosi aveva mandato lui a fare le loro veci.
Si decide a suonare il campanello così prima entrava prima se ne andava.
Olga apri la porta.
-Salve sono qui per...-
Le parole si bloccarono alla vista di quell'angelo sulle scale.
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"Wow! Allora gli angeli esistono davvero!" pensò Leon tra sé incantato da quella creatura."E' la ragazza più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita"
Violetta ignara di essere osservata da lui, scese le scale con il vestito di sua madre. Era così felice di indossarlo e di quel regalo stupendo da parte di suo padre.
Tutti gli invitati non avevano occhi che per lei.
-E' bellissima, non è vero?-chiese Angie a German emozionata a vederla con il vestito.
-Si è splendida-rispose German ammirandola in tutto il suo splendore. Violetta era uguale a Maria.
Un grande applauso risuono per tutta la sala mentre lei e suo padre si avvicinavano, una persona non era felice della cosa cioè Jade, con quel stupendo vestito tutta l'attenzione era concentrata su di quella mocciosa. Se aveva fatto quella festa era per farsi bella ad occhi di German e conoscere gente facoltosa. Doveva trovare un modo per spostare l'attenzione solo su di lei. Era la futura signora Castillo.
Roberto notò Leon alla porta e si avvicinò per salutarlo però il ragazzo non sembrò accorgersi della sua presenza, troppo impegnato a guardare Violetta. 
Come dargli torto? Era bellissima.
Gli toccò il braccio e Leon si sveglio dal trance in cui era caduto e riprendendo la sua solita sicurezza.
-Ehy Roberto come stai?-chiese Leon abbracciandolo.-Chi è quella ragazza?-
-Tutto bene, quella è Violetta la figlia di German-rispose Roberto con un sorriso sciogliendo l'abbraccio.
Violetta era un bellissimo nome proprio come lei. Forse partecipare a quella festa non era una cattiva cosa. Poteva rivelarsi una serata piacevole.
-Sai questo vestito...-iniziò German.
-Mi piace tanto, grazie papà-disse Violetta abbracciandolo forte.
German stringeva Violetta e solo in quel momento notò il nuovo ospite.
-Leon, che ci fa qui?-chiese German sorpreso, sciogliendo l'abbraccio.
"Leon!? Non mi aspettavo di vederlo qui" pensò Angie agitata."Se mi vede addio al mio posto di istitutrice"
Approfittò della confusione e dell'attenzione sul ragazzo per sgaiattolare in cucina e osservare la scena nascosta lì.
-Amore, sono stata io a invitarlo alla festa così Violetta ha qualcuno della sua età con cui parlare e fare amicizia-disse Jade tutta carina mettendosi in mezzo tra German e Violetta.
Ma quest'ultima non le credeva neanche un po', era solo una bugiarda e lo faceva solo per farsi sposare ma lei non amava suo padre, voleva solo i suoi soldi. 
Era mai possibile che suo padre non se ne accorgeva. Perché la fidanzata di suo padre non poteva essere come Angie?
Era triste per quello, la cosa non passo inosservata a Leon. Non doveva essere così. Doveva far qualcosa per cancellare quello sguardo triste e ridarle il sorriso.
Con passo deciso si avvicinò a lei con il sottofondo musicale di Voy por ti e le sussurrò da dietro:-una bella ragazza come te non dovrebbe essere triste-
Lei si voltò verso il suo interlocutore che aveva dato voce al suo stato d'animo.
Era un bellissimo ragazzo dai capelli castani con due stupendi occhi verdi e un sorriso affascinante. Quei sorrisi in grado di conquistare una ragazza.
-Io non lo sono-disse Violetta più convincente possibile.-Sto bene-
-Non sai mentire-disse Leon con un sorriso.-E' a causa della fidanzata di tuo padre non vero?-
Era così sorpresa a quella frase. Quel ragazzo la conosceva da pochi secondi eppure aveva capito subito tutto.
-Non so come hai fatto ma si-disse Violetta stupita.-Comunque Io sono Violetta. Tu sei Leon giusto?-
Leon. Non voleva sbagliarsi. 
-Si, Buon compleanno Violetta-disse Leon dando due baci sulle sue guance. 
Le guance divennero rosse al sol contatto delle labbra di lui contro la sua pelle e al suo sguardo.
"Cosa mi succede?" pensò Violetta confusa."Quando mi bacia sulla guancia mio padre o altri non mi viene di arrossire o non sento il cuore battere così"
-Quasi dimenticavo, tieni-disse Leon porgendo il pacco regalo. (http://www.giftwrap.net/wp-content/uploads/2012/03/image002.jpg)
-Grazie-disse Violetta con un sorriso prendendolo.-Vado... a metterlo con gli altri-
Così si allontanò un attimo per avvicinarsi a tavolo dei regali e lo mise davanti a tutti mentre lui non si perse neanche un solo movimento, lei se ne accorse e si voltò tutta rossa in viso con la scusa di prendere un bicchiere con il succo.
