Kiss
-Clint.-
sospirò esasperata la donna mentre si toglieva gli orecchini
seduta davanti
allo specchio del bagno.
-Non
posso nemmeno lamentarmi?! Devo solo guardare e stare zitto mentre tu
vai col
primo che capita?!- chiese poggiato allo stipite della porta.
-Faceva
parte della missione: dovevamo cercare informazioni s . . .-
-Non
c’era un altro modo?- chiese Clint alterato, mentre Natasha
continuava
tranquillamente a struccarsi.
-Qual
è il tuo problema?- chiese alzandosi dalla sedia.
Ora
i capelli ricadevano sciolti sulle spalle, non aveva più
trucco né gioielli,
solo il rossetto rosso cupo, ed era ancora più bella.
Il
lungo abito blu notte aveva il corpetto slacciato, e la donna lo
reggeva con un
braccio per non farlo cadere.
-Lo
sai perfettamente.-
-
Sei geloso?- chiese inclinando la testa di lato, come una bambina
desiderosa di
giocare.
Lui
non rispose, e la fisso in silenzio per alcuni secondi, indeciso se
dirle o
meno la verità che lei probabilmente già sapeva -Si.- disse con voce ferma.
Lei
si allontanò dallo specchio per avvicinarsi a lui,
lasciò andare il vestito che
si afflosciò ai suoi piedi.
Rimase
solo con i tacchi e l’intimo.
-Clint.-
gli fece poggiare la schiena contro lo stipite della porta -Come devo fartelo capire?-
Lo
prese per il colletto e lo trascinò dentro il bagno,
spingendolo sulla sedia
nella quale era seduta lei sino a pochi secondi prima.
Si
chinò su di lui poggiando
le mani sulle
sue ginocchia, Clint fece per dire qualcosa.
-Non
parlare.- lo bloccò lei, gli sollevò il mento con
l’indice e poggiò le labbra
sulle sue, muovendole lentamente.
Con
movimenti altrettanto lenti gli aprì la camicia e gliela
sfilò continuando a
baciarlo con una lentezza esasperante; prese ad accarezzargli il petto
lentamente, percorrendo con le dita ogni cicatrice.
Si
separarono un momento per riprendere fiato.
Natasha
prese il volto
dell’uomo fra le mani e
gli leccò le labbra lentamente con la punta della lingua,
poi premette nuovamente
le labbra sulle sue; premette con la punta della lingua.
Clint
aprì le labbra e Natasha cercò la lingua di lui
con la sua cominciando a
giocarvi lentamente, per tenersi in equilibrio sistemò una
gamba piegata fra quelle
di lui.
Non
aspettò alcuna risposta e riprese
a
baciarlo, questa
volta fu molto meno
casta e , quando si allontanò, Clint era senza fiato.
-Pensi
forse che io mi comporti così con tutti? –
-Dimmi
di no.- la pregò lui prendendola per i fianchi e
riavvicinandola a se.
Lei
si risistemò fra le sue gambe e si
poggiò con le braccia sulle spalle di Clint in
modo da essere più in
alto di lui.
Cominciarono
a baciarsi con foga, le mani di Clint vagavano libere sul corpo della
donna,
mentre lei gli passava le mani fra i capelli.
Improvvisamente
Natasha sgusciò via dalle braccia di
Clint e si allontanò verso l’uscita.
-Dobbiamo
fare rapporto.- disse semplicemente, ravvivandosi i capelli con una
mano.
Clint
non riuscì a rispondere nulla e rimase inebetito a guardare
la donna che usciva
dal bagno con estrema tranquillità, come se nulla fosse
accaduto.
Quella
donna che avrebbe dovuto uccidere e che invece lo aveva stregato con
uno
sguardo, quella donna con era capace di sedurre tutti ma aveva scelto
lui,
quella che con un dannatissimo bacio era riuscita a fargli dimenticare
tutto.