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Autore: Laurana Lauranthalasa Efp    04/03/2013    4 recensioni
...in questa notte tetra e buia, seguendo un codice a lei sconosciuto le parole disposte tutte in fila, sono pronte a saltarle dentro. A dare voce a lei, che voce non ha avuto mai. Stanche di stare rinchiuse in quel corpo marcio di cattiveria e crudeltà scalpitano per uscire ad urlare tutto il loro dolore.
Genere: Drammatico, Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Parole
 

 
 
Quattro del mattino.
Buio che precede l’alba.
Mary dorme di un sonno agitato da incubi ricorrenti, gocce di sudore le imperlano la fronte mentre le mani artigliano le lenzuola stropicciate del letto uniche testimoni della sua irrequietezza e del suo male di vivere.
All’improvviso ha un sussulto e si sveglia di soprassalto.
Seduta sul letto, i capelli scomposti, alle orecchie le giungono parole indistinte come portate lontano da un vento dispettoso.
E’ un brusio incessante di suoni sovrapposti al  nero silenzio della notte.
“Avrà lasciato la tv accesa come al solito!”pensa sbuffando.
Lentamente, senza far rumore si alza da quel talamo disfatto.
I piedi nudi vagano per il corridoio, il bagno, la sala, il ripostiglio. Niente. Silenzio
 I suoi passi si fermano infine in cucina.
La luce è spenta, la televisione anche e la luna illumina a malapena la sagoma di un uomo nudo stravaccato sul divano consunto.
La donna lo osserva con disgusto. Ubriaco di birra e sesso non si è dato nemmeno la pena di vestirsi.
Ha un moto di ribrezzo. Al solo pensiero delle sue mani luride che fino a poche ore prima l’avevano sottoposta ad ogni umiliazione, le viene da vomitare.
Persa fra tetri pensieri, subito non se ne rende conto, ma poi scuotendosi dal torpore si accorge con orrore che  quel brusio incessante proviene da suo marito. Da quell’uomo disteso sul divano che a furia di botte e insulti le ha rubato la voce, le parole, i discorsi, la voglia di vivere e amare.
Le era ed è concesso solo il silenzio.
Adesso, in questa notte tetra e buia, seguendo un codice a lei sconosciuto le parole, disposte tutte in fila sono pronte a saltarle dentro.  A dare voce a lei, che voce non ha avuto mai. Stanche di stare rinchiuse in quel corpo marcio di cattiveria e crudeltà scalpitano per uscire ad urlare tutto il loro dolore.
La giovane donna le sente nella mente, nel corpo, nell’anima.

 

Un’idea si forma nella mente di Mary.
Folle.
Impetuosa.
Rabbiosa.

 

 
La donna osserva di nuovo il marito.

 

Il pensiero si fà strada.
Il tempo si congela in secondi.
Il respiro accellera.


 

 
Lo sguardo si allunga verso la mensola.
E’ un attimo.


 
L’uomo è sul divano.
Non è altro che un ammasso di organi.
Occhi.
Lingua.
Pancreas.
Fegato.
Polmoni.
Cuore.
Che non aveva.
Mai avuto un cuore, quel bastardo.

 

 
Mary affondò il coltello nel profondo.
 
   
 
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