"E' davvero adorabile quando ha le guance rosse" pensò Leon tra sé con un sorriso a tale reazione."Non ho mai conosciuta una ragazza così. Sento che lei è speciale, ha qualcosa di magico a differenza di tutte le altre"
"Oh mamma! Come mi succede? Non riesco a smettere di arrossire al suo sguardo"pensò Violetta con il cuore a mille mentre sorseggiava il succo. 
Angie guardò sua nipote e il suo alunno e gli ricordavano tanto Maria e German a quella famosa festa in cui si erano conosciuti per la prima volta.
"Sarebbero proprio una bella coppia" pensò Angie con sorriso."Peccato che stia con quell'odiosa di Ludmilla, tira il peggio da lui mentre Violetta tirerebbe solo il meglio" 
Roberto li trovava molto carini insieme.
All'inizio della musica, Leon camminò verso Violetta con l'idea di invitarla a ballare, non vedeva l'ora di stringerla a sé ma German si mise in mezzo.  
"Ho la sensazione che German sarà un gran problema per me se io e Violetta ci fidanziamo"pensò Leon senza smettere di guardare a Violetta."Ma cosa sto pensando? Io sto con Ludmilla, la amo ma lei mi ha tradito e ho intenzione di lasciarla domani stesso. Questo per non significa nulla. La conosco da pochi minuti, è impossibile innamorarsi a prima vista di una persona. Non ci credo ai colpi di fulmini. Quelle cose succedono solo nei romanzi per ragazze o nelle favole. Be' Violetta assomiglia ad una principessa. Che mi succede? Non mi sono mai sentito così! Mi ha stregato"
-Ti sta piacendo la festa?-chiese German con un sorriso.
-Forse non è stata una cattiva idea questa festa-rispose Violetta con un sorriso guardando verso Leon per un attimo.-Alla mamma piaceva tanto e mi piace molto questo vestito. Lo indossava nella foto. Ti voglio bene, grazie per questo regalo-
-Non sono stato io a dartelo-disse German all'improvviso.-E non capisco come si capitato, era nascosto così bene-
-Ci sono altre cose della mamma nascoste in casa?-chiese Violetta super curiosa. Voleva vedere e toccare altre cose di sua madre.
-No, non ci sono altre cose ma devo scoprire com'è finito tra le tue mani-disse German serio.
La porta della stanza di Maria era sempre chiusa a chiave. Com'era possibile? Solo Olga aveva la chiave. 
Violetta non capiva quel suo atteggiamento. Lei così era felice di indossarlo, era come se una parte di sua madre era con lei in quel giorno.
Neanche Leon lo capiva ma fiutava bene le bugie, c'era qualcosa di più in quella storia.
-Non capisco, papà. Io sono così felice-disse Violetta confusa.
-Io non sono d'accordo e proprio quello che voglio evitare-disse German duro.
-Che io si felice?-chiese Violetta stranita a quelle parole.
-No, che tu sia legata al passato-rispose German duro.
-Non è il passato! E' mia madre!-esclamò Violetta arrabbiata.
Leon si aveva visto giusto, c'era qualcosa di profondo in quella faccenda. Sapeva solo che la madre di Violetta era morta.
Lei si allontanò da suo padre per uscire fuori quando Jade con finta carina e preoccupata si avvicinò verso di lei con un bicchiere in mano con l'intento di bagnare quel vestito ma Leon capi le sue vere intenzioni e si mise in mezzo per evitarlo.
"Leon ha salvato il vestito di mia madre come un vero supereroe" pensò Violetta ammirata.
Quel moccioso aveva rovinato il suo piano.
-Ma che sbadata!-esclamò Jade finta dispiaciuta.-Mi dispiace tanto!-
"Oh si certo, è io sono mago merlino"pensò Leon sprezzante.
-Guarda che hai fatto Jade-disse Violetta arrabbiata, porgendo la mano a Leon.-Andiamo di sopra Leon così togliamo la macchia-
Leon la prese con piacere, si lasciò guidare da lei su per le scale in qualunque posto e Violetta lo porto nella sua stanza con un po' di agitazione, era la prima volta che portava un ragazzo lì.
Violetta da sola con ragazzo in camera sua. No, questa cosa non piaceva per nulla a German anche se Leon era un bravo ragazzo e proveniva da una buona famiglia.
German si affrettò subito verso le scale ma Jade lo fermò.
