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Autore: Salice_    03/03/2013    5 recensioni
La storia parte dall'episodio 43 dell'anime, quando Mew Zakuro rivela alle sue compagne il motivo della presenza di Kisshu nella cattedrale. Lei dice a Mew Ichigo: "Ti ricordi quando hai detto che gli alieni possono provare dei sentimenti? Visto che era lì ho pensato di chiederglielo di persona."
Ma la vita, si sa, è imprevedibile e ha l'abitudine di giocare con i destini delle persone, allontanando, incrociando, spezzando i fili che legano i rapporti. In un mondo alle porte della guerra, cosa succederebbe se l'alieno dagli occhi dorati iniziasse a provare dei sentimenti per la Mew Lupo?
DAL CAPITOLO QUARTO:
“E tu perché sei favorevole a questa tregua?” si chiese mentalmente Zakuro. “Forse perché in fondo allo sguardo arrogante e strafottente di Kisshu mi è parso di leggere una muta supplica. So come ci si sente ad essere abbandonati da tutti, potendo contare soltanto sulle proprie forze. Non vorrei essere troppo caritatevole, ma qualcosa negli occhi di quel ragazzo mi dice di fidarmi. Anche il mio istinto di animale selvatico lo conferma, e quello non sbaglia mai.”
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Un po' tutti, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Maschere e pioggia.'
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La Battaglia Finale.

Passarono diverse settimane senza nessun attacco da parte degli alieni: tutto era tranquillo, Tokyo era avvolta da una pace surreale ed era come se tutti gli eventi catastrofici di quell’ultimo anno fossero stati cancellati. Kisshu parlava di questa quiete chiamandola “La calma prima della tempesta”.
Le ragazze Mew Mew avevano ripreso a trascorrere le loro giornate in modo normale, vedendosi comunque spesso nei panni di adolescenti senza superpoteri; questo volersi ritrovare era un qualcosa che, inconsciamente, serviva a farsi forza l’una con l’altra.
Kisshu spesso si recava nel laboratorio del Caffè Mew Mew, ora chiuso, per dare una mano a Ryan e Kyle, anche se ogni giorno quei dannati monitor non captavano nessun segnale sospetto.
Kisshu non voleva darlo a vedere, ma era logorato dall’ansia: non sopportava quella situazione terribile, in cui si sentiva come un leone in gabbia. Sapeva che sarebbe successo qualcosa di grave, ma non aveva idea di quando, del modo, di nulla.
Anche Zakuro ostentava la sua sicurezza, in modo da incoraggiare le compagne, ma quando pensava a ciò che sicuramente si sarebbe trovata ad affrontare avvertiva un senso di vuoto che aveva tutta l’aria di volerla trascinare via con sé.
Riusciva a dar sfogo ai suoi timori solo quando era a casa, con Kisshu, l’unica persona che capiva e condivideva i suoi stati d’animo.
I due si erano ormai abituati a vivere insieme: l’uno conosceva le abitudini dell’altra e non trovavano difficile accettarle e comprendersi, quasi venisse loro naturale stare insieme. Zakuro e Kisshu non avevano rivelato agli altri che cosa ci fosse tra di loro, anche se era un qualcosa di abbastanza evidente; ormai tutti erano al corrente del fatto che tra loro due ci fosse qualcosa di importante e la modella si stupì di non essere stata bombardata di domande da Minto.
 
Quella sera Zakuro tornò piuttosto tardi a casa: era stata trattenuta per l’ennesimo servizio fotografico che si era dilungato e si sentiva in colpa per essersi fatta attendere tanto dall’alieno. Una volta in casa appese la giacca all’attaccapanni e trillò: - Kisshu, sono tornata! –
Non ricevendo risposta, però, si avviò in sala, trovando il ragazzo dagli occhi dorati profondamente addormentato sul divano, mentre la televisione trasmetteva solitaria un film western. Zakuro si avvicinò al divano e non riuscì a trattenere un sorriso: Kisshu indossava solo una t-shirt nera e i boxer, dormiva a pancia in giù abbracciando un cuscino e aveva un’espressione impagabile. Infatti, il suo ghigno ironico persisteva sulle sue labbra anche durante il sonno.
“Chissà cosa sta sognando di così divertente.” Si chiese Zakuro, prima di provare a svegliarlo scuotendolo leggermente. Kisshu lentamente aprì i suoi grandi occhi dorati, posandoli sulla modella
china su di lui, e sorrise.
- Ciao piccola. -
- Ciao dormiglione! Sognavi qualcosa di bello? –
Kisshu si stiracchiò e rispose: - Sinceramente sì, anche se mai bello quanto te! –
Dopodiché la abbracciò e la trascinò con lui sul divano.
 
