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Autore: _enrougestlareine    04/03/2013    0 recensioni
È cambiato tutto dopo New York.
Vivi esperienze al limite, poi finisce tutto[*]. Nonostante sia ormai finito, non riesci comunque a tornare alla quotidianità.
Ti sei spinto al limite, l'hai quasi oltrepassato, e poi il mondo ha improvvisamente ripreso le sembianze della normalità.
Continui, però, ad essere oppresso dalla paura, e dal dolore.
E inizi a chiederti se non siano la stessa cosa.
[*] Citazione del film "Iron Man 3."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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No one ever told me that grief felt so like fear.



È cambiato tutto dopo New York.
Vivi esperienze al limite, poi finisce tutto[*]. Nonostante sia ormai finito, non riesci comunque a tornare alla quotidianità.
Ti sei spinto al limite, l'hai quasi oltrepassato, e poi il mondo ha improvvisamente ripreso le sembianze della normalità.
Continui, però, ad essere oppresso dalla paura, e dal dolore.
E inizi a chiederti se non siano la stessa cosa.


Mi sveglio di soprassalto, in un bagno di sudore. Non dormo, non più almeno. Tyson, rannicchiato nel letto accanto al mio, fatica a riposare.
Nessuno al Campo riesce a dormire davvero, non dopo New York.
L’esaltazione per la vittoria ci ha tenuti svegli per i primi giorni, ma poi si è esaurita, per essere sostituita dal dolore causato dalle nostre perdite. Insieme all’eccitazione sono scomparse anche tutte le tracce di coloro che sono morti nella "gloriosa" guerra contro Crono.
I lutti che abbiamo subito continuano a tormentarci, giorno dopo giorno. Nelle nostre menti continuiamo a vedere coloro che sono scomparsi, li vediamo camminare per il Campo Mezzosangue, quasi fossero fantasmi che solo noi siamo in grado di scorgere.
Il dolore non ci abbandona mai, sembra seguirci come un’ombra. Proviamo – forse più duramente di quanto non dovremmo – a scrollarci di dosso questa sofferenza, non riuscendoci. Non importa ciò che facciamo per distrarci, questa ci trova sempre. Dovunque siamo, qualunque cosa facciamo.
I semidei della Casa di Apollo tentano di rallegrare il campo, ma anche le loro poesie sono pervase dalla tristezza.
La Casa di Afrodite cerca di portare del colore fra i Mezzosangue dai visi smunti, ma anche i loro abiti rosa sembrano cupi.
I figli di Efesto vorrebbero tornare nelle Fucine, ma lavorare il ferro ricorda loro delle armi che hanno ucciso gli altri.
Crono ha creato più danni, più scompiglio e dolore di quanto il suo piano non prevedesse in partenza.

I Mortali, d’altra parte, hanno liquidato le proprie perdite trovando per ognuna di esse una motivazione più o meno logica. Un incidente stradale o cause naturali non accertate, per esempio.
È bastato poco per acquietare gli animi dei Mortali e far cessare i loro pianti.
Per noi è diverso: sappiamo la verità.
Sappiamo per chi e cosa sono morti, sappiamo che ognuno di loro ha perso la vita per proteggerne altre dalla visiona malata e distorta del Re dei Titani.
E, soprattutto, sappiamo che non riceveranno mai il ringraziamento che meritano, che rimarranno per sempre anonime vittime di una sospetta giornata newyorchese.
Saranno nella brezza che rinfresca il Campo in estate, nelle nostre menti finché riusciremo a ricordare. Temiamo, però, il giorno in cui anche le nostre memorie inizieranno a svanire.
Ed allora, i nostri amici e fratelli e cari, saranno solo cenere nel vento.

 

[*] Citazione del film "Iron Man 3".






Chiaricci's space.

Negli ultimi tempi ho pensato a Percy Jackson spesso. Quasi per sbaglio ho riflettutto su ciò che i personaggi del libro hanno dovuto affrontare una volta finito tutto. Una volta che la guerra è finita, l'esaltazione per la vittoria è passata e i corpi dei caduti sono stati bruciati. Non è mai facile tornare alla normalità, anche quando si tratta di cose più banali e meno drammatiche. Quindi perché non dovrebbe esserlo stato anche per Percy e gli altri dato tutto ciò che hanno passato?

Dato che sono molto pigra, non ho ancora letto The Lost Hero e quindi non so se nel libro ci sono cenni a momenti tipo questi, ma non penso proprio. Non sono nemmeno sicura che Perce possa essere il tipo di persona che fa queste riflessioni. So soltanto che il dolore cambia le persone e che, dunque, Percy potrebbe essere stato spinto a far queste considerazioni.

THEEN, dedico questa .. cosa(?) a Mery | abeautifulmind, perché è una di quelle persone che ti illumina la giornata solamente salutandoti in chat. Ti voglio bene, honey. Per favore, lascia che siamo io e gli altri ad illuminare le tue giornate, ogni tanto. Te lo meriti.

Okay, mi ritiro. Non siate troppo duri nel recensirmi, vi prego.

ps. Il titolo - "No one ever told me that grief felt so like fear" - è una citazione di C.S. Lewis.
  
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