Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: julietlovelove    16/09/2007    6 recensioni
Lo abbraccio forte, mi infilo nella sua felpa calda che profuma di lui. Lui mi accarezza i capelli con quel tocco caldo e dolce che adoro. Alzo lo sguardo e lo vedo che con la lingua cerca di catturare i fiocchi di neve che cadono. Sorrido. < Sai Tomi.. > < Dimmi.. > e ti volti a cercare il mio sguardo perso nella tua felpa. < Secondo me i fiocchi di neve sanno di cioccolata.. > < E perché? > mi chiedi divertito. < Perché tu sai di cioccolata.. > Un atmosfera un po' troppo natalizia. Ma dannatamente "reale", malinconica e dolce. Come il cioccolato...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: Tutto quello che state per leggere è frutto della mia mente malata e non è stato scritto a scopo di lucro. Non vuole offendere in alcun modo il nome della band in questione (Tokio Hotel) e men che meno la band stessa mi appartiene ( .__. )
Inoltre NON è twincest, se siete ANTI-TH astenetevi alla lettura grazie.



Piccole note dell'autrice: questa one shot è stata scritta, rivista e pubblicata nello stesso giorno, ossia oggi. quindi se ci sono eventuali errori di battitura pregherei di farmelo notare. oltre a questo, ringrazione già chi la leggerà e (molto volentieri) commenterà xD
è la prima volta che pubblico qualcosa seriamente su questo sito. mi sono buttata nelle one shot perchè solitamente non ho tempo/voglia/pazienza di finire le long fic (sono una pigra lo so -.-) siate buoni con me *.*
bando alle chiacchere, leggetevi questa cosa smielosa, malinconica e natalizia e ditemi che ne pensate.








ULTIMA NOTA (la più importante): questa one shot è dedicata alla Marti a Tutte, a Loro, a LUI e a quei giorni fantastici, 6 e 7 settembre 2007.




COPYRIGHT:  Miracle of Christmas - Funeral for a Friend (testo e titolo)











Miracle of Christmas.





