Anime & Manga > HunterxHunter
Ricorda la storia  |      
Autore: Gan_HOPE326    19/09/2007    20 recensioni
Quante stelle ci sono nel cielo? Dove sono nascosti i preziosi tesori di Re Hwargnagnkjsdhfkdjshir l'Impronunciabile? E cosa hanno in comune Killua Zoldick e i tre killer prezzolati Al, John e Jack? Se volete conoscere la risposta a queste domande, sappiate che per quanto riguarda le prime due non posso aiutarvi; ma per la terza, leggete questa fanfic e saprete tutto! Demenzialità pura e tonnellate di cross-over pazzeschi! Madness rulez!
Genere: Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-

Una fanfiction scritta in un pomeriggio di ordinaria follia. Rimuginavo l’idea da un paio di giorni, alcune gag le avevo già in mente, mi sono seduto al computer ed ho cominciato a scrivere. Mi sono alzato circa quattro ore dopo, senza essermene nemmeno reso bene conto; davanti, avevo questa roba. L’ho letta a mio fratello (il mio beta-reader ufficiale in materia di fanfic comiche) ed ha superato la prova: ha riso a crepapelle. Quindi, eccola qua! Un solo problema: ho collocato questa storia nella sezione “HunterXHunter” per via del fatto che il filo conduttore della storia è comunque quello, e che senza conoscere HXH è difficile capire la gran parte delle battute. I crossover però sono tanti e tanto vari che per un po’ ho pensato anche a metterla, invece, nell’apposita sezione. Non credo che questo costituisca un problema per nessuno, comunque. Leggete e commentate!

 

-         Ciao, Killua! Lo sai? Ho sentito dire che ci sono tre tizi che ti stanno cercando…

-         Dici davvero, Gon? Che cosa strana!

-         Vogliono ucciderti, penso.

-         Ah, allora è normale. Dai, andiamo a giocare!

 

Gan_HOPE326 presenta

 

Una produzione “20th Century Nine Tail Demon Fox”

 

Vita da Hunter

Dopo aver letto questa fanfiction, l’unica licenza che vorrete sarà quella di pesca!

 

Starring:

Gon Freaks

Killua Zoldick

Kurapika Kurata

Leorio Nonsoilcognome

…e tanti altri!!!

 

La riva del fiume era immersa nel silenzio. Il dolce mormorio dell’acqua che scorreva, e ogni tanto il cinguettio di qualche uccellino, erano gli unici rumori che si potevano udire. Il ragazzo, seduto sulla sponda, guardava in avanti sereno e fiducioso, tenendo salda la canna da pesca, in attesa che qualche pesce più stupido degli altri credesse davvero che ci fosse qualcuno così generoso da regalare vermi al primo che passa. Ignorava del tutto la minaccia che stava scivolando silenziosamente alle sue spalle.

-         Ehi, che fai? Guarda dove metti i piedi, Al, mi stai pestando le scarpe nuove!

-         Miiiii, mica è colpa mia, John! Diglielo, Jack, che non è colpa mia! Avanti, diglielo!

-         Al, John, vogliamo stare zitti, per favore?

Dicevamo: che stava scivolando silenziosamente alle sue spalle. Tre spietati killer, uno dei quali era pelato e parlava con forte accento siciliano. Si imboscarono in un cespuglio, in attesa del momento propizio.

-         Guardate: è lui. Il ragazzino hunter che non si separa mai dalla sua canna da pesca. Il nostro bersaglio è un suo amico. Scommetto che lui ci saprà dire dove trovarlo.

Il ragazzo tirò forte la canna, e venne fuori un bel pescione argenteo. Lo staccò e lo mise nel cesto accanto a sé, dopodichè prese un’altra esca e gettò nuovamente l’amo.

-         Mi raccomando – sussurrò Jack – Dobbiamo fare un lavoretto discreto.

-         ALL’ARREMBAAAAGGIOOOO! – gridò Al, lanciandosi fuori dal cespuglio.

