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Autore: Je91    18/09/2007    3 recensioni
Storia altamente priva di senso. Scritta per innaugurare l'anno scolastico che sta fra otto ore inizierà. Un amore tra sconosciuti.
« Si possono amare gli sconosciuti? »
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo maledettissimo giorno di scuola… Arrivo in classe dove trovo le mie compagne. Angela, Leanne e Mary. Sono loro le mie uniche amiche là dentro. Poi ci sono Daniel e Louis che sono gli inseparabili compagni di scorribande di sempre. Mi affaccio alla finestra. Questa da proprio sull’ingresso. Vedo lui. Il ragazzino di cui sono semi innamorata. E’ più piccolo di me, e allora? Le ragazze possono amare i ragazzi più grandi e viceversa, perché le ragazze non possono amare i ragazzi più piccoli?

Il giorno precedente lui mi aveva sorriso. Ero con Helena in giro e stavo posteggiando il motorino. Stavo posando il casco, lui passava, mi ha visto e mi ha sorriso. Helena mi ha chiesto perché mi aveva sorriso, io feci spallucce. Ma a me era rimasto il dubbio…

Ora lo vedo. Sotto di me. Come tradizione, i primini si bagnano… La chiamano l’iniziazione al liceo. Perché non far fede alla tradizione? Presi un palloncino d’acqua e lo lasciai cadere su di lui, insieme alle mie amiche che bagnavano gli altri. Lui alza lo sguardo, mi vede e sorride. «Ops, non mi ero accorta che ci fossi tu…» mento spudoratamente. Lui sorride.

«Ah, sì?» ed ecco che lo vedo entrare di corsa a scuola. Presa da non so cosa, parto a razzo pure io lasciando le mie amiche perplesse.

Sto andando incontro ad un ragazzino che mi ha sorriso ieri. Mi sono bevuta il cervello?

Corro per il corridoio evitando compagni, conoscenti e studenti. Mi precipito per le scale finchè non ci incrociamo.

So a mala pena il suo nome. So che è più piccolo di me. So chi sono io. Eppure c’eravamo venuti incontro come due che si conoscono da una vita. Come due innamorati da sempre. Forse lo eravamo nel nostro incoscio…

Ci fissammo negli occhi per pochi secondi, riprendevamo fiato. Quei secondi mi sembrarono ore. Era come se nei suoi vedessi tutto ciò che era necessario sapere per poterlo amare. Nessuno di noi cedeva lo sguardo.

Finchè lui prese l’iniziativa. Lui, il piccolo angelo che mi ama. Lui la matricola.

Poggiò la destra sull’incavo del mio collo e mi attirò a se, baciandomi. Mi baciò senza sapere neppure come mi chiamavo, ed io ricambiai. Ricambiai quel bacio che sapeva di errore e proibito. Ricambiai la cotta che avevamo entrambi. Nessuno faceva caso a noi. Eravamo due ragazzi che si baciavano, che c’era di strano in tutto ciò? Assolutamente nulla.

Lui si staccò da me, per riprendere nuovamente fiato. Poi si avvicinò al mio orecchio.

«Ti voglio…» mi sussurrò ansimando. Ebbi un fremito, un brivido mi partiva lungo la schiena e mi bloccava il cuore. Potevano gli sconosciuti amarsi e desiderarsi? Ora ne conoscevo la risposta. Sì.

Poggiai la mia fronte contro la sua. «Sei pronto a sapere cosa sono realmente io, prima di innamorarti perdutamente di me?» dissi con un fil di voce. Lui annuì.

«Lo so già!» sussurrò piano e dolce. La sua voce calda e poco profonda mi faceva sentire una stupida sedicenne innamorata di un quattordicenne. Aspettate un attimo, era così. Io amavo lui, più piccolo di me. Lui amava me, più grande di lui. Era logico, no?

«E allora sei libero di fare l’errore più grosso della tua vita…» dissi prima che lui mi sfiorasse di nuovo le labbra. Le labbra di una sconosciuta.

«Sarai sicuramente l’errore più bello della mia vita…» disse sulle mie labbra. E mi baciò di nuovo.

Baciare gli sconosciuti è così facile. E’ così facile dire loro «Ti amo» senza provarlo. Ma io amavo realmente quello sconosciuto. Io ero vittima di un deja-vu. Lui sarebbe stata la mia vittima. Vittima di un amore crudo e profondo come quello che riesco a provare io solitamente… Baciavo le labbra di uno sconosciuto come se le conoscessi da sempre. Amavo lo sconosciuto come se lo amassi da sempre. Eravamo due sconosciuti innamorati delle apparenze, e forse bastava per scrivere una bellissima storia d’amore… Ma questa è un’altra storia!

  
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