Un passo dopo l'altro. Cammino lungo questo largo marciapiede che fiancheggia tutti questi negozi illuminati a giorno. E ogni dieci passi la canzone che stavo cominciando a canticchiare cambia, sostituita da quella proveniente dalla porta del negozio successivo, aperta da un cliente frettoloso di entrare e cercare un po' di calore che non trova di certo in strada.
Una signora con la pelliccia color cachi, guantini di velluto indossati solo di circostanza e un borsone che probabilmente striscerebbe ancora se non l'avessero trasformato in quell'oggetto, esce titubante da un negozio e l'aria fredda di Dicembre la investe in pieno. Preferirebbe starsene dentro ma non può, i prezzi che ha letto sulle etichette dei vestiti non vanno a braccetto con il suo portafoglio e tenta la fortuna sbirciando nelle vetrine al di là della strada. Riesco appena a percepire le note di una canzoncina natalizia che la porta si richiude, lasciandomi sola con la mia immaginazione a canticchiare il resto del pezzo.
< ..Last christmas i give you my hearth.. >
Una parola dopo l'altra e i ricordi mi riportano a rivivere il Natale di qualche anno prima, triste, solitario, malinconico. Niente a che fare con quello che sto passando ora. Niente.
E un'altra canzone, e altre persone di cui mi figuro la vita che stanno passando aprono e chiudono porte di negozi costosi o meno, frettolose, infreddolite, frenetiche di prendere l'ultimo regalo al nipote e al prozio che non vedono da circa 4 anni.
Cammino tranquilla, con le guance arrossate e il freddo che mi penetra nel cappotto rosso. Niente da fare, non mi abituerò mai all'inverno di Berlino. Ma ho imparato ad amarlo, come ogni cosa di questa città.
Alzo lo sguardo e lo punto al cielo, nero ormai. Non si intravede nemmeno una stella, è tutto coperto da una soffice coperta di nuvole che non riesco a vedere. Mi tiro su una manica della giacca e controllo l'ora: le sei, ed è già buio pesto se non fosse per tutte queste luci appese alle case, ai negozi, ai lampioni. Ovunque punto i miei occhi riesco a ritrovare questa atmosfera magica. Ci manca solo un po' di neve..
Sfilo dalla borsa il mio paraorecchie di pelo nero e me lo infilo sotto al berretto. Ho ancora freddo nonostante sia coperta da capo a piedi con ogni genere di indumento possa scaldarmi: guanti, sciarpa extralarge, triplo paio di calze e pantaloni spessi due centimetri, per non parlare delle 5 maglie e maglioni che ho sotto il cappotto.
Ho pensato troppo forte, mi giro quando una mano mi picchietta dolcemente la spalla da dietro.
< Sei sempre la solita freddolona.. > mi dice con un sorriso.
< E che ci posso fare scusa?! > ti rispondo per quanto quella sciarpa me lo possa permettere. E sorrido nascosta da quella lana soffice e calda. Sarà il freddo, saranno le sensazioni che la tua voce mi fa provare, ma arrossisco ancora di piu e rintano ancora di più la mia faccia.
< Hai tutto il naso rosso.. > e mi dai un piccolo bacio sulla punta di quell'unico pezzo del mio viso che è rimasto allo scoperto. Che bello vedere i tuoi occhi così vicini ai miei, che bello scaldarsi solo con la tua voce, con il tuo sorriso, con una tua piccola attenzione.
E questa volta non nascondo il sorriso imbarazzato che mi è uscito e nemmeno il rossore, che sia provocato dal freddo o dall'emozione.
Tiro fuori la mia mano dal cappotto e la infilo nella tasca della tua felpa. Nonostante i guanti pesanti me la stringi e incroci le tue dita con le mie, sorridendo come solo tu sai fare. Dolce e dannatamente bello nella tua goffaggine di quei vestiti esageratamente larghi.
Stiamo così, insieme a guardare quella strada gremita di passanti, tranquilli, sereni, felici. Non pensando a niente, la discussione di cinque minuti prima l'abbiamo già dimenticata. Si perché ti basta veramente troppo poco per farti perdonare, uno sguardo, un sorriso e io sono di nuovo la ragazza più felice del mondo. E cammino di nuovo sulle nuvole. Ma insieme a te, appoggiati al muro di questo palazzo, in mezzo a questa folla così estranea, non occorre immaginare le nuvole per essere felice.
< Scusa per prima.. > te ne salti fuori
< Tranquillo.. Ti ho già perdonato.. > ti rispondo sorridendo e appoggiando la testa alla tua spalla. Vorrei che questi momenti con te non finissero mai.
< Ehi piccioncini! > alzo di scatto la testa. Loro.
< Finalmente, maniaci dello shopping. Avete svaligiato a sufficienza il negozio? >
< Ahah.. Siamo usciti 10 minuti fa ma non vi trovavamo più.. > mi dice Marti.
< Si, scusate colpa mia.. Mi sono allontana velocemente diciamo.. >
< E perché? >
< Colpa mia.. L'avevo fatta incazzare.. > mi stringo più forte al suo braccio.
< Tom sei sempre il solito stronzo! > gli dice Bill, tirandogli una delle innumerevoli borse che portava in testa.
< Non occorre Bill! L'ho già perdonato.. > gli dico ridendo.
< E tu sei sempre troppo buona Giulia. Quante volte te l'ho detto che.. >
< "non si merita tutto questo mio fratello?" Tante Bill.. Ma che ci posso fare.. > lo interrompo imitandolo.
