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Autore: moni_cst    02/03/2013    7 recensioni
Allora perché aveva avuto quella conversazione surreale con Lanie? Come era possibile che Lanie riuscisse a tirarle fuori pensieri che erano nascosti nella sua anima da un po'. Come era possibile che fosse Lanie a suggerirle di parlarne con Castle. Ci avrebbe dovuto pensare da sola. E ci aveva pensato infatti, ma....
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Era sempre tutto perfetto con lui, ma questa volte doveva riuscire a dare voce ai suoi sentimenti, lo doveva fare per lui. Doveva riuscire ad esplicitare con le parole quello che Castle le aveva letto negli occhi.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Kevin Ryan, Lanie Parish, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rick e Kate'
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Un desiderio viscerale.

Prima parte: Lanie.

Kate era appoggiata al lato della finestra, aspettava che Castle tornasse a casa dalla riunione alla casa editrice per il nuovo contratto. Guardava fuori e vedeva la pioggia scendere e scivolare sui vetri delle finestre, il cielo aveva delle sfumature grigie che si riflettevano nelle finestre dei grattacieli di fronte casa sua, assumendo una tonalità blu che le riportavano la mente a quella sera in cui tutto stava per finire e invece tutto era iniziato. Pensò a quanto tempo era stata seduta su quell'altalena sotto l'acqua scrosciante incurante dei brividi di freddo che le scuotevano il corpo, dolorante nel fisico che solo poche ore prima era stato picchiato e preso a calci da Maddox, ma altrettanto sofferente nell'anima, combattuta e divisa su ciò che avrebbe dovuto fare. Sorrise ripensando a come poteva aver avuto tutti quei dubbi sul fatto che Castle l'avrebbe perdonata. Ora come ora, le sembrava assurdo che avesse solo potuto dubitare di ciò. Ma dopo che lei le aveva inveito contro, accecata dalla rabbia, dopo che le aveva nuovamente dichiarato il suo amore,  lui se ne era andato e lei in quel momento si era sentita persa perché pensava che l'avrebbe appoggiata come sempre, che sarebbe rimasto e l'avrebbe sostenuta, come sempre. In effetti ora, ripensando a quella discussione, non riusciva a credere che ancora una volta era riuscita a non affrontare quelle tre parole che nuovamente Castle le aveva detto. Facendo finta di niente, come se non fosse successo. Un'altra volta.  Questa volta però non era svenuta ma aveva deliberatamente cambiato argomento, ancora una volta accecata dall'ira. Eppure quel "I love you" detto da Rick al funerale di Montgomery aveva avuto il merito di farla aggrappare alla vita con tutta se stessa quando il suo corpo era in ospedale e a aveva avuto un attacco cardiaco. Josh le aveva spiegato che non aveva mai visto un cuore riprendersi in quel modo dopo un arresto cardiaco; scherzando, le diceva che era stata fortunata perché aveva avuto il miglior cardiochirurgo in circolazione,ma lei sapeva benissimo che in realtà lei si era attaccata alla vita perché mai come in quel momento voleva vivere. Doveva approfondire, doveva capire se quello che Castle le aveva detto era stato dettato dalla paura di perderla o se invece era davvero innamorato di lei. Le era tutto chiaro quando si era risvegliata ma poi quando lo aveva visto all'ospedale era ripiombata nella paura e nella confusione e aveva pensato di prendersi qualche giorno per rifletterci, per sistemare le cose. Ma era così stanca e debole e c'era Josh accanto a lei e doveva affrontare con se stessa anche questo. E così era letteralmente sparita e non si era più fatta sentire per 3 lunghi mesi. Mesi in cui lei si era rimessa nelle ferite del corpo, ma mesi che le erano serviti soprattutto a capire che doveva farsi aiutare da uno specialista, che da sola non ce l'avrebbe fatta. Solo recentemente, quando lei lo aveva portato per la prima volte al cottage in montagna*, avevano parlato di quel periodo. Sapeva che Castle aveva sofferto ma non poteva immaginare quanto. Ora era invece tutto così chiaro. Il loro amore era indenne e sempre più forte, coinvolgente e totalizzante nonostante quelli passati non potessero dirsi mesi facili per la loro serenità. Ripensò a come avevano passato indenni ma provati l'arresto di Rick, le incomprensioni a Natale, l'assalto a sorpresa di Meredith, le difficili scelte fatte quando si era ritrovata a salvare il senatore Braken, fino ad arrivare al periodo peggiore di tutti quando Alexis era stata rapita. Erano riusciti ad affrontare insieme tutte queste cose e la loro unione ne era riuscita ancora più forte.
