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Autore: SabakuNoKatrine    03/03/2013    1 recensioni
La mia prima Thorki è una breve One shot senza pretese...
spero solo di aver reso bene entrambi i personaggi!
Scritta per il contest della pagina "The Rainbow side of Marvel"
Pacchetto Arancio - Colazione insieme - Tazza di caffè
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con
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In The Morning

Mentre, docili, i primi raggi di sole si infilavano oltre la tenda argentata della camera da letto, la sensazione della fodera stropicciata del cuscino sotto la guancia si fece largo. 
Capì di essere solo nel grosso letto a causa della mancanza di un braccio intorno alla sua vita e di un respiro regolare contro la sua schiena.
Intuì di non essere solo in casa grazie all’odore pungente di caffè che gli invase le narici.
Arricciò appena il naso, sorpreso dall’intensità di quell’aroma e, senza aprire gli occhi, si rigirò sinuoso fra le coperte in modo da infagottarsi a dovere, strusciando le gambe nude contro il materasso ancora caldo.

«Ti ho svegliato?»
Gli giunse alle orecchie.
Loki emise un mugolo basso di difficile interpretazione e fu travolto da una risata che lo incitò ad aprire finalmente gli occhi.
Non gli andava di perdersi il primo sorriso della giornata dedicato solo a lui.
E non lo fece.

«Buongiorno»
Gli augurò Thor, standosene adagiato contro lo stipite della porta con le braccia incrociate al petto e gli occhi incollati su di lui.
«iohnno»
Sintetizzò il moro mentre faceva leva sulle braccia per mettersi seduto e si stropicciava un occhio.
A Thor sembrava sempre di osservare la schiena di un gatto quando l’altro si muoveva in quel modo: faceva guizzare con eleganza ogni singolo muscolo ma era la vista delle spalle diafane a fargli perdere completamente la ragione.
Mosse qualche passo nella sua direzione fino a poggiare un ginocchio sul letto e chinarsi verso di lui, incontrando le sue labbra in un bacio leggero e breve.
Le labbra di Thor erano dolci.
Loki vi passò sopra la lingua, premendo sui quei cuscinetti di carne.
Il biondo gli sorrise ancora, un sorriso pieno che contagiò anche gli occhi liquidi e si chinò nuovamente, facendo combaciare i loro nasi, premendo dolcemente il proprio contro quello del fratello in un gesto carico di dolcezza.
Loki sgranò gli occhi, sentendo il sangue confluire verso le guance palesemente arrossate.
Si adoperò per interrompere immediatamente quello sdolcinato contatto per poi aggredire, con le proprie, le labbra dell’altro in un bacio più umido e deciso.
Thor lo lasciò fare, accompagnandone spontaneamente i movimenti anche quando il moro si alzò sulle ginocchia per approfondire il contatto.
Proprio come i gatti, preferiva agire dall’alto, avendo tutto sotto il proprio controllo.

«Ho… le frittelle.. uhn.. padella»
Tentò di argomentare inutilmente tra un attimo di respiro e una nuova raffica di baci sempre più lasciva e breve.
Thor aveva un sapore particolare.
Doveva aver bevuto del succo d’arancia perché quando la lingua di Loki strusciò decisa contro la sua ne percepì perfettamente il gusto e Thor, da parte sua, rabbrividì vistosamente complici le papille gustative rese più sensibili dalla bevanda.
Loki sorrise nel bacio, soddisfatto a pieno.

«Puoi andare.»
Decretò poi, magnanimo, mantenendo quell’espressione compiaciuta da demonietto.
Thor espirò in un sbuffo divertito e tornò ad osservare il viso dell’altro, prendendo fra le dita una delle ciocche di capelli che, libere dal gel, gli ricadevano morbide sul viso.

«Ora è davvero un buon giorno»
Soffiò prima di spingere quella ciocca verso l’alto e tornare fischiettando a controllare la colazione che, dato l’odore, doveva essere ormai completamente bruciacchiata.
Loki decise finalmente di mettersi in piedi, recuperando una camicia verdastra dal pavimento e abbottonandola a tratti.
Si tirò leggermente su l’elastico dei boxer scuri mentre si voltava verso l’enorme specchio sulla parete: quella mattina i suoi capelli erano davvero incasinati… qualcuno avrebbe pagato per questo.