< Va a capirla quella ragazza.. > dice Bill rivolto a Marti ed entrambi mi guardano con un espressione rassegnata sul volto.
Scoppio a ridere, sono troppo buffi quei due. Così simili ma così diversi. Mi mettono di buon umore ogni volta che li vedo.
< Che ti ridi te?! > mi urla addosso Marti tirandomi a sua volta la borsa in testa. La guardo negli occhi e vedo lo stesso sentimento che c'è nei miei. E le sorrido, e ci capiamo al volo. Siamo felici, dopo tanto. Felici con i nostri sogni realizzati.
< Io avrei un idea.. Che ne dite se ci avviamo che almeno non moriamo assiderati? > se ne esce Tom.
< Ma da quando sei diventato così saggio Tom? >
< Da quando mia cara Marti me la spasso con la tua migliore amica che si da il caso sia molto intelligente >
< E così tu te la staresti solo spassando con me eh?! > ribatto io tirandoti un pugno sul braccio. E tu fai finta di esserti fatto male, solo per farmi sentire un po' orgogliosa.
< Lo sai che scherzo.. > mi dici a fior di labbra, per poi baciarmi lì, in mezzo al marciapiede, davanti a tutti. Un brivido mi percorre la schiena. Come la prima volta, come un anno fa.
Ci stacchiamo e riprendiamo a camminare cercando di seguire gli altri due che discutono animatamente su quale sarà la loro prossima preda in fatto di acquisti.
Ti tengo forte la mano, come se potessi scappare. Un tempo lo avresti fatto, ma ora.. Ti conosco troppo bene. Tu non mi lasceresti mai da sola.
< Eddai Marti! Andiamo da Dolce & Gabbana! Ci fanno lo sconto ti dico! >
< E come fai ad esserne sicuro Mr. sono Bill Kaulitz e chiunque mi fa lo sconto?! >
< Perché li conosco i proprietari! >
< Come conoscevi i proprietari di Versace 1 kilometro fa! >
< Mica è colpa mia se quei due si sono trasferiti alla sede del negozio in Spagna! >
< Ecco appunto.. Magari questi si sono trasferiti in India.. >
< Marti.. Fidati > le dice, prendendola per le spalle. E sono sicura che lei si sta perdendo nei suoi occhi, come la prima volta. Come succede a me. E abbassa lo sguardo incerta e mormora un "ok" poco convinto.
Bill sfodera uno dei suoi sorrisi che sono sicura farebbero finire anche una guerra e lei si scioglie. Lo vedo dai suoi occhi e dalle sue guance che diventano bordò. Con la coda dell'occhio guardo Tom che sorride guardando quei due e non posso fare a meno di sorridere anche io.
Bill ricomincia a camminare, prende la mano di Marti nella sua con sicurezza e insieme si avviano all'entrata del nuovo negozio.
< No vi prego! Non ditemi che avete intenzione di passare le prossime ore qui dentro?! > esclama Tom.
< Certo che si! > rispondono quei due, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Li guardo con una faccia sconvolta: non si stancano mai mi chiedo?!
< Ti prego Tomi, portami via > gli chiedo con due occhioni lucidi, ma per il freddo, e in viso stampata un espressione supplicante.
< Certo, mia Bella! Il tuo cavaliere ti portetà via da queste due minacce per il portafoglio! > scoppio a ridere, amo quando parli in questo modo, amo quando fingo di essere una bambina e tu il mio cavaliere. Come nelle favole, solo che questa è la realtà.
< Ciao ragazzi a dopo.. > e ce ne andiamo prima di dover mettere piede in quel nuovo centro commerciale a più piani. Riesco a vedere prima di voltarmi Bill che prende tra le mani il viso di Marti. Sempre i soliti quei due, mai lasciarsi andare davanti a noi. Neanche fossimo estranei. Preferiscono far finta di litigare tra di loro per poi baciarsi appassionatamente all'ingresso di un negozio costoso, mentre tutti si girano a guardarli, invidiosi, nostalgici, scocciati, ammirandoli. Si perché quei due sono semplicemente perfetti insieme.
< Guarda Giu! Un negozio di musica! Andiamo! > e mi trascini dall'altro lato della strada, dentro quel posto caldo finalmente, ma mi bastavi tu che mi bruciavi il cuore, anche se queste cose non te le dirò mai.
Un ondata di vento tiepido ci invade, riscaldamento a palla, e comincio a togliermi il cappotto, i guanti, la sciarpa, il paraorecchie e il berretto infilando quello che ci sta in borsa in malo modo.
Ti osservo finchè saltelli da uno scaffale all'altro, con gli occhi vispi che scrutano ogni copertina dei cd, che non si fanno sfuggire niente, sembri un bambino in un negozio di giocattoli.
Ti lascio nel reparto Hip Hop, mentre io sfuggo verso le novità, a immergermi in un ascolto di qualche compilation di Natale che mi metta addosso un po' di quell'allegria nostalgica e magica che tanto mi piace. Lancio delle occhiate distratte intorno a me e per caso vedo quel cd.
Sfondo bianco, natalizio, vari artisti. Scorro i titoli e incontro quella canzone che ho sempre amato, da quando avevo 15 anni.
< Ehi Tomi! Ho trovato la canzone di Natale dei Funeral! > esclamo in mezzo al negozio, felice di quella scoperta.
Mi infilo le cuffie grandi sulle orecchie, e premo play sullo schermo. Attendo che parta la prima e poi mando avanti, traccia numero 7. Di solito è sempre la migliore dell'album.
Partono quelle note che tanto mi ricordano quando ancora i miei sogni nemmeno ci speravo più si avverassero.

