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Autore: __Scarlet    01/03/2013    2 recensioni
Cadere è proprio come volare, solo con una destinazione molto più definitiva.
«E mentre vola, mentre sa di avere gli occhi sconcertati di John su di lui, Sherlock riesce a pensare solo ad una cosa, una cosa che non ha mai detto, né forse mai pensato, ma che in realtà è sempre stata lì, dentro di lui.»
Gli ultimi momenti di Sherlock e John prima della "caduta".
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE FALL


In trappola. Ecco come si sente Sherlock, sul tetto del Bart's.
Intrappolato nella tela di Moriarty, il pazzo Moriarty, che ora giace morto su quello stesso tetto.
Tiene tra le mani il cellulare, Sherlock, fissando John che lo guarda dalla strada senza capire quello che sta capitando.
«Che succede?» può recepire perfettamente il tono confuso di John attraverso il telefono, confuso e disorientato. Sa già quello che ha intenzione di fare? Quello che è costretto a fare? Costretto da un uomo morto, da un folle assassino che ha preferito senza indugio la sua stessa morte pur di vedere Sherlock sconfitto.
La voce di Sherlock esce dalla gola quasi a fatica: «Ti devo delle scuse. È tutto vero.»
«Cosa?»
«Tutto ciò che hanno detto su di me. Ho inventato Moriarty.» No, non è vero John, Moriarty esiste ed è qui accanto a me, in una pozza di sangue. Lui esiste, John. Ma devo salvarti.
«Perché stai dicendo queste cose?» chiede il medico sconcertato, dopo qualche secondo di silenzio.
«Sono un impostore.» tre parole sputate con disprezzo e disgusto dalla bocca dell'investigatore. Tre parole che saranno il suo unico necrologio.
«Sherlock-»
«I giornali hanno sempre avuto ragione.» Sherlock lo interrompe. Sa che se non dice adesso ciò che ha da dire potrebbe non trovare più la voce, già spezzata dalle lacrime che gli offuscano la vista, e non può permetterselo. John, il suo John, non può morire per il folle gioco di un pazzo. «Voglio che tu lo dica a Lestrade, voglio che tu lo dica alla signora Hudson e a Molly. Anzi, dillo a chiunque voglia ascoltarti. Di loro che ho creato io Moriarty, per i mei scopi.»
«Ok. Zitto Sherlock, sta zitto. La prima volta che ci siamo visti- la prima volta che ci siamo visti- tu sapevi tutto su mia sorella, giusto?» Arrabbiato? John sembra arrabbiato.
«Nessuno potrebbe essere tanto intelligente.»
«Tu sì.» Oh, John. La decisione con cui pronuncia quei due monosillabi lascia Sherlock smarrito per un attimo, e una lacrima non può fare a meno di sfuggire lungo lo zigomo fino al mento, per poi cadere ed asciugarsi nella sciarpa blu.
Davvero pensava che avrebbe convinto John così in fretta? Davvero credeva che lui non gli avrebbe posto domande, che non avrebbe tentato di mostrargli le prove che quanto stava affermando era falso? Davvero pensava che John si sarebbe arreso subito, senza combattere, senza tentare di prevalere su quel suo pazzo coinquilino che aveva cominciato a dire stupidaggini?
«Ho fatto delle ricerche su di te. Prima che ci incontrassimo ho scoperto tutto il possibile per fare colpo su di te. Era un trucco. Un semplice trucco di magia.» Sembrava una buona copertura. Del resto, lo stesso John aveva ammesso di averlo fatto dopo aver incontrato Sherlock per la prima volta. Banali ricerche su internet.
«No. Va bene, ora basta.» John ne ha abbastanza e si muove. Vuole entrare al Bart's, vuole parlare con Sherlock occhi negli occhi, vuole capire cosa sta succedendo.
«No.» È un comando quello che gli arriva da Sherlock. «Resta esattamente dove sei. Non ti muovere.» Le parole ben scandite, sono un'ordine perentorio al quale John non può che ubbidire.
«Ok»
«Tieni gli occhi fissi su di me.» c'è disperazione nel tono di Sherlock, e lui stesso lo sente. Ma non gli importa più. «Puoi farlo per me? Ti prego.»
«Fare cosa?»
Un respiro. Due respiri. «Questa chiamata... è il mio biglietto. È questo che si fa, no? Si lascia un biglietto.» Ecco cos'è. Il suo ultimo tentativo di sembrare normale, di sembrare come tutte le altre persone. Il suo ultimo tentativo di convincere John che non è quello che pensava di conoscere, che non è il genio sociopatico che credeva, che non sta tentando di salvargli la vita, ma che è un impostore qualsiasi.
«Quando si lascerebbe un biglietto?»
«Addio, John.»
«No... non-»
Sherlock stringe ancora per un attimo il telefono tra le mani. È l'ultimo legame che gli resta con John. Lo vede laggiù piccolo come non gli è mai sembrato, eppure così grande da riempirgli il cuore.
Non c'è altro modo, per ora. Sherlock lo deve fare. Deve abbandonare John per salvarlo.
All'improvviso, la sofferenza che per tutta la durata di quella telefonata ha tenuto dentro, esplode e, se non sapesse che è fisicamente e razionalmente impossibile, giurerebbe di sentire il suo cuore spezzarsi.
Sapendo di avere lo sguardo di John fisso su di lui, sapendo che probabilmente soffrirà e lo odierà per sempre per quello che sta facendo, Sherlock getta il cellulare a terra.
Cadere è proprio come volare, solo con una destinazione molto più definitiva.
Ed è ora di volare.
Sherlock allarga le braccia, proprio come un uccellino prima di spiccare il volo... e vola.
E mentre vola, mentre sa di avere gli occhi sconcertati di John su di lui, Sherlock riesce a pensare solo ad una cosa, una cosa che non ha mai detto, né forse mai pensato, ma che in realtà è sempre stata lì, dentro di lui.
«Ti amo, John.»




 


Note dell'autrice:

Beeeene.
Se siete arrivati fin qui, innanzitutto vi ringrazio *-*
Non so bene come mi sia venuto in mente di scrivere questa cosa... stavo riguardando per l'ennesima volta Reichenbach Fall e mi è venuto l'impulso di provare a scrivere questa scena... con una piccola aggiunta personale.
Insomma, da shippatrice compulsiva di Johnlock ho sempre pensato che in quella scena un "ti amo" da parte di Sherlock ci stesse troppo bene e non ho resistito! Mi rendo conto che probabilmente ho reso Sherlock OOC però ho esaudito da sola il mio desiderio xD
Non so come sia scritta, l'ho appena finita e ho tentato di ripulirla da eventuali errori di ortografia, ripetizioni ecc... spero non faccia proprio pena, ecco. Spero che nessuno si strappi i capelli dallo schifo ^^"
Mi defilo, così evito i pomodori!
Baci!
Scarlet

   
 
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