Gli altri due lo seguirono a ruota, e in breve furono addosso al ragazzino.

-         Lasciatemi! Lasciatemi! Che volete da me?

John si fece avanti, facendo cenno ai suoi compagni di lasciarlo fare, che ci avrebbe pensato lui. Arrivò davanti al ragazzino impugnando la pistola.

-         Senti, ragazzino, tu devi dirci dove si trova un tuo certo amico. Un bimbetto che si chiama Killua Zoldick

-         Non so chi sia. – disse facendo spallucce il ragazzino.

-         Brutto bugiardo! – gridò John, e gli tirò un pugno nello stomaco.

Il ragazzino urlò e sferrò un calcio, colpendo Jack allo stinco. Jack cominciò a lamentarsi perchè quello era proprio lo stinco dove aveva il tendine irritato. Al gridò che non lo sopportava più e lo colpì con un ceffone dietro la nuca. Jack finì in avanti e diede una testata a John. Alla pistola di John partì un colpo.

Il ragazzo cadde morto.

-         Minchia, l’abbiamo fatto secco. – commentò Al.

-         E’ quel che si meritava, per essersi ostinato a non dirci dove si trovava il suo amico. – ribatté John.

-         Sembrava che non ne sapesse nulla. – osservò Jack.

-         Fingeva, pirla! Era sicuramente l’hunter che cercavamo. Aveva la canna da pesca, no?

In quella, dagli arbusti uscì una bambina. Guardò disorientata la scena. I tre energumeni di fronte a lei, poi il cadavere ai loro piedi.

 - SAMPEI! – gridò disperata.

 

 

 

L’impresario si accese un sigaro, nervoso. Non sopportava i giorni di audizione. Sembrava che non ci fosse più un artista di talento in tutto il mondo, anche a pagarlo a peso d’oro; e che invece tutti gli sfaticati, gli incapaci e gli inetti di questa terra venissero apposta nel suo ufficio a seccarlo con le loro deprimenti performances. Mettere su uno spettacolo di varietà decente era sempre più difficile.

-         Avanti il prossimo! – chiamò, con poco entusiasmo.

Entrò uno strano tizio dal colorito pallido, con i capelli verdi e gli occhi astuti. Lo seguiva una bellissima ragazza. Il tizio trascinava una strana cassapanca a rotelle coperta da un telo.

-         Nome? – chiese l’impresario.

-         Mi chiamo Hysoka. – fece quello, con un sorriso viscido – Questa è la mia assistente. Sono prestigiatore.

-         Immaginavo. Mi faccia vedere il suo numero, signor Hysoka.

L’uomo estrasse dalla tasca un biglietto di carta su cui erano scritte a penna una decina di cifre.

-         E’ quello del cellulare. – spiegò.

L’impresario annuì e prese nota.

-         Molto bene, ora passiamo alla magia. Cosa sa fare, signor Hysoka?

-         Ammiri.

Tirò via il velo dalla cassapanca, che si rivelò una scatola ricoperta di disegni luccicanti dall’aspetto misterioso. La ragazza, con un largo sorriso, si distese nella scatola e la richiuse su di sé. L’unica parte di lei che restò fuori era la testa. Hysoka tirò fuori da sotto la scatola due larghe lame d’acciaio. La ragazza, a questo punto, simulò un’improvvisa paura, lanciando squittii e gridolini.

“L’assistente è brava” notò l’impresario.

Hysoka conficcò la prima lama nella scatola, all’altezza della vita. La recita della ragazza era sempre più convincente: urlava e fingeva spasmi di dolore. La seconda lama entrò all’altezza del torace. Questa volta la ragazza smise di fare scena e si limitò ad abbandonare il capo, come morta.

Hysoka sollevò il pezzo centrale della scatola e… magia! La donna sembrava essere stata tagliata in tre pezzi!

L’impresario applaudì entusiasta.

-         Bravo, bravo! Assunto! Uno splendido numero!

Hysoka sorrise con falsa modestia e fece un inchino.