-Amore, non puoi lasciare gli invitati-disse Jade sottovoce.-e poi lascia che Vilu faccia amicizia con quel ragazzo-
-Sono d'accordo con la signora, non c'è niente di male-disse Angie sputando da nulla.-se Violetta porta un amico in stanza-
-Angie e Jade hanno perfettamente ragione, German-concordo Roberto.
In camera di Violetta...
-Non so come ringraziarti, Leon!-esclamò Violetta felice abbracciandolo di slancio.-Hai salvato il vestito di mia madre da quella strega-
Leon portò braccia intorno alla sua vita e le sussurrò:-E' stato un vero piacere per me, questo vestito è molto importante per te-
Violetta si staccò da lui con le guance tutte rosse a sol sentire le braccia di Leon intorno al suo corpo e al suo gesto impulsivo.
"Non so neanche io come mi è venuto in mente un simile gesto, lo conosco da pochi minuti e sono così confusa mamma. Perché il mio cuore batte così forte? Io sono innamorata di Tomas che mi ha salvato sotto la pioggia ma anche Leon mi ha salvata, ha salvato il tuo vestito. Non ci capisco più niente, che confusione!"pensò Violetta con mille emozioni dentro di sé."E ora che faccio? Non so cosa dire o fare mamma. E' tutta colpa di papà che mi tiene chiusa in una torre. Vorrei averti accanto in questo momento"
Lui capi subito il suo stato d'animo. 
-La fidanzata di tuo padre l'ho affatto apposta lo sai-disse Leon spezzando quel silenzio.
-Si lo so, fa tanto la carina con me e mio padre ma l'unica cosa che vuole sono i suoi soldi-disse Violetta sfogandosi.-E' lui non lo capisce, è stregato da quella strega e non la voglio qui in questa casa. Lei non prende mai il posto di mia madre-
A quelle parole le lacrime caddero giù sulle sue guance e lui subito la strinse a sé per consolarla.
Tra quelle braccia Violetta senti di non aver paura, le donavano serenità e non voleva più staccarsi.
-Grazie Leon, avevo proprio bisogno di questo abbraccio-disse Violetta con gli occhi chiusi cullata da quell'abbraccio.
Si ricordò delle macchia, si staccò da lui e disse dispiaciuta:-Scusami, mi ero scordata della macchia. Vado a prenderti subito qualcosa-
Appena lei era con la mano sulla maniglia, lui le afferrò il polso dolcemente e lei si svoltò verso di lui.
-Lascia stare, è solo una macchia-disse Leon con un sorriso.-a me importa solo di te, Violetta-
"Wow! Nessuno mi ha fatto sentire così importante" pensò Violetta con il cuore a mille.
-ok-disse Violetta sedendosi sul letto.
Leon si guardò intorno, gli piaceva quella stanza e notò sulla scrivania un diario con accanto la fotografia di cui parlava Violetta con German.
-Questa è tua madre?-chiese Leon raggiungendo Violetta sul letto con la foto nella mano.
-Si, mia madre morì quando avevo solo cinque anni e l'unica cosa che mi ricordo è che prima di dormire mi cantava sempre una ninna nanna, aveva una voce così dolce-disse Violetta con uno sguardo brillante.
-Me la canteresti?-chiese Leon dolce posando la propria mano sulla sua. 
-Mi vergogno un po' di cantarla-disse Violetta con le guance rosse a quel tocco.-e poi a mio padre non...-
Lui mise il suo dito sulle labbra e disse con sguardo intento:-non pensare a lui, Violetta. Canta solamente-
Incoraggiata da quelle parole, Violetta canto:-na na na na na na na 
Ahora sabes
que yo no entiendo lo que pasa
sin embargo se
nunca hay tiempo para nada
Pienso que no me doy cuenta
y le doy mill y una vueltas
na na na na na na na na
y vuelvo a despertar 
en mi mundo siento lo que soy
y no voy a parar
ni un segundo
mi destino es hoy 
Leon fu rapito da quella splendida voce, Violetta era speciale e il suo cuore senti qualcosa mai provato prima d'ora. 
Violetta smise di cantare, apri gli occhi e trovo Leon a guardarla in modo.
-Che c'è? Sono stonata vero?-chiese Violetta con le guance rosse.
-Stonata!? Violetta tu sei... una stella e non te ne sei ancora accorta-disse Leon pieno di emozioni prendendo le mani tra le sue.-Una voce come la tua non può restare in queste mura, devi dedicarti al canto e io ti aiuterò. Io frequento lo Studio 21-
Quelle parole la fecero sentire speciale e battere il suo cuore come mai prima d'ora, non aveva sentito neanche a quel ragazzo tale emozioni provocate da Leon.
-Cos'è lo Studio 21?-chiese Violetta curiosa.