Il mattino seguente, Kisshu e Zakuro uscirono di casa assieme: lei doveva andare a registrare una puntata di un programma televisivo, mentre l’alieno si doveva recare al Caffè Mew Mew per aiutare Ryan e Kyle con le ricerche.
Kisshu stava camminando tranquillamente nel parco Ihnoara, godendosi i tiepidi raggi del sole e osservando il paesaggio come se si trattasse della prima volta.
“I miei simili hanno sognato per anni di tornare qui, e di poter rivedere questa lussureggiante vegetazione e il cielo azzurro. E ora la Terra rischia di essere distrutta.”
Con questi pensieri, il ragazzo percorreva il parco, fino a che una voce ben conosciuta non lo indusse a fermarsi per cercarne la fonte.
- Kisshu… Kisshu! -
- Chi diamine ha parlato? – fece Kisshu sorpreso, guardandosi intorno.
Sopra al ramo di un albero vicino, spuntò il volto di Taruto; questa volta, però, il piccolo non aveva la solita espressione beffarda. Al contrario, sembrava molto preoccupato.
Kisshu strabuzzò gli occhi, incredulo. – Taruto! Che fai qui? –
- Devo parlarti! Vieni su, sbrigati! – bisbigliò con ansia evidente il più piccolo.
Kisshu non sapeva bene quale fosse il motivo che lo spinse a fidarsi di quelle parole, ma in ogni caso volò prontamente sul ramo sul quale si trovava Taruto. Lo studiò per qualche secondo: la sua espressione era malinconica e agitata allo stesso tempo. “Non sembra nemmeno più il bambino dispettoso che conoscevo”.
- Allora? Perché sei qua? – continuò Kisshu rivolto a Taruto. – Pie sa che sei venuto a parlarmi? -
Inaspettatamente, il piccolo scosse vigorosamente la testa, facendo ballare i suoi due codini.
- No, e non deve assolutamente saperlo! -
Kisshu lo fissò con tanto d’occhi. – Non riesco a capire. Per favore, spiegami tutto. –
Taruto prese un gran respiro e iniziò: - Sono venuto qui per avvisarti. Utilizzando l’Acqua Mew, Pie è riuscito a ridare quasi tutti i poteri a Deep Blue: il suo completo risveglio è previsto per domani, e ha annunciato di voler attaccare a mezzogiorno. –
Kisshu non sapeva più cosa dire. – A mezzogiorno di domani? E perché? –
- Perché in quel modo tutti gli abitanti della città potranno assistere alla sua venuta. Domani noi saremo sulla collina sopra alla Baia di Tokyo perché Pie deve trasmettere a Deep Blue le ultime energie in modo da aiutarlo ad evolversi; raggiungeteci lì. -
- Taruto, ma… - cominciò Kisshu, che era rimasto scioccato da quella rivelazione – Perché mi stai dicendo questo? Ora noi siamo nemici, o sbaglio? –
Taruto abbassò il capo, mentre i suoi grandi occhioni divenivano lucidi. – No Kisshu, tu per me non sei il nemico! Io ho voluto avvisarti in modo che tu e le Mew Mew possiate essere pronti alla battaglia di domani. – Una lacrima solitaria scivolò lungo la guancia del piccolo, che la asciugò via con rabbia.
Kisshu era profondamente intenerito da quella scena; allungò un braccio fino a toccare i capelli di Taruto e glieli scompigliò amichevolmente, come era solito fare quando ancora erano alleati.
- Grazie di tutto Taruto. Hai corso un rischio venendo qua ad avvisarmi. -
Malgrado tutto, Taruto sorrise, rincuorato.
- Adesso però devo andare: corro al Caffè ad informare Ryan e Kyle, così ci metteremo in contatto con le ragazze. -
E con questo, Kisshu fece per saltare giù dall’albero, ma la vocina di Taruto lo richiamò.
- Kisshu… Posso farti una domanda? –
- Sì, dimmi. –
- Come sta Purin? – chiese Taruto arrossendo. – Durante l’ultima battaglia aveva perso i sensi e mi sembrava in condizioni gravi… -
Kisshu sorrise di fronte alla bontà di quel ragazzino che si atteggiava da duro, mandato troppo giovane a combattere una guerra più grande di lui.
- La scimmietta sta bene, non preoccuparti per lei. -
Taruto sorrise, sollevato, e si smaterializzò, mentre Kisshu saltò con nonchalance giù dall’albero per poi dirigersi al Caffè.
 