-         E’ davvero un genio! Ma senta, prima di ricomporla… le dispiacerebbe togliermi una curiosità che ho sempre avuto, fin da bambino?

-         Se posso…

L’uomo si avvicinò al prestigiatore con fare circospetto e chiese, sussurrando:

-         Me lo dica in un orecchio… dov’è il trucco?

-         Trucco? – fece Hysoka, cadendo dalle nuvole – Di che trucco parla?

 

 

 

-         Sei sicuro che questa volta l’informazione sia giusta?

-         Sicuro, Al! Fidati di me.

I tre killer avevano indossato camici per mescolarsi al personale dell’ospedale e muoversi inosservati lungo i corridoi. Fecero il punto della situazione.

-         Attenzione! – disse John – Cerchiamo anche stavolta un hunter. Anche lui è amico del nostro obiettivo, si sono conosciuti durante l’esame. Questo è un medico, anche se non ne ha l’aspetto. E’ un uomo abbastanza alto, un po’ dinoccolato, con una barbetta incolta. Sulle prime sembra scorbutico, ma in realtà ha un cuore d’oro.

-         Guardate! E’ lui!

Per il corridoio camminava un tipo che rispondeva perfettamente alla descrizione. A differenza dei killer, non indossava il camice.

-         Non ha l’aspetto di un medico. – notò Jack.

-         Appunto! E’ lui di sicuro! Prendiamolo!

-         Ma non sappiamo se è scorbutico…

-         Ragazzi, ghe pensi mi!intervenne John – Osservate il maestro della psicologia all’opera.

Si avvicinò a passi misurati all’uomo che avevano puntato. Lo raggiunse.

-         Mi scusi, saprebbe per caso dirmi che ore sono? – chiese.

-         L’ora che ti compri un orologio.

-         E’ SCORBUTICO! ALL’ARREMBAAAAGGIOOOOO!!!

E in un attimo l’uomo fu preso e immobilizzato. John gli puntò la pistola alla testa.

-         Parla! Dov’è Killua Zoldick?

-         In un posto dove danno ai figli nomi tanto assurdi, immagino. – rispose quello.

John sparò. Il dottore che non ne aveva l’aspetto cadde giù con un buco in mezzo alla fronte.

-         Perché l’hai fatto, John? – chiese Jack.

-         Era troppo scorbutico.

-         Peccato. – commentò Al – stavolta era lui di sicuro.

Lo sparo aveva attirato un mucchio di gente. Tra la folla che si era radunata si fece largo una giovane e bella dottoressa dall’aria impettita. Vide il dottore (che non ne aveva l’aspetto) morto sul pavimento.

-         DOTTOR HOUSE! – gridò disperata.

 

 

 

Devo stare calmo. Fisso l’uomo davanti a me e vedo in lui il desiderio di procurarmi quanto più dolore possibile. Quelli come lui vogliono torturarti nella mente, prima che nel corpo. Vogliono fissarti mentre i tuoi occhi vagano, in preda al panico, e tu non sai ancora cosa devi aspettarti, da cosa dovrai difenderti. Vogliono vedere la tua disperazione e goderne, berla come un liquore inebriante. Quelli come lui ci sguazzano, nella disperazione. E’ facile farsi prendere dal panico, in una situazione come questa. Facile per chiunque, ma non per me. Io sono un hunter, e affronterò questa situazione con coraggio. Qualunque cosa accada, io non posso cedere alla paura. Sono preparato ad ogni sfida. Sono preparato. Sono preparato.

-         Signor Leorio

Leorio deglutì. Ora che l’uomo aveva aperto bocca per la prima volta, sembrava ancor più terrificante.

-         Sì?

-         Comincia qui il suo esame di Anatomia Comparata. Mi parli dell’apparato digerente…

 

 

 

Al terzo tentativo, la fiducia di Jack e Al nel loro compagno era diminuita di parecchio. Ma dal momento che non avevano nessun altro su cui fare affidamento…

-         Questa volta non sbagliamo, vero, John?

