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Autore: wereallyloveklaine    02/03/2013    1 recensioni
Kurt e Blaine come non li avevate mai visti. Alcuni circostanze uguali a quelle del film altre no.
Kurt coraggioso e rispettato..Blaine disastrato e non compreso.
Un'uscita di sera,di nascosto. Un cuore spezzato e un viso angelico. Sono questi gli ingredienti per un'amore dannato e perfetto?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.

Chissà cosa avrebbe fatto Biancaneve se il principe azzurro dopo averla baciata le avesse detto di non voler essere il suo principe.
Avrebbe fatto come Blaine? Si sarebbe seduta in macchina (o in una roccia a modo di sedia) con le mani ai capelli e avrebbe pianto? Lui non si era sentito così umiliato da quella volta in prima media, quando si era lasciato uscire un rumore dal fondo schiena quando facevano un minuto di silenzio per la morte di una nonna di un compagno.
Sebastian l’aveva baciato, gli aveva toccato e anche tirato quei capelli ricci che odiava,aveva sorriso sulle sue labbra e poi abbracciato come se fosse stato un salvagente in mezzo al mare. Poi Blaine aveva avuto la brillante idea di andare sotto casa sua con un mazzo di fiori, e l’unica cosa che aveva ottenuto era un cuore spezzato e l’immagine del sorriso di Sebastian sopra le labbra di un ragazzo che non era lui.
Aveva sbagliato tante volte nella vita. Aveva sbagliato quando aveva deciso di andare a una scuola pubblica senza amici, aveva sbagliato a fare quello stupido coming-out alla festa del suo ex migliore amico, aveva sbagliato ragazzo cui donare la sua sacra ma ormai sporca verginità. Insomma..di scelte giuste ne aveva fatte poche,forse non ne aveva fatte e basta ora che ci pensava. Ora che vedeva quegli occhi rossi nello specchietto, ora che odorava di quei fiori che aveva tenuto un’ora in mano dietro la porta di Sebastian. Ora che vedeva la sua vita scivolargli dalle mani senza essere capace di trattenerla. Era arrivato alla fine del bivio, ora doveva solo scegliere se continuare a mandare al diavolo quel briciolo di dignità che gli era rimasto e andare avanti, o dire basta definitivamente e sperare di rinascere in un corpo di un ragazzo normale che ama come tutte le altre persone normali amano. Cioè le ragazze.
Ci aveva pensato tanto a concedersi a una donna..e ci stava arrivando,ma se continuava a baciare quelle labbra o a toccare quel corpo esile e troppo sensuale avrebbe vomitato.
Ora, mentre andava nel bar più misero di tutta la città, credeva veramente di essere arrivato all’ultima pagina del libro.
 