-Lo Studio 21 è una scuola di musica dove si suona, canta e balla-rispose Leon con uno sguardo brillante.-E' la migliore della città-
-Quindi sai tutte queste cose-disse Violetta eccitata.-mi piacerebbe tanto farlo anch'io-
-Allora domani ti porto allo Studio 21 ad iscriverti e vedrai con la tua voce entrerai subito-disse Leon pieno di entusiasmo.
Violetta lasciò le sua mani e si alzò da letto con una faccia triste.
-Cosa c'è, Violetta?-chiese Leon confuso e preoccupato, alzando da letto e sfiorando dolcemente le sue braccia.     
-Mio padre non me lo permetterà mai, Leon-rispose Violetta triste.-Lui non vuole che canto e segua le orme di mia madre-
"E' una vera ingiustizia, Violetta è fatta per la musica proprio come sua madre e non capisco questo divieto assurdo"pensò Leon arrabbiato con German.
-Ma non parliamo di questo, tanto è inutile-disse Violetta rassegnata girando verso di lui.-Dimmi di te, oltre alla tua passione per la musica cosa ti piace fare?-
-quando non suono o compongo canzoni mi piace nuotare, adoro il mare o stare dentro la mia piscina mi rilassa tantissimo-rispose Leon molto appassionato.-e giocare a pallone-
-io non ho mai nuotato nel mare-confidò Violetta un po' imbarazzata.  
-Davvero?-esclamò Leon incredulo a quella confessione.-E come mai?-
-Per via di mio padre, dice che è più sicura la piscina-rispose lei seccata.
-Tuo padre è un po' iperprotettivo-disse Leon a quelle parole.
"Eh si, German sarà un gran problema tra noi"pensò Leon.
-Un po' dici? Lui ha inventato la parola iperprotettivo-disse Violetta ridendo.
-E a te che piace fare?-chiese Leon curioso.
-Disegnare abiti e scrivere il mio diario, dove scrivo tutta la mia vita-rispose Violetta con uno sguardo brillante, indicando la scrivania.
"Vorrei aprirlo... sono così curioso di sapere cosa pensa o cosa sogna..."pensò Leon guardando il suo diario."Voglio conoscerla ancora di più... ogni suo intimo segreto...Vorrei realizzare ogni suoi sogni... da quello più grande a quello più stupido..." 
-Allora stai attenta, perché io voglio scoprire tutti i tuoi segreti per conoscerti meglio-disse Leon dolce.
"Anch'io vorrei sapere i suoi segreti mamma. Voglio conoscerlo ancora di più... già quello che mi ha mostrato mi piace"pensò Violetta perdendosi un altra volta nei suoi occhi.   
-sei fidanzato?-chiese Violetta d'impulso.
"Ma che domande faccio? Un ragazzo come Leon avrà di certo una ragazza. Di sicuro sarà ricca, bella e bionda. In altre parole: perfetta"pensò Violetta gelosa. 
-Si con Ludmilla una ragazza ricca e bionda e anche lei studia allo Studio 21.-disse Leon.
"E' proprio come me la sono immaginata"pensò Violetta gelosa. 
-...Stiamo insieme da quattro anni ma ancora per poco, domani la lascerò-
"Ha detto che la lascerà!?"pensò Violetta sorpresa e contenta.
-Com'è mai?-chiese Violetta curiosa.
-Lo pizzicata con un altro-rispose Leon.
"Come si fa a tradire un ragazzo dolce come Leon mamma? La sua ragazza deve essere proprio una vipera" pensò Violetta dispiaciuta per lui."Vorrei avere la fortuna io di avere Leon come ragazzo"
-Mi dispiace-disse Violetta prendendo la sua mano.-Se vuoi sfogarti io sono qui-
-La tua vicinanza mi fa sentire meglio-disse Leon con voce calda e quello sguardo intenso.
"Mamma vorrei che Leon accorciasse le distanze e mi baciasse"pensò Violetta con il cuore a mille."Ma che sto pensando?" 
-E tu sei fidanzata?-chiese Leon molto interessato avvicinando di più il suo viso a lei.
-No, sarebbe impossibile. Come ti ho detto mio padre mi tiene chiusa in casa e non mi permette di uscire mai da sola per evitare possibili pericoli e soprattutto non mi permetterebbe di avere un ragazzo, per lui sono troppo piccola-rispose Violetta perdendosi nei suoi occhi verdi.  
-Mi fa pensare alla favola di Raperonzolo ma io ti porterò fuori da queste mura, mia principessa-disse Leon da vero principe azzurro.
