Lo raggiunsi nel balconcino,in silenzio.

<< Sono stato un disastro,sono un'idiota. >>

<< Non sei un'idiota,a tutti capita di sbagliare. >>

<< Come fai a starmi vicina dopo tutto quello che ti ho fatto? Come puoi continuare a guardarmi? Mi faccio schifo da solo. >>

Mi voltai verso di lui,incontrai il suo sguardo. << Non fai schifo,a tutti capita di sbagliare,te l'ho detto. Bisogna solo farsi perdonare! >>

<< Potrai mai perdonarmi? >> la sua voce era un mormorio,quasi impercettibile.

<< Io ti ho già perdonato. >>

Rividi in un flash quello che già era accaduto,mi tremavano le mani,non sapevo precisamente che fare,era la prima volta,la mia prima volta. Stavo per vivere quel momento con l'unico uomo che avessi mai amato. Le sue mani accarezzavano ogni centimetro della mia pelle,i piccoli movimenti erano incerti e il cuore,sembrava volesse uscirmi dal petto. Fremevo dalla voglia di dargli tutta me stessa,di sentirlo mio,una volta e per sempre. D'un tratto mi sentii completa,sua. Un gemito non controllato uscì dalle mie labbra,un dolore che ad ogni spinta si trasformava in puro piacere. Le sue labbra sul mio collo scivolarono libere sul seno,raggiungendo i capezzoli ormai turgidi. La sua lingua esperta iniziò a leccarli,succhiarli,morderli. Il piacere era alle stelle,ed io non desideravo che stare lì,con lui.