-         Notizia sicura, ragazzi. Il terzo amico del nostro bersaglio. Un altro hunter. E’ un giovanotto un po’ particolare, non ho potuto sapere molto su di lui. Dicono solo che sia l’ultimo sopravvissuto del suo clan, e che quando si arrabbia i suoi occhi diventino rossi. Ho chiesto un po’ in giro, e mi hanno indicato questo tizio che stiamo seguendo ora… Al, ma che cavolo fai?

-         Mmphgniente. – rispose Al, con la bocca piena di pillole. Le tirava fuori una dopo l’altra da una boccetta che teneva in mano, e se le ficcava in bocca. John gli strappò la boccetta di mano.

-         Vycodin”? Ma che roba è?

-         Le ho prese al dottore che abbiamo ammazzato prima. – spiegò Al – Mi aiutano a rilassarmi…

-         Drogato! – commentò Jack.

John, dal canto suo, intascò le pillole:

-         Queste le tengo io. E non te le ridò finche non abbiamo finito il lavoro. Bisogna essere lucidi per fare questo genere di cose, che diamine!

-         Ma John! Se non me le ridai mi vengono i dolori…

-         Ma sta’ zitto, che sembri Jack!

-         Allora mi metto a piangere! Se non me le ridai, mi metto a…

-         Tutti zitti! – esclamò Jack – Sta arrivando.

Un giovane camminava per la strada, immerso nei propri pensieri. Sembrava non aver notato affatto i tre killer che lo attendevano al varco.

-         Stavolta dobbiamo accertarci che sia lui. – disse Jack – Lasciate fare a me.

Raggiunse il ragazzo. Quello si voltò e gli lanciò uno sguardo che voleva dire “lasciami in pace che c’ho i cazzi miei a cui pensare e non ho tempo da sprecare con dei perdenti come te”. Per nulla scoraggiato, Jack gli rivolse la parola:

-         Ascolta… mi dispiace per la fine del tuo clan…

Lo sguardo del ragazzo si addolcì. Allora c’erano anche bontà e compassione, nel mondo! Non era tutto violenza e sopraffazione! Si poteva sperare di vivere meglio, abbandonare per sempre quest’inutile e sterile ricerca della vendetta, tutto sommato, e cambiare, e non buttare via inutilmente la propria vita…

-         …le vostre donne facevano degli ottimi prezzi.

-         BASTARDO! TI UCCIDO! – ruggì il giovane.

-         HA GLI OCCHI ROSSI! ALL’ARREMBAAAGGIOOOO!

I tre killer si gettarono su di lui con tanta violenza da buttarlo a terra. Cadendo, il ragazzo batté la testa su di un sasso. Giacque immobile.

-         Cavolo. – notò Al – Stiamo peggiorando. Ora muoiono anche prima che possiamo fargli la domanda.

-         Guarda il lato positivo. – osservò John  - Questa volta era sicuramente lui. Aveva perso il suo clan e gli occhi gli diventavano rossi. Ora quel Killua verrà a cercarci, visto che abbiamo ucciso un suo amico!

Ad un tratto, arrivò uno strano uomo. Un tipo alto, pallidissimo, con lunghi capelli corvini e occhi obliqui dalle pupille strette come quelle di un rettile. Lo sguardo gli cadde sul giovane vendicatore che giaceva a terra.

-         SSSSASSSUKE! – gridò disperato.

 

 

 

Lo inseguo tra i tetti della città. Crede di sfuggirmi, lo stolto! Ma io non mollo. Quanta arroganza! Non solo ardisce presentarsi davanti a me pur essendo un membro della famigerata Brigata dell’Illusione (a me! Ultimo sopravvissuto del clan Kurata!), ma ha addirittura la sfacciataggine di portare impresso ovunque, sul suo sgargiante vestito, sul petto e sulla schiena, l’immondo simbolo della sua razza dannata, il Ragno! Non lo perdonerò di certo. Morirà per mano mia. I miei occhi vedono tutto rosso; il mio nen scorre al massimo vigore nelle catene che si dipartono dal mio polso… questo è il giuramento che ho fatto, di distruggervi tutti, voi criminali: da ciò viene il mio potere! Ti ho preso, infine! Dibattiti pure, la mia catena non può essere spezzata! Urla e implora pietà, le mie orecchie sono sorde alle tue parole ipocrite! Io vi sterminerò tutti, voi Ragni; ed ecco che finalmente cedi, finalmente abbandoni le braccia lungo il corpo, la testa ciondola senza più forza. Sei morto: ho vinto io.