"Cosa altro poteva dire? E' un vero principe azzurro mamma. Vorrei che fosse il mio"
-Ora scendiamo giù, voglio darti il mio regalo-disse Leon stringendo la sua mano.-non è quello del pacco, non so cosa ti hanno fatto i miei-
Violetta segui Leon di sotto nella sala, emozionata e impaziente di ricevere il suo regalo e German guardò i due ragazzi mano nella mano, gli ricordo tanto lui e Maria alla famosa festa. 
Angie si nascose dietro di Roberto alla vista di Leon.
-Che fa signorina Angie?-chiese Roberto confuso.
-Ecco è una storia un po' lunga ma Leon non mi deve vedere Roberto-rispose Angie sottovoce con occhi disperati.
-tranquilla, può stare dietro di me tutto il tempo che vuole-disse Roberto gentile e comprensivo. 
Tutti gli occhi erano sulla piccola coppia e ancora una volta la cosa diede molto fastidio a Jade mentre Violetta camminava mano nella mano con Leon, si senti sospesa nell'aria proprio come nel ricordo di suo padre.
Leon lasciò la sua mano, si siede al pianoforte e Violetta si appoggio al pianoforte davanti a lui per non perdere una sola emozione dal suo viso e dai suoi occhi.
Iniziò a sfiorare i tasti del pianoforte, ispirato da Violetta, diede vita una bellissima melodia che tocco le corde del cuore di Violetta. Fu subito rapita da essa.
"Leon suona il pianoforte sublimemente, mamma. Sembra che crea una magia con le mani. Sento come se ci siamo solo io e lui nella sala"pensò Violetta con grande emozione.
Delle parole si fecero spazio nel cuore di Leon e iniziò a cantare.
No soy ave para volar, 
Y en un cuadro no se pintar 
No soy poeta escultor. 
Tan solo soy lo que soy. 
Las estrellas no se leer, 
Y la luna no bajare. 
No soy el cielo, ni el sol... 
Tan solo soy. 
Pero hay cosas que si sé, 
Ven aquí y te mostraré. 
En tu ojos puedo ver.... 
Lo puedes lograr, prueba imaginar. 
A quel punto la voce di Violetta si uni a quella di Leon, si sposavano perfettamente come se erano nati per quello. Per essere insieme sia nel canto sia nella vita.
Podemos pintar, colores al alma, 
Podemos gritar iee eê 
Podemos volar, sin tener alas... 
Ser la letra en mi canción, 
Y tallarme en tu voz. 
I loro sguardi si perdevano in mille emozioni e i loro cuore battevano da unisono. 
Un applauso si levò in tutta la sala per quella straordinaria performance.
Angie riprese tutto con il suo cellulare, era così commossa nel sentire la voce di Violetta era come rivedere sua sorella Maria. Violetta doveva dedicarsi al canto, era nata per il palcoscenico. 
"Spero che German non glielo impedisca"pensò Angie guardando il cognato e la sua faccia non era per nulla contento di quella cosa anzi era arrabbiato."Ahi sento odore di guai. Povera nipote mia"
Angie fermo subito German capendo le sue intenzione.
-Signor German lasci che Violetta si goda questo momento-disse Angie sottovoce prendendolo sotto braccio, scatenando le ire di Jade.-E' il suo compleanno, non rovinarglielo. Non vede come è radiosa insieme a Leon, emana una luce speciale e bellissima. Qualunque cosa può aspettare domani non crede?-
-Si ha ragione-disse German con sorriso, guardando la sua bambina così felice. 
"Non ho visto Violetta più felice di ora in tutta la sua vita però lei non seguirà mai le orme di Maria, non farà la sua stessa fine"pensò German deciso su quella sua decisione."Questa è l'ultima volta che canta e dovrò fare un bel discorso in futuro a Leon, non voglio che la spinga verso quella strada o se no metterò fine subito a questa nuova amicizia"
Jade si avvicinò furiosa delle libertà che si prendeva quell'istitutrice da quattro soldi. 
Angie si stacco da German, rendendosi conto del gesto.
-Mi scusi-disse Angie con le guance rosse.
-Tranquilla, non è successo nulla-disse German con un sorriso.
Jade si mise in mezzo ai due e lanciò uno sguardo di fuoco ad Angie.
-Amore, tieni-disse Jade tutta carina con un bicchiere di champagne in mano.
-Grazie-disse German con un sorriso.
-La festa è un gran successo...-
Jade iniziò a parlare senza sosta ma lui non la ascoltava per niente, troppo occupato a guardare Angie.
Violetta abbracciò Leon contenta e disse:-Leon, è il regalo più bello del mondo! Grazie-
-Non ho mai composto questa melodia o questo testo prima di incontrarti-le sussurrò Leon dolcemente all'orecchio.-poi ti ho vista e tutto è venuto da sé. Mi hai ispirato Violetta-
Ancora una volte le parole di Leon, toccarono le corde del suo cuore e dalla sua anima e più passava i minuti più si innamorava perdutamente di lui.
