Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: biebstongue    03/03/2013    8 recensioni
"Lì mi sentivo al sicuro, sapevo che lui mi avrebbe protetto da tutto e da tutti, come aveva sempre fatto"
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HEI EVERYONE!
VOLEVO INVITARVI A LEGGERE QUESTA MIA PRIMA ONE-SHOT.
PARLA DI UNA FAN CHE RIESCE AD ABBRACCIARE IL SUO IDOLO, RIESCE AD AVVERARE IL SUO SOGNO NEL CASSETTO. UN PO' IL DESIDERIO DI TUTTE NOI.
SPERO CHE VI PIACCIA.
INOLTRE RECENSITE, RECENSITE E RECENSITE. 
DITEMI IL VOSTRO PARERE SULLA STORIA, SOPRATTUTTO CI TENGO A SEPERE SE SONO RIUSCITA A TRASMETTERVI QUALCOSA.
ACCETTO CRITICHE SIA BELLE CHE CATTIVE, QUINDI RECENSITE.
CHE ALTRO? BUONA LETTURA :)

 

Quella era una giornata speciale, forse quella che tutti chiamano "il più bel giorno della mia vita". Ma era davvero il più bel giorno della mia vita? 
La mattina mi ero svegliata con un sorriso a trentadue denti, un sorriso che andava da un orecchio all'altro. Dopo di che, ero ricaduta in un pianto isterico, ma non fatto di tristezza e brutti pensieri, no. Piangevo lacrime di gioia, lacrime speranziose nel vedere quello che da ormai quattro anni era per me un idolo, una fonte di ispirazione, il mio angelo custode.

Adesso mi trovavo in fila, mi precedevano circa una ventina di ragazze. Dopo quelle venti ragazze? Una porta. Dietro quella porta? Un sogno, il mio sogno. Un sogno che come ho già detto porto avanti da quattro anni e che porterò avanti per ancora tanto, tanto tempo. Almeno me lo auguro.
Ecco, la fila ha appena iniziato a scorrere. Lentamente, così lentamente da far aumentare il mio nervosismo. Non che non lo fossi già da prima. Ero nervosa perchè avevo paura del suo giudizio, di quello che avrebbe potuto pensare di me.

Da quella porta misteriosa uscivano ragazze a corsa, in lacrime. Urlavano, sorridevano, oppure piangevano soltanto. Lacrime su lacrime. Loro ce l'avevano fatta, erano riuscite a trasformare un sogno in pura realtà.
Il mio turno di entrare in quella stanza a me sconosciuta si avvicinava sempre di più.
Adesso davanti a me c'erano solo quattro ragazze.



Adesso tre.



Adesso due.



Adesso una.






Adesso una porta. Una porta bianca, dove vi era inciso in viola un nome; ma non un nome qualunque. Il suo nome: Justin Bieber
Una lacrima salata, fredda, scese lungo il mio viso.
Spalancai gli occhi.
Sentii la porta aprirsi, lentamente,
lentamente, 
lentamente,
lentamente.

Aperta, la porta era aperta.

Realizzai, lui era lì; LUI ERA Lì. Solo alcuno passi mi separavano dal mio Lui.

Sorrisi, uno di quei sorrisi veri, spontanei, pieni di gioia.
I miei occhi iniziarono ad appannarsi a causa delle lacrime silenziose.
Inizia a correre, il più forte che potevo, e poi finalmente ricadei tra le sue braccia. Lì mi sentivo al sicuro, sapevo che lui mi avrebbe protetto da tutto e tutti, come aveva sempre fatto. Solo che questa volta era diverso: lui era lì, io ero lì. Noi eravamo lì, uniti da un abbraccio. Un abbraccio vero, come una madre dovrebbe sapere abbracciare una figlia.
Potevo sentire il suo respiro sula mia pelle.
Il suo profumo. Profumava di...non so di cosa profumava. So solo che il suo profumo mi faceva pensare al paradiso.
Potevo sentire il suo calore, il suo fisico perfetto.
Potevo sentire Lui.

Alzai la testa, i suoi occhi puntati su di me. Quegli occhi color miele, mi ero persa nel suo sguardo.
Quei suoi lineamenti perfetti, non umani.
Il suo sorriso; quel sorriso che mi ha sempre riscaldato il cuore, che mi ha sempre aiutato ad andare avanti.

"Oh oh how are you?" 
Era davvero lui a parlare? Pareva la voce di un angelo, così melodica.
"Thank you" riuscii a sibilare per poi ricadere di nuovo tra le sue braccia e stringerlo a me il più forte che potevo. Era tutto ciò di cui avevo bisogno, un abbraccio da Justin.
Ricambio l'abbraccio e appoggiò la sua testa sulla mia.
"I love you" dico staccandomi dall'abbraccio e fissandolo negli occhi. "I love you so much" ripeto.
"Aww I love you too baby" Rispose per poi sorridermi di nuovo. Quel sorriso invidiato dal sole.

Fu in quel momento che mi prese una mano e la strinse. La strinse con tutta la sua forza.
Un misto di emozioni provavo in quel momento, migliaia di emozioni.
Non riuscivo più a sentire niente che non fosse il mio battito del cuore.
Boom boom boom.
Dio, avevo il mio mondo tra le mie braccia.

La guardia del corpo mi fece cenno che era l'ora di uscire da quella stanza.
Lo guardai per l'ultima volta negli occhi.
Mi sorrise, gli sorrisi.
Solo io e lui.

 

  
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