Dall’altra parte invece, c’era un ragazzo che saltava nel letto con le due sue amiche. Rachel e Mercedes. C’era un ragazzo con la passione della musica, c’era un ragazzo con tanti sogni nel cassetto che avrebbe realizzato. Kurt, a differenza di altre migliaia persone nel mondo, stava bene con se stesso. Era uno di quei ragazzi che aveva accettato fin da subito la sua omosessualità, scherzandoci. Era uno dei pochi a non essere giudicate e preso di mira ventiquattro ore su ventiquattro. A volte si sentiva in colpa per tutti quelli che lasciavano messaggi anonimi nella sua bacheca dicendo che vorrebbero essere come lui. Si sentiva in colpa perché non sapeva come aiutarli..l’unica cosa che riusciva a rispondere era: “Coraggio”.
Perché l’unica cosa che si deve avere in queste situazioni è il coraggio. Al diavolo le canzoni che dicono di non avere paura e di essere se stessi, al diavolo i consigli stupidi di persone stupide in programmi stupidi. La paura c’è sempre, ogni volta che un omosessuale esce di casa.
Kurt ne aveva ricevuti tanti d’insulti o spintoni, ma non ci faceva caso. L’unica cosa che faceva era rialzarsi, sorridere e tornare a leggere la rivista di moda con più consigli utili e meno banali.
Nella sua famiglia tre cugini e una cugina erano esattamente come lui. E siccome erano una famiglia composta di poche persone, era coming-out dire di essere etero. Questo pensiero faceva sempre divertire Kurt. Adorava la sua famiglia così moderna, eccetto sua nonna. E’ ancora convinta di chiamare qualche esorcista, ma infondo la capiva. Un po’ troppo tardi per lei per capire certe cose.
“Ragazzi ragazzi ho un’idea.” Disse Rachel smettendo di saltare a ritmo di musica.
I due amici si guardarono spaventati. Non che fosse una tipa pericolosa, solo..un po’ pazza. 
“Andiamo al Village.” Aggiunse con un tono di voce più basso per non farsi sentire dai suoi genitori.
Due papà per l’esattezza. Mercedes quasi non cadeva dal letto. “Sei impazzita? In quel posto non ci metterò mai piede. Hai idea di quanti maniaci ci siamo la dentro?” Kurt si trovò ad annuire alle parole dell’amica.
Aveva avuto la sfortuna di entrarci in quel postaccio per andare a prendere suo fratello Finn quando era troppo ubriaco per tornare a casa, ed era stato toccato da quasi quindici mani. Esperienze da eliminare.
“Ha ragione..potresti perdere la verginità in meno che non si dica senza il tuo volere.”
“ A quella ci ha già pensato Finn.” Commentò subito lei. Kurt roteò gli occhi, stanco di quella situazione.
Rachel e Finn erano una di quelle coppie “prendi e molla”. Passavano una settimana in pace e altre due in una continua guerra. Ma infondo,forse,si amavano per questo.
“Dai ragazzi,sarà un’esperienza unica. E poi non ci succederà niente..siamo in tre,chi attaccherà mai delle persone in gruppo?”
“Oh certo. Una nera, un gay e una pazza..non ci accadrà niente.” Disse sarcastica Mercedes.
“Ehi attenta a come parli.” Risposi subito io, nello scherzo.
“Dai forse mettetevi i vestiti e usciamo dalla finestra. "Forza ciurma!”
Mezz’ora dopo, dopo tante discussioni, Mercedes stava mettendo il secondo piede fuori dalla finestra sotto lo sguardo divertito di Kurt. “Quando ti dico di non mangiare troppi cibi grassi.” Infatti aggiunse notando il fiatone dell’amica. “Oh ma stai zitto e cammina.”
Si ritrovarono quindi a camminare come dei pazzi ubriachi per le strade quasi deserti di Lima, tra risate e prese in giro per la frangetta di Rachel arrivarono davanti al Village. Un’insegna mal funzionante s’illuminava a scatti, e già degli ubriaconi si trovavano fuori dalla porta a fare apprezzamenti poco carini.
“Lasciali stare.” Sussurrò Kurt a Mercedes notando il suo sguardo triste.
“Allora..entriamo?” disse felice Rachel,mentre metteva un piede dentro il locale.
Ora o mai più.Pensava nel frattempo Kurt mentre cominciava a vedere una nube di fumo e delle teste che quasi non si reggevano.
Ma appena entrato,lo vide. Vide il suo sguardo perso, il suo sorriso triste mentre parlava col bariste,vide la sua mano chiusa in un pugno e quelle labbra quasi perfette che venivano morse da quei denti perfettamente bianchi.
E solo Dio sapeva cosa ne sarebbe stato di Kurt se quella notte Rachel non li aveva convinti a fare quella strana pazzia.
 
 
 
 
Note finali.
Benvenuti nella mia super nuovissima storia! Chi l’avrebbe mai detto che alla fine mi sarei convinta a scrivere una storia tra i miei due amori? 
Vorrei dire solo che ho in mente grandi cose da far fare a questi due. Che vorrei sapere se secondo voi vale la pena continuare oppure no. 
Non ho più niente da dire essendo solo il primo capitolo d’introduzione..quindi aspetto che siate voi che scriviate qualcosa a me. 
Allora alla prossima! Dove ci saranno link di twitter e facebook della storia non miei. Di me vi basta sapere che mi chiamo Simona. 
Sciao e baciiiiii! 
  
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