-Sono così felice di averti incontrato, Leon-disse Violetta commossa sciogliendo l'abbraccio.
-Anch'io non sai quanto-disse Leon con un sorriso, per poi prenderle la mano e guidarla verso il centro della sala.-Mi concedi questo ballo?-
-Con molto piacere-disse Violetta molto emozionata.
Sembrava tutto come in una favola. La sua favola. 
"Mamma, questo è il mio primo ballo con un ragazzo e sono contenta che sia proprio Leon. Il mio primo ballo d'amore"pensò Violetta emozionata."Mentre ballo con lui sento come se... fluttuassi  in aria... o... in paradiso... Oh mamma, questo compleanno non me lo dimenticherò mai... grazie mamma per questo regalo di benvenuto..."
"Violetta, sei così bella mentre ti tengo a me... non ho mai sentito nulla del genere per nessuna ragazza... neanche per Ludmilla... pensavo di amarla e invece quanto mi sbagliavo... prima di conoscerti non ho sapevo e mai conosciuto l'amore... quello vero... è come se mi sono svegliato ora da un lunghissimo letargo... come se ero chiuso in un bozzolo... e aspettavo solo il momento giusto per la mia nuova vita... la mia vita ora sei tu... strano detto da uno che non crede nell'amore a prima vista... eppure è così... e se me lo permetterai io sarò tutto per te..."
La musica si fermò e i due con controvoglia, era l'ora della torta e dello scarto dei regali.
Violetta soffiò sulle candeline con il desiderio di "poter stare per il resto dalla vita con Leon" poi mentre tagliavano la torta per distribuirla a tutti, lei scatto i regali e ringrazio tutti i presenti e poi scarto quello dei genitori di Leon, era un cellulare bianco (proprio quello che ha Violetta nella serie). Le piaceva molto, era un regalo molto utile. Peccato che lei non aveva amici e quindi non le serviva a molto, suo padre non la faceva uscire da quella torre. 
Si accomodo su una sedia insieme a Leon a mangiare la torta. 
-Come mai quell'espressione triste?-chiese Leon senza farsi scappare un solo suo movimento o emozione.
-Il regalo dei tuoi è bellissimo ma io non conosco nessuno qui e dubito che mi servirà a qualcosa-rispose Violetta triste mentre assaggiava la torta.
-Ora conosci me-disse Leon con un sorriso prendendo il cellulare, si scatto una foto e memorizzò il suo numero.-Ora hai il mio numero così potremo parlare tutto il tempo che vuoi- 
Violetta provo subito il suo cellulare contenta e mando un sms a Leon.
Leon tirò fuori il suo cellulare e apri il sms di Violetta.
"Non so come fai ma riesci sempre a farti tornare il sorriso. Sei fantastico <3"
Le fece una foto e salvo il numero in rubrica.
-Mi viene naturale con te-le sussurrò Leon mettendo il cellulare in tasca e passando un suo dito vicino alla estremità della bocca, dove c'era uno schizzo di panna.
"Mamma mia, è così vicino... pericolosamente vicino... mi vorrà bacia?... qui con tutte le persone intorno..."pensò Violetta agitata ed emozionata.
-Ecco qua, panna tolta-disse Leon con un sorriso.
"Era solo per la panna... è io che credevo che voleva baciarmi... che sciocca... e ora che fa?..."
Vide Leon portarsi il dito con lo schizzo di panna alla bocca e lo succhiò con gusto. Quel gesto provoco in lei un sussultò. Non si aspetta un gesto del genere... non in occasione del genere.
"Non ho mai conosciuto un ragazzo come lui" pensò Violetta con il cuore a mille."ogni gesto... ogni parola... ogni sguardo... mi conquista e mi fa innamorare ancora di più di lui mamma"
Intanto Angie seduta su uno sgabello in cucina a mangiarsi la torta da sola sempre per la storia di Leon e German la raggiunse. 
Era strano ma qualcosa lo spingeva verso di lei. 
-Come mai tutta sola? Non si diverte alla festa?-chiese German dolce.
Non si aspetta di vederlo li e poi con quel tono stranamente dolce.
-Si mi diverto ma ho bisogno di un attimo di stare da sola-disse Angie più convincente possibile. 
-Quindi mi sta cacciando?-chiese German con uno sguardo. 
-No, non la sto cacciando signor German-ribatté Angie.
"Cosa sta succedendo? German mi guarda con quello sguardo... e io... non posso innamorarmi di lui... è il marito di mia sorella... e poi ha portato Violetta lontano da noi... non può accadere"pensò Angie perdendosi nei suoi occhi."No... è sbagliato..."