Allora perché aveva avuto quella conversazione surreale con Lanie? Come era possibile che Lanie riuscisse a tirarle fuori pensieri che erano nascosti nella sua anima da un po'. Come era possibile che fosse Lanie a suggerirle di parlarne con Castle. Ci avrebbe dovuto pensare da sola. E ci aveva pensato infatti, ma aveva timore della delusione di non vederlo entusiasta della cosa. Certo in fondo al suo cuore Kate era fermamente convinta che Castle lo volesse esattamente se non più di lei ma allora perché non ne aveva mai fatto nemmeno lontanamente cenno?
Sorrise. Lanie come al solito era estenuante quando ci si metteva e non mollava mai la presa. M aveva il merito di averle fatto vedere le cose da un altro punto di vista. Aveva ancora timore di affrontare l'argomento con Rick, ma di una cosa era certa: mai più bugie e omissioni. Se l'erano promessi e soprattutto lei se l'era imposto a prescindere: tutte quelle bugie e omissioni avevano solo portato a sofferenza e incomprensioni. Avrebbe trovato il momento giusto e ne avrebbero parlato insieme, come era giusto che fosse, rispettando, come sempre facevano, le eventuali diverse opinioni sull'argomento.


"Jenny, Kevin è… è adorabile! e tu, Jenny, sei splendida, sei..sei raggiante" Kate era davvero emozionata ed era assurdo a pensarci ma era la prima volta che teneva in braccio un neonato. La tenerezza che si era impadronita del suo cuore la lasciò di stucco. Castle più volte le aveva raccontato di quando Alexis era nata, di tutte le splendidi emozioni che aveva provato e lei era rimasta affascinata da quei racconti ma non sorpresa. Conosceva Rick e sapeva che padre meraviglioso fosse e quanto sapesse lasciarsi andare in balia delle emozioni senza per questo esserne sopraffatto. Ma lei, lei non si era mai in realtà soffermata più di tanto a pensarci, aveva sempre pensato che il senso di paternità e, a maggior ragione, il senso di maternità fosse una cosa innata, naturale spontanea. Aveva solo pensato che lei non aveva quell'istinto, non lo aveva mai provato. Per questo rimase stupefatta nel sentirsi sciogliere il cuore a sentire quella manina che aveva stretto il suo dito indice. E sorpresa dal senso di beatitudine che le aveva lasciato quell'odore inconfondibile di neonato, quell'odore che è un miscuglio tra l'odore di talco, latte e vaniglia. Vaniglia? Si, vaniglia. Chissà perché ma decisamente anche odor di vaniglia.
"Kate, guarda come ti sta osservando? Le piaci" Kevin la riscosse dal quel suo momento di estasi. La guardava compiaciuto da neo papà orgoglioso e pensava che sua figlia era riuscita a far sciogliere il ghiaccio del cuore di Beckett, era palese quanto la detective fosse abbagliata e innamorata della piccola.
"Certo che le piaccio Ryan, cosa credevi? D'altronde sono simpatica anche al suo papà!" Beckett cercò di riderci su, consapevole di avere stampato in viso un sorriso da ebete.
A quel punto si intromise Lanie che, dopo aver preso la piccola Jasmin dalle braccia di Kate le domandò insistentemente come mai Castle non fosse lì.
"E' dal dentista, gli è venuto un ascesso ad un dente stanotte e non ha chiuso occhio… e non l'ha fatto chiudere neanche a me, a dirla tutta, per quanto si rigirava nel letto!! Era dispiaciuto di non venire ma passerà appena possibile, non avrebbe mai voluto non esserci ad un evento del genere" disse sfoderando il sorriso che di solito riservava a Castle.
Proprio in quel momento entrò un'infermiera che li cacciò via dicendo che la neomamma doveva riposare.
Dopo aver salutato i neogenitori Lanie invitò Kate a bere qualcosa a casa sua, così si incamminarono verso casa dell'anatomopatologa che era a solo 2 isolati di distanza dall'ospedale.