Kisshu aveva informato Ryan e Kyle di quanto gli era stato rivelato da Taruto e i ragazzi avevano subito convocato la squadra Mew Mew. Le ragazze, una volta informate della faccenda, andarono nel panico. Retasu si portò le mani alla bocca come a trattenere un grido, Minto sbatté un pugno sul tavolo, adirata, e Purin rimase a fissare i ragazzi con evidente preoccupazione dipinta negli occhi.
Zakuro sussultò e per un secondo lasciò cadere la sua maschera di indifferenza, riacquistando, però, prontamente la sua freddezza; Ichigo sgranò gli occhi, mormorando “Oh mio Dio!”
- Ragazze, so che questa è una notizia sconvolgente, ma d’altro canto ci aspettavamo che succedesse da un momento all’altro; anzi, grazie all’intervento di Taruto sappiamo anche quando accadrà e dove recarci. - Fece Ryan cercando di calmare gli animi.
Minto, però, non sembrava convinta. – E chi ci dice che questo non sia stato un piano degli alieni per mandarci fuori strada, facendoci accorrere in un posto per allontanarci dal vero luogo della battaglia? Non ci avete pensato? –
Kisshu strinse i pugni, prima di rivolgersi alla ragazza. – Io conosco Taruto, e so che non avrebbe mai fatto una cosa simile. Ci ha voluti aiutare, e dobbiamo essere grati per quello che ha trovato il coraggio di fare! –
- Hai ragione. – Fece Ichigo, riscuotendosi dallo stato di shock in cui era caduta. – Domani ci recheremo sopra alla Baia di Tokyo, e faremo di tutto pur di proteggere la nostra città, la nostra gente e la Terra stessa! -
Le altre ragazze annuirono con vigore alle parole della loro leader.
Kisshu incrociò lo sguardo della sua bella Zakuro: era gelido. Evidentemente era preoccupata come le altre, forse di più, ma non intendeva darlo a vedere.
“Ne parleremo poi a casa.” Pensò velocemente l’alieno.
Dopo parecchio tempo, il gruppo si sciolse ed ognuno andò a casa sua, con la promessa di rivedersi domani mattina al Caffè, prima della battaglia finale. Kisshu e Zakuro camminavano fianco a fianco, in silenzio. L’alieno le passò un braccio attorno alla vita, attirandola a sé, prima di mormorare: - Sei preoccupata per domani? –
- E’ naturale. – annuì Zakuro.
Kisshu le baciò teneramente una guancia, per poi dirle: - Non avere paura; sei una guerriera fantastica e il coraggio e la determinazione che hai dimostrato in battaglia ti fanno onore. E poi, io sarò sempre al tuo fianco. –
Zakuro accennò un sorriso triste. – Mi sento in colpa per il fatto che Pie e Taruto abbiano il Cristallo: avrei dovuto fare più attenzione. –
- Non colpevolizzarti assolutamente. È quel bastardo di Pie che ha giocato bene le sue carte. – fece l’alieno con rabbia.
Zakuro poggiò la testa sulla spalla di Kisshu, ponendo così fine a quella conversazione. I due raggiunsero l’abitazione così, abbracciati l’uno a l’altra, con la paura nel cuore ma la determinazione negli occhi.
 