"Come è bella... dalla prima volta che l'ho vista nello studio... questa mattina... ho sentito qualcosa farsi spazio dentro di me... qualcosa che non provavo da tanto tempo... e mai pensavo di riprovare dopo la morte di Maria"pensò German incantato da lei."ma io sono fidanzato con Jade... è sbagliato... lei mi è stato accanto per tutto questo tempo... non posso farle questo... non può accedere"
-Forse è meglio che torna dalla signorina Jade-disse Angie all'improvviso rompendo quel momento magico tra loro.
-Ha perfettamente ragione-concordo German ma non si mosse da li, continuava ad ammirarla.
Accade in un attimo, German e Angie annullarono le distante portando le loro mani al viso dell'altro e diedero vita ad un lungo bacio d'amore.
Entrambi non si erano mai sentito vivi come in quel momento e niente sembra essere mai cosi giusto come in quel momento. 
Non sapeva da quando tempo si stavano baciando ma tutto così meraviglioso, non volevamo che finisse mai.
-Signorina Jade, vado subito a vedere se c'è altro champagne in cucina-disse Roberto da fuori.
German e Angie si staccarono immediatamente dall'altro a quelle parole come scottati.
-Signore German... questo è sbagliato-disse Angie con una tristezza del cuore.
-Ha ragione, io sono fidanzato...-disse German anche lui sentiva la sua stessa cosa.-mi dispiace, non accadrà più-
-Già, non accadrà più-ripeté Angie trattenendo le lacrime e uscendo fuori in giardino.
"Che stupida! Mi sono innamorata di German, di mio cognato"pensò Angie coprendosi la faccia con le mani."Perché è successo? Perché? Io e lui non potremo mai stare insieme. E' un amore impossibile"
In cucina German era appoggiato alla parete con un aria di infinita tristezza.
"Oh Angie Angie... perché non ti ho incontrata prima? perché?... ormai sono fidanzato con Jade e fra due mesi la sposerò... io e te non potremo mai stare insieme"  
...
Ormai la festa era finita da un pezzo, Violetta era nel letto a scrivere sul suo diario.
"Oggi ho conosciuto due ragazzi mamma,
Tomas e Leon. Due ragazzi con due personalità diverse e saranno molto importanti nella mia nuova vita qui... Grazie mamma per questo regalo di benvenuto..."
Disegno Tomas e Leon e poi continuo a scrivere di quella giornata, dell'incontro con Angie, di Tomas ma soprattutto di Leon, il suo vero principe azzurro.
-Posso entrare?-chiese Angie pian piano da fuori la porta.
-Si entra pure Angie-rispose Violetta contenta.
Angie entrò nella stanza con qualcosa dietro la schiena.
-Cosa hai dietro la schiena?-chiese Violetta curiosa.
-Volevo darti questo-disse Angie tirando fuori un pacchetto regalo e sedendosi sul letto.-Buon compleanno, Violetta-
Violetta scatto il pacchetto e trovo per prima cosa una fotografia di lei e Leon, era una bella  e poi c'era un Cd con il titolo "Il mio diciassettesimo compleanno". Curiosa prese il computer e inserì il Cd.
Era un video con tutte le sue foto e due video di lei con Leon, del suo primo ballo e il momento in cui avevano cantato insieme.
-Angie, questo è... bellissimo regalo-disse Violetta abbracciandola.-grazie-
-di nulla, sapevo che ti sarebbe piaciuto-disse Angie ricambiando l'abbraccio della nipote.-E ora a letto, domani ti aspetta una giornata di studio-
-Sono cosi contenta che sei arrivata in questa casa-disse Violetta prima di vederla uscire dalla porta.
-Anch'io, Violetta. Non sai quanto-disse Angie prima di chiudere la porta.  
Mise il cd nella sua custodia, spense il computer e torno a letto.
"Cosi ti terrò sempre accanto a me"pensò Violetta dando un bacio alla fotografica e mettendola sul comodino.
Violetta mise il diario sotto il cuscino, guardo l'ora sul cellulare e segnava le "23:55" pochi minuti alla mezzanotte e chiuse gli occhi per dormire senza alcun risultato. 
"Non riesco a dormire, non faccio che pensare a Leon e vorrei averlo qui mamma"pensò Violetta aprendo gli occhi di nuovo."Devo dormire, domani mi aspetta una nuova giornata e spero di passarla insieme a Leon un altra volta. Intanto mi accontento di vederlo nei miei sogni"
Arrivo un sms sul suo cellulare e subito lo apri con gran emozione. Solo Leon aveva il suo numero.
