- Ragazzi. A casa si mangia pollo a volontà. - Onew saltellava come un bimbo. Inutile, quando si parlava di pollo perdeva del tutto la ragione.

Buffo. Come sempre. Tanto da far ridere l'intero il gruppo.

Taemin si era buttato a terra senza ritegno, bhe era stanco. Avevamo lavorato davvero molto sodo quel giorno, lui in particolare, che non stava fermo neanche un secondo.

Minho si accovacciò al suo fianco e amichevolmente gli pattò la pancia.

- Su su, Taeminator. Alzati, andiamo a casa. - e gli porse la mano che, senza pensarci due volte, Taemin afferrò.

Scossi la testa con aria leggermente divertita, quella sarebbe stata una delle nostre ultime prove prima dell'inizio delle riprese del drama.

Gli SHINee sarebbero stati senza Minho per un pò.

Chissà come sarebbe stato quel drama.

No, non mi ero informato. Sapevo solo che era una di quelle stupide storie d'amore super scontate.

Probabilmente non ne avrei visto neanche una puntata, ero troppo impegnato.

- Ehy Bummie, a chi arriva primo all'auto? - Jong mi circondò le spalle con un braccio e piegò le labbra in uno dei suoi soliti sorrisetti beffardi, tipici di chi , ovviamente, ti stesse sfidando.

Scrollai le spalle e, delicatamente, scostai il suo braccio dal mio corpo.

- No Jongie, torno a piedi. Devo assolutamente comprare l'ultimo numero di Cosmopolitan. E poi camminare mi fa bene. - sorrisi afferrando il mio borsone caricandomelo in spalla.

- Come vuoi Bummie, non fare tardi o finiamo tutto il pollo. - ridacchiò il piccolo Taemin. E in un attimo tutto il gruppo uscì dalla sala, lasciando me solo.

Un momento. Avevo dei capelli fuori posto.

Cavolo, non potevo avere dei capelli fuori posto, ero inguardabile.

Corsi davanti allo specchio armeggiando con le dita tra i capelli. Passarono..dieci minuti? No, forse di più.

Si, in effetti avevo esagerato un pò, ma finalmente ero perfetto.

Anche dopo un'intera giornata di prove io ero PERFETTO.

La modestia, poi, è sempre stata il mio forte.

Finalmente mi decisi ad andare, anche perchè si era fatto un bel pò tardi.

Mi aggiustavo la maglia, anche quella doveva essere perfetta, eh.

Poi mi fermai con il piede a mezz'aria. Uno strano rumore giunse alle mie orecchie.

Sembrava che qualcuno stesse piangendo.

Ero tentato dall'ignorare quella persona che piangeva, rischiavo di non trovare la mia rivista preferita.

"Ah al diavolo".

Il mio dannato senso dell'altruismo ebbe la meglio, così feci retromarcia ed entrai nella sala dalla quale proveniva quel triste e delicato pianto.

E la vidi.

La sua esile figura era accovacciata a terra e, con la schiena appoggiata allo specchio della sala, abbracciava le proprie ginocchia.

Perchè piangeva? Non l'avevo mai vista così, eppure ero uno dei suoi migliori amici.

Lei che portava sorrisi ovunque andasse, la tipica ragazza che tentava l'impossibile per far star bene addirittura la persona che le aveva fatto il torto più grande.

Quella ragazzina che con la sua ingenuità riusciva a far sempre ridere tutti, tanto era buffa.

L'unica persona che mai avrebbe dovuto piangere.

Non ci pensai due volte, gettai il borsone sul pavimento e subito l'affiancai poggiandole una mano sulla testa.

- Ehy, Sulli, che succede? - lei sussultò appena quando posai la mia mano sul suo capo, probabilmente non si aspettava di trovarmi lì. Alzò leggermente il viso mostrando i suoi occhi arrossati e le sue guance tracciate da delle lacrime che poco c'entravano con i dolci lineamenti del suo volto.

E solo in quel momento mi accorsi di una piccola differenza.

- Ehy, ma i tuoi capelli.. - fermai la frase per accarezzarle dolcemente i capelli.

Lo ammetto, io amavo i capelli lunghi.

Specialmente i suoi. Erano lunghissimi e morbidissimi. Tantissime volte prima dei concerti le chiedevo se potevo accarezzarle i capelli, e ovviamente lei accettava con uno dei suoi magnifici sorrisi. In fondo rilassava me e lei.

Ma dove erano finiti quei lunghi capelli che tanto amavo?

Adesso invece corte ciocche di capelli che non riuscivano neanche a caderle sulle spalle, insomma..capelli corti. Proprio come li porterei io, o Taemin, o qualunque ragazzo.

- Oppa.. - iniziò tra i singhiozzi. E qui le poggiai una mano sulla guancia per asciugarle le lacrime. Non riuscivo a vederla così, lei che sorrideva sempre. Lei che ogni volta saltellava nella nostra sala prove per romperci le scatole. - ..mi hanno tagliato i capelli. - si limitò a dire.

No, lei non era la tipa che si deprimeva facilmente, ma sapevo quanto tenesse ai suoi capelli. O meglio, quando tenessi io ai suoi capelli. Insomma, avrei pianto anche io se avessero tagliato il mio bellissimo ciuffo biondo - eh si, probabilmente scoppierei in lacrime se lo facessero- .

Il drama.

Ma certo, doveva essere per questo che le avevano tagliato i capelli.