Mentre ancora Kurapika teneva in mano con sommo disprezzo le spoglie del nemico ucciso, arrivò Leorio.

-         Scusami, Leorio. – gli disse il ragazzo biondo con un sorriso – So che ci eravamo dati appuntamento, ma poi mi sono imbattuto in questo criminale ed ho perso completamente la testa. Piuttosto, com’è andato l’esame?

-         Meglio non parlarne. – fece quello, scuotendo la testa – Ma che è quello? Fa’ vedere…

Raggiunse il cadavere abbandonato sul nudo cemento. Lo squadrò dalla testa ai piedi.

-         Kurapikadisse infine, stupito – hai appena ucciso l’Uomo Ragno.

 

 

 

-         Eddai, ragazzi, me le date le mie pillole?

-         Quando abbiamo finito il lavoro! Ora zitto.

Stavolta il bersaglio era sicuro. Una dritta pulita al centoventi per cento. Avevano adocchiato già l’obiettivo, che stava serenamente seduto su di un muretto, nella piazza principale della città. Un bambino dai larghi occhi neri, i capelli argentei e arruffati e l’aria sveglia. Non ci potevano essere dubbi. Andarono tutti e tre, si fermarono davanti a lui, a cerchio, precludendogli ogni via di fuga. Lo squadrarono dall’alto in basso con espressioni molto minacciose. Il ragazzino rispose con un sorriso ingenuo.

-         Killua Zoldick… - disse cupo John.

-         ?

-         …ci hanno detto che tu sai dove trovarlo. -  concluse la frase.

-         Certo! – esclamò il bambino – Vi dirò tutto.

John diede di gomito a Jack. Finalmente le cose andavano per il verso giusto.

Al brontolò che voleva le pillole, e Jack gli pestò un piede per zittirlo.

-         Dicci tutto, allora! Com’è fatto questo Killua? Noi sappiamo solo che si porta sempre dietro uno skateboard.

-         Vediamo… - fece il ragazzino, pensieroso – Ecco… avete presente come sono fatto io?

I tre killer annuirono.

-         Larghi occhi neri? Capelli argentei e arruffati? Aria sveglia?

I tre killer annuirono ancor più vigorosamente.

-         Bene. Lui è tutto l’opposto.

I tre killer sospirarono, un po’ delusi.

-         Ha un colorito insolito. Sapete, lui è… cinese, ecco. Sì, è cinese.

-         Fantastico! – esclamò John – Con queste informazioni lo troveremo subito.

-         John, nel mondo ci sono più di due miliardi di cinesi.

-         Ma quanti di loro hanno uno skateboard? Non essere troppo pessimista, Jack!

-         Ma insomma, me le date le mie pillole? – gemette Al.

-         E piantala, tu e le tue pillole! Andiamo! Visto cosa succede quando si sanno trattare le situazioni con tatto? Alla fine non c’è nessuno che grida disperato…

Il ragazzino osservò divertito i tre killer che si allontanavano. Poco dopo, lo raggiunse un altro bambino. Questo aveva alti capelli neri appuntiti e portava con sé una canna da pesca.

-         Che volevano quei signori, Killua?

-         Niente di particolare, Gon. Solo qualche informazione.

-         Ehi, ma dov’è finito il tuo skateboard? Te lo porti sempre dietro!

-         Oggi è dal meccanico, dovevo fargli fare la convergenza. Senti, avevamo deciso di andare a giocare ma sono sei ore che stiamo qui fermi! Andiamo, una buona volta!