Steal this night away
So that we're not waiting
The feeling in my gut
Makes my head ache
And the feeling that i get
Walking downstairs
The feelings of surprise
Before my eyes

Due braccia forti mi stringono da dietro. Sussulto ma subito mi lascio andare al tuo abbraccio, a quel profumo.  Mi allontani una cuffia e la avvicini al tuo orecchio. Sento il tuo respiro sul mio collo, i tuoi occhi nei miei, il tuo sorriso nel vedermi che canto impacciata quelle strofe.
E poi canti anche tu il ritornello, perché non so per quale motivo, sai anche tu quella canzone e credo sempre di più che non siamo stati mai divisi, in un modo o nell'altro eravamo sempre vicini.

It's a miracle
It's a miracle
On this christmas day
On this christmas day
It's a miracle
It's a miracle
It's on this christmas day

Ci allontaniamo da quel calore artificiale, ma il mio cuore sta ancora bruciando e brucerà finchè tu sarai qui per mano con me, qui che mi sfiori il fianco con la tua mano, che mi accarezzi la guancia fredda e calda, il naso rosso.

And the gifts that we all gave
In remembrance
Of this final day
To ease this miracle

Appena usciamo ce ne stiamo lì a fissare la strada. Berlino, la nostra Berlino. La città che ha visto tutto di noi, ci ha visto crescere, ridere, piangere, amare..
Nel negozio davanti a noi Bill e Marti escono con altre borse, ridono felici anche loro di quel giorno. Felici e basta.

It's a miracle
It's a miracle
On this christmas day
On this christmas day
It's a miracle
It's a miracle
On this christmas day
On this christmas day

Le luci colorate illuminano i nostri volti, le persone ci passano di fianco, imprecando perché ce ne stiamo lì fermi a osservare il cielo scuro, nessuna stella. Dagli altoparlanti in strada alcune canzoni lasciano nell'aria le loro note dolci ma io ho ancora in testa quella canzone, più magica delle altre.
Sono usciti giusto in tempo, siamo usciti giusto in tempo.

The snow is falling down
Around us now
The snow is falling down
Around around
The snow is falling down
The snow is falling down
The snow is falling down

Un piccolo batuffolo bianco si posa sulla punta del mio naso. Sbuffo divertita. Tom mi si avvicina e me lo toglie con la mano sorridendo come lui solo sa fare. E lo guardo negli occhi. Potrei affogarci un giorno o l'altro. Ma la sua mano mi prende e mi tira di nuovo a galla. La porta sul suo petto, nonostante la felpa riesco a sentire il suo cuore che batte. Batte forte, come il mio, batte all'unisono. Batte per me. Batte per noi.
E mi alzo in punta di piedi per arrivare a sfiorare le sue labbra che sanno di cioccolata. E lo bacio come se fosse la prima volta, come se fosse l'ultima, mentre la neve cade più fitta, più fredda. Ma sono sicura che quando cade su di noi si scioglie talmente mi sta scaldando questo bacio, questo amore.

It's a miracle
It's a miracle
On this christmas day
Oh on this christmas day
It's a miracle
It's a miracle
It's On this christmas day

Ci stacchiamo e guardiamo dall'altro lato della strada. Bill e Marti si abbracciano con lo sguardo rivolto su, verso quei fiocchi leggeri che piano ci ricoprono. Abbassano lo sguardo su di noi e li salutiamo, con il sorriso sulle labbra. Lasciamo scorrere quei momenti magici senza parlare.
E poi Bill finalmente si lascia andare e prende la Marti tra le braccia e la bacia, la bacia senza pensarci, fregandosene di tutto e di tutti. Perché questo è l'amore. Lasciarsi andare ed essere felici come mai si è stati.
Guardo Tom, mi perdo nei suoi occhi nocciola che mi ricordano così tanto quei cioccolatini che mangiavamo ieri sera davanti al fuoco sul divano. E realizzo lì, in quel momento, in mezzo a tutta la gente e alla neve che ci ricopre, che lo amo. Non glielo dico, non voglio rovinare il momento, lui l'ha già capito, lo vedo dai suoi occhi che mi vogliono dire la stessa cosa. Lo abbraccio forte, mi infilo nella sua felpa calda che profuma di lui. Lui mi accarezza i capelli con quel tocco caldo e dolce che adoro. Alzo lo sguardo e lo vedo che con la lingua cerca di catturare i fiocchi di neve che cadono.
Sorrido.
< Sai Tomi.. >
< Dimmi.. > e ti volti a cercare il mio sguardo perso nella tua felpa.
< Secondo me i fiocchi di neve sanno di cioccolata.. >
< E perché? > mi chiedi divertito.
< Perché tu sai di cioccolata.. >
E ti bacio, assaporando la neve che ha quello strano gusto di te.







The end.









Note finali: spero nessuno si sia addormentato leggendola, già la prima persona l'ha letta mi ha detto che ha pianto già da metà. Spero di non ritrovarmi il box dei commenti allagato  :]
Spero invece sia piaciuta, mi ci è voluta un sacco di ispirazione e una buona dose di tristezza ma ne è valsa la pena.
A presto!
Ringrazio già chi recensirà (in bene e in male logico xD)


:***





Juliet.
xxx
   
 
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