No, come già detto, non mi ero informato, però sapevo che Sulli - o Jinri, come preferiva essere chiamata - doveva fingersi un uomo.

- E' per il drama, vero? - sbuffai quando lei annuì flebilmente. Subito allungai le braccia verso di lei e la strinsi tra le mie braccia.

Lei amava gli abbracci, lo sapevo. Ovvio che lo sapevo.

E a quanto pare aveva proprio voglia di un abbraccio visto che subito affondò il viso nel mio petto.

Quello stupido drama, non era neanche iniziato e già dava problemi.

- Dai, non è niente.. - presi ad accarezzarle i capelli. - sei bella anche così. - Sorrisi dolcemente.

In effetti lo pensavo davvero, lei era molto, ma molto, bella e nessuno poteva negarlo.

Certo, non avrei più avuto i suoi lunghi capelli come anti-stress, ma c'era sempre il suo sorriso, la sua voce, c'era sempre lei. E a me andava più che bene.

- Avevo dei capelli lunghissimi. - borbottò infantilmente, sembrava proprio una bimba. Mi correggo, la MIA bimba.

- Ricrescono, tranquilla. Ricresceranno e saranno più belli e lunghi di prima. - le sorrisi ancora e fortunatamente lei ricambiò il mio sorriso, ed era così bella.

Io avevo un'amica bellissima.

In fondo io, bellissimo come sono, posso avere solo amici bellissimi.

- Grazie Oppa. - e il suo sorriso si allargò. E più lei sorrideva più il mio cuore batteva veloce.

Il solito, quella ragazza riusciva a farmi emozionare con niente.

Forse avevo una cotta per lei.

Forse, però.

Forse non avrei visto il drama perchè lei sarebbe stata tutto il tempo appiccicata a Minho, e questo mi dava fastidio.

Forse continuavo a guardarla sorridendo come un ebete perchè mi ero davvero incantato.

No, non ero un tipo a cui piaceva vivere nel dubbio.

E non ero neanche un tipo che si faceva prendere facilmente dalla paura.

Così poggia entrambe le mani sulle sue guance e, con una lentezza che quasi mi uccideva, mi avvicinai a lei.

Fu la cosa più bella del mondo, le mie labbra incontrarono le sue, morbide come sempre avevo immaginato.

Chiusi gli occhi, per godermi al meglio le sue labbra, ma probabilmente lei li tenne aperti, troppo stupita e incredula da quello che stava succedendo.

E a malincuore mi allontanai da lei, che ancora mi guardava con gli occhi spalancati. Mi allontanai quasi subito, ma no avrei voluto.

Portò un dito a sfiorarsi le labbra leggermente schiuse per lo stupore.

Senza imbarazzo, finalmente parlai.

- Si, capelli lunghi o meno, sei sempre bella. - e guardai l'orologio roteando gli occhi con finta irritazione. - E l'edicola ha chiuso, non posso comprare l'ultimo numero di Cosmopolitan. -

Lei mi guardava ancora spaesata, per quanto tempo voleva rimanere in quella fase di shock?

- T-tu mi hai .. - iniziò a borbottare. Era così tenera, ed io raggiante. Bhe, ammetto di aver sempre sognato di baciarla.

Fin da quando lei, piccola bimba di appena dodici anni, mi costringeva a correre per tutto l'edificio alla ricerca di alcune stupide chiavi.

E continuava a balbettare, non riusciva a dire una parola, così risi ancora.

- Si, ti ho baciata. E, purtroppo per te, probabilmente lo farò ancora e ancora. -

Sorrideva.

Si, sorrideva tra lo stupore. Questo significava che le era piaciuto. E, conoscendola, le era piaciuto anche tanto.

Non piangeva più. Ero riuscito a farle ritornare il sorriso. Quel sorriso che piaceva tanto a tutti. Ma poi a chi importava di "tutti", l'importante era che quel sorriso fosse dedicato a me, solo a me.

Mi avvicinai nuovamente a lei, ma il mio caro cellulare - tanto caro quanto insopportabile - decise di squillare proprio in quel momento.

Minho.

Oh. Era tardi, vero.

- Ok. Rimandiamo l'ancora e ancora a domani. - sorrisi nuovamente, riuscivo a fare solo quello.

Mi fermai ad un semplice bacio sulla guancia, un gesto che servì ugualmente a farla avvampare in un attimo.

E dopo averla salutata ancora, ripresi il mio borsone e uscii dalla sala, senza darle il tempo nemmeno di balbettare un "ciao" molto, ma molto flebile.

Camminavo a passo svelto, quasi correvo tanto della felicità.

Le cose tra me e Sulli sarebbero cambiate, e in meglio speravo.

Guardai nuovamente l'orologio.

Stupido Onew, speriamo mi abbia lasciato un pò di pollo.

 

Oooook, ripeto che questa storia non è mia, ma di una mia amica e_e
E io probabilmente non vivrò quando lei scoprirà che l'ho sputtanata in questo modo, ma vabbè. 8))

Cooooomunque, si. KeySul. Coppia assurdissima °-° Ma lei la ama, e sfangirleggia come se non ci fosse un domani. - cit.
Se vivrò, è probabile che sputtanerò ancora e ancora questa mia cara amica ù.ù Altrimenti sarà lei stessa a sputtanarsi da sola 8)) I love u, darling <3

E bye bye ù.ù