E corsero via entrambi.

 

 

 

La sera della prima il teatro era gremito. Tutti i biglietti erano stati prenotati con giorni e giorni di anticipo. Gli spalti rigurgitavano di folle urlanti venute a vedere il nuovo, prodigioso prestigiatore. I bagarini avevano fatto affari d’oro.

Hysoka mosse i suoi primi passi sul palco, un po’ incerto per l’emozione. Salutò il pubblico con un inchino, dopodichè passò ai suoi giochi.

-         Signori, ho bisogno della vostra partecipazione per questo esperimento! Ora distribuirò, in modo completamente casuale, delle carte a tutti voi del pubblico. Ciascuno di voi ne riceverà una, e sarà mio compito dire, ad occhi chiusi, solo grazie alla mia telepatia, quale carta ognuno di voi tenga in mano. Ora chiederò alla mia assistente di portarmi le carte. Michelle, prego!

Entrò una ragazza che portava in mano un grosso mazzo di carte. Indossava un costume succinto e ricoperto di lustrini; due vistose cicatrici le attraversavano il corpo all’altezza della vita e del torace. Le carte vennero sparpagliate da un grosso ventilatore che stava in mezzo al palco, e ogni spettatore ne afferrò una al volo.

-         Molto bene, cominciamo! Lei, signora, seduta in prima fila. Lei ha in mano un cinque di fiori, vero?

-         Veramente – disse quella imbarazzata – è un sei.

Hysoka scosse le mani con noncuranza.

-         Fa nulla, fa nulla. Queste sono cose che capitano anche ai migliori. Lei, lassù, signore, sì, lei con i baffi… lei ha un quattro di cuori!

-         Donna di picche. – ribatté lui.

-         Lei, laggiù… asso di quadri? – tentò Hysoka.

-         Sette di denari.

-         Lei! Re di picche! – gridò disperato il prestigiatore.

-         In realtà non so dirle bene cosa sia. – disse l’uomo indicato, un po’ confuso – Non conosco questa carta. Dice “Mago nero – Attacco 2500, Difesa 2100”.

Sulla sala scese il gelo assoluto. Il pubblico taceva allibito. Hysoka era distrutto. Si udiva il vento soffiare distante, e una palla di sterpi secchi, venuta da chissà dove, rotolò sul palco.

-         Buffone! – gridò un tipo nerboruto e minaccioso da uno dei palchi più elevati – Ridacci i nostri soldi!

La reazione di Hysoka fu rapida e immediata. Una carta saettò nell’aria e andò a conficcarsi nella gola dell’uomo. Il coraggioso cadde giù senza un grido, e si sfracellò al suolo.

Da quel giorno, gli spettacoli di Hysoka furono sempre un successo.

 

 

 

Titoli di coda

(Non smettete di leggere! Continua anche dopo!)

 

Storia, sceneggiatura, regia

 

Gan_HOPE326

 

Fotografia e sonoro

 

E’ una fanfiction, pirla! Non ci sono né fotografia né sonoro!

 

Cast (in ordine di apparizione):

 

Gon Freaks

 

Killua Zoldick

 

Sampei, ragazzo pescatore

 

Aldo, Giovanni e Giacomo AKA Al, John e Jack

 

La bambina

 

L’impresario

 

Hysoka

 

Michelle

 

Dr. Gregory House

 

Dr.ssa Cameron

 

Leorio

 

Prof. Ersilio Frattaglia

Ordinario di Anatomia Comparata all’università di Shin York City

 

Sasuke Uchiha

 

Orochimaru

 

Kurapika

 

Peter Parker AKA L’Uomo Ragno

 

Il Mago Nero

(si ringrazia Yugi Muto per la gentile concessione)

 

Il Tizio Nerboruto E Minaccioso Che Quando Uno Spettacolo Va Male Si Mette A Protestare

 

E non è ancora finita!...

 

 

 

-         Stavolta è lui, ne sono sicuro, Jack.