"Apri la finestra" 
Apri la finestra!? Che strano sms.
Lei si alzò dal letto per avvicinarsi alla finestra dove trovo Leon fuori sul ramo dell'albero (nella serie non c'è l'albero però mi serviva), era sorpresa di vederlo li e apri subito.
-Ma tu sei pazzo!-esclamò Violetta sottovoce incredula.
-Hai ragione, sono pazzo...-disse Leon sottovoce diretto, entrando nella stanza con molto attenzione.-...ma di te Violetta, io non ho mai pensato o fatto una cosa simile per nessuno-
Violetta senti il cuore battere sempre di più a quelle parole e alla sua vicinanza.
-Leon... io...-
"Anch'io sono innamorata di te, Leon. Vorrei dirtelo ma le parole non mi escono"pensò Violetta emozionata.
-Shh... non dire nulla... chiudi solo gli occhi-disse Leon con tono dolce portando le mani al suo viso.-Voglio darti il mio secondo regalo, qualcosa che non dimenticherai mai-
"Oh mamma... ci siamo... tra poco riceverò il mio primo bacio..."pensò Violetta emozionata chiudendo gli occhi."...ho aspetto questo momento da tutta la sera... da quando lo conosciuto..."
Appena Leon chiuse gli occhi e sfiorò le sue labbra, si apri con tutta sé stessa a lui.    
"Mamma, Leon mi ha appena baciato... il mio primo bacio... è stato il più bello di quanto avessi immaginato... e come se tutto avesse un nuovo significato per me"pensò Violetta aprendo gli occhi e perdendosi in quei occhi alla fine del bacio.
-Stai bene?-chiese Leon dolce.
-Si mai stata meglio-disse Violetta felice.-Non potrò mai scordare questo compleanno, il nostro incontro e tutto questo-
-Violetta, so che ci conosciamo da poche ore ma mi sono innamorato di te e voglio stare con te-dichiarò Leon molto diretto con una gran emozione nel cuore.-Vuoi essere la mia ragazza?-
-Si mille volte si-disse Violetta abbracciandolo felice.-Anch'io mi sono innamorata di te ma...-
I ma non gli piacevano molto a Leon, erano il preludio di qualcosa di brutto.
"ma certo è per Ludmilla, è logico... è ancora la mia ragazza... be' per poche ore... domani la lascerò per stare per sempre con Violetta"pensò Leon deciso. 
-Se è per Ludmilla, la lascerò domani-disse Leon rassicurandola.-prima la volevo lasciare perché ci ha provato con quello li ma adesso perché mi sono accorto di non averla mai amata, sei stata proprio tu a farmi capire cos'è amore-
-Leon, le tue parole mi riempiono di gioia e questo è il giorno più bella della mia vita... sto vivendo una favola... una bellissima favola... tu sei il principe azzurro che aspettavo da tempo-disse Violetta con mille emozioni nel cuore e poi divento triste.-ma mio padre non permetterà questo, lo conosco e meglio se mi dimentichi, Leon-
Leon le prese le mani e dichiarò:-Non voglio dimenticarmi di te, di ciò che abbiamo vissuto oggi, voglio stare con te Violetta e non mi importa di tuo padre, potrà anche ostacolare il nostro amore ma io sono pronto a tutto per te e per liberarti da gabbia dorata in cui ti ha rinchiuso. Come diceva sempre mio nonno l'amore trionfa sempre su tutto-
Violetta era così commossa da quelle parole, lo bacio con tutto l'amore che sentita e avrebbe lottato per quell'amore.
-Con te al mio fianco sento di poter fare qualunque cosa-disse Violetta sicura.
-Lo stesso vale per me-
Sentirono dei passi venire verso la sua camera e subito Leon e Violetta si misero nel letto sotto le coperte per non essere scoperti. Erano guai se German beccava Leon a quell'ora in camera di Violetta, quella era la volta buona che metteva le sbarre alla sua finestra e la chiudeva per sempre in quella torre.
Dopo qualche minuto sentirono quei passi allontanarsi da li.
-Per fortuna era un falso allarme-disse Leon sollevata.
-Già c'è mancato poco-disse Violetta sollevata. 
-Sai non voglio tornare a casa, vorrei stringerti a me tutta la notte-disse Leon guardandola negli occhi.
-Allora resta qui, puoi andartene domani mattina su presto-gli propose Violetta con entusiasmo.-mettiamo la sveglia sul mio cellulare così mio padre non ti scopre, sarà il nostro segreto-
-Si mi sembra una splendida idee, principessa-disse Leon felice.
Violetta si addormento sul petto di Leon, stretta tra le sue braccia e quella sera era nato il loro amore, destinato a durare per sempre.
 
 
 
 
 
  
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