Le serate,per Roy ed Edward trascorrevano veloci.

A volte si limitavano a chiaccherare, altre le passavano tra qualche coccola ,altre la passavano travolti dalla passione.

E così fu anche quella sera.

Un bacio, poi una carezza,una spinta sul letto e via. Iniziava la loro passione.

Edward fremeva ai tocchi del suo colonnello e quest'ultimo si eccitava di più sentendoli.

Non avevano un vero e prorpio appartamento tutto loro. Edward viveva ancora nel suo, insieme ad Alphonse.

Ma trascorreva più tempo a casa di Roy, che a casa sua.Lo stesso era per Alphonse, che trascorreva più tempo con Winry che con suo fratello.

Ma questo non faceva sentire solo Edward.

Perché a colmare quella sua solitudine c'era il suo amato Roy.

Amava passare il tempo insieme a lui. In qualsiasi occasione.

Bella, brutta, triste, allegra, da soli, in compagnia... non gli importava.Gli bastava sentirlo con se.

Dentro di se.

E tutto il resto svaniva.

Sotto i tocchi leggeri e passionali del suo colonnello, tutto spariva, veniva cancellato.

Tranne l'amore per lui.

Si ricordò di quando gli spedì un mazzo di rose. Era nel suo ufficio, a svolgere il suo lavoro, sognando l'uomo dai capelli corvini che amava più di se stesso.

Bussarono alla porta.

Andò ad aprire, sperando fosse il suo amore.

Rimase deluso quando vi trovò solamente il fioraio. Quest'ultimo era seguito da una guardia, probabilmente per non rischiare che fosse un attacco rivolto verso il FullMetal. Portava con se un mazzo di rose bianche. Gliele porse chiedendogli se fosse lui Edward Elric. Lui annuì prendendole. Il fiorario rispose che il destinatario era anonimo, ma che nel biglietto vi era scritto il suo nome.

Ma a Edward non serviva il biglietto per capirlo.

Ringraziò il fioraio e chiuse la porta, cominciando a fissare le rose. I gambi erano di un verde vivo. I petali bagnati da gocce di rugiata, che insieme al colore bianco delle rose e del sole facevano un gioco di luci meraviglioso. Piccolo. Ma meraviglioso.

Prese il biglietto infilato nel nasto di stoffa rosso che teneva ferma la carta color panna.

Lo lesse:

Il gambo mi ricorda la tua altezza(e qui Edward si arrabbia...)

Più che un bigliettino sembrava una lettera.

Però era bellisssima.

Riconobbe la sua scrittura:delicata ed elegante.

Mise le rose in un vaso, il più bello che c'era in quello squallido ufficio.

Le guardò per un pò.

Poi andò dal suo colonnello per "ringraziarlo".

Si,Edward lo amava. Amava tutto di lui e amava il tempo che trascorrevano insieme.

E amava ancor di più le notti di passione.

Ma c'era una cosa che amava davvero molto delle loro notti di passione.

Il giorno dopo....

Il giorno dopo quella sfrenata pazzia d'amore.

Perchè voleva dire un altro giorno con lui, un altro meraviglioso inizio.

E poi perché adorava le coccole di prima mattina, i raggi che filtravano dalla finestra. I baci. Le lenzuola disordinate.

E il suo viso addormentato. Prima illuminato dalla luna e poi dai raggi del sole.

Amava il giorno dopo perché sapeva che sarebbe stato un altro giorno felice.

Insieme al suo innamorato.