-         Sì, John. E’ lui.

-         Mmbrghphhpppppillolee

Il ragazzino correva sui marciapiedi della città con il suo skateboard. Sembrava esattamente quello che doveva essere: un assassino, un criminale. Mostrava per la gente che lo circondava un irridente disprezzo. Prendeva in giro e maltrattava tutti quelli che gli capitavano a tiro. John e Jack si guardarono: eliminando quel ragazzino, quel Killua, avrebbero certamente fatto un favore alla società.

-         E’ certamente lui. – ribattè John – E’ cinese. Guarda, ha la pelle gialla.

-         Andiamo.

John e Jack cominciarono a correre. Al rimase indietro, contorcendosi tra gli spasmi della crisi di astinenza. Il ragazzino si accorse di essere inseguito e accelerò. Conosceva le strade della sua città, a differenza di quegli energumeni. Pensò che poteva cavarsela.

Scivolò velocemente tra la gente, sul marciapiede, suscitando le proteste di chi se l’era visto passare davanti all’improvviso.

I killer erano ancora dietro.

Passò accanto ad un poliziotto. Se solo avesse potuto chiedergli aiuto… ma no, non poteva contare su di lui, in quella situazione: soltanto su se stesso.

I killer erano ancora dietro.

Attraversò la strada, come faceva ogni giorno, quando tornava a casa, con velocità e imprudenza, nonostante fosse un’arteria molto trafficata.

I killer erano ancora dietro; ed erano a metà dell’attraversamento quando vennero travolti da una berlina rossa.

 - Evvai! – esclamò il ragazzino, trionfante.

La macchina si fermò pochi metri più avanti; la donna che guidava scese per accertarsi di cosa fosse successo.

Intanto, dalla tasca del corpo di uno dei killer era rotolato fuori qualcosa. Una boccetta marrone con una etichetta bianca. Il ragazzino, appena scampato al pericolo, si chinò a raccoglierla, incuriosito.

-         LE MIE PILLOLE! ALL’ARREMBAAAGGIOOOO!

Al si lanciò come un ossesso sul ragazzo, strattonandolo e spingendolo, finché non riuscì a strappargli la boccetta di mano. Sbilanciato, il ragazzino cadde all’indietro, sulla strada: dove un’altra macchina, appena arrivata, gli fece fare la stessa fine di John e Jack.

Al non ci fece caso. Tirò fuori quante più pillole poté e se le ficcò in bocca, masticandole e inghiottendole in gran numero. Solo quando finalmente riuscì a placare la crisi si rese conto di ciò che era successo.

Aveva vinto. Killua Zoldick era morto, spiaccicato sull’asfalto, assieme ai suoi due compagni! Così non solo avrebbe potuto riscuotere la ricompensa, ma non avrebbe dovuto dividerla con nessuno! Sarebbe stato ricco, ricco, ricco! E avrebbe potuto comprarsi quante pillole voleva…

La donna che era scesa dalla macchina rossa dopo l’incidente assistette a tutta la scena, e tutt’ad un tratto si mise a correre, presa da un atroce sospetto. Giunta davanti al luogo del massacro fissò il corpo del ragazzino dalla pelle gialla, travolto lì sulla strada da una macchina pirata.

-         BART! – gridò disperata.

 

…continua l’elenco del cast

 

Bart Simpson

 

Il commissario Winchester

 

Marge Simpson

 

…una buona parte dei quali ci ha lasciato la pelle, in questa fanfic, quindi tributate loro i dovuti onori.

 

L’autore non si considera responsabile per gli effetti che questa fanfiction può aver avuto sulla vostra psiche.

 

Tutti i personaggi citati sono proprietà dei loro rispettivi autori, che qui non cito tutti perché mi scoccia, e poi per la maggior parte hanno nomi giapponesi difficili da scrivere, che poi il correttore di Word me li corregge e…

 

Oh, al diavolo! Questa è la…

 

FINE

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 20 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > HunterxHunter / Vai alla pagina dell'autore: Gan_HOPE326