Come spesso accadeva, Goku si stava dirigendo verso il posto designato dai suoi superiori, dove qualche demone aveva deciso di creare scompiglio, o qualche seccatura simile. Essendo uno dei pochi prrscelti, non poteva fare storie e accettare ciò che gli era stato ordinato. Camminava in un bosco, sperando di trovare subito il nemico: non era mai facile. Perlustrando la zona, si ritrova davanti un vecchio santuario, che non aveva mai notato prima. Conosceva bene quel territorio, dato che le missioni che gli affidavano erano quasi tutte su quella zona. Prima di entrare, in quel santuario, allunga una mano davanti a sè, richiamando la sua arma magica: un normale bastone di legno. Non era granchè, e lo pensava anche lui. Una volta arrivato alla porta, questa la butta giù, con un calcio. Goku era molto bravo a lottare, ed era uno dei piú forti fra quelli che come lui, lavoravano accettando queste "missioni". Goku,entrò quindi dentro allo strano santuario, sfondando alla porta. Non si vedeva praticamente niente da fuori. Il piccoletto, non aveva paura di niente, così entró nel luogo oscuro, avanzando di qualche passo, tenendo la sua arma davanti a sé. Si guardava a destra e a sinistra, ma non notava niente di strano. Finchè, non si cominciarono a sentire dei rumori. Goku sapeva che era arrivata l'ora di combattere. Ma sotto di sè.. era come se ci fosse il vuoto. Non sentiva più niente. Ne sapeva dove fosse. Si sentì solamente schiacciare a terra. Mentre qualcosa di viscido cominció a prenderlo per i polsi. Per le caviglie. Per il collo. Lentamente, in tutto il corpo. Goku non si era mai trovato in una situazione simile. Ma non poteva di certo tirarsi indietro. Cerca di rialzarsi, ma la stretta al suo collo, gli faceva mancare il respiro. Lasciando la sua arma, tenta di liberarsi da quella specie di tentacoli, invanamente. Ancora non pensava che quello era il momento di morire. Lui non poteva morire. Strizza gli occhi stordito dalla presa al collo, ma quando li riapre, si ritrova davanti a sè... lui stesso. Tutto era svanito. Non era piú buio. Quei tentacoli erano spariti. C'era solo lui, e.. un altro lui. Avrebbe ucciso quel demone sottoforma di lui stesso ad ogni costo. Lui avrebbe portato a termine la sua missione. Fissa il demone di fronte a sè, con aria divertita, sapeva che l'avrebbe fatto fuori in pochi secondi. Il demone, a testa bassa, e con le sembianze del ragazzo, alzò il capo, fissando quest'ultimo. Goku si terrorizzò, vedendo gli occhi del demone dalle sue sembianze. Erano inconfondibili. Gialli. Gialli come quella cosa che gli aveva strappato l'unica persona che gli rimaneva. L'unica persona che Dio gli aveva donato. L'unica persona che gli aveva voluto bene. Il suo punto di riferimento. E adesso era il momento di vendicarlo. Doveva vendicare colui che gli era sempre stato vicino. Colui che lo aveva preso con sè fin da quando era piccolo. Prende la rincorsa, alzandosi da terra, mentre richiama la sua arma, e cerca di colpire con essa il nemico. L'arma, trapassa il demone, senza fargli niente. Come se fosse un ologramma, che, a occhi sbarrati guardava Goku. Goku ritornó a terra, e cadde, ancora più terrorizzato di prima. Che poteva fare? Solo lì, senti che c'era qualcosa che non andava, nella sua testa. Come se qualcosa lo avesse colpito dritto in pieno sul capo, si mette le mani su di esso, cominciando ad urlare. Mentre, il demone, fa un sorriso compiaciuto, e comincia a camminare davanti a lui. Goku,giaceva a terra, mentre le sue mani passavano sul viso, sugli occhi, cominciando a gridare. Adesso credeva che sarebbe morto sul serio. Qualcosa stava cercando di occupare la sua mente, e non riusciva a liberarsene. Non ci riusciva proprio, tanto che, aveva cominciato a sgraffiarsi sulla schiena, e su parte del viso. Cominciò anche a piangere. La figura del demone stava lentamente svanendo. Goku continuava a urlare di lasciarlo, di andarsene. Il demone stava vincendo. Stava entrando nel suo corpo. Lui non riusciva a contrattaccare. Dopo un lasso di tempo pari ad una decina di minuti, tutto torna come prima. Goku giace a terra, disteso, con il sangue che gli scende dalle labbra e dalla fronte. - prima aveva cercato di 'liberarsi' sbattendo anche la testa. - Gli occhi erano socchiusi, con lacrime che erano scese su tutto il viso. Si era calmato. Ma chi era il vincitore? Aveva portato a termine la sua missione?