- Dimmi –
- Ora cosa succederà? – domandai.
Restò in silenzio.
Mi guardò esitante .
- Scusa, non riesco più a trattenermi –
Mi prese il viso tra le mani e si avvicinò.
Chiusi gli occhi.
Iniziò a baciarmi delicatamente , poi sempre più deciso.
Ecco cosa succederà ora .
Gray mi curò le nocche distrutte.
Capì al volo che avevo fatto a pugni con il muro a causa delle macchie di sangue .
In salotto c’erano Makarov, i maghi di classe S , Natsu, Lucy .
Mi avrebbero cacciato, forse era per quello che restavo seduta, immobile nell’angolo della camera a chiedermi cosa avrei fatto ora.
Non volevo vedere le loro facce accusatorie, arrabbiate, tristi e molto probabilmente desiderose di avere una risposta che io non avevo, o meglio, non volevo dare .
Gray era là con loro.
L’unica persona abbastanza stupida da provare qualcosa per me, era di là.
Li sentivo parlare, ma non volevo ascoltare quello che dicevano.
Poi sentii dei passi.
Venivano verso di me.
Chiusi gli occhi, ero pronta alla fucilazione.
Il cuore batteva, avevo paura .
La porta si aprì, e l’odore di Lucy mi travolse.
Perché avevano mandato lei come messaggera?
Lucy mi vide nell’angolo, rannicchiata.
Si avvicinò.
- Abbiamo contattato Ultear, ci aiuterà a rimettere in sesto la città con la sua magia, tornerà come nuova – si sedette vicino a me – non ci sono morti, e i feriti guariranno – disse.
Perché doveva essere gentile , sarebbe stato più complicato dimenticare dopo essere stata cacciata.
Le avevo distrutto la casa, doveva odiarmi almeno quanto mi odiavo io.
- Non devi essere gentile con me, puoi prendermi a calci se vuoi, non reagirò – dissi guardando a terra.
Lucy non si alzò, anzi rimase affianco a me .
- Io non ti odio, e non voglio nemmeno che tu te ne vada da qui, voglio che tu sia felice , non oso nemmeno immaginare quanto devi avere subito dalla vita, per questo voglio che tu sia felice qui, e poi siamo amiche – mi sorrise.
Siamo amiche?
Che parola nuova.
- E poi – iniziò a ridere – sei la prima con cui Erza a condiviso la sua torta, la credevo una cosa improbabile se non impossibile -.
Sorrisi.
- Grazie – le dissi.
Vidi Gray sulla porta, era appoggiato con le braccia incrociate .
Mi sorrise e tirò fuori delle garze nuove.
Doveva cambiarmi la fasciatura.
Lo guardai venire verso di noi.
Lucy non capiva il motivo delle garze , così le mostrai le mani.
La fasciatura che avevo era macchiata di sangue.
- Vi lascio, io sono sensibile alla vista del sangue – si alzò e ci lasciò soli.
Gray si sedette di fronte a me , aveva lo sguardo serio.
Mi prese una mano e la osservò attentamente.
- Stai bene ? – chiese iniziando a togliere la garza.
Esitai. Non era quello che volevo sapere io se stavo bene o meno.
- Hanno deciso di mandarmi via? – sussurrai.
Speravo non mi avesse sentito, invece si fermò a guardarmi negli occhi.
Non rispose subito.
Credetti di morire durante l'esitazione nel rispondere alla domanda