_.-._.-._.-._.-._

Appena varcata la soglia, Loki vide una montagna fasciata da una camicia a scacchi rossa e grigia che se ne stava china sul ripiano della cucina: era la schiena di Thor il quale controllava freneticamente una delle padelle imbrattate di burro.
Si affaccendava con impegno - anche se la poltiglia nella ciotola aveva uno strano colorito arancio – e, grande e grosso com’era, sembrava trovarsi in una cucina per bambine.
Le stoviglie sembravano troppo piccole per le sue mani.
C’era da aggiungere, però, che la cucina non aveva ancora preso fuoco.
Questo rendeva ufficialmente Thor il migliore ai fornelli fra i due.
Il moro arricciò le labbra in un sorrisetto divertito e si allungò sulle punte per raggiungere alcuni piatti che Thor aveva sistemato troppo in alto la sera prima, alzando automaticamente, con l’altra mano, il coperchio della caffettiera.
Quando abbassò lo sguardo si irrigidì di colpo.
La caffettiera era vuota.
Non riusciva a credere che non gli avesse lasciato neanche una goccia di quello stupido bibitone ambrato.
Loki si guardò intorno furioso fino a quando un particolare non attirò il suo sguardo: Il liquido nero che tanto desiderava si trovava nell’enorme tazza preferita di Thor che, a sua volta, torreggiava(*) fiera sul tavolo fra i piatti ricolmi di frittelle.
Accecato dalla brama di caffè non si soffermò a pensare prima di agire.

«Allora… cos’è che stai preparando?»
Chiese in tono mellifluo al fratello mentre muoveva qualche passo verso la tavola ed afferrava la tazza.
Armeggiò furtivamente con un paio di barattoli per poi nascondere il tutto dietro la schiena.

«Uhn.. diversi… tipi di colazione!»
Rispose l’altro, strofinando le mani contro i jeans - sporcandoli irrimediabilmente di farina e uova – per poi voltarsi.
«Mi passi quei pia-… hey!»
Loki sorrise, mostrando al biondo un’espressione di sfida prima di portare la tazza alle labbra e buttarne giù un sorso senza neanche assaporarlo.
Thor si affrettò a raggiungerlo, strappandogli la tazza dalle mani per fare lo stesso ma si sorprese a sputacchiarne il contenuto direttamente sul pavimento.

«Perché sa di schifo?»
«Ci ho aggiunto del miele.»
«Tu… !»
Il più piccolo approfittò dell’ira del biondo per recuperare la tazza che, nella foga, gli scivolò dalle dita, cadendo al suolo in frantumi a loro volta bagnati dal liquido scuro che prima contenevano.
Qualcosa si ruppe in contemporanea anche dentro di lui: sapeva quanto Thor tenesse a quella stupida tazza.
In fondo gliela aveva regalata lui.
Thor restò per qualche secondo a fissare il pavimento prima di posare le iridi azzurro celo su di un Loki più pallido del solito.

«…lo sai che, invece di romperla, bastava chiederne un’altra.. vero?»
Il biondo scoppiò a ridere e Loki si unì a lui in un riso liberatorio.
Continuarono a ridere e a punzecchiarsi a vicenda anche mentre terminavano di preparare la colazione e portavano il tutto in tavola.
Thor si soffermò per qualche minuto nei pressi di un elettrodomestico per poi tirare fuori da quella scatola laccata di bianco un’altra tazza colma dello stesso liquido che, fino a poco prima, credevano perduto.

«L’avevo messa lì dentro per.. tenerla al caldo.»
Qualcosa dentro Loki scattò ancora e il ragazzo si ritrovò a strappare la tazza dalle mani dell’altro, a poggiarla in malo modo sulla tavola – noncurante delle grosse macchie marroni che si riversarono sulla tovaglia chiara – e a strattonare Thor verso il basso per impossessarsi delle sue labbra.
Thor, di riflesso, ne circondò il corpo con le braccia e lo strinse dolcemente a se.
Dopo qualche attimo si sedettero entrambi, l’uno di fronte all’altro e portarono le mani intorno alla stessa tazza calda di caffè.
Strinsero l’uno le dita dell’altro, incrociando l’uno lo sguardo dell’altro.
Loki sorrise come non aveva ancora fatto quella mattina e il cuore di Thor si sciolse come il quadrettino burro che il moro si premò di posizionare al centro della pila di frittelle prima di porgergliela.
Forse non stava poi così male e non aveva neanche bisogno di conquistare interi pianeti per sentirsi meglio.
Non si trovavano in un palazzo e non c’erano servitori, né titoli né cerimonie né banchetti.
Solo loro due e una più che abbondante colazione.
Era assurdo come si fossero sentiti soli circondati da centinaia di persone ai loro comandi e quanto, invece, si sentissero completi l’uno con l’altro in un mattino qualunque di una giornata qualunque.
Entrambi si protesero in avanti e le loro labbra si incontrarono ancora.
Loki chiuse gli occhi per godere a pieno di quel contatto.
Thor tardò a seguire l’esempio del fratello: la vista da lì non avevo prezzo.

- - - 

(*)= dovevo farlo X°DD
La fic partecipa al fantastico contest della pagina The Rainbow Side Of Marvel !

http://www.facebook.com/TheRainbowSideOfMarvel


 
Grazie a chiunque abbia letto e a chinque voglia lasciare un commento.
 
 
 
 
 
   
 
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