Mentre versava uno Chardonnay della California in due calici, Lanie incalzò l'amica con fare deciso.
"Gliene parlerai?" chiese con fare incalzante.
Kate prendendo il suo bicchiere in mano la guardò con aria interrogativa "Lanie, cosa...?"
"Andiamo Kate, ti conosco abbastanza e sono una brava osservatrice per sapere che Jasmine ha sconvolto il tuo cuore e che sei uscita da quell'ospedale con un quesito nella tua mente".
Kate sospirò.
"Da quando sono diventata così molliccia da non riuscire neanche più a nascondere uno straccio di mio pensiero?"
"Kate, parla!"
"Ok, ammetto che Jasmine mi ha fatto provare un'emozione molto intensa. Tutti i  neonati ci fanno quest'effetto. Non dirmi che anche tu non hai provato lo stesso".
"Oh si certo. Ma tu … tu avevi un'aria diversa, la guardavi e sembrava che stavi rimuginando su pensieri troppo ben strutturati per essere frutto dell'emozione del momento".
Kate bevve un sorso di vino rosso e assaporò la sensazione del liquido rosso e aromatico che le scendeva in gola. Teneva gli occhi bassi e questo diede a Lanie la conferma che aveva fatto centro.
"Kate, gliene hai parlato?"
"Lanie ma di che parli. Di cosa avrei dovuto parlare e a chi?"
"A Castle, a chi se no? Kate glielo hai detto che vuoi un bambino?"
"Certo che no! Io non voglio un bambino! In tutta la mia vita non ci ho mai pensato!"
"Senti, quanto tempo ancora pensi di girarci intorno? O forse non lo hai ancora ammesso ancora neanche a te stessa? Se ci hai messo 4 anni prima di ammettere di essere pazza di Castle figurati se ora non ci metti lo stesso tempo per ammettere che vuoi un figlio da lui."
"Ma che dici Lanie?" lo disse quasi in un sussurro tanto che Lanie si alzò le andò a sedere vicino e le preso una mano
"Kate, non c'è niente di male anzi è una cosa assolutamente normale anche per una come te". Kate sospirò guardando fisso il bicchiere di vino e la mano di Lanie appoggiata sulla sua, dopo trasse un profondo respiro e sollevando lo sguardo verso l'amica le confidò:
"Io non ho mai pensato ad avere un figlio prima di…. prima di adesso! Insomma da ragazza chi ci pensava a queste cose? Poi quando stavo con Will avevamo una relazione tutt'altro che tranquilla e con Josh… be' non l'ho mai visto come padre e sinceramente non mi è mai sfiorata neanche l'idea, non ho mai pensato neanche a me stessa mai come madre. Ora invece dopo tutti questi mesi accanto a Rick, per la prima volta sto vivendo quella che può essere davvero definita come una relazione stabile e per giunta felice ed io… io…"
"il desiderio di maternità si è affacciato nella tua testolina..."
"Si. Per la prima volte ho pensato che potrei anche io essere madre, avere un figlio." Kate sospirò e bevve l'ultimo sorso di vino rosso. Poi si girò verso l'amica e proseguì "non so proprio come sia successo. Io e Rick non ne abbiamo mai parlato e quindi non è che c'è stato un motivo oggettivo che mi abbia fatto riflettere su un'eventuale seppur remota possibilità di stravolgere la mia vita così".
Lanie cominciò a riempire nuovamente i bicchieri con il vino pensando che un goccio in più avrebbe sicuramente aiutato Kate a lasciarsi andare con le parole "Continua" la esortò.
"Non so come sia successo. Io sto benissimo insieme a Castle, posso tranquillamente dire che sto vivendo il periodo più felice della mia vita da 15 anni a questa parte e non mi manca niente eppure… da qualche tempo ho iniziato a sentire un desiderio profondo dentro di me… Lanie inspiegabile, non saprei paragonarla a nessuna altra cosa, un desiderio viscerale, una sensazione molto molto forte. E mi sono ritrovata a guardare le donne che incontro con bambini piccoli o che sono incinte e a sorridere loro senza nessun reale motivo per farlo".
