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Autore: Grotesque    03/03/2013    2 recensioni
Nella polvere della cantina, un ragno tesse la sua trappola.
Una farfalla, immobile, giace fra i filamenti. Uno spasmo alle ali, un frenetico tentativo di libertà,
tanto breve quanto vano. Le ali ritornano alla loro statica bellezza, sigillata dalla tela che intrappola la graziosa creatura. La guardo impietosito e la libero. Ma, non appena lei riesce nuovamente a sbattere le ali, si dirige con un volo incerto vero l'apertura della finestra.
Perchè?
Io ti ho salvata, non vedi?
E allora perchè scappi via, lontana da me?

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Gh, particolarina. Inghilterra potrebbe risultare un poco OOC, ma comprendetemi, è
contestualizzato. Ho messo 'Shone-ai', ma direi che ci sono pochi riferimenti alla coppia. Potrebbe
anche essere interpretata in chiave fraterna, ma renderebbe la fic ancora più malata.
Genere: Angst, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spider's Intention

Raccolgo quei momenti che mi rendono felice con lo sguardo;
li catturo nella mente, li tengo stretti, affinchè non si sfochino in una deficienza della memoria di
una persona fin troppo anziana.

Un sorriso, dolce, lo sforzo; ma una nota di malinconia nella mia espressione lo storpia. 
Un ricordo arcano e doloroso, accompagnato da una forte angoscia, sale, fino al petto.

E poi, un pensiero, malsano, ritorna alla mente.
Un desiderio, malato, che mai ha tenuto conto della ragione.
Un fastasma, che mi perseguita, e che mai mi abbandonerà; perchè risiede nel mio io più intimo.

Se solo questo momento potesse durare per sempre! Congelarsi, come la tela di un ragno, d'inverno;
rimanere per sempre lì, bella e immortale, senza  nessun sole estivo che possa scioglierla.
E tu, lì, intrappolato nella mia tela, senza poterti muovere. Lì, accanto a me. Non te ne andresti mai. 
...

Non te ne saresti mai andato. Cosa dovrei fare?
Non dovrei forse stringere a me una farfalla tanto splendida, per non farla mai andare via?
Anche a costo di privarla della sua libertà?
 
Scuoto la testa con orrore, con gli occhi lucidi, disgustato dai miei stessi pensieri.
Nella polvere della cantina, un ragno tesse la sua trappola. Una farfalla, immobile, giace fra i filamenti.
Uno spasmo alle ali, un frenetico tentativo di libertà, tanto breve quanto vano.
Le ali ritornano alla loro statica bellezza, sigillata dalla tela che intrappola la graziosa creatura.
La guardo impietosito e la libero.
Ma, non appena lei riesce nuovamente a sbattere le ali, si dirige con un volo incerto vero l'apertura della finestra. Perchè?
Io ti ho salvata, non vedi?
E allora perchè scappi via, lontana da me?
Mi avvicino, la intrappolo fra le mani.

E poi un gesto avventato ed imprevisto.
Le strappò un ala, con violenza. Questa perde l'equilibrio e si accascia -quasi a sembrare dolorante-
sul palmo della mia mano. Solo se riesco a privarti della tua libertà rimarrai con me?
Gli occhi diventano di nuovo vitrei, e credo di sentire una lacrima che, in solitudine, mi attraversa una gota.
 
Se questo è il prezzo per tenerti accanto a me, sono disposto a pagarlo?
 
Inizia a mancarmi il fiato; probabilmente è perchè ho iniziato a singhiozzare con violenza,
guardando il corpo inerme della delicata creautura. Non è questo ciò che voglio.
Ma perchè, qualsiasi cosa io faccia, è destinata a sfuggire sempre dalle mie mani, a scivolare via, lontano da me?
Non allontanarti, per favore. Te ne prego. Non farlo!
 

Oh, il campanello suona. Mi rendo conto di aver smesso di piangere.
Ma la testimonianza della mia colpa è ancora abbandonata sul palmo della mia mano.
Stringo i denti, quasi con risentimento -verso colei che ha preferito sfuggirmi e morire, che restare accanto a me e vivere- e lascio il corpo dentro il vaso di una pianta, posandolo con delicatezza.
Il campanello suona con impazienza. Apro, ma penso che non avrei dovuto farlo. Tu?

Entri, e finiamo col parlare, con una tazza di thè davanti.

Sai, cosa ho pensato?

Stai blaterando di supereroi, e io cerco di ignorare le tue idiozie.

In fin dei conti...

Sorseggio del thè, osservando il mio riflesso dall'espressione accigliata nel liquido scuro.

...anche tu sei intrappolato.

-Allora, che ne pensi Inghilterra?-
Sbuffo.
-E' una cosa priva di logica, America.-

Perchè, comunque vada, tornerai sempre da me.
 
 
 
 
 
 
Notine idiote
Holà! Beh, che dire? Questa fic è assurda! Inghilterra è diventato uno yandere(?)! ò.ò
Queste cose posso scriverle solo io, eh? Comunque è ispirata dall'OAV di 'Kuroshitsuji II',
'Spider's Intention', appunto.
Spero che questa idea malata non uccida il lettore. Fatemi sapere cosa ne pensate di Iggy in versione yandere/schizzofrenico/psicopatico(?)!

A presto!
-Grot
P.s: Le parti in corsivo sarebbero tutti i pensieri egoistici che Iggy cerca di nascondere, di celare,
di allontanare, ma che, nel suo intimo, formula ugualmente.
  
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