Il mattino seguente, Ichigo, Minto, Retasu, Purin, Zakuro e Kisshu si riunirono al Caffè Mew Mew, dove erano attesi da Ryan e Kyle. Sui volti di tutti i presenti si poteva leggere l’ansia e la preoccupazione; nessuno di loro era riuscito a chiudere occhio quella notte.
Fu Ryan a prendere la parola, abbandonando la sua posizione a braccia incrociate che aveva tenuto per tutto il tempo.
- Allora ragazzi, il piano è questo: dobbiamo recarci sopra alla Baia di Tokyo prima che Pie riesca a fornire a Deep Blue l’energia necessaria al suo completo risveglio. Bisogna assolutamente impedire che ciò accada, ma, se qualcosa dovesse andare storto, l’unica cosa da fare sarà combattere contro gli alieni, con ogni mezzo a nostra disposizione. Ne va del futuro della Terra. -
Il gruppo annuì con vigore alle parole del biondo, che continuò: - Tra poco partiremo e ci recheremo sul posto, quindi… - ma venne interrotto dalla voce pacata di Kyle.
- Ryan, perdonami, ma tu hai intenzione di andare con loro? -
Il ragazzo si voltò verso il pasticcere, guardandolo con un sopracciglio sollevato. – Certo che andrò con loro. –
- Ma sei pazzo?! Sai benissimo che io e te non abbiamo alcuna utilità, anzi, saresti solo d’intralcio. -
- No Kyle! Io sono l’iniziatore del Mew Project, io ho messo le ragazze in questa situazione e io ho giurato che farò qualsiasi cosa per proteggerle! – proruppe Ryan con rabbia e determinazione.
Ichigo si intromise: - No Ryan, non devi fare una cosa del genere! –
- So che non devo, però VOGLIO farlo. Non discutete. -
Seguì un breve minuto di silenzio, in cui ognuno pensava a quanto stava per accadere, spezzato però dai singhiozzi di Retasu. Tutti si voltarono verso di lei e Minto esclamò: - Retasu! Che ti succede? –
La ragazza dai capelli verdi si asciugò le lacrime e rispose: - Io… Sono preoccupata, ragazzi. E se la nostra missione dovesse fallire? Tutte le persone… Moriranno! –
- Non falliremo. – decretò Zakuro in tono duro, attirando lo sguardo di tutti i presenti. I suoi occhi blu trasmettevano sicurezza, coraggio e determinazione, e Kisshu ne rimase profondamente incantato. La modella, però, non disse altro, limitandosi a rimanere in silenzio, reggendosi i gomiti. Kisshu le si avvicinò e la cinse da dietro, cercando di trasmetterle tutto il suo appoggio.
Kyle riprese la parola: - Va bene ragazzi, allora io vi aspetterò qua: grazie a Masha potrò monitorarvi e controllare quello che succede. Vi chiedo solo una cosa: promettetemi che tornerete tutti quanti al Caffè. –
Il gruppo, seppur con un grande peso sul cuore, rispose all’unisono: “Lo prometto.”
- Va bene, adesso è il momento di andare. – fece Ryan con maggior determinazione nella voce. – SQUADRA MEW MEW, IN AZIONE! -
A quella formula, tutte le ragazze compirono la metamorfosi, trasformandosi nelle paladine della giustizia; Kisshu, dal canto suo, era già pronto per la battaglia avendo addosso i suoi abiti alieni e i capelli verdi legati nei soliti codini.
Con un ultimo saluto a Kyle, le ragazze, Ryan e Kisshu si precipitarono fuori dal locale, diretti alla collina sopra alla Baia di Tokyo.
- Buona fortuna, ragazzi. – mormorò Kyle al vuoto, mentre guardava la porta del Caffè chiudersi sbattendo.
 
Il gruppo correva lungo il pendio che portava a destinazione, con un solo pensiero uguale per tutti nella testa: vincere quella guerra.
In cima alla collina, dalla quale si poteva avere una visuale completa di tutta la città di Tokyo, si trovavano Pie e Taruto; l’alieno maggiore stava esercitando il suo potere sull’Acqua Mew, in modo da attivarla definitivamente, mentre Taruto si guardava intorno, in evidente ansia.
Le Mew Mew accorsero sul posto, spuntando dalla piccola boscaglia, e si schierarono innanzi ai due alieni, che puntarono i loro sguardi sui nemici.
- Pie! Taruto! Non vi permetteremo di distruggere la Terra! – esordì Ichigo, puntando il dito contro i due.
Pie era evidentemente scosso dal fatto che il gruppo fosse giunto lì, e disse: - Come avete fatto a trovarci?! – A quelle parole, Taruto abbassò automaticamente lo sguardo.
Minto prese la parola: - Questo non è importante; ora arrendetevi! –
Sul viso di Pie si dipinse un ghigno cinico. L’Acqua Cristallo, che l’alieno stava lavorando con i palmi delle mani rivolti verso il basso, era pervasa da una luce azzurra.
“Che strano…” pensò tra sé e sé Zakuro “Mi sembrava di ricordare che il Cristallo fosse più grande…”
Pie si rivolse al gruppo, che stava osservando la scena, rapito.
- Siete arrivati tardi, umani! Ormai grazie all’Acqua Mew sono riuscito a favorire il completo risveglio del mio Signore! Ora godetevi lo spettacolo! -
Il Cristallo prese a brillare sempre di più, fino a che la luce non fu accecante; dopodiché si disintegrò, andando poi a creare una figura dalle fattezze umane, ma con orecchie… Aliene.
Quando la luce si diradò, si fece avanti una creatura imponente, regale; un alieno dai lunghi capelli neri e occhi dello stesso colore del ghiaccio, che indossava una lunga tunica blu. Pie e Taruto caddero in ginocchio alla vista dell’alieno, che li ignorò: infatti, si diresse di fronte alla squadra delle Mew Mew, Kisshu e Ryan, fulminandoli con i suoi occhi gelidi. Si portò una mano dalle lunghe unghie al petto e parlò.
- Mi presento, il mio nome è Deep Blue, e sono venuto qui per conquistare il vostro pianeta. -


Avviso Autrice:
Ciao a tutti, vi voglio informare che questo è il penultimo capitolo della storia! Per cui, sapere il parere di voi lettori per me è ancora più importante a questo punto della narrazione.
Ringrazio ancora tanto tutti coloro che continuano a seguirmi e recensire ogni mio capitolo! Un abbraccio,
Salice_

   
 
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