"Credo capiti più o meno a tutte le donne, solo che ad ognuna di noi capita in momenti diversi e in tempi diversi e non sempre accade quando si è felicemente accompagnate da un possibile pretendente padre. Anche io Kate ho passato un periodo del genere. Una sensazione fortissima peccato che in quel periodo non facevo che frequentare uomini frivoli e completamente inadatti al ruolo. A volte mi sono chiesta se li cercassi col lanternino così strani, per evitare di affrontare davvero il mio desiderio di maternità."
Kate ascoltò attentamente l'amica e annuì: "Già è vero! Le cose, perché accadono, devono succedere nel momento giusto con la persona giusta".
"Kate se tu hai questo desiderio di maternità perché non ne hai parlato con Castle? Tu sei con la persona giusta per fare un figlio, la persona giusta nel momento giusto".
"Lanie ma come si fa a dire ad un uomo che ha una figlia di 20 anni di ricominciare da capo con pappe e pannolini?"
"Stiamo parlando dello stesso uomo? Perché se stiamo parlando dello stesso uomo, sinceramente non vedo di cosa ti preoccupi. Anzi parti pure avvantaggiata perché sai già che tipo di padre è".
"Alexis è nata 20 anni fa ed è capitata all'improvviso a stravolgere la vita di Rick ma credimi quando mi ha raccontato cosa ha provato la prima volta che l'ha presa in braccio, quando mi ha spiegato che solo per un figlio puoi provare un amore incondizionato, io mi sono emozionata come se stesse parlando di me, mi sono immedesimata nell'amore che lui ha provato e quell'amore e quella sensazione sono arrivate fino a me. E' riuscito con le parole a trasmettermelo".
"Be' lui parte avvantaggiato in questo: con le parole ci lavora, se non fosse bravo lui a trasmettere emozioni con le parole, allora chi? Ma questo rende ancora più inspiegabile il fatto che tu non ne abbia ancora parlato con lui."
"Sinceramente tra di noi è sempre lui che ha preso l'iniziativa" Kate guarda l'amica e si lascia sfuggire con un sussurro e un'occhiata complice "be' insomma quasi in tutti gli ambiti perchè di certo non mi faccio pregare sotto le lenzuola". La dottoressa fece un cenno di assenso con il capo sorridendo dolcemente e la invitò a proseguire.
"All'inizio quando ci siamo messi insieme, Rick ha sempre cercato di capire quali fossero i miei sentimenti. Quando abbiamo passato la nostra prima notte insieme, quando la mattina lui si è svegliato aveva bisogno di essere rassicurato sui miei sentimenti. In pratica voleva essere sicuro che per me non fosse stato uno sfogo del momento, una notte per cancellare tensioni e per trovare conforto. Ma da quando ho messo in chiaro che per me era una cosa seria, da allora lui mi ha guidata, mi ha aiutata in tutti i momenti in cui ho avuto dubbi sulla nostra relazione. E' sempre lui che ha trovato le parole giuste per farmi affrontare di petto le mia paure, le mie insicurezze."
"Kate scusami ma non riesco proprio a capire cosa c'entri questo. "
"C'entra perchè ogni volta che io ho avito un piccolo ripensamento, un  dubbio, un'incertezza è sempre stato lui che piano piano, senza farmi troppe pressioni mi ha aiutato ad affrontare il toro per le corna. Ora non l'ha fatto eppure sono certa che lui abbia capito che io stia rimuginando qualche cosa… eppure non mi ha affrontata, non ha cercato di capire che cosa ho. Forse l'ha invece capito e vuole evitare il discorso".
"Santo cielo Kate! Possibile tu sia una donna determinata solo nella sfera professionale? Tira fuori tutta la tua determinazione e parla con lui. E ricordati: al massimo ti potrà dire di no!"
Kate sorrise e abbracciò l'amica.


Spazio di Monica:
Con l'asterisco ho indicato un riferimento diretto alla ff "A Tempo Indeterminato" di 1rebeccam.
Mi è nata questa idea quando ho visto che Ryan e Jenny vogliono allargare la famiglia. Si sa spesso le voglie vengono guardando gli altri…. Così questa pazza idea….
E' una One Shot che ho diviso in due parti perché mi sembrava troppo lunga e perché mi sembrava che una divisione fosse anche funzionale alla struttura del racconto.
Fatemi sapere che ne pensate.
Ciao
M.
    

 

  
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